Sono i giorni della réclame
per gli abbonamenti. I direttori e gli amministratori dei giornali borghesi
rassettano la loro vetrina, passano una mano di vernice sulla loro insegna e
richiamano l'attenzione del passante (cioè del lettore) sulla loro merce. La
merce è quel foglio a quattro o sei pagine che va ogni mattina od ogni sera a
iniettare nello spirito del lettore le maniere di sentire e di giudicare i
fatti dell'attualità politica, che convengono ai produttori e venditori di
carta stampata. Vogliamo tentare di discorrere, con gli operai specialmente,
dell'importanza e della gravità di quell'atto apparentemente così innocente,
che consiste nel scegliere il giornale cui si vuole abbonarsi? È una scelta
piena di insidie e di pericoli che dovrebbe essere fatta con coscienza, con
criterio e dopo matura riflessione. Anzitutto l'operaio deve negare recisamente
qualsiasi solidarietà col giornale borghese. Egli dovrebbe ricordarsi sempre,
sempre, sempre, che il giornale borghese (qualunque sia la sua tinta) è uno
strumento di lotta mosso da idee e da interessi che sono in contrasto coi suoi.
Tutto ciò che stampa è costantemente influenzato da un'idea: servire la classe
dominante, che si traduce ineluttabilmente in un fatto: combattere la classe
lavoratrice. E difatti, dalla prima all'ultima riga, il giornale borghese sente
e rivela questa preoccupazione. Ma il bello, cioè il brutto, sta in ciò: che
invece di domandare quattrini alla classe borghese per essere sostenuto
nell'opera di difesa spiegata in suo favore, il giornale borghese riesce a
farsi invece pagare... dalla stessa classe lavoratrice che egli combatte
sempre. E la classe lavoratrice paga, puntualmente, generosamente. Centinaia di
migliaia di operai, dànno regolarmente ogni giorno il loro soldino al giornale
borghese, concorrendo cosí a creare la sua potenza. Perché? Se lo domandate al
primo operaio che vedete in tram o per la via con un foglio borghese spiegato
dinanzi, voi vi sentite rispondere: «Perché ho bisogno di sapere cosa c'è di
nuovo». E non gli passa neanche per la mente che le notizie e gli ingredienti
coi quali sono cucinate possano essere esposte con un'arte che diriga il suo
pensiero e influisca sul suo spirito in un determinato senso. Eppure egli sa
che il tal giornale è codino, che il tal altro è palancaio, che
il terzo, il quarto, il quinto, sono legati a gruppi politici che hanno
interessi diametralmente opposti ai suoi. Tutti i giorni poi, capita a questo stesso
operaio di poter constatare personalmente che i giornali borghesi raccontano i
fatti anche piú semplici in modo da favorire la classe borghese e la politica
borghese a danno della politica e della classe proletaria. Scoppia uno
sciopero? Per il giornale borghese gli operai hanno sempre torto. Avviene una
dimostrazione? I dimostranti, sol perché siano operai, sono sempre dei
turbolenti, dei faziosi, dei teppisti...
Il governo emana una legge? È
sempre buona, utile e giusta, anche se è... viceversa. Si svolge una lotta
elettorale, politica od amministrativa? I candidati e i programmi migliori sono
sempre quelli dei partiti borghesi.
E non parliamo di tutti i fatti
che il giornale borghese o tace, o travisa, o falsifica, per ingannare,
illudere, e mantenere nell'ignoranza il pubblico dei lavoratori.
Malgrado ciò, l'acquiescenza
colpevole dell'operaio verso il giornale borghese è senza limiti. Bisogna
reagire contro di essa e richiamare l'operaio all'esatta valutazione della
realtà.
Bisogna dire e ripetere che quel
soldino buttato là distrattamente nella mano dello strillone, è un proiettile
consegnato al giornale borghese che lo scaglierà poi, al momento opportuno,
contro la massa operaia.
Se gli operai si persuadessero
di questa elementarissima verità, imparerebbero a boicottare la stampa borghese
con quella stessa compattezza e disciplina con cui la borghesia boicotta i
giornali degli operai, cioè la stampa socialista.
Non date aiuti di danaro alla
stampa borghese che è vostra avversaria: ecco quale deve essere il nostro grido
di guerra in questo momento che è caratterizzato dalla campagna per gli
abbonamenti fatta da tutti i giornali borghesi.
Boicottateli, boicottateli,
boicottateli!
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