1887-caval | caver-fatui | febbr-lava | lavac-poten | potet-seni | senti-uffic | ugual-zoppo
Parte
501 II | delle astruse stelle~Ti caverà dal sen delle procelle.~ ~
502 I | manchi,~Cedono i fianchi, cedon le braccia,~E nella macina
503 II | paladini la spada,~Quanti del Cedron riempion la valle,~Quanti
504 I | sgombra dall'incenso~In cui ti celi all'occhio dei meschini;~
505 I | che invecchia nelle oscure celle,~Dolce vendemmia degli antichi
506 II | bellezze ignude;~ ~Nè de' tuoi cenci, o misera,~Schifi il tesoro
507 III | denudar del volgo e a far d'un cencio~alta bandiera all'irritante
508 II | ne disse una parola.~ ~- Cenò colla sua mamma; e quando
509 III | Nel dolente pensier d'un cenobita~Quest'abbazia, che in mezzo
510 III | Io sol vo stanco e solo~ ~Cercando invan la mia canzon. In
511 I | scala celeste, o buona?~ ~Cercano i fantolini, alto levando~
512 I | nel silenzio vai:~Senza cercare il quando~Andiamo al fine
513 II | vostri oziosi spiriti,~Or cercate all'altar, ora all'amore~
514 III | nostro una terra selvaggia~Cerchiam l'amore giovinette e tutta~
515 I | del deserto, i cari~Verdi cerchiamo e l'ombre~Dei più segreti
516 III | tristezze~Accumulate mi fa cerchio e muro~L'ora che passa.
517 I | cose amara~mi distilla nel cerebro e l'essenza~com'acido purifica
518 II | dolor dai brutti~Occhi tra ceri stanchi d'aspettare.~Aspetta
519 III | da Dio~S'inebria di santa certezza,~Gli anelli disprezza di
520 III | aliti d'inferno~Sulla mesta Certosa. O Chiaravalle,~Alle tue
521 III | rosata~Conchiglia tolta ai ceruli misteri~Dell'onda, emana
522 I | umore,~Di giovìnezza tua cérulo e molle,~Ora questo baciando
523 II | lontana, assai....~ ~Vi son cervelli modellati a stampo~Dei crani
524 II | quirina aquila in mano.~ ~Cesare vidi e Traiano che tante~
525 III | Dopo la morte della figlia Cesarina.~ ~ ~
526 II | scendo ai campi, agli aridi~Cespuglietti, ai fiori stanchi:~Di mia
527 I | Or che pende la spada e cessa l'ira,~Che a te discende
528 I | croce,~Chè rauca è fatta al chèrico la voce~E ignoto il libro
529 III | Volgiti lieto al mio chiamar. All'opra~sempre desta tu
530 II | speranze, gli astri,~Che tu chiamavi coi notturni inviti,~O poeta,
531 III | echi lontani,~Par che mi chiami in quella parte e in questa~
532 III | Operoso molin tra l'acque chiare,~Che nuovo pane a nuovi
533 I | Come sta scritto dei più chiari eroi:~Non arse ville, nè
534 II | Freddo versa l'occidente~Un chiaror quasi lunare~Sul balcone
535 II | grillo~E dei fanciulli il chiasso da lontano.~ ~Sì, quando
536 III | che il vero e il fasto~Dei chiassosi trionfi. A te sia bello~
537 I | sporge~E mangia e ancor ne chiede: io la cornuta~Testa carezzo,
538 I | Tempo si uccida ah non mel' chiedere,~azzimato garzon, ch'io
539 II | istesso e il nome non ne chiedi;~Di pratoline e di virgulti
540 I | bruni vertici~al ciel le chiese; lucenti si aprono~agli
541 I | DELLA NONNA~ ~Pende dal chiodo sul guancial, di grani~fitto
542 III | Quante migrar dalle tue chiostre al cielo~Consolate colombe
543 III | cimitero cigolava~Sui rauchi chiovi a palesar la ridda~Degli
544 I | l'Ave,~In un soave~Sonno chiudeva le luci stanche~Entro una
545 II | tuo Vespero alla squilla.~Chiuso è il cielo. Sui gradini~
546 | ciascuna
547 II | Frumento a fare l'eco alla cicala,~E a te dalla cascina ilare
548 II | speranza:~Il saltellar, il cicalar perduto~dei passeri sul
549 II | frumento.~ ~E quando al cicalìo segue la pia~Cantilena al
550 I | nova luce tu al mattino i cigli,~O signor, aprirai; ma se
551 III | l'uscio~Del buio cimitero cigolava~Sui rauchi chiovi a palesar
552 II | sommersa andrà l'ultima cima~Dell'Appennin, o mentirà
553 I | turbini, oltre le vergini~Cime, alle soglie d'irti ghiacciai,~
554 III | mentre l'uscio~Del buio cimitero cigolava~Sui rauchi chiovi
555 III | che s'incendia, o suona~Un cinguettìo di passeri raccolti,~Senti,
556 II | Passati gli elmetti d'or del cinquecento,~Sforza, Ferruccio, Gaston
557 III | Fantasmi gentili nel viso.~Mi cinser la testa pietose~D'un olio
558 III | più grave. - Del voler ti cinsi~i fianchi il dì della battaglia
559 I | or giunse alla bettola~E cionca tra i pastori~Cieco d'un
560 III | si scava~E trovan ossa e ciondoli e nell'oro~Chiusi sottili
561 II | marengo quando rotola~Nella ciotola.~ ~«Dare, avere - avere
