abban-caric | carit-drizz | dubbi-innoc | inone-pace | pacif-rimir | rimor-tarda | tardi-zii
grassetto = Testo principale
Atto, Scena grigio = Testo di commento
2002 V, IV | per te ogni cosa si fusse pacificato; e perciò di tutto si ringrazi
2003 V, III | nuove dolcezze a molti: tu pacifichi i fratelli, allegri il zio,
2004 II, VII | stesso.~Polisena. Se ben i padri s'attristano al nascer delle
2005 III, I | guiderdonare i servigi.~Panimbolo. Padron caro, allor sarò conosciuto
2006 II, III | Carizia. I prieghi de' padroni son comandi a' servi; e
2007 I, I | prima avea imposto ad un paggio s'avesse informato chi fusse.
2008 IV, III | che la provassi! Ma me la pagherá quel furfante di Leccardo.~
2009 V, IV | prigioni per debito e si paghino del mio, e si facci grazia
2010 III, III | si sará disfidato con la paglia a chi piú dorme. M'è salito
2011 I, IV | piazza e lo ricevo nella palma; ché si desse in terra,
2012 V, III | che sotto le mammelle li palpitava il core. Oprai tanti remedi
2013 I, III | dentro a macerar fette de pan bianco, e accioché non esalino
2014 III, VII | inbellettato e dipinto, sotto i panni è la piú sgarbata e lorda
2015 I, I | posta incontro al sovran paragon di bellezza, a Carizia,
2016 III, IV | padrona, sia maritata che pare ch'ancora io sia a parte
2017 V, IV | l'avrei io fatto a voi parimente. Mi sète or cosí caro e
2018 I, II | fantesca, che come ará l'agio parlará, fará, e cose simili. Ben
2019 III, IV | romore non siamo sconci: ne parlaremo piú a lungo in casa.~Chiaretta.
2020 Pro | porresti sotterra per non parlarne giamai. Ignorantissimo,
2021 I, I | occhi per mirarla, s'ella parlava esser tutto orecchie per
2022 IV, VI | non so ancora di che cosa parliate.~Don Flaminio. Io son quello
2023 V, IV | si accoppino con sí degno paro di fratelli, che par l'abbi
2024 III, VII | Don Ignazio. Per farvi partecipe d'una mia allegrezza; ché
2025 II, III | sète sazio della sua vista, partiamoci.~Don Ignazio. Che sazio?
2026 V, IV | esprimere il mio obligo: arò particolar memoria della grazia ch'
2027 II, IV | Non so che offerirvi in particolare, se sète padrone di tutta
2028 V, I | figlia; e i vostri nepoti per particulari interessi me l'han uccisa
2029 V, II | niuna bastarebbe a farmi partir dal cuore la bellezza, onestá,
2030 II, III | che resta con voi né si partirá da voi mai; e ricordatevi
2031 IV, III | Stefano, scampami!). Mi partirò, t'incontrerò e ti gastigherò
2032 II, VII | Egli istesso; né ha voluto partirsi da me se non gli la prometteva.~
2033 III, XI | Flaminio. Don Ignazio, non vi partite; forse vi porterò alcuni
2034 III, XI | Flaminio. Panimbolo, son partiti?~Don Ignazio. Sí, sono.~
2035 I, I | dico due angiolette? Elle parvero un folgore che lampeggiando
2036 I, II | da voi di buoni bocconi, pasce voi di bugie e di vane speranze.~
2037 Pro | non ha del verisimile; - pascendosi di quella aura vilissima
2038 II, II | orecchie sentir le sue parole e pascer per quel breve momento gli
2039 I, IV | fusse stato; e se voi mi pascete ben questa sera, io vi recarò
2040 I, II | per esser pasteggiato e pasciuto da voi di buoni bocconi,
2041 I, III | passato tanto oltre che mi pasco del suo disamare: di' liberamente.~
2042 II, VII | fuor di casa il natale e la pasqua, cosí per l'incommoditá
2043 I, I | sua bella imagine; onde passai una notte assai travagliata.
2044 V, III | ferisce prima me, e la spada passando per lo mio corpo facci strada
2045 III, VIII| bontade! Dubito che non passará mai questa notte ché veggia
2046 IV, III | vorrei con una stoccata passarti da un canto all'altro.~Chiaretta.
2047 I, II | quante volte m'è accaduto passarvi, sempre ve l'ho incontrato.~
2048 III, II | passati tanti pericoli, cosí passerò quest'altro. Cancaro! si
2049 V, I | sète padre, la soverchia passion non vi fa conoscer il giusto;
2050 IV, IV | occhi rivolti alle prime passioni, non l'ho mai chiusi né
2051 I, IV | sarò morto che sia pesta la pasta per questo pasto!).~Martebellonio.
2052 I, II | furfante e che, per esser pasteggiato e pasciuto da voi di buoni
2053 II, IX | Lascio i pastoni, i pasticci, i galli d'India....~Don
2054 I, IV | che un capon freddo, un pastone, una suppa alla franzese,
2055 II, IX | per ordine. -... Lascio i pastoni, i pasticci, i galli d'India....~
2056 IV, VII | ira ch'estinse l'affetto paterno e ti corsi col pugnale adosso.
2057 III, II | discoprendosi io sarei il primo a patire la penitenza, e non vorrei
2058 III, XI | inalza l'altro.~Don Flaminio. Patisca or egli quelle pene che
2059 II, III | rispetti delle donzelle non patiscano tanto, pur per un marito
2060 II, VI | informato dell'infortunio che ho patito nella robba, che non solo
2061 I, III | sciacquadenti di vernaccia di Paula o di vin d'amarene.~Leccardo.
2062 II, VI | non mi fate far qualche pazzia. Non mi sforzate a far quello
2063 V, IV | Generosissimo mio fratello, le mie pazzie vi hanno aperto un largo
2064 V, II | termine insieme.~Don Flaminio. Pazzo è colui che accetta consigli
2065 II, VIII| tanti favori per li nostri peccati.~Eufranone. Moglie, va'
