Canto
1 1| avea,~E Ciprigna adorata era per Dea.~~Canta l'inclite
2 1| Costui del Regno Armenio era partito,~Ove gran tempo
3 1| avendo il cor ferito~Venuto era per lei presso che insano;~
4 1| amasse la gentil donzella,~Ch'era amante per lei disconcio
5 1| parve sì vaga e bella quanto~Era costei, benché l'amasse
6 1| Quasi sprezzando ognun, ch'era in quel loco.~Partito l'
7 1| dì per gran ventura,~Ch'era in Atene Apollideo venuto,~
8 1| accende e stride;~Nipote era del re per la consorte,~
9 1| Io vuo' dir che suo padre era fratello~De la regina moglie
10 1| adorava il divo aspetto,~Ch'era sol refrigerio all'arso
11 1| arco annunciator di pace.~~Era questo garzon molto gagliardo,~
12 1| assunto~Un altro cavallier, ch'era già in punto.~~Di Sparta
13 1| già in punto.~~Di Sparta era costui signor ch'io dico~
14 1| sfidò sdegnoso e fiero,~Ch'era del quarto onor lieto e
15 1| questo Polinide, che nepote~Era del greco re per la mogliera,~
16 1| incontrò, che già mosso era.~Ma dell'arcion piegar pur
17 1| mano,~Ove pinto una spica era di grano.~~Gli dà lo scudo
18 1| leggiero,~Che d'acquistarlo era difficil l'opra;~Non cessa
19 1| mirando il viso adorno~(Ch'era ancor fresca e di leggiadro
20 1| Transilvania il giovene era,~Bello di viso e di real
21 1| morir contento.~~In corte era un garzon, che 'l re allevato~
22 1| ignobil schiatta avea,~E era alla regina il più fidato,~
23 1| fatto esperienza,~Ch'egli era un ricco e liberal signore,~
24 1| pentito,~Ma il cavallier, ch'era in tal pratiche uso,~Tosto
25 1| Belgiron di tre leghe era lontano,~Da diporto un castel
26 1| credere le diede,~Perch'era il ver ch'un zio d'alta
27 1| con l'aria nera.~~La notte era lunghetta e la via corta~
28 1| in su la cima.~«Quando (era scritto) alcun pur metta
29 1| palagio suo fece ritorno,~Ch'era già il sol propinquo al
30 2| e lor fa nota~Qual pena era spettante ai lor demerti,~
31 2| sopra ogn'altro ardito.~Era sua insegna in verde scudo
32 2| scudo un bianco~Giglio, era verde e candido il vestito.~
33 2| Il cavallier, per ch'era tarda l'ora~Del dì prefisso
34 2| Lo strano cavallier, ch'era del gioco~Mastro, a incontrar
35 2| colto,~Ma nol passò, ch'era di tempra eletta;~Sì spezzò
36 2| fren presto raccolto,~(Ch'era caduto) il destrier punse
37 2| Il fier Macandro intanto era tornato,~Che della piaga
38 2| col brando in mano~Quanto era lungo il tiene a se lontano.~~
39 2| Il guerrier che gentile era e cortese,~Grazie rendendo
40 2| guerrier sì forte in sella~Era una gentilissima donzella.~~
41 2| ch'imbelle,~E fanciulla era ancor, rubolla al padre;~
42 2| per la sua sorella venuto era,~La cui bellezza il cor
43 2| Con general dolor, tanto era grata,~Così ad amarla ogni
44 2| Ricorsero al battel, ch'era vicino~Per iscampar l'orgoglio
45 2| feroce e bellicosa gente.~~ Era gran tempo in lei stato
46 2| donzella,~Che come quel cortese era e gagliardo~Così fu questa
47 2| per lei piaga novella;~Non era stata ancor nell'altrui
48 2| Questo perché sì saggia era e modesta,~E di sì ornati
49 2| defunto signor di lei non era.~Tutta Alessandria è per
50 2| qui come le cose vanno.~~ Era gran lite allor fra 'l tracio
51 2| romor, di questo sdegno~N'era forse cagion la Tracia ingrata.~
52 2| all'oriente aviso,~Tal ch'era in ogni lingua, in ogni
53 2| Gionto trovai che troppo era lontana~La fama al ver;
54 2| viso alla mia dea~Veder m'era dal ciel talor concesso,~
55 2| servo m'appella.~~ Uomo non era alcun di me più desto~Nel
56 2| lei di tanti che tenia,~Era ne gli occhi e nel parlar
57 2| a poco a poco~Che 'l cor era poca esca a tanto foco.~~
58 2| Tra questi cavallieri era un Lideo~Che già d'Eubea
59 2| Eubea in quelle parti venne;~Era valente e spesso combatteo~
60 2| Che Miricelso estinto era per fama)~La colpa attribuiva