562 I | mesta~Vôlta del ciel in un circolo pio~Intorno ad una che lucida
563 I | casetta che april di glicini~circondi e irraggi il sol di fulgidi~
564 II | professor, ch'ella mi stia~A citarmi i suoi Greci e i suoi Latini;~ ~
565 I | rauca fama~Non vola alto il clangor, nostra è l'ingiuria:~Nostra
566 II | il poema,~Come fa lei coi classici, mettiamo.~ ~A sera il luogo
567 Lett| verso sciolto, condotto con classico magistero, porta sovra di
568 II | Gliel'ha scritto.~- E la Clelia?~- Nulla ha detto.~Pareva
569 I | rupi e dirupi, per morbidi clivi~Correndo, saltando, tra
570 I | corre il suono~De' tuoi cocchi tra i pallidi tuguri,~Ove
571 II | spregiata creta~Nell'angolo dei cocci e passa via.~Oh ch'io ti
572 III | ignoto che sepolto giace~coccio sotto le basi e il crisolito~
573 III | lasciasti, se mai d'una cocente~stilla di sangue ti lacrimi
574 III | lasciar che mi afferrino codesti~Poveri morti!~ ~*~* *~ ~
575 II | avare,~Che offrendo al Sacrè Coeur l'essenza e il fiore~Dei
576 | cogli
577 III | balze andava essa gentile~Cogliendo fiori come in un giardino,~
578 III | terra~Racconta al ciel, a cogliere virgulti~Molli di pianto,
579 III | abbraccia~Per amor mio. Colà dove ti è dato~Dal ciel
580 III | spine~Risentirai la punta e colar sangue~Vedrò dalle tue carni
581 I | fratel, l'ascoso~Senso non colgo, la pietà del cuore~Sento
582 II | VOLAR....~ ~Alle allieve del Collegio Bianchi-Morand l'ultimo
583 III | penso~non brami d'esser collocato il giorno~che, nudo in terra,
584 II | a lumi, a lucidi trofei,~Colma d'ogni allegrezza più squisita.~ ~
585 II | Nel rugiadosi umori~Il sen colmo di fiorì:~E dove passa colle
586 III | chiostre al cielo~Consolate colombe e quante ancora~Vorrian
587 III | entro la selva che mutò colore.~ ~Approdan vele stanche
588 I | apriva.~ ~Ivi non scende a colorire il sole~I soavi desiri e
589 III | Intorno scende e tace~La mal colta campagna e tace un bosco~
590 I | Di sanguinosa tunica il coltello.~ ~Sogna, agnellino, e dissipi~
591 | colui
592 II | Se ciò Ragione con Amor comanda,~altro non resta a noi~che
593 II | fuggono le fole,~Che le comari al novellar maestre~Allungan,
594 III | dei morti e far parete~Ai combattenti. Allor fu che dal colle~
595 III | esecrata~Sorte sarìa la vita e combattuta~Ragion l'amor come tra i
596 I | d'un mondo fossile~E pei comignoli urla e si spande.~Due mila
597 I | cielo si oscura,~E manda il comignolo dall'ugola ingorda~Di nordica
598 I | la mano e i morti popoli commosse.~ ~Non men se l'ardua chiave
599 Lett| trasmette agli altri la commozione profonda, ma non sconfortante,
600 I | carne e d'unghie e d'ossa~Compagine diversa,~Nel ben comune
601 III | fiori e i bianchi~Visi delle compagne e - Addio, mia cara....~
602 II | stridente scaglie.~ ~Grida al compagno e cade in una dura~danza
603 I | il sol che esiguo~Iddio comparte a' suoi figliuoli eguale;~
604 Lett| pensiero e dell'animo suo, il compianto Senatore Gaetano Negri che
605 I | te a mezzogiorno~E te a compieta~Chiama una gente irrequieta,~
606 III | La nuova legge, ah non compiuta, e invano~«Scritta nel libro,
607 I | stracci.~Quando sente d'aver compiute l'ore~Di sua giornata, all'
608 Lett| nella serie delle Opere complete di Emilio De-Marchi come
609 Lett| questa ultima parte, sono due componimenti: Le ore della vita e Funerale
610 III | nate - mormorò - non per comporre~I figli nostri trucidati
611 I | ingorda~Di nordica nebbia mal compra sozzura.~Per rupi e dirupi,
612 I | CONCA ALPINA~ ~Dentro il còncavo~Della rupe umido seno,~Non
613 II | tutti una ghirlanda alfin concedi.~ ~«Ave, corpo mortal, in
614 I | in alto splende.~ ~«A noi concesse un buono Iddio la mesta~
615 III | Questo cieco veder che n'è concesso,~Se spento è il sole, resta
616 III | Innamorato. Il cor, come rosata~Conchiglia tolta ai ceruli misteri~
617 II | In litania d'amor, nel concistoro~S'udrian cantar cogli esuli
618 II | poverello~E sol per sè non si condisce il pane~Costui potrà risorgere~
619 Lett| pacata del verso sciolto, condotto con classico magistero,
620 III | essere morto o faticosamente~Conduce il peso dell'inutil vita.~ ~*~* *~ ~
621 I | misteri santi,~che stanno ora confitti al vecchio muro:~che non
622 I | giubilo non splende,~Ci conforti, fratel, il cantar pio,~
623 II | vantarsene per uno.~ ~Chi sè confronta spesso al poverello~E sol