2066 I, IV | Leccardo. Giá si è partito il pecorone: se non fusse che alcuna
2067 II, VII | Eufranone. Non vo' farti piú penare. Con don Ignazio di Mendozza.~
2068 IV, II | ambasciata e farò che le penetri ben nel cuore. Ahi, misero
2069 IV, VII | mia!~Don Flaminio.... non pensandomi che la vostra iracondia
2070 III, III | senza venir a' ferri, dove pensandovi sudava sudor di morte; l'
2071 II, VII | condussi. Or chi arebbe potuto pensare che indi avea a nascere
2072 II, VI | Eufranone. Vi priego a pensarvi su sei mesi prima; e se
2073 I, I | la strada del pentimento: pensatici bene.~Don Ignazio. Ci ho
2074 III, IV | questo?~Leccardo. E che pensavi? qualche cosa trista?~Chiaretta.
2075 III, XI | facci a noi egli quel che pensiamo di far a lui.~Leccardo.
2076 III, I | resoluzioni son madri de' lunghi pentimenti. Sappiate che non è piú
2077 III, VII | di voi stesso vi aveste a pentir d'una vana penitenza.~Don
2078 III, XI | che sono se non ne la farò pentire.~Simbolo. Dove andate?~Don
2079 III, VI | mi sia; se non, che farò pentirtene.~Avanzino. Questi sono i
2080 IV, VI | Aletto il focile, Megera percosse la pietra e ne scagliò fuori
2081 I, IV | me toccò il primo colpo; percossi quella montagna cosí furiosamente,
2082 III, I | per ferir nell'occhio e si percuote nel cuore? Voi per diverse
2083 I, I | abbia costei per moglie, perda l'amor del fratello, del
2084 III, I | vita e l'onore insieme, ché perdendo lei perderò il tutto miseramente:
2085 II, IV | qualche disgusto e forsi vi perderete di riputazione: però abbiate
2086 V, III | Per acquistar una moglie perdernosi duo mariti: volete che le
2087 III, I | insieme, ché perdendo lei perderò il tutto miseramente: renderai
2088 II, II | tempo piú degnamente potrá perdersi come nell'acquisto de sí
2089 II, II | senza gran fatiche.~Simbolo. Perdete il tempo.~Don Ignazio. E
2090 I, I | vittoria, ed io piangeva la perdita di me stesso. Ahi quanto
2091 V, IV | mie mani. Però, figlia, perdona a tuo padre, il quale falsamente
2092 V, IV | vostre fatiche, pregovi a perdonar le mie inperfezioni e smenticarle,
2093 V, IV | della fortuna? Vi prego a perdonarmi con quella generositá d'
2094 II, III | che essere vostro sposo: e perdonate all'ardire che presume tanto
2095 II, III | Signora della vita mia - e perdonatime si ho detto «mia», ché dal
2096 III, XI | usati piaceri, e che le perdoniate se vi ha fatto aspettar
2097 III, I | periglio. Ma perché corremo per perduti e per me è morta ogni speranza
2098 V, I | parrebbe esser intiero e perfetto. Eufranone mio, poniam caso
2099 I, I | somma ella fu l'occhio e la perfezione de tutta la festa. Finito
2100 III, II | Flaminio. Non sai quella pergola di presciutti, quei salsiccioni
2101 IV, VIII| buon staffile.~Leccardo. O pergole di salciccioni alla lombarda,
2102 IV, VIII| ne trova alcuno che lo fa pericolare: ho scampato la furia di
2103 III, I | vorrei valermi di mezi cosí pericolosi.~Don Flaminio. Mai si vinse
2104 III, I | ogni cosa per difficile e perigliosa che sia, e morendo io vo'
2105 III, I | io vo' che tutto il mondo perisca meco. Ma tu imagina qualche
2106 II, III | onestá delle donzelle non permette ricever doni.~Don Ignazio.
2107 IV, VII | resto in vita resteranno perpetuamente impressi nel cuore i tuoi
2108 V, IV | suo.~Carizia. E noi saremo perpetue serve e conservatrici della
2109 Pers, 0(2)| Roderigo" nell'elenco dei personaggi, "Don Rodorigo" nella scena
2110 III, VI | sciocchezza a lasciarmi persuadere da te di accettar il partito
2111 V, IV | fatiche e discoscese balze si perviene, volendo inferir che negli
2112 IV, VI | pesata la morte, assai piú pesará il modo della sua morte.~
2113 IV, VI | l'anima sua, a cui se è pesata la morte, assai piú pesará
2114 III, XI | Veramente la femina è un pessimo animale e da non fidarsene
2115 I, IV | Prima sarò morto che sia pesta la pasta per questo pasto!).~
2116 III, X | signora che è ridotta a pollo pesto per amor mio, e or la vo
2117 I, IV | due balle d'artigliaria in pezzi con la salsa, un piatto
2118 Pro | odono e si leggono tanto piú piacciono e son ristampate, come è
2119 V, IV | potevate repetere quando vi piacea. Mi è sí ben ora di somma
2120 III, VI | grazie che mi rendete del piacer che vi ho fatto?~Don Ignazio.
2121 II, III | lascia vincere in amore; e se piacerá a Dio che siamo nostri,
2122 Pro | sia nuova, meravigliosa, piacevole, e se ha l'altre sue parti
2123 III, XI | che la viddi e che tanto piacque agli occhi miei! Ahi, dolenti
2124 III, XI | cosí gagliardo, che vada pian piano, ché tante sono le
2125 III, XI | ha fatto patir a me! Egli piange ed io rido.~Leccardo. Ben
2126 IV, VII | quella del corpo non devo pianger molto, ch'essendo nata mortale
2127 I, I | gradiva la mia vittoria, ed io piangeva la perdita di me stesso.
2128 I, III | assassinati dalla tua bellezza piangono e si dolgono, ché quel giorno
2129 III, XI | gagliardo, che vada pian piano, ché tante sono le pietre
2130 V, IV | vita mia, quanto sei stata pianta da me, dal tuo padre, fratello
