Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Antonio Gramsci
Scritti politici I

IntraText CT - Lettura del testo

  • 1919
    • Leninismo e marxismo di Rodolfo Mondolfo
Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

Leninismo e marxismo di Rodolfo Mondolfo63

 

Si racconta che un professore tedesco di scuole medie, riuscito stranamente a innamorarsi, cosí combinasse insieme la pedagogia e la tenerezza: — Mi ami tu, tesoretto mio? — Si. — No, nella risposta deve essere ripetuta la domanda in questo modo: Si, ti amo, topolino mio!

Rodolfo Mondolfo è quel professore; il suo amore per la rivoluzione è amore grammaticale. Egli interroga e si indispone per le risposte. Domanda: Marx? Gli si risponde: Lenin. Ciò non è scientifico, poveri noi, non può soddisfare il senso filologico dell'erudito e dell'archeologo. E con una serietà cattedratica che intenerisce, il Mondolfo boccia, boccia, boccia: zero in grammatica, zero in scienza comparata, zero nella prova pratica di magistero.

La serietà professorale sappiamo essere solo una parvenza di serietà: è pedanteria, è filisteismo, spesso è incomprensione assoluta. Il Mondolfo fa un processo d'intenzioni, e attribuisce ai comunisti russi intenzioni che, o non hanno mai avuto, o non hanno alcun valore storico reale. L'essenziale fatto della rivoluzione russa è l'instaurazione di un tipo nuovo di Stato: lo Stato dei Consigli. Ad esso deve rivolgersi la critica storica. Tutto il resto è contingenza, condizionata dalla vita politica internazionale che per la rivoluzione russa significa: blocco economico, guerra su fronti di migliaia di chilometri contro gli invasori, guerra interna contro i sabotatori. Inezie, per il Mondolfo, che non ne tiene conto alcuno. Egli vuole precisione grammaticale da uno Stato che tutto il suo potere e i suoi mezzi è costretto a impiegare per sussistere, per saldare la sua esistenza alla rivoluzione internazionale.

Il Mondolfo rivolge tutto il suo acume per spremere un senso antimarxista da una novellina di Massimo Gorki, Lampadine. La novellina è stata pubblicata dalle Isvestia, di Pietrogrado (il Mondolfo forse ignora questo particolare), dal giornale ufficiale della Comune del Nord, cioè. Perché è suggestiva, perché rende con sufficiente chiarezza il processo di sviluppo del comunismo russo. Il Mondolfo, che non tiene conto del fatto essenziale della rivoluzione russa, lo Stato dei Soviet, non ha compreso la novellina. Intanto il suo testo non è esatto: è stato tradotto dal tedesco, mentre il Mercure de France ne ha pubblicato una diretta traduzione dal russo. Nel Mercure, i mugik del contado di Omsk effettuano un atto reale di lotta di classe: non è un villaggio che espropria un altro villaggio, ma le requisizioni avvengono nel Belo, cioè nel centro campagnolo dove abita la borghesia, i ricconi (come il mugik siberiano chiama la borghesia); nel «castello» come si esprimerebbe un contadino meridionale d'Italia. E la novellina descrive come avvengano i contatti tra l'industria moderna e l'agricoltura patriarcale, come cioè i bolscevichi riescano a suscitare, nell'interesse degli uni e degli altri, l'unità tra i contadini e gli operai. E descrive come avvenga, in regime comunista, l'accumulamento del capitale (necessario per il progresso economico) che, essendo amministrato dal Soviet, dal potere dello Stato, e non da privati individui, dimostra una possibilità di sviluppo sociale nella rivoluzione russa, che sfugge completamente al Mondolfo, come al grammatico sfugge sempre l'anima della poesia.

Il Mondolfo ha rimproverato ai tedeschi la schiavitú dello spirito. Ahimè, quanti papi infallibili tiranneggiano la coscienza degli uomini liberi e inaridiscono in loro ogni sorgente di umanità.






p. -

63 Siglato A. G., L'Ordine Nuovo, I, n. 2, 15 maggio 1919, sotto la rubrica «La battaglia delle idee».





Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2008. Content in this page is licensed under a Creative Commons License