La Fiat è diventata una colonia
nord-americana, dove i probi pionieri wilsoniani, con tenacia e perseveranza,
lavorano per creare il primo nucleo sociale italiano della Società delle
Nazioni. Il capitalista Agnelli è convinto assertore della pace perpetua.
Convinto e volenteroso. Una grande idea ha conquistato la sua coscienza. Può un
uomo d'azione, un realizzatore, un creatore, un demiurgo della statura di
Giovanni Agnelli, lasciare che le grandi idee ammuffiscano nelle soffitte della
coscienza? La coscienza di Giovanni Agnelli è un granitico blocco senza
interessi e screpolature: fede vi significa azione, concetto universale vi
significa atto storico concreto. L'Agnelli è un uomo moderno, è un militante
dell'ideologia democratica; vuole la libertà dei popoli, il riconoscimento
delle nazionalità battezzate e cresimate con l'autodecisione plebiscitaria e la
costituente. Vuole concretamente e, pertanto, da fedele milite dell'ideale,
suscita, nella sfera d'azione della sua volontà individuale, le condizioni
necessarie e sufficienti perché il vero diventi fatto, perché l'ideale si attui
in istituto storico efficiente. Ed ecco come la Fiat è diventata nucleo sociale
organico della Società delle libere nazioni.
Perché le nazioni siano libere,
è necessario che gli individui siano «disciplinati» alla libertà nazionale. Gli
individui che, per dovere professionale e per ragion pratica di sussistenza,
frequentano la Fiat, possono avere interessi contrari e idealità contrastanti
con la Lega delle libere nazioni. È necessario quindi sottoporli a rigoroso
controllo e disinfezione, e prevenire ogni loro azione che intralci l'inveramento
dell'idea. La Fiat, nucleo originario della veniente Società delle Nazioni, si
trasforma in uno Stato sovrano, che ha il suo monarca, il suo ministero
esecutivo e gli organi di ordinaria amministrazione statale volgarmente
conosciuti col nome di polizia. Ecco dunque la giustificazione storica e
razionale delle «colombe» che tutelano l'ordine interno della Fiat («colombe»,
intuizione gentile linguistica, in cui si contempera la realtà e l'ideale, la
pace nell'ordine, la libertà ben intesa e l'autorità; aver scelto la colomba
come distintivo della polizia interna nella Fiat, è documento della genialità
moderna e wilsoniana del cav. Agnelli). Le «colombe» si sono rapidamente
identificate con la dialettica finalistica della Società che sono destinate ad
annunciare ed a far nascere; esse capiscono che il metodo migliore di governo è
prevenire e non reprimere. Pertanto presuppongono che ogni cittadino del nuovo
felice Stato della Fiat sia un ladro, e controllano, controllano,
perquisiscono, frugano. Ma non bisogna offendersi; il regime delle libere
nazioni ha le sue inevitabili esigenze, cui bisogna sottostare per il felice
progresso dell'umanità.
Come bisogna sottostare al
controllo politico? Potrebbe realizzarsi l'ordine nuovo wilsoniano, se fosse
concessa libertà di propaganda e d'azione agli sconsigliati mestatori che
pretendono insolentemente di pensarla in modo diverso da Wilson e da Agnelli?
La Società delle Nazioni vuole instaurare la pace perpetua, all'interno e
all'estero. La lotta di classe, turbando i rapporti di produzione e di scambio,
genera malessere interno e genera necessità di guerre esterne. Il capitalista,
per soddisfare le domande delle maestranze, dovrebbe far pressione sullo Stato
centrale per indurlo a conquistare nuovi mercati di esportazione; e allora, la
pace perpetua, me la saluta lei? È necessario quindi il controllo politico che
impedisca la concentrazione degli operai intorno a un'idea, all'idea
socialista, che suscita bisogni insolenti e stimola insolenti domande e,
insolenza insolentissima, suggerisce i mezzi adeguati e fruttuosi per
costringere i capitalisti a soddisfare le insolenti domande. Ecco dunque la
giustificazione razionale e storica della creazione, nel felice Stato sovrano
della Fiat, di un corpo di sorveglianti politici che «prevenga» gli operai dal
fare propaganda per l'Avanti! e per l'idea dei Soviet proletari.
Cosí la Fiat diventa nucleo
originario ed organico della Società delle Nazioni, si badi, non degli Stati.
Lo Stato accentrato politicamente nel parlamento è forma politica
piccolo-borghese. Lo Stato capitalista è la Società delle Nazioni, Stato di
classe squisitamente cosmopolita com'è il capitalismo. Gli organi efficienti e
storici della Società delle Nazioni sono gli aggruppamenti industriali, o
Soviet dei capitalisti. In Italia è nato il primo Soviet dei capitalisti, la
Fiat di Giovanni Agnelli, piccolo Stato locale con polizia propria, con un
organo giudiziario preventivo proprio, con una legge «generale» propria, che
dovrà instaurare la Società delle Nazioni, ossia la esplicita dittatura del
capitalismo che abolisce la lotta di classe col terrore bianco, per evitare che
sorgano i Soviet dei proletari che aboliscano loro le classi col terrore rosso.
La dialettica storica continua a svilupparsi, unificando i contrari. Siamo
giunti al Soviet. Lo sviluppo ulteriore dirà quale forza storica aggettiverà
permanentemente il sostantivo: capitalista o proletario?
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