Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Camillo Berneri
Mussolini alla conquista delle Baleari

IntraText CT - Lettura del testo

  • Capitolo VII COME ROMA PROCEDE
Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

Capitolo VII

COME ROMA PROCEDE

 

Le Agenzie Consolari italiane nelle Baleari non erano che degli avamposti della penetrazione imperialista del governo di Mussolini.

Il 6 aprile 1929, il Console Generale Romanelli (1.083, Pers. 3), dando istruzioni all'Agente Consolare in Palma di Maiorca, gli scriveva:

 

Per quanto concerne l'assistenza spirituale e materiale di connazionali, Le rammento quanto Le ho già suggerito verbalmente, e cioè la convenienza di promuovere una scuola serale d'italiano che serva anche da circolo domenicale, sezione dopolavoro, sezione Fascio, ecc. L'iniziativa mi sembra realizzabile con poca spesa e molestia di tutti.

Una volta tradotta in atto non mancherò di venirLe in aiuto con libri, pubblicazioni e possibilmente anche con qualche fondo.

 

Il 30 luglio 1935 il Console Generale invitava (2.471, P. 3) l'Agente Consolare in Mahón a fornirgli notizie sul «senso di attaccamento alla Patria» dei connazionali residenti stabilmente nell'isola di Menorca.

La corrispondenza tra il Console Generale in Barcellona e gli Agenti Consolari nelle Baleari verte quasi interamente sopra la situazione politica locale, sopra il prestigio italiano, sopra le influenze straniere, nonché sui movimenti navali o aerei delle altre nazioni in quei paraggi e sull'influenza politica e sulle iniziative militari del governo spagnolo.

Il prestigio italiano nelle Baleari: questo è l'interesse predominante che da Roma si propaga a tutto il corpo diplomatico e a tutto il corpo consolare.

Un cittadino spagnolo di Palma si rivolgeva, il 30 luglio 1935, al Console Generale in Barcellona perché gli indicasse libri ed opuscoli sul prosciugamento delle Paludi Pontine. Il agosto il Console Generale si affrettava a spedire a quel cittadino un opuscolo sulle Obras publicas en Italia, e richiedere al Ministero per la stampa e la propaganda le pubblicazioni interessanti un signore «il quale ha manifestato nei nostri riguardi sentimenti di viva simpatia» e a comunicare all'interessato la richiesta fatta al Ministero. L'8 agosto, il Ministero comunicava al Consolato Generale in Barcellona la spedizione delle seguenti pubblicazioni, da far pervenire all'ammiratore di Palma:

 

Littoria.

BARAVELLI - La «bonifica integral» en Italia. (Cop. 5)

La bonifica dell'Agro Pontino. (Cop. 5)

La conquista della terra. - Il Duce nell'Agro Pontino.

La conquista della terra. - Il Duce trebbia il grano di Littoria.

La conquista della terra. - Igiene e sanità del mondo rurale.

La conquista della terra. - Costituenti minerali meno noti degli organismi viventi.

La conquista della terra. - La seconda squadra navale a Sabaudia.

SERPIERI - Bonifica integrale. (Copie 2)

La bonifica integrale. (Copie 3.)

Il Fascismo e l'Agricoltura.

 

Il 19 agosto, il Console Generale comunicava a quell'ammiratore spagnolo di avergli spedito le pubblicazioni ricevute dal Ministero, ed assicurava il Ministero di aver fatto pervenire all'interessato quelle pubblicazioni.

Inutile dire che le Agenzie Consolari italiane nelle Baleari erano centri di diffusione delle pubblicazioni ufficiali in italiano e in castigliano e non meraviglia, dato il continuo interessamento mostrato dal governo italiano alla stampa locale delle Baleari, che si cercasse d'influenzarla direttamente.

Il 22 giugno 1927 (N. 1.536) il Console Generale in Barcellona richiedeva all'Agente Consolare in Palma informazioni dettagliate sui più importanti quotidiani che si pubblicavano in quel distretto consolare.

Dalle schede informative di quell'Agente (27 giugno, N. 39) risulta che non era facile influenzare molto, e tanto meno controllare, quei giornali.

El Día, «liberale a convenienza del proprietario», il banchiere miliardario Juan March, non possedeva azionisti, aveva una propria tipografia e non aveva bisogno di sovvenzioni. Patrocinando «esclusivamente» gli interessi del proprietario, uomo dalla «negativa moralità» (sic), e non avendo continuità di impronta politica, quel quotidiano, mancante di organizzazione tecnica, era in decadenza e non aveva credito che nel campo liberale (accreditato, secondo l'Agente Consolare, fra la gente di idee avanzate).

Il quotidiano dal credito «grandissimo, straordinario» era El Correo de Mallorca, ma «disposto a servire nessun interesse particolare» che non fosse quello del cattolicesimo. Unico proprietario «da cui dipende esclusivamente», il Vescovo, nessun azionista è sovvenzionato da agiati cattolici.

