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Emilio De Marchi Vecchie cadenze e nuove IntraText CT - Lettura del testo |
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Non il piangere, no, tedio è il sentire Morire in mezzo al core la speranza: Non il morir, ma il non poter morire, Quando non più che la memoria avanza.
Non l'onda umana, non la furibonda Tempesta al marinar reca tormento: Ma il deserto del mar senza una sponda, Ma il legno infranto e non un fil di vento.
Non dir tu che la man stendi per via Che il chieder pane è una miseria infame, È più miseria, è più malinconia Viver tra i vivi e non aver più fame.
Arder nel fuoco e far dal fuoco uscire Una fiammante idea, gemer in croce E dalla croce il mondo benedire
Questa che il cor distrugge od affatica Od altra ancora più nemica sorte Ti salvi dal languir misera ortica, Non morto, no, ma segno della morte.
Pur ch'io senta il mio cor, fategli intorno Di spine una corona e pur ch'io viva Mi basta il breve luccicar d'un giorno Di grande incendio scintilluzza viva.
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