2131 III, II | vanno a rischio di spade, di picche, di archibuggi e di artegliarie;
2132 I, II | bisognoso come io, ogni piccola cosa è grande.~Panimbolo.
2133 III, II | ragnateli: le moschette piccole com'io ci incappano e ci
2134 IV, III | sei: ti vo' acciaccare i pidocchi su la testa.~Martebellonio.
2135 IV, III | stoccate, ché la tua spada si piega in punta.~Martebellonio.
2136 I, I | ammazzaremmo senz'alcuna pietade.~Simbolo. Seguite. E poi?~
2137 IV, VII | quella l'escusi. Usate questa pietosa gratitudine: andate in Palazzo
2138 IV, V | tanto male, bisogna che pigli vendetta di me medesimo,
2139 III, IV | da un buon naturale e il piglia artificiale, non può parer
2140 IV, VII | vostra bontá, ché sovra di me pigliate la vendetta della morte
2141 III, II | Non voglio e non posso: pigliatevi quale volete di queste due.~
2142 II, IX | Leccardo. Spedazio..., Pignatazio.... Il nome s'assomigliava
2143 IV, VIII| quanti sono! Al fuoco non son pignate né spedi su le brage: i
2144 II, IX | s'assomigliava al spede o pignato, e però me ne ricordo.~Don
2145 II, IV | perché tal volta li veggiate piovere dal volto tempesta di amarissime
2146 III, III | salcicciai, macellari, osterie e piscatori che non abbia cerco per
2147 I, III | spargervi sopra cannella pista, e sará un eccellente rimedio.
2148 Pro | Menandro, di Epicarmo e di Plauto vagar in questa scena e
2149 III, XI | lettera dall'altro mondo. Plutone mi si raccomanda e mi prega
2150 | poche
2151 III, I | lunghezza di tempo: s'avesse le podagre, saria venuto.~Panimbolo.
2152 V, III | aver a cadere mai piú in podestá di uomo.~Don Ignazio. O
2153 Pro | legista senza legge e qualche poeta senza versi.~Credete, ignorantoni,
2154 Pers | giovane~Eufranone vecchio~Polissena sua moglie1~Chiaretta fantesca~
2155 II, IX | caldaia d'acqua per ispiumar i pollami e spelar gli animali; fingendo
2156 I, III | Panimbolo. Bisogna tôr quattro pollastroni e fargli buglir ben bene,
2157 III, X | signora che è ridotta a pollo pesto per amor mio, e or
2158 IV, VIII| confortará lo stomaco e lo polmone, e quello che ascenderá
2159 III, II | piatti di maccheroni di polpe di capponi, d'un pasto l'
2160 III, X | che sia indovino, ché son poltrone).~Don Ignazio. Chi è costui?~
2161 IV, III | mia spada nel sangue di poltroni.~Leccardo. E tu mi farai
2162 I, IV | stringendo te ne farei polvere, ché stringe piú d'una tanaglia.~
2163 III, IV | par bella Carizia or che pompeggia fra quelle vesti.~Chiaretta.
2164 II, VII | che mai vien meno a chi pone in te solo le sue speranze?
2165 IV, V | porta di dietro, per non poner a romor la cittade.~Don
2166 V, IV | ti tocchi; e no potendoti ponere dentro il cuore, almeno
2167 IV, VIII| Avendo a morir strangolato, ponetemi di grazia un fegatello in
2168 V, IV | il cuore, almeno che ti ponga in queste braccia. Io pur
2169 V, I | perfetto. Eufranone mio, poniam caso che don Flaminio morisse
2170 Pro | di quella aura vilissima popolare, né intende che si dica,
2171 Pro | qual per mostrar a quel popolazzo che gli sta d'intorno, che
2172 III, IV | lucenti come una capra, le poppe grassette come una vitella,
2173 II, II | Ignazio. Sí, delle vili e populari; ma quelle di reale animo
2174 III, IV | ho ciera di vitella o di porca, che ti vòi innamorar di
2175 III, IV | litargiri, di verzini e altre porcherie. Oibò, se le vedessi la
2176 IV, VII | pentito del suo errore ti porge il pugnale, ché vendichi
2177 IV, V | conosci che ho fallato, ti porgerò il petto ché mi ammazzi! -
2178 IV, VI | abbraccio le tue ginocchia, ti porgo il pugnale: la crudeltá
2179 III, II | tante promesse farebbono pormi ad altro pericolo di questo;
2180 III, III | dite.~Martebellonio. Mi porrai con lei da solo a solo?~
2181 Pro | sapessi che cosa è comedia, ti porresti sotterra per non parlarne
2182 IV, VII | bei doni maritali che ti portai! un pugnale. Oh che bel
2183 IV, V | presto!~Leccardo. Di grazia, portami al monte di Somma, dove
2184 II, IX | Leccardo. Dubito averla portata a me stesso, ché per la
2185 V, II | questo è il rispetto che mi portate? questo cambio rendete a
2186 I, III | lasciava cadere dove il caso il portava, non mirando piú alla testa
2187 V, III | madre, cavami fuor delle porte della morte, dimmelo certamente
2188 I, IV | Martebellonio. Quando mi porterai nuova che vada a giacer
2189 III, XI | non vi partite; forse vi porterò alcuni de' suoi abbigliamenti
2190 III, I | parasito potrá aiutarvi, che è portinaio della casa, in farvi entrar
2191 IV, VIII| a ricordar l'anima, che portino seco scatole di confezioni
2192 I, III | brodo grasso in un piatto e porvi dentro a macerar fette de
2193 I, IV | la rogna. -... Al fin, lo posi sovra questi tre diti e
2194 II, III | della sua persona. O alta possanza di celesti bellezze!~Simbolo.
2195 III, VII | attaccò la lingua che non possea esprimere parola.~Don Flaminio.
2196 V, IV | parentado insiememente per possedervi, tanto è la vostra bellezza
2197 V, IV | tutte le vostre speranze e possedete giá il caro e glorioso pregio
2198 IV, V | col cielo, il qual è piú possente d'ogni umano consiglio!
