Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Emilio De Marchi Vecchie cadenze e nuove IntraText CT - Lettura del testo |
|
|
LA CAPRA ED IO
Sovra la rupe aerea, Dove non giunge mai Foglio di stampa od orma d'esattore, Soli tra spini e cardi Tra le nebbie emergenti e i scialbi sassi Siamo una capra ed io.
Non prati, non ovili, Ma solamente burroni scoscesi Fra cui serpeggia e luccica Al sol d'un'acqua povera la striscia: Intorno alto il silenzio Scende nel lento scendere del giorno.
Io lei rimiro ed essa Sui piè diritta e rigida Guarda il borghese ignoto che la guarda E non sappiam che dire. Qual scienza mai d'una barbara capra Intese i biascicati sillogismi? Del mio scarso viatico Porgo alla bestia un morsellin di pane, Che lieta il muso sporge E mangia e ancor ne chiede: io la cornuta Testa carezzo, chè già sento un nuovo Affetto entrarmi in seno.
O sacra forza d'un boccon di pane! Già in fondo agli occhi gialli Io veggo il lento fluttuar di un'anima Che mi ringrazia; parmi Che anche un pensier si snodi Tra la cornuta e l'uomo.
Un picciol suon non più che di zanzara È degli umani il dire In riva al mar ch'ogni pensiero asconde. Meglio parla il silenzio Degli occhi che una luce a noi riflettono Degli infiniti flutti.
« - Amici entrambi del deserto, i cari Verdi cerchiamo e l'ombre Dei più segreti boschi; Guardar nel fondo degli abissi e i cieli Correr col guardo è giubilo Comune - -essa mi dice s'io l'intendo. -
«Se de' belati tuoi, fratel, l'ascoso Senso non colgo, la pietà del cuore Sento nel pan che dài. Una sola bontà forse ne spinge Per i sassi del mondo Verso un fonte che scioglie i tristi arcani.
«Rotta questa di carne e d'unghie e d'ossa Compagine diversa, Nel ben comune scioglierem le voglie Or impedite, e cara In altri mondi men ricchi di mali Sarà di questo incontro la memoria.
«Però ti prego, o senza-corni, stendi La mano alla mammella E un po' del latte mio spremi a ristoro Della riarsa sete: Chè più del pane è dolce Il beneficio che si rende altrui.»
Obbediente all'amoroso invito Porsi la mano e molle Trassi alle labbra il tiepido tesoro. Povera capra, addio! Se Dio tien nota, ci vedremo all'ultimo Di Giosafat in qualche ombra romita.
Perchè ride, marchesa? Se tra gli umani irsuti arido è spesso Il favellar e il vivere Qual colpa n'ha la capra? Qual colpa il servo suo quando all'altero Riso non ride e l'anima non trova?
|
Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2008. Content in this page is licensed under a Creative Commons License |