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Giambattista Della Porta Gli duoi fratelli rivali IntraText CT - Lettura del testo |
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ATTO II
SCENA I.
Don Ignazio. Dura cosa è l'aver a far con i servidori: sa ben Simbolo quanto desio di andar a trovar mon'Angiola, e non ritorna. Ma eccolo. - Come hai fatto aspettarmi tanto, o Simbolo? Simbolo. Come saprete quanto ho fatto in vostro serviggio, mi lodarete della tardanza. Sappiate che incontrandomi con don Flaminio, mi domandò con grande instanza di voi; e domandando io la caggion di tanta instanza, rispose che non voleva dirlo se non a voi solo. Mi lascia, e m'incontro con Panimbolo, il quale altresí mi dimandò di voi; e pregandolo mi dicesse che cosa chiedeva da voi, disse in secreto che don Flaminio aveva conchiuso col conte di Tricarico il matrimonio della figlia, e che vi vuol dare quarantamilla ducati purché foste andato a sposarla per questa sera.... Don Ignazio. Oimè, che pugnale è questo che mi spingi nel core? Mi rompi tutti i disegni e conturbi quanto avea proposto di fare: me hai morto! Simbolo.... Io, accioché non vi trovasse prima di me e vi cogliesse all'improviso, corro di qua, corro di lá per trovarvi, né lascio luoco, dove solete pratticar, che non avesse cerco. Fratanto considerava fra me stesso cotal nuova: cado in pensiero che sia un fingimento di vostro fratello di scoprir l'animo vostro, se stiate innamorato d'alcuna donna.... Don Ignazio. Buon pensiero, per vita mia! Simbolo.... Per chiarirmi di ciò, con non men subito che ispedito consiglio me ne vo in casa del conte di Tricarico, e non vedo genti né apparecchi di nozze. Piglio animo ed entro con iscusa di cercar don Flaminio, e me ne vo insin in cucina e non vi veggio né cuochi né guattari. Dimando di don Flaminio, e mi rispondono che è piú di un mese che non l'han veduto. Mi fermo e veggio il cappellano: entro in ragionamento con lui, e mi dice che il conte questa mattina è gito a Tricarico a caccia, e mi dice che molti giorni sono che del matrimonio piú non si tratta, anzi stima che don Flaminio vuol dargli la baia. Don Ignazio. O Simbolo, che sia tu benedetto mille volte, ch'avendomi con la prima nuova tolto l'anima, con questa me l'hai riposta in corpo! Quando mi disobligarò di tanto obligo? Simbolo. Or dunque, venendo a voi don Flaminio a farvi la proposta, accioché piú l'inganniate e confirmiate nel suo proposito, mostrate grandissima allegrezza, accettate l'offerta; e si dice per questa sera, voi diteli per allora. Don Ignazio. Or questo sí che non farò io, ché non mi basteria il cuor mai. Simbolo. Sará forza che lo facciate. Don Ignazio. Mi farei uccider piú tosto. Simbolo. E se non volete, farete che vostro fratello s'accorga che stiate innamorato di Carizia, e come uomo di torbido e precipitoso ingegno vi preverrá a tôrsela per moglie, o verrete a qualche cattivo termine insieme. Don Ignazio. Dubbito di non incorrere in qualche inconveniente peggiore. Simbolo. Che cosa di mal di ciò ne può avvenire? Don Ignazio. Son disposto far quanto tu mi consigli. Simbolo. Ecco madonna Angiola che viene a casa.
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