61 3| foglie,~Non sò se iacolo era o anfesibena,~Ch'in Africa
62 3| men di membra ismisurate~Era questo di quel che uccise
63 3| incautamente~Cadde nel buco, ond'era uscito dianzi,~Né dalla
64 3| fuggito altrove~Per tema era del serpe e non sà dove.~~
65 3| ancora~Ai tredici anni, e era fresco e bello~Come giglio,
66 3| accese e punse.~~ Venuto era costui sin da ponente,~Dove
67 3| ibero;~E perché valoroso era e possente~Avea lasciato
68 3| la cosa a discoprire.~~ Era stato da me diviso un anno,~
69 3| aperse~Dove alcun mai non era ancora entrato,~La figlia
70 3| costretti a ritirarsi.~~ Buio era il loco, ove passò la fata~
71 3| veder lei con la sua luce.~~ Era quel bel cristallo al muro
72 3| ritornando al loco, onde scesa era,~Con gran difficultà pur
73 3| fuora,~E trovò che rifatto era il roseto,~Più che mai di
74 3| dava alloggiamento;~Ricco era e sempre il suo largo spendea~
75 3| questo in tutto quel paese~Era chiamato il cavallier cortese.~~
76 3| sulla porta~Del cortil, ch'era largo e spazioso,~Quando
77 3| a dismontar l'esorta,~Ch'era tempo di albergo e di riposo.~
78 4| famosa~Comune di trovarsi era il desire.~Ciascun brama
79 4| La vergine, ch'Odoria era nomata,~Che s'era accorta
80 4| Odoria era nomata,~Che s'era accorta ai gesti e alle
81 4| parole~Quanto la tracia mente era infiammata~Delle bellezze
82 4| ella scoperse il ciglio,~S'era 'l tracio collegio ivi raccolto~
83 4| E dar la colpa a lei ch'era innocente.~~ Non manca al
84 4| sostener vera.~~ Se ben non era il cavallier d'Eubea~Di
85 4| suo, perché al fin pera.~~ Era venuto in Alessandria fama~
86 4| Questo Lideo ch'io dico era il maggiore,~L'ultimo Stellidon
87 5| Parte raccolto in terra era al confine~De' vaghi orecchi
88 5| vaghi orecchi e in fronte era più scarso.~Le belle luci
89 5| di tigre arso,~Lo sguardo era vivace, accorto, e ladro,~
90 5| cavalliero è duce;~Posto era un ponticel sopra una fonte,~
91 5| concorso~Al regio editto era in gran fretta corso.~~
92 5| e valli e monti~Sì come era diverso il lor sentiero,~
93 5| dato a governar Micena.~~ Era venuto e seco avea menato~
94 5| L'aer del suo bel viso era sì grato,~Sì vago lo splendor
95 5| Il damigello ancor non s'era mai~Nell'imprese di Marte
96 5| esercitato,~Ma per natura era gagliardo assai,~Di gran
97 5| de cavalli sempre mai~S'era e di veder giostre dilettato;~
98 5| E perché l'un dell'altro era germano~Comuni coi parenti
99 5| color cento,~Giovanetto era, e in così gran drappello~
100 5| ardimento,~Anch'ei, che detto era Aliforte, volse~Entrar fra
101 5| Elion dopò lui, che signor era~D'Arcadia, paradiso de'pastori~
102 5| barbari novella,~L'ordine noto era a ciascun per punto~E già
103 5| ciascun per punto~E già n'era più d'un comparso in punto.~~
104 5| d'un comparso in punto.~~ Era a veder grandissimo diletto~
105 5| col cavallier cortese~Ch'era smontata e si traea l'arnese.~~
106 6| condition, di pari etade.~~ Era venuto il tempo che solenne~
107 6| allor per nostra pena~Non era il genitor di Lucimena.~~
108 6| lato.~~ Egli che di natura era iracondo,~E poca fiamma
109 6| risposta e sto sospeso.~Non era inanzi assai vinto e percosso,~
110 6| del petto~Che di quel ch'era allor presi sospetto.~~
111 6| ogni infelice avvenimento.~Era tanto del re mio padre amico,~
112 6| donne adorna e sontuosa~Era, qual conveniasi alla lor
113 6| mia donna, che più vaga~Era di lei, pensò subito ch'
114 6| la giovane, c'ho meco.~~ Era costei d'un'empia incantatrice~
115 6| sirena e che di me sì accesa~Era, che fu cagion di farmi
116 6| pensier mi spiana.~Se non era legato di catene~Non si
117 6| cieco) ov'io m'andava,~E era ben il ver, ch'ero allor
118 6| l raggio del mio sol non era meco.~~ Di tornar al castel