624 I | questo scapolare,~che il ciel congiunge colla terra e vale~per me
625 I | tessuto (e questo anche conoscere~i consigli mi diedero materni)~
626 III | disarmata, a cui la rigida~Non conosciuta man ha tolto il vivo~Fiore
627 I | garzon, ch'io questo solo~conosco che la vita è un fil brevissimo~
628 III | morenti cose~E le morte consacra. Ai colpi acerbi~Della forza
629 III | Visceri umani!~ ~*~* *~ ~Consacrato altare~È il cuor dei figli
630 III | Ove il trofeo dei padri si conserva~E pendono le pie vostre
631 I | Il popol vieni, Amico, a consolare,~Che mal si segna nel tuo
632 III | dalle tue chiostre al cielo~Consolate colombe e quante ancora~
633 III | marmi, invan da mille~Anni consunti nelle cripte e spenta~Fin
634 III | ristoro~Della rugiada un fior consunto, un fiore~Torna così di
635 II | Addio: ma in queste cose che conta è più la pratica,~la pratica,
636 II | e ghiotta~Sul messale a conteggiare;~A noi figli di mercanti~
637 II | in te la sua famiglia,~ ~«Contemplò la tua mamma una gioconda~
638 III | suggelli~Che di Natura l'ultime contiene~Immobili ragioni e chi alla
639 III | vivo,~Sì che la vita sua continua e scende~Di core in core
640 II | Quanti ne vide la bella contrada~D'Adige e Po, Normandia,
641 I | Riempie di sibili le morte contrade.~ ~Così d'una blanda memoria
642 III | una gentile~Forza che sana contrappone e tragge~Dall'ingiuria l'
643 I | Appennino,~Se al ciel non contrasti la sorte nemica,~Attenda
644 III | dei caduti e novamente~Si contrastò, fin che si vide il mucchio~
645 III | nera,~Che solca l'orto del convento e versa~Bave di foco ed
646 III | ad un dolce invito;~onde convien che il gracile~ ~Corpo io
647 III | armi~A travolger le candide coorti,~Il segreto a cercar della
648 II | Carlo Magno di bruno~Ferro coperto, imperator sovrano,~E secolui
649 I | seno,~Non più grande~D'una coppa il tuo s'espande~Specchio
650 III | culle e non di baci~Infiniti copriamo i tenui corpi~(Divino incanto)
651 II | rosso nell'acqua nera.~ ~Copron serrami e toppe aspre e
652 II | lenta~Delle sette ultima corda:~Se a temprar l'affetto
653 III | Ma sol vi gracchi la nera cornacchia~Dai tristi auguri e vagoli
654 I | lagrime)~non rauca stride la cornetta a segno~di morte.... Al
655 II | DOPO LA PIOGGIA~ ~Fra i corni della Grigna apresi e pare~
656 II | tremò che non vedesse il corno~Della fatal mezzaluna e
657 III | in grembo~di sua ragione coronata in fronte~in una tenue,
658 II | Candido vecchio, o coronato araldo~Della pace, o signor
659 III | E pendono le pie vostre corone~Sempre verdi di preci e
660 I | il lento~volger di questa coronina antica;~e ancor quando la
661 III | spira.~ ~Nella mestizia mia correa giuliva~La sua parola come
662 I | dirupi, per morbidi clivi~Correndo, saltando, tra lauri ed
663 I | IL CANTONIERE~ ~Col suon corrente la muta frangono~notte le
664 I | tra le case~e per le vie correnti, un caldo affanno~ti accende
665 I | fondo degli abissi e i cieli~Correr col guardo è giubilo~Comune - -
666 II | porte all'intelletto.~ ~«Poi corresti, fanciul, scalzo nel giallo~
667 II | San Giovan sul Muro...~- Corro. Non vo' che invecchi, io,
668 I | pazze alla meta le voglie corrono,~corron sdraiate molli e
669 II | boreal.~ ~Dentro le valli a corsa si allontana~E si rintana
670 I | è pago e che le strette~Corser dei fidi amici e alfin respira~
671 III | si accende~Della mia vita corta:~Seco mi tragge e porta~
672 III | morti!~ ~*~* *~ ~ Il veteran cortese,~A cui già sorridea dei
673 II | ancora la mi stende con cortesia la man,~non più vino e bestemmie,
674 III | allodola: si stende~Un vol di corvi a destra, che fan lunga~
675 II | un libro.~- Ma lei saprà cos'è~questo tormento e a lei
676 II | che rompere minaccia~le costole a natura.~ ~Se il vino canta
677 | costoro
678 I | lunghi guai:~Ave, boccone, cotto nel forno!~ ~«Sudore e lagrime
679 II | vengon le mitiche leggende~ ~Cozzanti nel rumor aspro dell'armi~
680 III | per questo il duolo~Del crear ricerchiamo e le vigilie~
681 II | festeggianti sull'aperta via~Le create speranze pellegrine.~ ~Ahi
682 I | nappi taciti di morte,~O crebbe illustre di natura oltraggio;~
683 II | nell'angol del camino,~Mi creda, professor, rinuncio ai
684 III | angol solo~Del ciel, com'io credea,~Ma vezzeggiata idea~Dovunque
