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Giulio Tanini
Storia della federazione italiana lavoratori del Mare

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  • Cap. XXXII   LA STORIA DELLA F.I.L.M. DALLA MORTE DI GIULIO TANINI AD OGGI (1921-1951)
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Cap. XXXII

 

LA STORIA DELLA F.I.L.M.

DALLA MORTE DI GIULIO TANINI AD OGGI

(1921-1951)

 

Non vi è bisogno di inserirla in questo libro perchè i marittimi e tutti coloro che si interessano delle vicende del sindacalismo marinaro italiano, possono direttamente collegarsi dalla storia scritta da Giulio Tanini fino al 1921, con quella narrata da Giuseppe Giulietti nel suo «Pax Mundi».

La lettura di quest'opera è necessaria se si vuole avere realmente un'esatta conoscenza della strada della F.I.L.M. dalla sua costituzione quale organismo unitario «Dal Comandante al Mozzo» (10 Maggio 1909) fino ad oggi (1952).

Sono passati dalla prima data ben 43 anni e ciò può dare una idea delle profonde radici che la classica organizzazione marinaraguidata da Giuliettiincise nell'anima della marineria italiana.

La F.I.L.M. ci appare dunque come una poderosa quercia che seppe crescere e svilupparsi attraverso periodi felici e tempeste d'inaudita violenza che cercarono con tutti i mezzi stroncarla, ma invano.

Ciò è stato possibile perchè chi la guidò e la guida, è un fedelissimo ed incorruttibile servitore degli umili e dei diseredati, e perchè quest'ultimi si sono dimostrati degli uomini di ferro, pieni di fede e di ardore che lo seguirono e lo seguiranno in ogni circostanza con assoluta e commovente dedizione.

Questa stretta comunanza di idee, questa reciproca e completa fiducia, questo duplice affetto che sempre legherà la massa degli organizzati con il loro Segretario Responsabile, spiega anche ai ciechi ed ai più incalliti avversari, come la F.I.L.M. sia imbattibile ammenochè non si vogliano compiere contro di lei degli atti illegali ed in antitesi col vivere civile.

Se durante il periodo della storia federale narrata da Giulio Tanini, l'organizzazione marinara dovette superare talune aspre battaglie, esse ci appaiono oggi come delle semplici scaramuccie se confrontate con quelle che in seguito vennero combattute dalla nostra Federazione.

Il «Pax Mundi» illustra infatti il periodo più tragico della vita federale. Narra la disperata difesa di Giulietti e la lotta ad oltranza della sua Gente contro la marea montante del fascismo per salvare la F.I.L.M. e la «Garibaldi».

Non si possono leggere quelle pagine senza provare un senso di sgomento e di riconoscenza per tuttociò che Giulietti ed i marinai fecero per allontanare la catastrofe incombente.

Ma la marea nera montò e tutto sommerse, o almeno credette di sommergere, perchè l'anima dei marinai e quella del loro Capo non si potè uccidere.

Nel «Pax Mundi», il lettore imparerà a conoscere e meditare sulla grande tragedia di un Uomo che fu braccato dalla canea degli avversari, che ebbe la casa distrutta, che si tentò di «far fuori» (allora era di moda dire così!), che fu gettato in galera perchè si oppose con ogni mezzo a scongiurare quello che poi avvenne: ribadire ai polsi della Gente del Mare quelle catene che erano state infrante il maggio 1909, nascita della Federazione Unitaria da Lui voluta e guidata.

Ma le forze del bene, della giustizia e dell'amore, devono essere veramente indistruttibili, se dopo vent'anni di schiavitù, la Gente di Mare potè ricongiungersi al suo Capo che era riuscito a sopravvivere alla tremenda bufera e riprendere con Lui la marcia in avanti, sempre più avanti...

