Come abbiamo visto nel capitolo
precedente, nel 1935 il quotidiano di Juan March, El Día, era a
disposizione dell'Italia, o meglio, del governo italiano. Molti maggiorenti di
Palma di Majorca erano in ottimi rapporti con l'Agente Consolare d'Italia di
quella città5 e fascista.
Il 9 maggio 1936, la sezione
della «Renovación Española» di Palma incaricava l'Agente Consolare italiano di
trasmettere le sue felicitazioni «al Duce y la Nación hermana», e
il 13 dello stesso mese il «Circulo Tradicionalista» di Palma indirizzava a
quell'Agente Consolare analoghe dichiarazioni.
Il 19 luglio Palma di Maiorca
era in preda al putsch fascista. Il governatore non volle armare le
organizzazioni operaie6 C.N.T. e U.G.T. e l'eroico sciopero generale,
durato 22 giorni, non potè che aumentare la ferocia della repressione.
La «Falange Epañola» cominciò a
distribuire olio di ricino e a procedere ad arresti in massa, ma fu con
l'arrivo dei fascisti italiani che cominciarono le repressioni spietate, i
bandi terrorizzanti e le taglie gravose.
L'occupazione italiana è stata,
ed è, il fattore preponderante del trionfo fascista nelle Baleari. Dagli inizi
del movimento fascista in Majorca apparve settimanalmente in quell'isola un
idroplano italiano che faceva il servizio postale tra Palma e Genova e serviva
ai viaggi frequenti del figlio di Juan March, che, con il marchese de Sayas,
organizzò l'intervento italiano. Ben presto apparvero i trimotori da
bombardamento e i caccia italiani. Il 17 marzo 1937 un corrispondente
dell'«Agence Espagne», reduce dalle Baleari, dichiarava:
A Palma de Majorque se
trouve une base d'aviation commandée par des officiers italiens. Cette base
compte environ quinze hydravions, debarqués le 23 février dernier du bateau
italien «Adriatico» jaugeant 5.500 tonnes et dont le port d'attache est
Trieste.
Quant aux avions, il y en
a 46 du type «Breda» de bombardement, trimoteurs 9 cylindres et étoile. Le
moteur est de la marque «Alfa Romeo» (Pegasus) de 550 chevaux chacun, à
refroidissement par air. Ces avions possèdent des mitrailleuses lourdes d'un
calibre de 12,7 mm.
Ils peuvent transporter 2.000 kilos de bombes dans deux compartiments verticaux
a droite et a gauche. La longueur de l'appareil est de 15 m. 05. Avec un chargement
de 2.000 kilos de bombes, le rayon d'action de ces avions est de 1.100 kilometres.
D'autre part, la base
maritime de Palma compte neuf hydravions du type «Macchi» MC 77, d'une longueur
de 9 m.
07, pouvant contenir 4 hommes d'equipage.
La baje de Pollenza
possède une base d'hydravions où sont ancrés: 7 appareils du type «Piaggio» P.
16 - appareils lourds de bombardement en duralumin, 3 moteurs en étoile
«Stella».
4 d'une puissance de 610
chevaux chacun et d'une longueur respective de 10 m. 03.
Le Journal de Barcelone
(24/1/37) pubblicava le seguenti informazioni dovute ad un osservatore de
visu:
Le matériel et les
pilotes sont exclusivement italiens.
Sur 150 pilotes il y a
seulement deux pilotes espagnols. Les aviateurs italiens ne dissimulent ni leur
identité ni leur grade; ils sont vetus de monos sur les quels se distinguent
ouvertement les insignes du fascisme Italien et portent un grand foulard aux
couleurs italiennes.
Ils sont (sauf un)
officiers reguliers de l'armée italienne, formés à Lonate Pozzuolo. Ils sont
commandés par un colonel qui a sous ses ordres un major et cinq capitains. Tous
les autres et sous-lieutenants, la quantité de sous-officiers étant minime. Ils
sont tous logés au Grand Hôtel et à l'Hôtel Alhambra.
Le nombre des officiers
proportionnelment beaucoup plus élevé que le nombre d'avions s'explique par le
fait que beaucoup d'entre ces officiers sont là pour étudier les conditions et
l'organisation d'un bombardement aérien de la côte espagnole.
Le champ d'aviation est
situé au sud de Palma en direction du Molinar, il est parfaitement équipé de
hangars et surtout de chantiers de réparation.
L'hydro-base est
constituée par le port même de Palma qui se prête parfaitement à cet usage. Les
hydravions sont remisés dans les hangars de marchandises du môle de la douane.
Deux hydravions sont
toujours à l'eau prêts à prendre leur voi immédiatement. La vrai hydrobase de
l'île se trouve à Pollenza. Elle a été construite sous le pretexte de servir à
la ligne Romc-Cagliari-Pollenza, ligne hebdomadaire. Le vrai but de cette
hydrobase est de permettre la concentration des hydravions que l'Italie tient
prêts (déjà rnaquillés) en Sardaigne dans la prévision d'un bombardement aérien
de Barcelone et de toute la côte de la Catalogne.
Bisogna aggiungere che un
idroplano italiano compie tre volte la settimana il viaggio Roma-Palma e
ritorno.
La marina italiana è anch'essa
in primo piano. Nei primi giorni del putsch fascista, una nave mercantile
italiana, scortata da un incrociatore leggero, sbarcava nel porto di Palma del
materiale di guerra. In quel porto erano ancorati, fin dagli inizi del
movimento, una corazzata e tre incrociatori leggeri italiani, che protessero il
contrabbando di armi. Gli equipaggi di quelle unità navali passeggiavano per le
strade di Majorca assieme alle «señoritas» della Falange e cantavano
«Giovinezza». La rioccupazione dell'isola di Ibiza fu compiuta da tre navi
mercantili della «Compagnia Transmediterranea» (la «Ciudad de Palma», la «Jaime
I» e la «Mallorca») ridipinte in nero e battenti bandiera italiana7. Le
scortavano tre navi da guerra italiane e con i falangisti e i mercenari del
Tercio sbarcarono i marinai italiani comandati dal «Conte Rossi».
Le navi da guerra faziose si
riforniscono all'isola dell'Asinara (Sardegna) e tre petroliere italiane
riforniscono i serbatoi di benzina costruiti a Pollenza e a Palma. Tutte le
truppe e le milizie sono fornite del fucile italiano «modello 91», e in Majorca
è stata organizzata, sotto la direzione di tecnici italiani, una fabbrica di
armi. Quasi tutte le mitragliatrici sono della «Breda».
Il controllo dei passaporti è
fatto da italiani, le lettere spedite da Majorca sono affrancate con
francobolli italiani e sono sotto il controllo italiano le dogane di Majorca.
Il 14 marzo 1937 Valenza captava
il seguente messaggio radiotelegrafico diretto da Palma al rappresentante
diplomatico italiano presso il generale Franco:
L'ammiraglio Viacchini, della squadriglia italiana sta
per partire in permesso. Prego Vostra Eccellenza di fare tutto il possibile
perché questo ammiraglio continui il proprio servizio qui, dato che egli ha
compiuto un lavoro interessante a Palma tenendo conto dell'importanza che
questa isola ha come base aerea e navale. Dato che l'ammiraglio deve essere
rilevato lunedì, la soluzione di questa questione è cosa urgente.
Le intenzioni, la volontà di
conquista non potrebbero essere più evidenti.
Il misterioso «Conte Rossi»,
dittatore di Majorca, può, come ha fatto in un discorso pronunciato a Menacor,
annunciare la conquista della Catalogna e l'instaurazione del regime fascista
in tutta la Spagna.
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