685 II | Metastasio, ed io son rimbambito,~credendo che una cosa fosse così
686 II | per quanto è vero che credo nel Signor,~io che ho già
687 II | farà piangere, morir di crepacuore,~se ancora la mi stende
688 II | dissolve~Anche l'amore al crepitar dell'ossa.~ ~A Te i campi
689 III | morenti~Sopra i bianchi crepuscoli.~ ~Più triste~Sarìa di quest'
690 III | terra~«Schiude al tesoro del crescente pane,~«Ritorna il lento
691 III | dell'amore,~«Che per voi crescerà grande coi rami~«Sopra le
692 III | incalzar del tempo. Alla cresciuta~Prole d'Adamo è scarsa aiola
693 III | speranze, quella che ai cresciuti danni~porsi il ristoro dei
694 II | selve, ai monti~Vadano, il crin fiorito~Degli altri uccelli
695 III | pallidi cipressi~La smorta cripta, a cui salì per breve~Scala
696 III | mille~Anni consunti nelle cripte e spenta~Fin nella mente
697 III | coccio sotto le basi e il crisolito~ardente che prostrato il
698 III | mali:~Ma gli occhi aperti e cristallini tutta~Rinfrangean la mestizia
699 II | per lei, paziente, onesto cristian:~dica che tutti gli angeli
700 I | fosse i re della fortuna~Croci di marmo, di bronzo e di
701 II | fra pali insanguinati,~Dei Crociati~Intonasti il pio lamento,~
702 I | A UN VECCHIO CROCIFISSO~ ~O buon Gesù, che invecchi
703 II | dove passa colle rosee dita~Crolla le siepi e scioglie~Del
704 I | Cangiano i tempi: crollano i santi~Dai pinti portici:~
705 III | stanco desìo, dell'alma~Le crude ferite ristora.~ ~ ~VI.~ ~
706 III | dato miele,~Il piangere è crudele.~ ~Pianger perchè? - se
707 II | E ancora, o Madre pia, culli i tuoi morti~A un modo istesso
708 I | l'eguale in l'ultim'ora:~Cultor d'umili cose~Come chi per
709 II | piedi a meditar presso una cuna.~ ~Nel tenero sorriso~De'
710 III | verde sconfina nascosa~Ai cupidi sguardi dei vivi~Di rose
711 III | quasi~Torrenti nel fragor cupo dell'armi~A travolger le
712 II | sta nelle parole:~penso a curato e dico cardinale,~e la gente
713 II | fai?~- È un mese che la curo.~- Provasti le pastiglie
714 II | la gente al santo Affare~Curva e ghiotta~Sul messale a
715 I | segno fisso, propizio~genio custode dei destini erranti,~ai
716 III | il vostro~Giovine core a custodir siam morte:~Per voi serbiamo
717 I | cuore~Sento nel pan che dài.~Una sola bontà forse ne
718 | dallo
719 III | bianchi scudi e furono di dame~Pallide grazioso patimento:~
720 III | quella che ai cresciuti danni~porsi il ristoro dei raccolti
721 III | il suon delle canzoni,~«Danzano i cuori, il negro sen la
722 I | O al tripudio di Venere danzante,~Come de' pari tuoi l'agile
723 III | Suscito i fiori e a nuove danze incito~Le figlie del mio
724 II | picciola selva ivi raccolta~sul davanzal e giù nel sottoposto~giardin
725 II | Discendere le scale,~Correte al davanzale.~ ~Ella sen vien di molli
726 II | Rompeva il canto~Tetro di Davide.~ ~Coro Sia lieto il canto.~ ~
727 II | sciolto~Verso il fratello il debito~In fredda pace dormirà sepolto,~
728 III | immota,~O padri stanchi e declinanti, e il vostro~Giovine core
729 I | una dolcezza~versi che definir non san le scuole:~scintilla
730 II | lancia in torneo~Dell'armi degni e degli sproni d'or,~Passano
731 | Deh
732 II | Provasti le pastiglie Delafosse?~- Fanno bene?~- È il rimedio
733 II | Ch'han la vergogna ed il delitto in fronte,~A chieder grazia,
734 I | la riva~Dei campi ove più densa erra e discende~L'ombra
735 III | visti uscir neri nugoli densi~Di vive fiere umane e scender
736 I | cenere e di carbone~Che il dente macina della malsana,~Macchina
737 III | insegnai l'orride piaghe~a denudar del volgo e a far d'un cencio~
738 II | risorti;~ ~E a quanti sono derelitti amanti,~A quanti sono generosi
739 I | subito invasa~Scintilla sul desco dell'umile casa,~Nel grave
740 III | bicchier di birra~Com'è descritta in violente note~Sopra la
741 I | scossa alma trascinano~Per la deserta~ ~Region dei turbini, oltre
742 III | freme,~Tal che il mio core, desiando, teme~Di rivivere in voi
743 III | ombrose vôlte~Andiam recando i desideri e i sogni~Cari agli dei,
744 III | tutti sa di questo cuore~I desiderii, colla grazia pia~Farà che
745 II | Belle fanciulle e quanti~Desiderosi amanti:~E voi, che vecchi
746 I | sacro tempio, ove il mortal desio~Trova riposo, dove l'uom
747 III | placido oblìo~Lo stanco desìo, dell'alma~Le crude ferite
748 I | colorire il sole~I soavi desiri e della cara~Vita son morte