119 6| mago che costui narrava~Era quel suo che come padre
120 6| oprosse~Che sopra ogn'altro era gagliardo e franco~Stimato
121 7| Tutto il popol di Grecia era già posto~Giudice e spettator
122 7| gemme splendida e lucente~Era composta una corona, e d'
123 7| negli occhi e in faccia era vermiglio,~E 'l sangue li
124 7| compagno, che da canto~Se gli era inanzi il desinar levato,~
125 7| santo~E Filardo di Creta era chiamato,~Con cui comune
126 7| sapendo ben quanto valente~Era e in età d'oprar l'asta
127 7| ebbe imaginato il modo~(Ch'era pien d'accortezza e di prudenza),~
128 7| saper che sotto è scritto.~Era il tenor ch'un mal troppo
129 7| stupore e di vaghezza.~~ Era questo destrier d'un gran
130 7| Filardo venne.~~ Il mago era nomato Celidante~Il qual
131 7| Il buon ditteo, che prima era disceso~Di sella col garzon
132 7| maraviglia, che maggiore~Dentro era che di fuor luce e splendore.~~
133 7| suoi parer men grave.~~ Era costei di quella Circe figlia~
134 7| ferir d'acerba piaga,~E s'era il buon Silan privo d'amore~
135 7| pone accortamente cura~Ch'era dal bel garzon mirata spesso,~
136 8| più d'ogni altro ardito era e facondo,~Fu signor di
137 8| Sì come quel che tanto era bramoso~Di riveder la sua
138 8| schiva,~E con l'astuzie ond'era esperto e dotto~Un dì se
139 8| Che l'istess'arte in ch'era ella eccellente~Favor prestava
140 8| naturalmente~Quel bel ch'era in Ulisse estinto e morto.~
141 8| i cavallieri appella,~Ch'era già posto in ordine il convito.~
142 8| ella gli mostra a dito,~Ch'era sì ricca e bella a maraviglia~
143 8| soavissima armonia,~Talmente ch'era ai due guerrier aviso~Fruir
144 8| destrier gagliardo;~Dov'era giunto il mesto giovanetto~
145 8| dubbio e geloso~Di lui ch'era il suo bene, il suo tesoro,~
146 8| assalto;~Ma l'accorto Filardo era ben certo~Ch'un danna egli
147 9| faccia che nel core~(Ch'era un de più prudenti e più
148 9| Il prancipe Aliforte era il guerriero~Che vinti i
149 9| scapigliata.~Risardo che gentile era e umano~Corse ver la donzella
150 9| Tutto del proprio sangue era coperto,~Così il guerrier
151 9| almen mi lasci gire~(Come era) sola, e 'l mio camin seguire.~~
152 9| Gracisa~(Così la Damigella era nomata)~Ch'essi anderian
153 9| lor desiderato tanto.~~ Era l'egregia incomparabil mole~
154 9| Sopra l'ordine primo era il secondo~Delle colonne
155 9| Tra l'un ordine e l'altro era distinto,~Tutto di lauree
156 9| famoso, ampio edificio~Era non men che fuor lucido
157 9| Espresso appar, che primo era di loro,~D'elmo, di scudo
158 9| superba~La spoglia, ond'era infino al piè vestito.~Parea
159 9| campo di bellissima verdura~Era a costui per ordine vicino,~
160 9| effigie ch'a man dritta appare~Era un'altro uom pur nudo come
161 10| costui, con le man sole~ Era a diversi offici atto e
162 10| accommodato molto.~ E' ver ch'egli era infin a' fianchi stretto~
163 10| bue,~ Così leggiadramente era scolpito~ Che da vivi animai
164 10| dico, e a suoi confini~ Era un che miglior abito portava,~
165 10| spargendo gìa l'arato piano.~ ~ Era il Decembre quel, la cui
166 10| viso.~ ~ Con sì bell'arte era ciascun espresso~ Che sembra
167 10| spiri,~ In modo fra le gemme era ben messo~ L'oro cinto da
168 10| Con un gesto che proprio era a ciascuno.~ ~ Non mancan
169 10| alma e se le mostri grato.~ Era il suo nome in or puro e
170 10| destra più propinquo gli era~ Di fresca età, di generoso
171 10| viso e alla maniera,~ Ch'era un leggiadro e nobil intelletto.~
172 10| quel comprender chiaro~ Ch'era MAFFEO VENIER celebre e
173 10| Un altro dal suo lato era scolpito,~Di lui seguace
174 10| degno.~ ~ Prossimo gli era un uom d'alta e profonda~
175 10| giudizio accorto e saggio.~ Era la nota ORSATO GIUSTINIANO,~
176 10| ch'alla vista si scorgea~ Era non men d'ingegno almo e
