Due parole al lettore,
Un affetto indistruttibile, sincero, fatto di ammirazione e di
devozione ci lega a Giulio Tanini. Egli aveva saputo fare della Sua vita tutto
un esponente di forti idealità, serbandole pure e tenaci non ostante le più
dure privazioni e gli sconforti peggiori, giovandosi degli uni e degli altri a
mantenere salde le sue nobilissime convinzioni con fervida fede e austera
serenità.
Ci fu Maestro nell'additarci il valore umano e nel dimostrarci come e
quanto siano di intralcio al progresso e alla redenzione dei lavoratori, quelli
che vilmente e codardamente asserviscono le loro energie allo sfogo delle più
basse passioni. E ci fu Maestro difatti, di sforzi eroici compiuti senza
tregua. A dimostrarcelo stanno qui le sue preziose opere, frutto del suo
singolare ingegno e del suo studio indefesso; opere di alata poesia e opere
scientifiche, ma dove la scienza vi è disseminata con grande modestia e
semplicità, a differenza di molti scienziati la cui sapienza non ci è dato
scorgere se non da olimpiche cime. Certo tutte le sue opere scritte son nulla
in confronto al monumento grandioso della Sua vita! Monumento che si intravvede
in «Giulio Pane» sua autobiografia, in corso di stampa; interessantissima
narrazione delle sue molteplici avventure lungo il faticoso pellegrinare a
traverso i più disparati paesi del mondo, e che per la sua inalterabile
freschezza, per lo schietto linguaggio, senza fronzoli vani, rievoca, nel suo
genere tutto diverso, le immortali «Confessioni» di Gian Giacomo
Rousseau.
Abbiamo voluto ricordare Giulio Tanini in questo primo anniversario
della sua morte, radunando in un volumetto scritti e pensieri di uomini, che
per la loro autorità nel campo delle lettere, delle scienze, delle arti, e per
la loro bontà d'animo – questo principalmente vale a Giulio Tanini – rendono il
miglior Omaggio, a Lui.
Ed abbiamo intercalato gli scritti con alcune sue belle poesie, onde
far conoscere relativamente la Sua opera e perchè siamo convinti che «la
fusione del cuore del popolo col cuore dei poeti, sarà la nuova pila di Volta
della civiltà».
Sia accolto, il volumetto, con lo stesso sentimento che ce lo ha fatto
compilare, da coloro che pensano, comprendono e sopratutto amano.
Genova, 30 Giugno 1922.
I suoi Compagni di lavoro
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
e vidi
come nulla quaggiù dispiace e dura
Leopardi.
All'amico G. B. Lombardo
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