Riassumendo, attraverso la lettura della Storia federale di Giulio Tanini che va dal 1909 al 1921, e quella narrata nel «Pax Mundi» che anch'essa va dalle origini della Federazione fino agli avvenimenti del 1944, il lettore potrà farsi un'esatta idea dei fatti che si svolsero fino a tale data.

Come è noto, la Federazione che in sostanza non era mai stata distrutta, perchè sempre visse nel cuore dei marinai anche quando fu incatenata, riprese la sua piena attività negli ultimi mesi del 1946. Ora siamo nel 1952 e la Storia della F.I.L.M. di questi ultimi cinque anni è così nota che non occorre qui riportarla perchè attraverso il giornale federale, gli scritti del Segretario Responsabile ed i Suoi discorsi al Parlamento, è facile conoscerla.

Tuttavia, non possiamo fare a meno di sottolineare il fatto che la lotta per le pensioni marinare impegnò l'energia di Capitan Giulietti fin dal 1912 con scioperi generali di straordinario ardimento e che tale lotta, riaccesasi a causa della svalutazione monetaria dopo la seconda guerra mondiale, tuttora perdura e sta per concludersi (1952) dopo una serie di agitazioni e di fermi di navi, culminati nel blocco temporaneo di grandi transatlantici, di tutti i postali colleganti il continente con le isole, e di navi da carico perfino all'estero.

Mentre scriviamo, Giulietti è entrato nel settantaquattresimo anno di età e tiene ancora in mano il timone federale.

Affiorano ogni tanto tentativi secessionisti più o meno mascherati. Chiunque, o in buona o mala fede, lavora per dare vita a unioni, o società, o sindacati separati (di qualsiasi categoria marinara), tradisce la causa della nostra unità sindacale. Qualche audace falsificatore, per riuscire nell'intento subdolo, cerca di ottenere adesioni adoperando perfino il nome di Giulietti. Ma per fortuna Giulietti è ancora vivo e addosso ai falsari smascherandoli, perchè la forza dei lavoratori del mare sta unicamente nella loro unione.

Chiudiamo questo breve capitolo con poche parole su Fegemare allo scopo di isolarla, essendo contraria alla nostra Federazione. A tale effetto stralciamo da un comunicato della nostra Federazione:

«Fegemare si è provata di rispondere ad una nostra nota, con la quale abbiamo messo in evidenza la sua nullità. Nella risposta Fegemare si appella alla democrazia. Quale? A noi poco importa di questa rana, presa dalla manìa di volere assumere le proporzioni di un bue. Giacchè esiste la libertà sindacale, esistono purtroppo anche sindacati della stessa categoria. Ma se uno di questi sindacati, oltre a non avere seguito, disturba ed offende il funzionamento di altri sindacati, si riconoscerà giusto che i sindacati offesi si difendano.

Fegemare ostacola la inclusione nei contratti di arruolamento della clausola dei contributi sindacali volontari. Essa non la vuole perchè metterebbe in evidenza quanti marittimi sono con lei e quanti con noi. Non contenta di ciò, ha voluto scrivere delle lettere ai direttori delle principali Compagnie di navigazione ed allo stesso ministro della marina mercantile contro il modo con cui cerchiamo di esigere a bordo i nostri contributi sindacali, minacciando perfino determinate misure, benchè non ne possa compiere alcuna.

«Poichè era presumibile che certi armatori si valessero di queste lettere della rana Fegemare per compiere nuovi atti di rappresaglia contro di noi, abbiamo dichiarato che certi nostri scioperi in corso erano anche contro Fegemare. Questa Fegemare in realtà non ha nessuna seria consistenza. Quando non fermiamo le navi, se ne sta zitta. Quando le fermiamo, si fa avanti per dire che le ha fermate lei. Sfidata da noi a fermare una nave di sua iniziativa, è costretta a tacere ed a rintanarsi.

Tutti hanno capito che essa è capace di fare soltanto la parte di ridicola mosca cocchiera.