749 III | Per le rigide labbra. A desolate~Rovine è vita il pio pensier
750 III | cuore,~o se disperazion dai desolati~cieli più nera piova. Invan
751 III | erra la man smarrita~Nel desolato buio eternamente~A ricercar
752 III | chiamar. All'opra~sempre desta tu vedi in me la pronta~
753 III | stende~Un vol di corvi a destra, che fan lunga~Macchia nel
754 Lett| intelligenza li rischiara e li determina; negli Intimi sensi egli
755 Lett| significare a quel modo ch'ei detta dentro. Tutta la differenza,
756 II | Andò siccome il solito: non dette~Alcun segno di smanie o
757 II | E la Clelia?~- Nulla ha detto.~Pareva anzi, a vederla,
758 II | che all'Imperio le leggi dettò.~ ~Viene con lor su tedeschi
759 II | la gran strada,~Ma non si deve credere~Che bastino i rosari
760 II | lettera?~- Ti pare?~e che le devo dire?~- Ma scriverla per
761 III | cento a cento~Escono le devote anime bianche~Delle mistiche
762 II | dicembrina luna,~Andiam, devoti amici, sulla punta~De' piedi
763 II | squallido di foglie~Pur dianzi cadute a farti il letto.~ ~«
764 III | al saltar della mina;~Pel diavolo, un bel colpo! Ancor si
765 II | mortali,~E stanche in ciel va dibattendo l'ali~La superba ragion
766 III | la tempesta umana.~E mi dicea come morì travolta~Dalla
767 II | mezzanotte, quando spunta~La dicembrina luna,~Andiam, devoti amici,
768 III | CANTO DELLA PIETÀ~ ~Essa diceva il suo dolor. La voce~Scaturiva
769 III | illusioni ma non spente -~ - Dicevano le voci - e nei scolpiti~
770 | dieci
771 I | conoscere~i consigli mi diedero materni)~può ricamare ognun
772 II | malìa~I vecchi secoli:~E si difesero~Con una pia~Giaculatoria.~ ~
773 Lett| ei detta dentro. Tutta la differenza, come già ci insegnava Dante,
774 II | quando piove.~- Per me il difficil sta nelle parole:~penso
775 I | Morbida~reclini in seno al tuo diletto e sogni~nella rapita immagine,~ ~
776 III | nera piova. Invan tu speri~dimenticarmi. A chi bevve profonda~la
777 I | il fango che avvelena~Le dimore dei vivi e l'aria ammorza~
778 II | ignota.~ ~Se dal ciel ove dimori~Nella luce benedetta~Della
779 II | Dalla soglia del mondo anche dipartono~Teco i fantasmi del tuo
780 III | quella che i casti~giorni dipinse e suggerì le rime~preludiando
781 III | Portar la grazia del valor dipinta~Nei bianchi scudi e furono
782 III | l'alte ogive e fremon le dipinte~Finestre al pio riverbero
783 III | leggenda Arturo~E nessun dei dipinti Saladini,~Che di Georgia
784 II | Sì, quando un giorno essi diranno (il volto~Fisso al cancello
785 Lett| abbandona mai quel supremo, direi anzi, quell'unico precetto
786 Lett| padre Dante, vadano «strette diretro al dittatore» Quando ciò
787 III | Ma più beato chi del cor dirige~I dolci incanti a suscitar
788 I | lei rimiro ed essa~Sui piè diritta e rigida~Guarda il borghese
789 III | pianto immersa~i lenti moti dirizzai de' sensi~a seguir della
790 III | la gentil carola.~Ma non dirò del sovrumano amplesso~Ond'
791 III | rivive.~Per balze scoscese e dirotte~Stancasti la notte: sei
792 I | compra sozzura.~Per rupi e dirupi, per morbidi clivi~Correndo,
793 III | avanza la coorte~Dal dolor disarmata, a cui la rigida~Non conosciuta
794 III | notte esterefatta e scalza~Discendi a supplicar qualche rugiada~
795 III | cavalli. Altri sul posto~Disceser dei caduti e novamente~Si
796 I | vinca l'antica.~ ~Qui dove dischiuse del morto metallo~I sensi
797 III | riverbero che emanano~I dischiusi sepolcri. A cento a cento~
798 I | sereno.~ ~Il ciel nitido~Vi discioglie l'oltremare:~S'arde in ciel
799 II | fronte,~A chieder grazia, disciogliendo il crine.~ ~ ~III.~ ~Al
800 III | LE ORE DELLA VITA~ ~Disciolto il vago sogno, esco pei
801 Lett| una e dell'altra. Tutte le discussioni d'arte, di scuola, di metodo,
802 I | di nuovo miracolo ardito~Disdegna gli spazi del mondo finito~
803 III | di tempesta,~Ma come si disfiora un ramoscello~Nel chiaro
804 III | sostenni e stetti~fiera in disparte a ritemprar la forza~dei
805 Lett| ma non sconfortante, non disperata, di cui serba le tracce
806 III | ti lacrimi il cuore,~o se disperazion dai desolati~cieli più nera
807 III | i vivi~«L'idea sepolta e dispiegarla al sole.»~ ~ ~ ~
808 II | dici che tu l'ami, che sol disposto.. eccetera..~a far ogni
809 III | santa certezza,~Gli anelli disprezza di morte.~Piantate per sempre
