Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Giulio Tanini
Giulio Tanini nella sua vita e nelle sue opere

IntraText CT - Lettura del testo

  • Il cordoglio della stampa
Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

Il cordoglio della stampa

 

«IL LAVORO» del Luglio, scrive

 

La morte di Giulio Tanini

 

«La morte di Giulio Tanini è lutto nostro, poichè dal giorno in cui egli si trasferì a Genova lo avemmo nostro collaboratore assiduo e desiderato. Nessuna delle iniziative, intese al miglioramento morale ed economico della classe operaia o a sollievo delle miserie dei diseredati dalla fortuna, propugnata dal nostro giornale, lo ebbe estraneo. La dura esperienza della vita, ch'ebbe martoriata quanta altri mai, non era valsa a sradicare dall'animo suo quel nativo e profondo sentimento di ottimismo, di indulgenza compassionevole, di tolleranza evangelica verso tutte le debolezze degli uomini, che pure lo avevano ripagato d'ingratitudine. Ma tale ottimismo non era ignavamente contemplativo, chè anzi si traduceva in alacre operosità di bene, con uno slancio, un entusiasmo sempre giovane e ardente.

Era già infermo, quando colpito dal doloroso spettacolo di tanti infelici costretti a dormire la notte in Galleria o negli angoli delle strade, lanciò quel commosso appello per la istituzione d'un Asilo notturno, che non rimase senz'eco nell'anima della città lussuosa e dimentica. E prima e sempre, la sua voce e aiuto aveva dato per ogni opera buona, per ogni opera di giustizia, offrendo per primo – egli poverissimo – l'obolo suo. Mente vasta, nutrita di solida cultura, poliglotta, uomo d'azione e di studio, aveva sempre vissuto in serena povertà, senza mai dolersi di non aver conseguito quell'agiatezza cui gli avrebbero dato diritto le sue doti eminenti. Se un rammarico lo pungeva, era quello di non potere, come avrebbe voluto, soccorrere le miserie altrui. Idealista e poeta, incanutito tra la volgarità della prosa quotidiana, sognava un mondo migliore, un mondo di giustizia e di bontà, e lo perseguiva con tenace costanza, senza piegare mai innanzi agli ostacoli d'ogni maniera, all'indifferenza, alla diffidenza dei più.

La luce interiore della sua bontà, illuminava la sua bella veneranda figura di vecchio apostolo, mite, sorridente, fraterna. Ora questa luce s'è spenta: ma chi ebbe la ventura di esserne illuminato, ne conserverà a lungo il suo dolce splendore nel cuore.

Alla consorte, ai figli, ai parenti tutti, desolatissimi, non la vieta parola dello sterile conforto: in quest'ora di dolore ci stringiamo ad essi, come per un lutto di famiglia, una sventura nostra».

 

«L'ORDINE NUOVO» del 2 Luglio:

«È morto ieri Giulio Tanini, poeta umanitario e colto poliglotta. Militava da anni nei partiti sovversivi senza però essere inscritto in nessun organismo politico.

Negli ultimi giorni, quando ogni speranza era ormai perduta, data la veneranda età, scrisse una nobilissima lettera al Comitato pro vittime politiche inviando numerose pubblicazioni sue. La Sezione Comunista piega riverente la sua bandiera sulla tomba dello scomparso».

 

«L'AZIONE» del Luglio, riportando il Comunicato della Federazione Marinara, a pag. 77 riprodotto, così scrive:

«Facciamo nostro il cronologio della Federazione dei Lavoratori del Mare, salutando con sincera commozione la salma dell'Uomo che, al disopra dei partiti, amò l'Umanità sofferente più di stesso. Ricordiamo che già costretto al letto, egli ci inviava dall'Ospedale il suo obolo per i bambini senza amore e senza casa, incitando i genovesi a costrurre un Asilo per l'infanzia derelitta preda della strada e del vizio. Possa il suo incitamento non andare perduto

Fu l'ultimo pensiero, quello rivolto ai «bambini senza amore e senza casa», col quale chiudeva la Sua nobilissima esistenza, donata generosamente e senza rimpianti, in un solo anelito, all'Umanità, vetta del Suo Ideale.

 

«IL LIBERTARIO» di Spezia, del 7 Luglio:

«Abbiamo appreso con grande dolore la morte dell'amico nostro Giulio Tanini spentosi a Genova, dopo tante sofferenze sopportate con stoicismo, la notte del 30 Giugno nella casa di salute del Galliera.

Pochi giorni prima di morire c'indirizzò una lettera nella quale con sereno coraggio c'informava dello stato gravissimo della sua salute e ci chiedeva delle copie del suo lavoro poetico «Marcia dell'Ideale» da noi edito, per dedicarle alle Vittime Politiche.

Era l'estremo suo saluto e l'ultimo pensiero rivolto alle vittime della reazione borghese.

Questo pensiero gagliardo e gentile raffigura il milite della giustizia sociale ch'egli esaltò in prosa e in versi.