Siamo convinti che i marittimi continueranno a restare più che mai uniti nella loro classica Federazione

È pertanto nostra ferma convinzione che tutti i giovani naviganti (i vecchi non ne hanno bisogno) che leggeranno la Storia di Tanini ed il «Pax Mundi» non potranno non sentirsi orgogliosi di appartenere alla F.I.L.M. che, onusta di lotte e di vittorie, seppe sopratutto creare quella «Garibaldi» che, come una fiaccola che splende di una luce impareggiabile, illumina e addita la via che la Gente del Mare deve percorrere per la sua totale redenzione e per quella di tutte le Genti del Mondo. Chiudiamo queste note di redazione, riportando il sonetto che Giulio Tanini scrisse su Giulietti:

 

L'AGITATORE DI FERRO

 

Dunque Giulietti, se ne le tue vene

sangue non scorre nobile ed eletto,

perchè sei marinaro e perchè in petto

del mar, sovente, aspre tempeste sfrene,

onde paventa ognun che ha in odio il bene

e t'è nemico perchè sei soletto

a crocifigger quei che reo ed abbietto

i compagni condanna a orrende pene;

non te saluterò de' condottieri

italico Plimsoll, cor de leone,

di romagna stirpe eroe fiammante?

Giuliettiaddosso a' ladri e ai barattieri,

svergogna, orsù, del mare ogni bertone

e non curar pigmei: tu sei gigante.

 

Aprile 1952

 

 

FINE

N.D.R.) Di questo canto, ben ventotto quartine, su quarantanove, furono censurate, dal Governo di allora.

N. D. R.) Manca la data, ma si ha ragione di ritenere che l'opera fu terminata nei primi giorni di aprile - maggio del 1921.

malafeura», termine usato dalla marineria per indicare i barchi a vela destinati ai duri viaggi oceanici.

A questo punto Giulio Tanini illustra nella sua opera le gesta dei maggiori eroi che si distinsero nella prima guerra mondiale. Fra le altre, le figure di Rizzo e di Nazario Sauro furono da lui magistralmente rievocate. La Federazione Marinara si riserva di pubblicare in una prossima opera l'elenco di tutti i marittimi deceduti e viventi che onorarono in pace ed in guerra il Paese e l'Umanità, ed in tale opera saranno riprodotti integralmente gli scritti che Giulio Tanini dedicò alla memoria degli eroi da lui citati. (N.D.R.).

Questo Umberto Poggi poi nel 1924, sotto la pressione di determinati eventi, abbandonò le direttive giuliettiane e si perdette (N.D.R.).

Contro Giulietti è stato poi intentato un grave processo per gli atti con cui da bordo di queste navi i marittimi federati, per impedirne la partenza, avevano portato via pezzi di macchina, denunciati però all'autorità doganale per impedire l'accusa di furto. Il processo andò a monte per amnistia ottenuta per mezzo di Gabriele d'Annunzio.

N.D.R.) L'Amico era Giulio Tanini.

Quando Giulio Tanini morì, la nostra Federazione si era già battuta per i pescatori. Erano le prime battaglie su questo terreno complesso e non facile. Il movimento fascista era già in atto e dava non poco fastidio alla nostra organizzazione. Giulietti, costretto a difenderla e a proteggerla da tanta insidia, dovette rallentare e poi sospendere l'azione di difesa in favore dei pescatori. Se non fosse stato disturbato dal movimento fascista, la Federazione Italiana Lavoratori del Mare avrebbe in breve tempo condotto a termine anche le lotte per tutti i marittimi pescatori, i quali purtroppo non hanno ancora potuto risolvere i loro problemi. Ma Giulietti sta lavorando a tutt'uomo per tentare di risolvere anche le questioni di questi pescatori e specialmente quelle delle pensioni, delle assicurazioni contro le malattie, contro gli infortuni e contro la disoccupazione (N.D.R.).

Il blocco contro la Russia (N.D.R.).




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