I.
Riforma e Rinascimento
Il Risorgimento e la storia
precedente
Una doppia serie di ricerche. Una sull’Età del Risorgimento
e una seconda sulla precedente storia che ha avuto luogo nella penisola
italiana, in quanto ha creato elementi culturali che hanno avuto una
ripercussione nell’Età del Risorgimento (ripercussione positiva e negativa) e
continuano a operare (sia pure come dati ideologici di propaganda) anche nella
vita nazionale italiana cosí come è stata formata dal Risorgimento. Questa
seconda serie dovrebbe essere una raccolta di saggi su quelle epoche della
storia europea e mondiale che hanno avuto un riflesso nella penisola. Per
esempio:
1) I diversi significati che ha avuto la parola «Italia» nei
diversi tempi, prendendo lo spunto dal noto saggio del prof. Carlo Cipolla (che
dovrebbe essere completato e aggiornato).
2) Il periodo di storia romana che segna il passaggio dalla
Repubblica all’Impero, in quanto crea la cornice generale di alcune tendenze
ideologiche della futura nazione italiana. Non pare [si] sia compreso che
proprio Cesare ed Augusto in realtà modificano radicalmente la posizione
relativa di Roma e della penisola nell’equilibrio del mondo classico, togliendo
all’Italia l’egemonia «territoriale» e trasferendo la funzione egemonica a una
classe «imperiale» cioè supernazionale. Se è vero che Cesare continua e
conclude il movimento democratico dei Gracchi, di Mario, di Catilina, è anche
vero che Cesare vince in quanto il problema, che per i Gracchi, per Mario, per
Catilina si poneva come problema da risolversi nella penisola, a Roma, per
Cesare si pone nella cornice di tutto l’impero, di cui la penisola è una parte
e Roma la capitale «burocratica», e ciò anche solo fino a un certo punto.
Questo nesso storico è della massima importanza per la storia della penisola e
di Roma, poiché è l’inizio del processo di «snazionalizzazione» di Roma e della
penisola e del suo diventare un «terreno cosmopolitico». L’aristocrazia romana,
che aveva, nei modi e coi mezzi adeguati ai tempi, unificato la penisola e
creato una base di sviluppo nazionale, è soverchiata dalle forze imperiali e
dai problemi che essa stessa ha suscitato: il nodo storico-politico viene
sciolto da Cesare con la spada e si inizia un’epoca nuova, in cui l’Oriente ha
un peso talmente grande che finisce per soverchiare l’Occidente e portare a una
frattura tra le due parti dell’Impero.
3) Medio Evo o Età dei Comuni, in cui si costituiscono
molecolarmente i nuovi gruppi sociali cittadini, senza che il processo
raggiunga la fase piú alta di maturazione come in Francia, in Ispagna ecc.
4) Età del mercantilismo e delle monarchie assolute, che
appunto in Italia ha manifestazioni di scarsa portata nazionale perché la
penisola è sotto l’influsso straniero, mentre nelle grandi nazioni europee i
nuovi gruppi sociali cittadini, inserendosi potentemente nella struttura
statale a tendenza unitaria, rinvigoriscono la struttura stessa e l’unitarismo,
introducono un nuovo equilibrio nelle forze sociali e si creano le condizioni
di uno sviluppo rapidamente progressivo. Questi saggi devono essere concepiti
per un pubblico determinato, col fine di distruggere concezioni antiquate,
scolastiche, retoriche, assorbite passivamente per le idee diffuse in un dato
ambiente di cultura popolaresca, per suscitare quindi un interesse scientifico
per le quistioni trattate, che perciò saranno presentate come viventi e
operanti anche nel presente, come forze in movimento, sempre attuali.
Funzione cosmopolita degli
intellettuali italiani. La borghesia medioevale e il suo rimanere nella fase
economico-corporativa. È da fissare in che
consista concretamente l’indipendenza e l’autonomia di uno Stato e in che
consistesse nel periodo dopo il Mille. Già oggi le alleanze, con l’egemonia di
una grande potenza, rendono problematica la libertà d’azione, ma specialmente
la libertà di fissare la propria linea di condotta, di moltissimi Stati: questo
fatto si doveva manifestare in modo molto piú marcato dopo il Mille, data la
funzione internazionale dell’Impero e del Papato e il monopolio degli eserciti
detenuto dall’Impero.
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