2199 IV, II | Don Ignazio. Che un uomo possi ingannar un altro è facil
2200 | possiamo
2201 | possiate
2202 IV, I | dici.~Simbolo. Dico cose possibili e dubbiose ancora.~Don Ignazio.
2203 | possono
2204 II, IX | apparecchiate e condite e poste a tempo e con ordine a tavola.~
2205 | potei
2206 V, IV | degno che ti tocchi; e no potendoti ponere dentro il cuore,
2207 I, I | spirassero nell'anima mia cosí potentissimi influssi, cosí infinito
2208 II, IV | Ignazio. Dubbito di non potervi ubidire.~Don Flaminio. Forsi
2209 | potesse
2210 | poteste
2211 | potevi
2212 IV, I | raggione, ché le vostre parole potrebbono cagionar qualche gran scandolo.~
2213 | potremo
2214 | potreste
2215 | potresti
2216 III, IX | che a quelle meschinelle e povere donne che si muoiono per
2217 III, IV | altrimente. Ma noi misere e poverelle abbiamo carestia d'acqua
2218 II, VII | Polisena. Quel gentiluomo poverello che ce la chiese l'altro
2219 III, II | liberarti.~Leccardo. De' poveretti prima si fa giustizia, poi
2220 III, VIII| venuta in tanta miseria e povertade, e ora per una cosí insperata
2221 III, V | Leccardo, tieni in piedi la prattica della fantesca, ché noi
2222 II, II | dell'aria, ecco l'aurora che precede la chiarezza del mio bel
2223 II, I | e come uomo di torbido e precipitoso ingegno vi preverrá a tôrsela
2224 V, I | cosí galante uomo come sète predicato da tutti. Voi avete un'altra
2225 IV, II | dico.~Eufranone. Or non vi pregai io, allor che tanto ansiosamente
2226 II, I | altresí mi dimandò di voi; e pregandolo mi dicesse che cosa chiedeva
2227 II, VII | riposava la notte e il giorno, pregandomi che vi la conducessi; e
2228 II, III | contento che ve n'entriate, pregandovi che in questo breve spazio,
2229 I, III | ne muore e se ne vuol far pregare).~Don Flaminio. Fa' ora
2230 II, II | Don Ignazio. Se non che pregarla che m'accetti per sposo,
2231 I, I | lodar molto di bellezza, pregate don Flaminio che tratti
2232 III, VI | levarvi da quella tristezza ho pregato il conte da vostra parte
2233 I, I | tutti colpivano a segno. Pregava Amore che crescesse la rabbia
2234 II, VI | Non mi conosco di tanto preggio che sia degno di tanta cortesia.~
2235 II, VII | tu li hai esaudite le sue preghiere, rimunerata la sua bontá
2236 II, II | nel fronte e negli occhi pregni di lacrime l'effetto della
2237 V, IV | pregio delle vostre fatiche, pregovi a perdonar le mie inperfezioni
2238 III, VI | Avanzino. Questi sono i premi d'aver dieci anni fidelmente
2239 V, IV | primo a cui avea dato le premizie de' mia amori e i primi
2240 III, VII | Andiamo al fratello, acciò non prenda suspetto di noi e gli ordini
2241 I, IV | aspettando, come il vede, il prende e ferma; si non, che ne
2242 V, IV | cosí dal vostro il mio prenderá splendore e onore. E giá
2243 III, XI | vo' entrar qui dentro e prendermi spasso di Chiaretta col
2244 II, III | condizione. So che lo dite per prendervi gioco di me: la mia dote
2245 IV, VIII| quella de' tre legni).~Birri. Prendetelo e cercatelo bene.... Ha
2246 III, I | ingegno e grande onore. Non si prendono molte cittá e castelli per
2247 III, V | cura spiar se don Ignazio prepara alcuna cosa.~ ~ ~ ~
2248 II, VII | e se quei giorni che si preparava la festa, le venne un disio
2249 V, I | comandar agli altri, né si deve prepor la natura alle leggi: però
2250 III, VII | che per molti giorni n'ho presa da molte onoratissime persone,
2251 IV, II | concessi? Ché il cuor mi presaggiva quanto ora m'accade, che
2252 II, III | Ignazio. Questa felicitá mi dá presagio di mal piú acerbo; ché amandola
2253 III, II | Non sai quella pergola di presciutti, quei salsiccioni alla lombarda,
2254 IV, V | labrucci piú cremesin d'un presciutto, quella..., ahi! che mi
2255 V, I | soffrir un reo. Vuo' con presta e vergognosa morte purgar
2256 IV, V | disconvenevoli dovevi tu prestarmi consiglio né agiuto.~Panimbolo.
2257 III, I | farvi entrar e uscire e prestarvi alcune delle sue robbe.~
2258 III, IV | te la ritorno come me la prestasti.~Chiaretta. Dimmi, che vorresti?~
2259 III, III | sono assai amico delle preste risoluzioni, e per tal cagione
2260 III, IV | Leccardo. Dubito non me la presterai.~Chiaretta. Ti presterò
2261 III, IV | presterai.~Chiaretta. Ti presterò quanto ho per un'ora, per
2262 III, I | se non si previene con prestezza, si torrá Carizia. «Chi
2263 II, III | perdonate all'ardire che presume tanto alto.~Carizia. Caro
2264 III, I | sposa, vi appresentarete col prete e la sposarete.~Don Flaminio.
2265 III, II | peggio, ch'è una simia e pretende esser bellissima.~Don Flaminio.
2266 III, I | uomini da bene e frati e preti, anzi il vostro zio, a por
2267 I, I | dell'altro. E benché io prevedessi che quel fusse un principio
2268 IV, V | uccider il ferro, e che prevenga la violenza la voluntaria
2269 V, I | prudente e savio, dovreste prevenirmi con i prieghi di quello
2270 I, I | trattenendomi, don Flaminio mi prevenisse e se la togliesse per moglie,
2271 IV, VII | che mio fratello m'avea prevenuto a tôrsela per moglie, l'
2272 II, I | e precipitoso ingegno vi preverrá a tôrsela per moglie, o
