Avvocato GIUSEPPE MACAGGI
Giulio Tanini, uomo di multiforme ingegno e di multiforme coltura, fu
un idealista e un umanitario. Il sapere e l'esperienza del mondo e della vita
non lo allontanarono dagli uomini, come talora avviene: ne apersero sempre più
l'animo a tutte le umane idealità, a tutte le cause di giustizia e di
progresso, allargandone sempre più la comprensività della mente e del cuore.
Aspetto la pubblicazione delle sue memorie: deve essere un libro originalissimo
e grandemente educativo.
Se per
sentimento e fantasia egli è stato poeta tutta la vita, la poesia, come forma
superiore dell'arte della parola espressa nel verso, non lo conquistò che a
sessantatrè anni, secondo egli racconta. Questo suo genere di poesia, diversa
dalla comune fugace ebbrezza della gioventù che inconsciamente canta, ride e si
duole, questa sua poesia, fatta di sapienza e di meditato amore, è il frutto
più squisito e maturo della vita; onde nella sua florida vecchiaia prodigò a
profusione le sue rime. È il fenomeno osservato da Dante:
tutto il verno
prima
Il prun mostrarsi rigido e feroce.
Poscia portar la rosa in sulla
cima.
La Visione di
Calatafimi è un vero poema lirico consacrato a Garibaldi e all'idea
garibaldina.
Il volume dallo strano titolo Exigua Ingentis è una raccolta, sopratutto
di sonetti, che conferma l'abbondanza, pressochè prodigiosa, della sua vena
poetica.
Ma in lui più che altro era l'uomo buono e caritatevole. Queste sue
virtù furono in contrasto, come suole, con la sua fortuna. Ricco di tante doti
morali e di tanta genialità e capacità d'intelletto, lavoratore infaticabile,
fu povero di quelle ricchezze che tanti ladri, volgari ed illustri, di tutti i
partiti, accumulano nel nostro secolo.
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