Con un unico proprietario è in attivo il quotidiano conservatore Almudaina, e con un unico proprietario è in attivo il quotidiano monarchico La Ultima Hora.

Non vi era, come si vede, alcuna possibilità seria di controllare questo o quel quotidiano majorchino. Rimaneva la possibilità d'influire sulla stampa locale.

L'Ambasciata d'Italia in Madrid seguiva con interesse la stampa delle Baleari, tanto che una corrispondenza filofascista da Roma a firma Pilar Baquero de Ferretti e pubblicata da El Bien Público, provocava l'Ambasciatore a richiedere (25 gennaio 1933, Telespresso N. 227) al consolato generale in Barcellona informazione che quel consolato richiedeva (3 febbraio, 521, St./1) all'Agenzia Consolare in Palma, che le assumeva e comunicava (13 febbraio, N. 14, Pos. 10). Con non minore sollecitudine il Consolato le trasmetteva (17 febbraio, N. 767/45, Riservata, St./1) all'Ambasciata.

Pare ovvio il dire che l'Agenzia Consolare di Palma ebbe tra le proprie missioni particolari quella di influenzare in senso italofilo e fascista la stampa locale. Quell'Agente Consolare scriveva il 2 settembre 1935 (N. 82, Pos. 17) al Consolato Generale in Barcellona:

 

Il giorno 27 del mese sc. ho rimesso a codesto R. Consolato Generale sei copie del giornale locale El Día del giorno 25 agosto, dove veniva pubblicato l'articolo inviatomi.

Il direttore di detto periodico Signor Nicolas Brando si è subito prestato per tale pubblicazione dichiarandomi che vede con grande simpatia la nostra causa e che in tale concetto seguirà pubblicando notizie favorevoli al nostro paese.

Siccome i giornali locali si nutrono quasi esclusivamente di notizie lette dai giornali stranieri, ritengo sarebbe molto utile e conveniente venissero inviati, gratuitamente, al direttore del Día alcuni giornali italiani. Attualmente riceve gratuitamente da Parigi L'Italia nuova e qualche giornale francese.

Sarei oltremodo soddisfatto che codesto R. Consolato accogliesse la mia proposta.

 

Il Vice Console Generale Reggente Grillo così rispondeva (10 settembre, 2.994, Stampa):

 

Vedo con piacere come Lei si sia occupato subito della cosa per la quale la interessai, comprendendo così l'utilità di servirsi della stampa per controbattere certi attacchi stranieri e in ogni modo far conoscere quanto l'Italia fa nel campo della civilizzazione. La sua idea di far pervenire i giornali italiani a El Día è ottima e oggi stesso do disposizioni alla locale C.I.T., perché, in via di esperimento, per un periodo di tre mesi, mandi alla Redazione di quel Giornale la Stampa e il Corriere della Sera. Questo Consolato si assume l'onere relativo. La prego farmi avere, a suo tempo, notizie circa la recezione dei giornali.

Le mando un nuovo articolo: «Lo que Italia ha hecho en sus colonias de Africa Oriental» con preghiera di farlo egualmente pubblicare.

 

La penetrazione italiana nelle Baleari a mezzo affari accompagnava quella specificamente politica. Per non dilungarci, valga un tipico esempio. La pietra necessaria al restauro del Castelnuovo di Napoli fu, nel 1933, ordinata alle cave di Santin, nell'isola di Majorca.

Chi, nel novembre, telegrafava da Napoli per sollecitare la spedizione era come risulta da una lettera del Console Generale in Barcellona (9 novembre, 4140/ p. 8) l'Ambasciatore in Madrid, Raffaele Guariglia.

Roma, non contenta di controllare strettamente e di ispirare di continuo, le proprie agenzie consolari nelle Baleari, volle far assorbire dal Fascio di Barcellona quello di Palma.

Se nell'agosto 1928 la Segreteria Generale dei Fasci all'estero ordinava che il «Fascio italiano delle Isole Baleari» passasse a far parte della sezione barcellonese, era per sottoporre i fascisti di Palma al diretto controllo del Consolato Generale in Barcellona, che fu sempre il centro direttivo della penetrazione italiana nell'arcipelago guatato, golosamente, dallo sguardo di Roma, ossia di Mussolini.

Dell'importanza attribuita da quel Consolato Generale al Fascio delle Baleari sono prove le raccomandazioni rivolte dal Console all'Agente Consolare in Palma di «volere mantenere coi fascisti di costà i più cordiali rapporti, consigliarli ed aiutarli in quanto è possibile» (Ris. 4 gennaio 1927, N. 17, P.A./1) nonché il fatto che l'Agente Consolare, assistito dal Console Generale, fece pratiche per impedire che il Governatore punisse gli organizzatori di quel Fascio costituitosi «senza il prescritto permesso delle autorità spagnole» (Ris. del Console Generale al Ministro degli Affari Esteri, 12 gennaio 1927, N. 70-/10, P.A. /l).




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2008. Content in this page is licensed under a Creative Commons License