2273 III, I | destro e vigilante: se non si previene con prestezza, si torrá
2274 I, III | che ambra, che aromati preziosi odorano piú di questi?~Don
2275 V, IV | Salerno, si scarcerino tutti i prigioni per debito e si paghino
2276 IV, IV | Avendo gli occhi rivolti alle prime passioni, non l'ho mai chiusi
2277 III, VIII| occasione risorga a quel primiero splendore e grandezza; e
2278 III, III | Leccardo. Perché fate morir le principalissime gentildonne della cittá,
2279 I, I | di tutto il parentado e principalmente de' fratelli e de' zii.~
2280 I, I | avea seguite le parti del principe de Salerno.~Simbolo Se state
2281 V, I | venghi reintegrato nell'onor pristino, facciasi quanto ordinate.~
2282 I, I | sdegnará con voi e forsi vi privará di quella parte di ereditá
2283 V, I | fatto per poca etá deve privare un padre di sua figlia.
2284 I, IV | figlio....~Leccardo. Cosí privasti il mondo di quella montagna.
2285 Pro | sorelle che in publico e in privato comparse sono. Vien qua,
2286 V, II | quello con violenza che mi ho procacciato per l'affezion del mio zio
2287 V, I | reo è di gran merito si procede alla sentenza con piú riguardo.~
2288 III, II | giustizia, poi si forma il processo e si dá la sentenza.~Don
2289 I, I | Fece anch'egli grandissime prodezze. -... In somma ella fu l'
2290 II, V | altra volta non sarò cosí prodigo del mio onore.~ ~ ~ ~
2291 V, III | offendete il ventre che l'ha prodotte: questo ventre sia bersaglio
2292 IV, VII | sfortunato padre, chi t'ha prodotto al mondo t'ave uccisa: aresti
2293 IV, VI | allontana da me le tue mani profane, ché non macchino il mio
2294 III, IX | con gli occhi fo piaghe profondissime che giungono insin all'anima.
2295 I, II | qualche scusa per isfuggir o prolungar le nozze, cavatemi gli occhi.~
2296 II, VI | prometteti.~Eufranone. Temo prometterlavi: non so che nuvolo mi sta
2297 V, III | Ignazio. O madre, non vi promettete tanto di me, ché ancorch'
2298 II, VII | partirsi da me se non gli la prometteva.~Polisena. Quando egli la
2299 II, VII | e da chi un'altra. Ce lo promisi, tenendo per fermo che a
2300 V, IV | presto m'era riuscito il pronostico che mi feci questa mattina!
2301 II, II | cuor ogni sospetto, eccomi pronta ad ogni vostro comando.~
2302 III, II | Leccardo. L'impresa che mi proponi è di farmi essere appiccato.~
2303 II, II | Angiola. Dubito che non mi proponiate un infame amore sotto una
2304 II, I | disegni e conturbi quanto avea proposto di fare: me hai morto!~Simbolo....
2305 | propri
2306 | propria
2307 II, II | mia nipote; né vorrei che prorumpesse in qualche cosa men ch'onesta).~
2308 III, IV | labruzzi scarlatini come un prosciutto, una bocchina uscita in
2309 III, XI | sotterrasse lui vivo con Proserpina sua mogliere. Gli l'ho promesso,
2310 III, IX | misericordia a quei che prostrati in terra mi chiedeno la
2311 Pro | che non sapendo della tua prosumi saper tutte le scienze:
2312 II, II | Ignazio.~ ~Angiola. (Conosco a prova che il peso degli anni è
2313 IV, III | tempesta, vorrei che la provassi! Ma me la pagherá quel furfante
2314 II, VI | mandarò il mio cameriera ché proveda quanto fia di mestiero.~
2315 II, VI | questo.~Don Ignazio. A tutto provederò ben io: mandarò il mio cameriera
2316 I, IV | inteso gli avisi, spedisce le provisioni e lo manda giú. Come il
2317 Pro | sepolcri de morti: ché se provocarete la sua modestia, come or
2318 IV, VI | parole che si ponno, per provocarti ad un giustissimo sdegno.~
2319 V, I | a farla; e voi, se sète prudente e savio, dovreste prevenirmi
2320 III, I | astuti inganni d'invecchiata prudenzia ho conseguito molti disegni,
2321 V, IV | dolore si converti in una publica allegrezza. E perché non
2322 IV, VIII| camini presto, ti darrò delle pugna.~Leccardo. Almanco dite
2323 I, IV | insalatuccia di punte di pugnali, quattro ballotte di archibuggio
2324 II, VI | le vostre parole e se mi pungano sul vivo del cuore! Io non
2325 V, II | stoccate delle sue parole, che pungeno piú della punta della sua
2326 IV, III | Martebellonio. Io non so punger cosí con la spada come tu
2327 IV, III | cosí con la spada come tu pungi con la lingua; ma ti scampa
2328 V, II | spada? Ma io sarò giusto punitore dell'ingiuste sue azioni.~
2329 I, I | mondo; e accioché tu sappi a puntino ogni cosa, cominciarò da
2330 I, I | mirare o la fierezza delle punture: al fin conobbi che l'uno
2331 I, II | altro sospetto che di lui, puosi effetto ad ogni suo gesto
2332 IV, V | fatica: - La conscienza mia pura mi liberará dall'obbrobrio
2333 V, I | presta e vergognosa morte purgar gli errori che per me son
2334 III, X | Don Flaminio. A qualche puttana?~Martebellonio. Se non foste
2335 III, X | parlar altrimente. Io a puttane, che ho le principali gentildonne
2336 I, III | Don Flaminio. Orbo, questa puzza vorrei portar adosso io?~
2337 Pro | il muso di lá. Par che le puzzi ogni cosa: - Questa parola
2338 I, IV | diti e l'uccisi come una quaglia, talché non è piú viva ed
2339 III, X | Martebellonio. Se non foste voi a' quai porto rispetto, vi farei
2340 | quant'
