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Giulio Tanini
Giulio Tanini nella sua vita e nelle sue opere

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  • L'OMBRA D'UN'OMBRA
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L'OMBRA D'UN'OMBRA

 

Ombra eterna che segui un corpo vano,

vanità di dissolte ombre fugaci,

pòpoli ognora di fantasmi edaci

l'invisibil mistero sovrumano.

 

Triste folletto, marino e silvano,

che giorno e notte atténti a le mie paci

a miriadi m'hai spento quelle faci

ch'io, caparbio, raccesi e sempre invano.

 

S'io volgo l'occhio al tuo profilo nero,

precipitoso védoti, implacato,

su l'orme mie qual rabidoso cane.

 

Fuggo? tu affretti il molle pie' leggero,

poso? e fai cenno muto al crudo Fato:

Morte, mi vuoi? – Sì, sono Giulio Pane.

«Col cuor di Gracco

«e col pensier di Dante».

 




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