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Ivi. - Pag. 314.
«Facendo scrivere il 14 febbraio 1849
(giorno della Spedizione a Santo Stefano) al Governatore di Portoferraio, lo
Ammoniva: «Se il Principe è partito, non è decaduto; lo Stato non è perciò venuto
a mancare; le leggi non sono abolite ec.»
Nè solo faceva scrivere,
che il Principe non era decaduto, ma confidenzialmente lo scriveva di propria
mano egli stesso al Prefetto di Lucca Raimondo Buoninsegni:
Torno a scrivervi. -
Armate - armate - armate.
Suscitate con tutti i
mezzi il patriottismo del Popolo.
Credete a me; co' Riformisti
non tregua mai nè pace; ci fanno guerra sotterranea e crudele.
Non temete Piemonte.
Francia e Inghilterra stanno con noi e proteggono. Non abbisogniamo di
giuramento. I soldati giurarono allo Stato. Lo Stato ci è. Leopoldo non fu dichiarato decaduto: ciò
spetterà, SE VORRÀ FARLO, alla Nazione.
I soldati non saranno
tutti cattivi: separate i buoni dai tristi; comprimete, fucilate: fate il
diavolo e peggio, che in quesli casi è il meglio.
A Manganare fu scritto
opportunamente. Eccitate i soldati con premii e buone parole. Domani una Legge
militare.
Sarà provvisto danaro in
tempo. Confermo le passate. Energia, perdio! energia; le mezze misure ci
ammazzano.
Firenze, 13 febbraio
1849. - 1 ora e 1/2 pom.
Guerrazzi.
Avvisate di ora in ora.»
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