2341 I, IV | sacchetto di pane che basti per quindici giorni, poi lo piglio per
2342 IV, II | sopportar ingiurie, con che rabbiosa pacienza ascoltava; e con
2343 II, VI | esce di bocca mi è un can rabbioso che mi straccia il petto.
2344 IV, I | che nella sua famiglia si raccoglie tutta la nobiltá di Salerno,
2345 II, III | le bellezze del cielo son raccolte nel breve giro del suo bel
2346 III, XI | altro mondo. Plutone mi si raccomanda e mi prega che non camini
2347 II, VII | speranze? Ella si è sempre raccomandata a te, e tu li hai esaudite
2348 III, V | quanto è da farsi.~Leccardo. Raccomando alla fortuna la vostra audacia.~
2349 I, III | Flaminio. Narrami alcuna cosa: racconsolami tutto.~Leccardo. Ti sconsolerò
2350 I, III | passi troppo leggiermente: raccontamelo piú minutamente.~Leccardo....
2351 I, IV | sono illustri e famosi e si raccontano per istorie. - Sappi che
2352 I, IV | vostro!~Martebellonio. Ti vo' raccontar la battaglia ch'ebbi con
2353 IV, III | con Chiaretta! Vo' andar a raccontarla a don Flaminio; ma andrò
2354 IV, VII | dinanzi al viceré vostro zio, raccontate la veritá, accioché, divolgatosi
2355 II, VII | per tutte le vene, mi s'è raffreddato e gelato.~Eufranone. Giuro
2356 V, I | vincer dall'amore tanto mi fo raffrenar dalla raggione.~Don Flaminio.
2357 II, II | ferir lo strale del vostro raggionamento.~Don Ignazio. Non ad altro
2358 I, II | e ce n'andammo a letto e raggionammo d'ogni altra cosa che vedemmo
2359 II, II | appo lei, d'indurlaci; ché, raggionandosele de voi, ho conosciuto nel
2360 II, IV | ch'avendola io spinta a raggionar con lui, sarebbe donna,
2361 I, II | non stava di voglia, che raggionava con la madre, che ci era
2362 II, IX | Leccardo. E del vostro fatto si ragiona: a voi tocca. Ché si vi
2363 III, III | padrona, che quando le muovo ragionamenti di voi fa atti da spiritata.~
2364 I, III | Flaminio. Lasciamo i scherzi: ragionamo di Carizia, ché non ho maggior
2365 II, IV | Angiola. (L'ho indovinata che ragionan del matrimonio di Carizia).~
2366 III, XI | disagiarvi un poco, perché sta ragionando col padre.~Don Flaminio.
2367 II, IV | mia robba.~Angiola. (Certo ragionano del matrimonio de mia nepote:
2368 II, IX | Don Flaminio. Vorrei che ragionassi del fatto mio.~Leccardo.
2369 I, III | Leccardo. Ed io quando ragiono di mangiare e di bere.~Don
2370 V, III | oh come il mio core si rallegra della sua dolce e desiata
2371 IV, II | Andiamocene, se non volete ancor rallegrar gli occhi vostri del suo
2372 I, I | Ignazio.... Or ei, volendo rallegrare la citta di Salerno sotto
2373 III, VII | allegrezza; ché so che ve ne rallegrarete come me ne rallegro io,
2374 II, VII | tu vogli cosí beffarmi e rallegrarmi con false allegrezze? Il
2375 Pro | vagar in questa scena e rallegrarsi che la comedia sia gionta
2376 III, VII | ambodoi!).~Don Flaminio. Rallegratemi presto, di grazia.~Don Ignazio.
2377 V, IV | essauditi i nostri desiri. Rallegrati, ché la poco dinanzi infelice
2378 III, VII | Ditelami di grazia, accioché mi rallegri anche io della vostra allegrezza;
2379 III, VII | rallegrarete come me ne rallegro io, amandoci cosí reciprocamente
2380 III, VI | disse?~Avanzino.... Se ne rallegrò molto; e cavalcato se n'
2381 IV, VI | contro il mio pensiero. Ramentati quella infinita bellezza,
2382 III, I | Don Flaminio. Io ho voluto rammemorargli e ringraziarti, acciò conoschi
2383 I, I | stupendo spettacolo di bellezza rapí a sé tutti gli occhi e cuori
2384 Pers | provincia.2~ ~Il luogo dove si rappresenta la favola è Salerno.~~ ~ ~ ~
2385 III, II | apparecchia un banchetto di rari che s'han fatti al mondo.
2386 IV, VI | morte.~Don Flaminio. Andrò ratto a lui; forsi troverò in
2387 I, IV | lei, ti farò un pasto da re.~Leccardo. (Prima sarò morto
2388 II, IX | banchetto, e tutto ciò con real magnificenza. Io adocchiai
2389 III, II | con le tue parole che mi reca la presente materia.~Leccardo.
2390 III, II | disgusto darò a don Flaminio recandoli cosí cattive novelle!).~
2391 III, II | indicibile.~Don Flaminio. Non mi recar piú noia con le tue parole
2392 I, IV | pascete ben questa sera, io vi recarò buone novelle e vi do la
2393 I, III | guarisca.~Panimbolo. Io ho recette esperimentate per le tue