810 III | di pace~all'innocente cor disser le prime~insidie e quelli
811 III | letale,~E - Figlio - mi dissero - Ave!~ ~*~* *~ ~Noi siamo
812 III | anima accesa:~- Ch'io senta, dissi, oh ch'io per te ritrovi~
813 II | lascian la fiamma~vestali dissipate: ad altre il gioco~piace
814 III | avviva.~ ~Della tristezza dissipato il fosco~Velo, sentivo nella
815 I | coltello.~ ~Sogna, agnellino, e dissipi~L'alterne orrende voci~A
816 II | Ove regna la morte e si dissolve~Anche l'amore al crepitar
817 II | vista una virtù risorta~Distender l'ali cinta dell'allor,~
818 II | e Traiano che tante~Armi distese e nel marmo effigiò,~E molle
819 III | Scala color di cenere. Un disteso~Leon sta sulla porta e va
820 I | ragione delle cose amara~mi distilla nel cerebro e l'essenza~
821 III | benedette~sorelle, il ricordar dite che giova?~voi ben sapete
822 Lett| vadano «strette diretro al dittatore» Quando ciò avvenga, tutte
823 II | entro un tranquillo~Vïal divago al cimiter pian piano;~Brillan
824 III | La natura non ha che non diventi~Armonia sulle corde d'un
825 I | unghie e d'ossa~Compagine diversa,~Nel ben comune scioglierem
826 II | storia!) alla biondina.~- Per divertirsi è buona la sartina,~Ma si
827 Lett| sono buone.~«Il De-Marchi divide la sua raccolta in tre parti,
828 II | volta e ingegni vivi~In cui divin guizza talora un lampo....~
829 III | l'arco~Ch'io v'innalzo, o divine visioni?~E qual nembo è
830 III | perchè? - non dir: Morte ha diviso~Di polvere due grani;~Ma
831 II | ahimè, che più non ho.~ ~O divo Metastasio, ed io son rimbambito,~
832 I | dell'acque precipita, vola,~Divora le tenebre, le macchine
833 II | carca le spalle~D'anni e di doglie la chiesetta antica;~Dal
834 II | sogni della culla,~È Dio che dolcemente~Colla ragion dei padri si
835 III | beato chi del cor dirige~I dolci incanti a suscitar le larve~
836 III | voci tornar come di canto~Dolcissimo e fuggir vide una luce~Palpitante
837 III | pianto,~A cui dal sen delle dolenti cose~Mille voci risposero
838 II | avete vista?~ - O Vergine dolorata,~Ha un viso bianco come
839 Lett| che è passato per le prove dolorose della vita, e trasmette
840 II | gloria;~All'alto volo si domandan ali~Che Parigi non mise
841 I | silenzio vai:~Che vai tu domandando?~Segui tua forza che non
842 Lett| moderno, davanti a problemi a domande, a misteri che ci appaiono
843 II | risorgere~Nell'alba luminosa del domane,~Che preludia ad un vivere
844 II | piacer.~ ~Altre dell'ara~domestica languir lascian la fiamma~
845 I | la sorte~Non per stolto dominio, e ben lo sai,~Fu a te largito
846 I | salmodia:~«O rosa mistica,~O domus aurea,~Ave, Maria..»~ ~*~* *~ ~
847 I | canzon giuliva:~E lieta dona quel che lieta prende.~ ~
848 III | BIANCO~ ~IN MORTE DI IDA DONATI~ ~luglio 1895.~ ~Giovani
849 II | della lenta gondola~Già il dondolar ti piacque,~Dal lido a lidi
850 I | So che il Tempo tra i doni è il sol che esiguo~Iddio
851 I | de' tuoi servi arrechi il dono~Della parola che le voglie
852 III | rami~«Sopra le case e le dormenti culle;~«Ma non si posi il
853 I | sasso il Nume ascoso.~ ~Dormi, agnellino! Il semplice~
854 II | il debito~In fredda pace dormirà sepolto,~Ma l'alba non vedrà
855 II | non c'è,~Le dica che non dormo da dieci notti intere,~che
856 I | Sepolta giace:~ ~Mentre sopiti dormono i pascoli,~Che udir nel
857 II | quello ch'è scappato?~- Di dosso, gua', ti cascano le vesti:~-
858 II | stellati numeri si svolve~Una dottrina arcana~Che tutta passa della
859 I | Il sangue tuo discendere~Dovrà prezzo del vino,~Ma tu,
860 III | fiera~col mio singhiozzo non dovrei nell'ombra~rinnovellare
861 III | credea,~Ma vezzeggiata idea~Dovunque il tuo pensier mi cerca
862 I | sventoli.~ ~Non gloria il drappo ne l'aria sventola~(non
863 I | già sicura~tra noi mortali dubitosi e tardi~cammini innanzi
864 I | A UN VINCITORE IN UN DUELLO~ ~Or che l'orgoglio è pago
865 II | IL SORRISO~ ~(Duetto per Mandolino e Chitarra)~ ~
866 III | la sorte~Nella valle del duol ove non fosse~Della pietà
867 III | il verme, un susurrìo di duoli~ ~Venne a narrar come si
868 II | intere,~che così non la posso durare un pezzo ancor;~che se proprio
869 II | sorridi e lascia che l'ebbrezza~Dello spirito scorra..~ ~
870 II | l'ami, che sol disposto.. eccetera..~a far ogni promessa.~-
