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Emilio De Marchi Vecchie cadenze e nuove IntraText CT - Lettura del testo |
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A UN VECCHIO CROCIFISSO
O buon Gesù, che invecchi sulla croce, Scendi, ripiglia la tua veste bianca; Vedi l'umanità, che a te la stanca Mano distende e stanca alza la voce.
Il morto capo sgombra dall'incenso In cui ti celi all'occhio dei meschini; Dalle valli, dai monti e dai confini Ultimi ascolta un singhiozzar immenso.
Scendi dal legno e le stecchite braccia Sciogli, a stringere il mondo un'altra volta, La tua greggia, o pastor, che va disciolta, Teneramente al cor stringi ed allaccia.
Non vedi il nembo presso all'orizzonte Già grave d'odio annuvolar la terra? Dall'odio seminato urla la guerra E volge sangue della vita il fonte.
Indarno il lento cantico di pace Mandano i sacerdoti alla tua croce, Chè rauca è fatta al chèrico la voce E ignoto il libro tuo nel tempio giace.
Regna avarizia dei potenti in cuore Famelica, e di lacrime si pasce: Onde mal nasce e invidia già chi nasce Il sonno a quel che affaticato muore.
Scendi; ritorna nella veste bianca O del pietoso Amor biondo profeta! Anche una volta l'aspre voglie accheta, Sfamaci, o Padre, poi che il pan ci manca.
Sull'orme tue risorgeran gli ulivi E stilleran dalle tue man gli unguenti Dietro al profeta torneran le genti, Recando in braccio i pargoli giulivi,
Vieni nel tuo splendor mite, siccome Il dì che andasti placido sul mare; Il popol vieni, Amico, a consolare, Che mal si segna nel tuo santo nome.
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