177 10| studi, e nel cor molto~ Era benigno e di elevata mente,~
178 10| leggiadro e colto.~ Biondo era, e 'l manto infino al piè
179 10| E la lettera che sopra era descritta~ GIULIAN dimostrava
180 10| avea rendea palese~ Ch'egli era il dotto CESARE PAVESE.~ ~
181 10| mill'altri dotti,~ Di sopra era GIANMARIO VERDIZOTTI.~ ~
182 10| scolpita~ Di dietro fu dove era poca luce,~ Una giovane
183 10| Quanto sublime e chiaro era il disegno.~ ~ Bianca avea
184 10| Risardo, che benigno era e cortese,~ Di questi cavallier
185 10| Apollideo~ Del feroce Marcan, ch'era fratello~ Dell'alto re di
186 10| crudel s'asconde e trema.~ Era costui del buon destrier
187 10| possessore.~ ~ Suo nome era il superbo Sfidamarte,~
188 10| De' greci eroi fondata era la speme,~ Che restano a
189 10| convenne.~ ~ Vinto costui, ch'era di bianco e d'oro~ Ornato
190 10| Le oneste scuse il re, ch'era prudente,~ Finse accettar
191 10| S'accorse Floridor ch'era mirato~ Con molta affezion
192 10| comprendesse il lor ritorno~ Ch'era già sera e alcun non gìa
193 10| patrone.~ Orfil che di Filardo era servente,~ Fido, secreto,
194 11| danza a coppia a coppia era guidata~Con lungo filo a
195 11| ben regna in quel loco.~~ Era nella stagion, che si rinova~
196 11| pon bramar gran copia v'era.~Le cetere e le lire consonanti~
197 11| bellissima figlia di Cleardo.~~ Era dell'amor suo quel re sì
198 11| piante,~Ove pur dianzi stato era il suo amante.~~ Afflitta
199 11| Onde già Floridor calato s'era,~E senza motto far l'ebbe
200 11| libere e liete,~E vissa era molti anni altera e bella~
201 11| presto ascoso?~Che fretta era la tua di lasciar noi?~È
202 11| s'alza e va al balcone.~~ Era all'occaso in quel gita
203 11| quel gita la luna~E tutto era il giardin tenebre e ombra,~
204 11| l'un di Persia il signor era~E l'altro un suo fratel
205 11| non che 'l suo fratel, ch'era stordito~Dal colpo ch'avea
206 11| orrendo e fiero,~Tra ch'era poco lume e avea smarrito~
207 11| petto~E dell'altre arme era coperto ancora,~E che egli
208 11| La qual fu (perché frale era e vetusta)~All'entrar e
209 11| all'uscir facile e destra.~Era già più che mai bella e
210 11| Scorse che Floridor non era armato.~~ A prima giunta
211 11| gli parea che Floridoro~Era stato cagion di sì mal opra,~
212 11| assaliti loro~E con la spada era lor corso sopra,~Qual cruda
213 11| di te non per timore. –~~ Era tanto Marcan di rabbia acceso~
214 11| difesa.~Il cavallier ch'era sì come il cane~Dietro all'
215 11| l garzon altiero~Posto era in un grandissimo periglio,~
216 11| chiaro e piano~Così, ch'egli era il suo fedele amico,~Che
217 11| dico,~E s'andaro a posar ch'era ormai giorno~E la gente
218 11| scorno,~Pur però che prudente era e discreto~Ritenne il volto
219 11| Egitto,~Che Miricelso detto era per nome,~E Brandilatte,
220 11| cor del petto tratto,~Ch'era stato cagion secretamente~
221 11| incresce la sua morte~Quanto ch'era fratel della consorte.~~
222 11| in quella opaca cella,~S'era alla mensa con Clarido assiso~
223 12| iniqua stella)~E di sopra era scritto ITALIA BELLA.~~
224 12| l'arte~Onde sì vivamente era intagliata,~Quando la bella
225 12| Nel terzo quadro a studio era intagliata,~Ch'a guisa di
226 12| veneto stendardo~Zara che s'era al Corvatin rivolta.~Vedete
227 12| l magnanimo Silano~Non era d'ascoltar sazio né stanco,~
228 13| traggono in disparte.~~ Era ciascun sudato e sanguinoso;~
229 13| coppia de'guerrier che venuta era~Con Gracisa accostossi ad
230 13| sprezzar si volse~Costei, ch'era lontana e peregrina,~Perché
231 13| ben di sangue tutta~Non era ancor del suo macchiata
232 13| giovene che seco avea conteso~Era a Biondaura, che ciascun
233 13| medicar, che forte piagato era,~Trattandolo da re non da
|