871 III | mi può questa possanza~Ch'eccita il core delle morte cose?~
872 III | il sol. Non a sè stessa~edifica la pietra. Al tempio giova~
873 III | raccolti frutti,~che all'ombra edificai d'una sicura~coscienza del
874 II | Armi distese e nel marmo effigiò,~E molle nella porpora fiammante~
875 III | Riposa, riposa, riposa.~L'effluvio di rosa immortale~Richiami
876 III | ucciso.~Mai non si sazia l'egra fantasia~Che si specchia
877 I | colle, al piano~Si muove egual la bionda spiga a tessere~
878 III | Esperienza, che le sempre eguali~Leggi ritrae con giusta
879 II | Fescennina adora inchina~L'Elefante.~Cerco invan pudor di gota~
880 II | soffriran la guerra~Dei torbidi elementi~Giovi produrre le radici
881 I | TRASMISSIONE DELLA FORZA ELETTRICA~ ~(Paderno-Milano, 29 Settembre
882 I | irraggi il sol di fulgidi~eliotropi sull'orlo d'una verde~ombrosa
883 II | Carolina: il riso~Al cuore è un elisir soave....~ ~LA CHITARRA -
884 II | dalle città:~Passati gli elmetti d'or del cinquecento,~Sforza,
885 II | incontrar Enea.~ ~Il vecchio elmo di Scipio,~Che ti stracciò
886 I | balbettante uscirono~Dell'eloquenza i fiumi~D'oziosi grandi
887 III | Finestre al pio riverbero che emanano~I dischiusi sepolcri. A
888 II | ALLA TOMBA~DI RE VITTORIO EMANUELE II~ ~CAVALCATA~ ~Anno 1885~ ~
889 I | spini e cardi~Tra le nebbie emergenti e i scialbi sassi~Siamo
890 III | fin che si vide il mucchio~Emergere dei morti e far parete~Ai
891 I | freschi lidi i cittadini emigrano:~Il contadino resta.~Se
892 Lett| delle Opere complete di Emilio De-Marchi come parte integrante
893 II | poverin sempre gentile,~T'empiè di bacche le siepi e di
894 II | bianca al vecchio monte,~Empiendo il sasso d'un pazzo frastuon.~ ~
895 III | Di chi sogna lo strazio empio dei corpi~«E il fluttuar
896 II | antica Ausonia~Ad incontrar Enea.~ ~Il vecchio elmo di Scipio,~
897 II | natura~A respirar la pura~Energia della vita tutta quanta~
898 III | senz'ombre. Inesplorato~Enigma a lei fu della vita il senso~
899 II | fieno l'alito e dei fiori,~Entran le rondinelle, entrano i
900 II | fiori,~Entran le rondinelle, entrano i cuori.~ ~ ~ ~
901 I | già sento un nuovo~Affetto entrarmi in seno.~ ~O sacra forza
902 II | mattin, in pria che l'ora~entri a rider d'entrambi: e poi
903 II | ove sospira~L'orfanello ed entriam larve ridenti~Nella rete
904 III | quelle tibie infrante~L'epica istoria, e ballottando i
905 I | o più rara~Fa la messe, Epulone il ciel bestemmia:~Il contadin
906 III | superba via~e forte in man ti equilibrai la spada~della Giustizia -
907 | eran
908 | Erano
909 II | Oggi le chiaman dall'erbose rive~Dai margini fioriti
910 II | odioso,~se l'impiccarsi un'eresia non fosse,~cosa indegna
911 III | ossario~Che raduna gli avanzi. Ergesi in vetta~Al poggio, in mezzo
912 III | valor. Escono a fregio~D'eroico stil sull'orlo delle lunghe~
913 III | abbazia, che in mezzo ai prati erompe~Gotica mole e par fatto
914 III | lumicin di fatua gloria errante~Entro le stoppie. A te sia
915 III | Oh quanto egli è soave~L'errar su l'orme di sè stessi,
916 I | Roccia, fedeli soldati all'erta,~Dell'uom la scossa alma
917 III | bianca rosa~Dolce profumo esala~Son io: son io dell'ala~
918 I | vero~Suona com'arpa dall'esatte corde~Nel tuo spirto magnanimo
919 I | Foglio di stampa od orma d'esattore,~Soli tra spini e cardi~
920 II | antiche:~Forte dall'urne esauste~Di mutola rovina~Il risonante
921 III | spesso, onde par quasi~Ch'escan le storie più lontane e
922 I | gli amori. Da lande ignote~Escon le insidie e delle lagrime~
923 III | Nido di serpi il mondo ed esecrata~Sorte sarìa la vita e combattuta~
924 II | palpiti~E gli ammuffiti esempi;~Ma d'una gente libera~Che
925 I | dorme al rezzo:~Sai come, esempio al pigro, anzi rampogna,~
926 II | risona,~Galoppa il bell'esercito pel ciel.~Ma Carlo Magno
927 I | odio ci prende?~ ~Non come esigui e vani moscerini~Nascemmo
928 I | Della parola che le voglie esorta.~Oprar con loro anche t'
929 I | grande~D'una coppa il tuo s'espande~Specchio lucido sereno.~ ~
930 III | Incoronata sta la veneranda~Esperienza, che le sempre eguali~Leggi
931 II | rondinelle ai grandi voli esperte;~Se del saper vi pungerà
932 II | superba ragion che il dubbio espia,~Oh credi almeno a questa
933 II | lettera,~in cui le tue ragioni esponi come va.~Le dici che tu
934 Lett| risponde la sincerità dell'espressione. Gli altri non hanno che