Ingegno vasto, cultura solida, tempra adamantina, tale l'uomo che noi sinceramente piangiamo.

Alla desolata famiglia, ed in particolare al di lui figlio, Alighiero Tanini, che fu per molto tempo assiduo collaboratore nostro, inviamo le più vive condoglianze».

 

«IL SECOLO XIX» del Luglio:

«È morto all'Ospedale Galliera il Prof. Giulio Tanini.

Era uno studioso, un poeta, un intellettuale. E della vita aveva una visione sua; vasta, forse giustissima, ma non conforme a quel caos, che è la sintesi della società moderna. E, si può quindi dire, che era un isolato, perchè votato ad una altissima idealità, non riuscì mai ad avere, dai suoi contemporanei, quella considerazione che meritava.

E nella vita ha lottato accanitamente, disperatamente, senza poter giungere a quella meta, che era la sua visione suprema, e nella lotta è caduto.

Alla famiglia sua in quest'ora di sconforto grande e di dolore, le nostre più sentite condoglianze».

 

Da «UMANITÀ NOVA» del 5 Luglio:

«La notizia della morte del buon Giulio Tanini ci ha sbigottiti. Non abbiamo parole bastevoli per esprimere il nostro profondo e sincero dolore. Epperò inviamo alla desolata famiglia le nostre più vive condoglianze».

 

Degnamente ne scrissero molti altri giornali, fra i quali «L'ITALIA DEL POPOLO» di Buenos Ayres e «IL PROLETARIO» di New York. Impossibile riportare quanto si scrisse dell'Uomo e della Sua opera.

Moltissime furono le attestazioni di affetto, spontaneo e sincero, esternate in telegrammi e lettere, pervenute anche dai più lontani paesi, alla Famiglia Tanini e alla Organizzazione Marinara.

Ne abbiamo un fascio sul tavolo: della Federazione Regionale del Partito Socialista; della Federazione Regionale Ligure dell'Impiego Privato; delle Sezioni del Partito Socialista; del Partito Repubblicano; della Federazione Italiana dei Lavoratori dello Stato; moltissime lettere e telegrammi delle Sezioni della Federazione Italiana dei Lavoratori del Mare, ecc.

In tutte vibra un senso grande, commovente, profondamente sentito, di rimpianto e di dolore, pari alla perdita gravissima.

Ne riproduciamo alcune

 

IL PARTITO SOCIALISTA:

 

Alla Federazione Italiana Lavoratori del Mare

«Sul feretro dell'indimenticabile Compagno Apostolo Giulio Tanini, i Socialisti genovesi depongono i fiori della loro fede che è l'Ideale per cui il grande scomparso visse, soffrì, sperò.

Alla famiglia marinara la nostra solidarietà, ai Congiunti il nostro cordoglio sentitissimo».

FARALLI

 

UN OPERAIO, da Milano, cosí scrive alla Famiglia:

«Io, anima fremente di quello stesso Ideale che pervase tutta la vita del grande Maestro di Jsnaia Poliana, invio un modesto saluto a Voi, congiunti dell'Uomo buono testè spentosi e la mia solidarietà alla nobile schiera dei Lavoratori del Mare».

LUIGI LUÈ

 

I MARINAI SARDI telegrafarono:

 

Famiglia Tanini - Genova

«Marineria sarda costernatissima, associandosi vostro dolore, rimpiange la perdita venerato Poeta loro strenuo difensore, Apostolo di immutata Fede.

SIFFREDI

Carloforte, 4 Luglio 1921.

 

UNA LETTERA DEL CAP. BIASINI:

Fiume, 5 Luglio 1921.

 

Carissimi fratelli Tanini,

Ho appreso stamane l'irreparabile perdita che vi ha colpito in tutta la sua straziante realtà.

Io ne sono costernato. Povero Compagno mio! È inutile ogni condoglianza: tali dolori non si possono lenire con parole d'amici, anche quando – fuori del basso convenzionalismo – sono sincere e sentite.

È grave la perdita dell'Uomo, gravissima quella del Poeta: si spegne un faro, rallenta il suo corso l'Idea.

Non ho la forza di dirvi una sola parola d'incoraggiamento. Non posso che lamentare e piangere con Voi fraternamente.

GINO BIASINI

 

                                                        

 

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Eroi del Mare! a voi che la bufera

quanto più squassa la tenace chiglia

e più la possa si fa audace e altiera;

 

vada il mio bacio, con umide ciglia

fervido, baldanzoso, tutt'ardore

l'animo vostro segua la vermiglia

 

ala d'incendio che v'infiamma il core:

il fuoco, il bosco, il ciel, la terra, i vàri,

sacro lievito fiéno al pio fervore,

 

e spavaldi affrontate a lotta impari,

da i liti eterni cui molt'acqua lava,

le tempeste de gli uomini e de i mari

 

ad affrancar qualunque gente schiava.

 

Da "LA MAZZINI" Peanica Marinara.




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2008. Content in this page is licensed under a Creative Commons License