2394 III, VII | rallegro io, amandoci cosí reciprocamente come ci amiamo.~Panimbolo. (
2395 I, II | Don Flaminio. Non puoi redirmelo? non vòi dar un gusto al
2396 I, I | gran voglia d'uscirne, e ci reducemmo a casa; ma prima avea imposto
2397 I, II | altra cosa, non me l'arebbe referito?~Panimbolo. Il parasito
2398 I, II | Scarso conforto e infelice refrigerio è il vostro.~Don Flaminio.
2399 V, I | Eufranone. Ditelo voi che reggete.~Don Rodorigo. Ne dirò uno,
2400 II, IX | dell'una e l'altra fortuna. Reggetevi con maturo consiglio: bisogna
2401 IV, V | ragione o consiglio potete regolarvi con lui? Non conoscete,
2402 V, III | torto che l'era fatto. Io, reimpiendo l'arca di un altro peso,
2403 I, III | carrafa. La medicina n'ha reinfrescato il dolor delle piaghe e
2404 I, III | guarisce alla prima?~Panimbolo. Reiterar la ricetta.~Leccardo. Almeno
2405 V, III | palpitava il core. Oprai tanti remedi che rivenne. Rivenuta, fu
2406 III, I | serbo e che voglia ho di remeritargli. Fa' conto che se per te
2407 V, IV | grazia a tutti quei che han remissioni delle parti. E per voi,
2408 III, I | perderò il tutto miseramente: renderai me stesso a me stesso e
2409 V, III | obligo? che grazie vi potrò rendere, essendo stato cagione di
2410 V, IV | quando di tanta largitá vi renderemo grazie condegne?~Don Ignazio.
2411 II, III | quanto piú bevea men sazio mi rendeva e piú ingordo ne diveniva;
2412 V, IV | m'avete data la potevate repetere quando vi piacea. Mi è sí
2413 II, III | peregrine virtú, le quali resiedeno in voi come in suo proprio
2414 V, IV | Ignazio. Ecco, o vita mia, hai reso il cor al corpo, lo spirito
2415 III, I | de' negozi e le subbite resoluzioni son madri de' lunghi pentimenti.
2416 IV, IV | ricetto di tante pene, respira e scaccia da te tanta amaritudine.
2417 III, I | Don Flaminio. Comincio a respirare.~Panimbolo. Ma mentre parlo
2418 V, IV | cortesia, io non so che respondervi né basta ad esprimere il
2419 III, I | con i medesmi inganni gli respondiamo e facciamo cader l'inganno
2420 I, I | tempo vinto e vincitore, e restai nella vittoria per amore.
2421 III, IX | veggio per qui Leccardo, come restammo d'appontamento.~ ~ ~ ~
2422 I, IV | tracannai duo buoi e tutte le restanti robbe; e perché ancora m'
2423 I, I | e cuori de' riguardanti: restâr le lingue mute e gli animi
2424 II, IV | questa volta l'ingannatore restará ingannato).~Angiola. (Or
2425 II, IV | ti fida, va'! e chi non restarebbe ingannata da loro?).~Don
2426 V, I | dirò uno, e credo che ne restarete sodisfatto, se sète cosí
2427 II, VI | disgrazia non si accapassero, restasse la mia figliola oltraggiata
2428 III, VII | altri.~Panimbolo. (Li è restata la lingua nella gola e non
2429 II, VI | combattimento le sue bellezze son restate vincitrici d'ogni mia voglia.~
2430 I, I | di bellezza, a Carizia, restava un poco piú languida, perché
2431 IV, VII | ma a me che resto in vita resteranno perpetuamente impressi nel
2432 V, I | i vostri nepoti, ché non restino invendicate.~Don Rodorigo.
2433 IV, VII | sí autorevoli bocche, le restituiate l'onore e si toglia tanto
2434 IV, VII | vendetta che cercate da me? mi restituirá forsi viva e onorata la
2435 II, VI | quello che non potete piú restituirmi. Ed io vorrei morir mille
2436 IV, VI | potuto trovar in voi, e li restituirò la fama come posso.~Don
2437 V, IV | supplicherò Sua Maestá che vi si restituisca quello che ingiustissimamente
2438 III, IX | lampeggiante mio viso; onde ne restò sconquassata per sempre.
2439 V, I | Flaminio morisse publicamente: resuscitará per questo la tua figliuola?~
2440 I, III | fussi morto e sepellito resuscitarei per farmi medicar da voi.
2441 III, II | pericolo di questo; ma lassami retirar in consiglio secreto. -
2442 III, II | Cacasangue! questa è una solenne ribaldaria, e discoprendosi io sarei
2443 II, VII | che vi la conducessi; e ributtandola io che non avea vesti e
2444 II, VI | accadesse. Voi altri signori ricchi stimate poco l'onor de'
2445 II, III | mi fate, se non venissi ricchissimo d'amore, ché non basta comprarse
2446 II, VI | Eufranone. Essendo voi cosí ricco e di gran legnaggio, non
2447 III, VII | Flaminio, son andato gran pezzo ricercandovi: voi siate il benvenuto!~
