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Emilio De Marchi Vecchie cadenze e nuove IntraText CT - Lettura del testo |
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L'AGNELLINO DORME
Nell'ombra alta del frassino Dove più l'erba è molle, Dorme i sogni innocenti:
Sogna la balza morbida, Il verde ampio del colle, I giochi e l'acque garrule e lucenti.
Accanto bruca e vigila La madre e sparsa giace La greggia in suo riposo:
Mentre un sonar di fistole Sveglia nell'erma pace Dell'imminente sasso il Nume ascoso.
Dormi, agnellino! Il semplice Spirto frattanto ignori Quel che prepara il cielo....
Or or giunse alla bettola E cionca tra i pastori Cieco d'un occhio un uom dal rosso pelo.
Tonda la faccia ed ilare, Nude le braccia, a sghembo Sul ciglio alza il cappello;
Mentre affilato luccica Nel rovesciato lembo Di sanguinosa tunica il coltello.
Sogna, agnellino, e dissipi L'alterne orrende voci A te pietoso il vento,
Perchè non scenda al misero Tuo cor dei patti atroci Nel traboccar dei nappi lo spavento.
Il sangue tuo discendere Dovrà prezzo del vino, Ma tu, lieto, nol sai....
Se non è dato il leggere Nel prossimo destino, Meglio è sognar così come tu fai.
Perchè superbo e misero Cerco al saper atroce Dell'avvenir la sorte?
Passan le liete immagini All'ombra della croce, Che sulla culla ci piantò la morte.
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