III.
Dopo il bordeggiare
faticoso della prima giornata, durante la quale la tartana non ebbe a
guadagnare che un brevissimo tratto, sopravvenne da poppa un propizio libeccio:
l'azzurro del nostro bel Mediterraneo s'increspò lievemente, come godesse di
recare alle piaggie Italiane il fiato primaverile dell'Africa... e il nocchiero
godeva anche lui, e di più sfregolava le mani tenendo fermo del ginocchio il
timone, al veder tendersi le sartie e rompersi il mare sotto la prora in due
solchi d'argento. Ma eccoti sul più bello sbucare dall'altro canto del cielo
quel cattivello di greco-levante, e, spazzata dell'ali la Siberia, buttarsi a
capofitto sul golfo della Liguria!... Fu una brutta burla per la tartana; le
vele, gonfiandosi confusamente, s'attraversarono l'una contro l'altra; la nave
trabalzò, rimbalzò da poggia ad orza, come cavallo che a mezzo d'una corsa
scivoli sopra il ghiaccio; e i delfini danzandole intorno sembravano fare quel
gesto che fu mosso da Giosuè contro la faccia del sole.
- Ehi! ehi! qual nuova
petulanza! sclamò il signor Barone giudice di Sardegna, alzandosi fin sulla
fronte gli occhiali per guardar in faccia il piloto. - Qui si rifà punto fermo,
Messere!
- E sì che su questo
ponte, come lo chiamano, si balla meglio dei trottoli! disse Floriano, che
stava sempre dietro al padrone come il cherico a monsignore, e non camminava
sul cassero se non appeso per maggior sicurezza con ambo le mani a due funi
della manovra.
Il nocchiero, non badando
ai versacci del sagrestano, spiegò al gentiluomo la furberia dei due venti, che
accapigliandosi fra loro, li inchiodavano nel bel mezzo di una tempesta senza
fine nè ragione; e secondo lui non v'aveva modo di cavarsela; chè se ai due
venti fosse piaciuto di continuare la bega per due settimane, per due settimane
bisognava metter alla prova la pazienza.
- Ma se ne saltasse
fuori un terzo? - domandò con un filo di speranza il Barone, che nello studio
della vita aveva dimenticato la rosa dei venti.
- Allora sarebbe un
altro par di maniche; rispose il piloto - e per amore o per forza esso
finirebbe col pararci o in Europa o in Asia o in Africa.
- In Africa ci sono dei
peccatori assai ricchi; mormorò Floriano; li persuaderemo a far la limosina per
le anime del Purgatorio.
- Pitagora non aveva
torto; riprese dal canto suo il pronipote del Barone Clodoveo. - Ci vuole l'unum
o il trinum per andare innanzi, e anche la virtù...
Ma il mare si faceva
sempre più grosso, e convenne lasciar in panna la filosofia per lasciar parlare
lo stomaco.
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