Vol., Cap.
1 1, 1 | popolo suddito che va a pranzare in casa altrui. Questo però
2 1, 1 | bene non basta, ma bisogna pranzare in buona compagnia, perchè
3 1, 1 | ottenersi. Ma come si fa a pranzare in buona società? Io, rifiutando
4 1, 1 | Infatti, se l’andar via a pranzare di quà e di là fosse proprio
5 1, 1 | che è l’ora commune di pranzare. Quando poi si trattasse
6 1, 1 | entrare in una famiglia per pranzare, quando non si è precisamente
7 1, 1 | vostra. Il bel mondo suol pranzare alle cinque: l’aristocrazia,
8 1, 1 | gl’inconvenienti del non pranzare all’ora commune. Almeno
9 1, 2 | figliuoletti, il quale debba pranzare o con voi o in cucina secondo
10 1, 2 | la dolorosa scena di non pranzare. In qualunque dei modi la
11 1, 3 | convenienza; moltissimi per pranzare: chè in fin dei conti, anzi,
12 1, 3 | siccome appunto lo scopo di pranzare è in sè stesso abbastanza
13 1, 3 | nei giorni d’invito fateli pranzare a scuola, o mandateli da
14 1, 5 | volte di trovarmi via a pranzare, e non veder più cosa mangiassi:
15 1, 6 | servizio vorticoso, in quel pranzare fulmineo. È l’arte spinta
16 Ind | invitatori violenti~Dell’ora di pranzare~Del numero tredici a tavola~
17 1, Pref| sistema antico di andar io a pranzare frequentemente in casa altrui.
18 1, Pref| tema umanissimo, quello del pranzare, al quale il mondo intero
19 1, 8 | spilluzzico le vivande anzichè di pranzare: perchè così porta il loro
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