POETA
Pittore LORENZO VIANI
Sul molo di Viareggio lo vidi l'ultima volta, avvolto nel chiaro Sole
di una mattina fulgida.
Poggiato con ancor giovanile fierezza, sulle gambe agili, affissava il
poderoso scenario delle «Apuane» fuse nella luce rutilante.
Ci salutammo; io con l'espansione con cui un figlio saluta il padre,
Egli mi recinse colle braccia che avevano tutta la dolcezza della paterna
carezza.
Sulla vasta solitudine del mare, al cospetto dello Scenario Dantesco
Egli mi apparve nel candore dei capelli e della lunga barba fluente, come
l'austera figura d'un profeta michelangelesco e un nume tutelare.
Il suo corpo era già stretto dal cerchio fatale, ma la sua giovinetta
anima lampeggiava viva come un ramo di mirto in mezzo al fuoco. Nella
schioppettante, irruente, vertiginosa parola, balzavano lucide visioni
dell'avvenire mai adombrate dallo scetticismo.
In Lui parlava l'Uomo che aveva vissuta intera vita di battaglie, che
aveva a volte piegato il corpo sotto l'impeto delle bufere, non l'Anima che
svettava salda come un giovane arbusto.
Tutte le volte che questo mistico viandante dell'Ideale passava da
Viareggio, portava la sua parola di fede ai lavoratori del mare coll'impeto del
condottiero, colla dolcezza del poeta.
Parlavamo di comuni visioni per grandi glorificazioni degli «Eroi del
Mare....».
Qua davanti ho le sue lettere piene di incitamento. Pare che dentro vi
aliti ancora il suo spirito animatore.
Il suo rogo, è una fiamma che illumina
Guardiamolo, veneriamolo!
10 Giugno 1922.
Tremblez,
tyrans! et vous, perfides,
L'opprobre
de tous les partis.
La Marsigliese
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