935 III | pallida parola,~Se il dolce esprimer vuoi di paradiso,~In cui
936 | esse
937 III | giovinezza. Al rifiorir di queste~Essicate memorie, io non so come,~
938 I | quel che lieta prende.~ ~L'estate in noi si specchia e corre
939 I | Nell'ore languide dei caldi estati,~Mentre ronzavano~Api e
940 II | uncini~per poco che tu voglia estenderti di più.~Se lei me la scrivesse
941 III | del sangue~Balzi la notte esterefatta e scalza~Discendi a supplicar
942 III | avelli)~L'ombre dei padri esterefatte balzano~Al reo fischiar
943 III | amanti?~ ~ ~II~ ~So che beato estimasi tra i pochi~Chi stringe
944 III | delizia già del mondo. O estinta~Ove scenda la mia che ti
945 III | immortale~Richiami lo spirito estinto.~ ~*~* *~ ~Chi beve all'
946 III | nati,~«Se dalle tombe sanno estrarre i vivi~«L'idea sepolta e
947 III | che passò tra voi nell'ore estreme~Della mia gioia e de' bei
948 I | filo ordite,~Urtano i baci estremi e cadono~Spesso due vite.~ ~
949 I | risponde~ ~Del caro figlio l'estremo anelito:~L'ansie s'inseguono
950 II | svolazzano via secondo l'estro,~Finchè dal campanil, sonando,
951 II | concistoro~S'udrian cantar cogli esuli fratelli:~IN TERRA PAX,
952 II | Alle selve, al mar, all'etra~L'armonia che scande i cieli;~
953 II | scongiurar una terribil ora,~Eugenio, quando respinta dal cielo~ ~
954 I | primo fallo d'Adamo e d'Eva~Confitto in l'ugola l'uomo
955 III | veruna~come di sogno molle evanescenza.~ ~ ~IV.~ ~Vanno le donne
956 III | sogno~«Che rispecchia gli eventi ancor non nati,~«Se dalle
957 I | ripieno di spiriti e leggende~Evoca i tempi e fa riscoccar l'
958 III | raggiante e sa dei morti~Baci evocar le timide fragranze,~Come
959 III | EVOCAZIONI~ ~I.~ ~Chi togliere mi può
960 II | lor su tedeschi cavalli~Ezio terror dell'Unnica rapina,~
961 I | tesorier, ma non avanza fabbriche~Il contadin nè stracci.~
962 II | ai poeti,~mia vecchia, e facciam voti che si rinasca ancor.~
963 | facciano
964 II | gradini~Dell'altar spenta è la face~Dell'Idea~Che agli italici
965 | Facea
966 III | immagini~spesso recai, che ti facean dal forte~sonno balzar ed
967 | facendo
968 III | cercar, e quete ombre dei faggi,~Scossi e ridenti al tremolo~
969 II | pietoso scorrere~Sull'umano fallir.... quei rompe i cieli~E
970 I | Ave boccone!~Dal primo fallo d'Adamo e d'Eva~Confitto
971 II | lusinghe infide,~Che in mezzo a false rose~Il carneval vi pose.~ ~
972 I | bacia ed ama,~Se della rauca fama~Non vola alto il clangor,
973 I | avarizia dei potenti in cuore~Famelica, e di lacrime si pasce:~
974 II | stringendo in te la sua famiglia,~ ~«Contemplò la tua mamma
975 I | sangue, che dall'orbite i fanali~biechi nell'ombra versano.~ ~
976 II | intelletto.~ ~«Poi corresti, fanciul, scalzo nel giallo~Frumento
977 III | monti e meco era una tenera~Fanciulletta cantante....~Or sola è l'
978 III | ogni più ridente cosa,~Le fanciullette amate e i baci e i fiori~
979 I | più fitti arcani~Leggesti fanciulletto, allor che in traccia~Dei
980 III | Mai non si sazia l'egra fantasia~Che si specchia nel reo
981 III | brancicando, ancora~qualche fantasma io stringo.~ ~Nell'addormito
982 III | passò dopo la rotta~Il sesto fanteria, quando improvviso~Si ruppe
983 I | celeste, o buona?~ ~Cercano i fantolini, alto levando~le mani picciolette,
984 | farai
985 | farci
986 II | affanni.~- Settanta è un bel fardello, ben inteso...~- Or ti zoppica
987 II | lo saranno eternamente,~farìa di voi, Madonna innamorata,~
988 | farò
989 | farti
990 II | legno,~Che ben si regga sui fasciati fianchi,~E scarsa all'uopo
991 III | dici - più che il vero e il fasto~Dei chiassosi trionfi. A
992 III | vorrete con voi l'anima mia,~Fata che presso al letto del
993 II | non vedesse il corno~Della fatal mezzaluna e gridò.~Ma da
994 II | seminar la guerra~Delle sorti fatali.~ ~Italia, Italia, era il
995 II | Indietro.... per di quà... fate piacere,~Oh signor benedetto,
996 I | ch'io senta il mio cor, fategli intorno~Di spine una corona
997 III | pane,~«Ritorna il lento faticoso ardire~«Del ben oprare,
998 III | se piace,~Un lumicin di fatua gloria errante~Entro le
999 II | Irruginiti eroi,~Voi no, rochi di fatue~Ciancie... Chi parla a voi?~
1000 II | tuoi,~Lascia l'amor de' fatui~Ed adiposi eroi,~Che di
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