2448 V, I | ché i fatti dell'onore ricercano testimonio d'un chiaro sole.
2449 II, IX | mi riuscirá, non mancará ricercarla per moglie. Lo vo' lassar
2450 II, III | ricchezza come voi; però ricercate altra che sia piú meritevole
2451 I, III | Panimbolo. Reiterar la ricetta.~Leccardo. Almeno per una
2452 IV, IV | bersaglio di tanti affanni, ricetto di tante pene, respira e
2453 III, I | nostri poco fedeli uffici riceverá questa macchia nel suo onore,
2454 III, I | fratello; e dal guiderdone che riceverai da me, conoscerai che so
2455 III, IV | Leccardo. Sei piú atta a riceverlo che a darlo. - Oh come par
2456 IV, I | che vengono incontro per ricevervi con molt'amorevolezza; ma
2457 II, IX | burla insino adesso l'ho ricevuta in piacere, ma or mi dá
2458 V, III | onor, che s'imaginava aver ricevuto da lei, la fece conficcare
2459 II, II | del negozio né il tempo richiede questo.~Angiola. Poiché
2460 II, III | ricordatevi di me.~Carizia. Non ricordandomi di voi, mi smenticarei di
2461 IV, VIII| confrati, che m'hanno a ricordar l'anima, che portino seco
2462 III, II | concede piú. Mi par soverchio ricordarti le cortesie che ti ho fatte;
2463 II, III | si partirá da voi mai; e ricordatevi di me.~Carizia. Non ricordandomi
2464 II, IX | intricato.~Don Flaminio. Ricordati bene.~Leccardo. Spedazio...,
2465 V, IV | che di questo giorno vi ricorderete ogni giorno che viverete.~
2466 II, II | voglio guarire, è bisogno ricorrere a quel fonte donde sol può
2467 IV, VI | il mio intento che, voi ricusandola, io col prezzo del tradimento
2468 III, VII | allegrezza; ché per aver ricusata una figlia de grandi d'Ispagna,
2469 I, II | talvolta, sta malinconico, mai ride, mangiando si smentica di
2470 I, III | lodava la sua bellezza; ella ridea. Io, vedendo che sopportava
2471 I, II | voi solo; né mai lo veggio ridere o star allegro se non quando
2472 I, III | tutto il mondo! - Ella piú rideva ed io passo piú innanzi: -
2473 I, III | animo e passo innanzi: - Tu ridi e gli assassinati dalla
2474 I, IV | apportarebbe sonno, ed io non te la ridirei se mi donassi un regno.
2475 III, XI | a me! Egli piange ed io rido.~Leccardo. Ben sará se non
2476 II, III | anello come cosa mia ve lo ridono in caro pegno della mia
2477 V, III | impossibili ad accommodarsi siano ridotti a cosí lieto fine.~Don Ignazio.
2478 II, II | della mia fede, che son ridotto all'ultimo termine della
2479 III, VII | Panimbolo, a me par che la cosa riesca bene.~Panimbolo. Avete finto
2480 III, V | oro.~Leccardo. Purché non rieschino in qualche capestro!~Don
2481 II, IV | clausula, perché l'era stato riferito che eravate innamorato e
2482 IV, VII | appresso lui, accioché, egli rifiutandola per onorar la sua fama,
2483 II, III | nobiltá né tanto torto a me: rifiutar il primo dono di un sposo.
2484 IV, I | Simbolo. Ch'avendola a rifiutare, la rifiutaste con modi
2485 IV, II | tua figlia ed io vengo a rifiutarla.~Eufranone. Non sperava
2486 II, III | accettar il vostro dono né rifiutarlo; e se il dono era magnifico
2487 IV, I | avendola a rifiutare, la rifiutaste con modi non tanto obbrobriosi.~
2488 III, I | ordini. Come vostro fratello rifiuterá la sposa, vi appresentarete
2489 I, III | facesse qualche cenarella per rifocillar i spiriti!...~Don Flaminio. (
2490 I, II | pur sento da lui qualche rifrigerio e conforto.~Panimbolo. Scarso
2491 III, IX | men donna, per onesta e rigida, a' colpi de' sguardi miei;
2492 I, I | a forza di rimirargli; e riguardando non si volean partire come
2493 I, I | tutti gli occhi e cuori de' riguardanti: restâr le lingue mute e
2494 I, I | quali quanto erano vaghi a riguardare tanto pungevano poi, e quanto
2495 III, I | padre, se ben per altro riguardevole, è molto iracondo e tenace
2496 II, IV | poco a poco, ché dubito non rimarrá nulla d'intiero insin a
2497 IV, V | Cosí morí com'un agnello, e rimase con la bocca un poco aperta
2498 III, I | vicine, il tempo breve, i rimedi scarsi: temo dell'impossibile.~
2499 II, V | andiamo a casa del conte e rimediamo in alcun modo.~Don Flaminio.
2500 III, I | Panimbolo. A questi disordini rimediaremo con molti ordini. Come vostro
2501 I, I | sentivi tirar a forza di rimirargli; e riguardando non si volean
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