"La Garibaldi" –
"L'ombra del Viandante"
«L'AZIONE»:
A breve distanza di tempo e in edizioni di A. Barisione (piazza
Soziglia, Genova) più che eleganti, ispirate da squisito senso della bellezza
esteriore, Giulio Tanini ci ha dato due nuovi eletti frutti del suo genio
poetico: due saffiche dove risorge come tallo verdeggiante su vecchio tronco
quella sua arte tutta materiata di pensiero, pura ed austera nella forma,
odiatrice del lustrino e d'ogni ampolla della maniera.
La prima, peanica marinara, intitolata a La Garibaldi, augurale
e inaugurante la nuova flotta della Federazione Nazionale fra i Lavoratori del
Mare, aleggia audace e fiera nell'onda luminosa che l'accende tutta proprio
simile alla fatidica nave che ha «date le vele a la fortuna e ai venti»,
esaltando assieme alla sua rossa e libera bandiera, l'opera audace e la bronzea
fede di Giuseppe Giulietti che volle e conseguì.
La seconda saffica: L'ombra del Viandante, più pacata e grave
d'intonazione, ma forse più esornata nelle forme e certo più piena e profonda
nei concetti, elegiaca nell'andamento, senza vacue ed isteriche romanticherie,
è degna rivendicazione del nome e della fama di Ceccardo
Roccatagliata-Ceccardi, troppo presto tocchi dal ramo molle di liquore d'oblio.
Nobile, diciamo, e artisticamente conseguita rivendicazione; dove l'estinto
Poeta risorge e ci balza vivo davanti così nell'uomo interiore come prospettato
negli aspetti varii della natura quale egli la sentiva e della vita quale si
evolse per lui.
Poesia surta nell'anima che sgorgata dall'intelletto, e quindi poesia
in tutta l'eccezione dei suoi poliedrici significati e manifestazioni.
Alla severa Musa di Giulio Tanini auguriamo che sempre con anima tale
e tal mente si creda alle sue generose ispirazioni.
M.
«IL LAVORO»:
L'ombra del Viandante – l'indimenticabile nostro Ceccardo
Raccatagliata-Ceccardi – è rievocata in una commossa e vibrante elegia di
Giulio Tanini (Tipografia A. Barisione, piazza Soziglia Genova). Spirito
versatilissimo, armato di profonda cultura scientifica e letteraria, il Tanini
riesce brillantemente in tutti i campi, sebbene la fortuna, che arride agli
spiriti volgari, non sia stata per lui troppo generosa.
Il Poeta apuano che passa fra disdegnosi currucci e fiamme impetuose
d'ira è degnamente celebrato in questi versi di purezza classica e di
melanconia leopardiana.
Il volumetto è arrichito da una bella epigrafe, da interessanti note e
da belle illustrazioni.
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