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Alfabetica    [«  »]
epigramma 1
epiro 1
epirotti 1
era 233
eran 12
erane 1
erano 15
Frequenza    [«  »]
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282 quel
272 sì
233 era
221 da
221 io
220 poi
Modesta Pozzo de' Zorzi (alias Moderata Fonte)
Tredici canti del Floridoro

IntraText - Concordanze

era

    Canto
1 1| avea,~E Ciprigna adorata era per Dea.~~Canta l'inclite 2 1| Costui del Regno Armenio era partito,~Ove gran tempo 3 1| avendo il cor ferito~Venuto era per lei presso che insano;~ 4 1| amasse la gentil donzella,~Ch'era amante per lei disconcio 5 1| parvevaga e bella quanto~Era costei, benché l'amasse 6 1| Quasi sprezzando ognun, ch'era in quel loco.~Partito l' 7 1| per gran ventura,~Ch'era in Atene Apollideo venuto,~ 8 1| accende e stride;~Nipote era del re per la consorte,~ 9 1| Io vuo' dir che suo padre era fratello~De la regina moglie 10 1| adorava il divo aspetto,~Ch'era sol refrigerio all'arso 11 1| arco annunciator di pace.~~Era questo garzon molto gagliardo,~ 12 1| assunto~Un altro cavallier, ch'era già in punto.~~Di Sparta 13 1| già in punto.~~Di Sparta era costui signor ch'io dico~ 14 1| sfidò sdegnoso e fiero,~Ch'era del quarto onor lieto e 15 1| questo Polinide, che nepote~Era del greco re per la mogliera,~ 16 1| incontrò, che già mosso era.~Ma dell'arcion piegar pur 17 1| mano,~Ove pinto una spica era di grano.~~Gli lo scudo 18 1| leggiero,~Che d'acquistarlo era difficil l'opra;~Non cessa 19 1| mirando il viso adorno~(Ch'era ancor fresca e di leggiadro 20 1| Transilvania il giovene era,~Bello di viso e di real 21 1| morir contento.~~In corte era un garzon, che 'l re allevato~ 22 1| ignobil schiatta avea,~E era alla regina il più fidato,~ 23 1| fatto esperienza,~Ch'egli era un ricco e liberal signore,~ 24 1| pentito,~Ma il cavallier, ch'era in tal pratiche uso,~Tosto 25 1| Belgiron di tre leghe era lontano,~Da diporto un castel 26 1| credere le diede,~Perch'era il ver ch'un zio d'alta 27 1| con l'aria nera.~~La notte era lunghetta e la via corta~ 28 1| in su la cima.~«Quando (era scritto) alcun pur metta 29 1| palagio suo fece ritorno,~Ch'era già il sol propinquo al 30 2| e lor fa nota~Qual pena era spettante ai lor demerti,~ 31 2| sopra ogn'altro ardito.~Era sua insegna in verde scudo 32 2| scudo un bianco~Giglio, era verde e candido il vestito.~ 33 2| Il cavallier, per ch'era tarda l'ora~Del prefisso 34 2| Lo strano cavallier, ch'era del gioco~Mastro, a incontrar 35 2| colto,~Ma nol passò, ch'era di tempra eletta;~Sì spezzò 36 2| fren presto raccolto,~(Ch'era caduto) il destrier punse 37 2| Il fier Macandro intanto era tornato,~Che della piaga 38 2| col brando in mano~Quanto era lungo il tiene a se lontano.~~ 39 2| Il guerrier che gentile era e cortese,~Grazie rendendo 40 2| guerrierforte in sella~Era una gentilissima donzella.~~ 41 2| ch'imbelle,~E fanciulla era ancor, rubolla al padre;~ 42 2| per la sua sorella venuto era,~La cui bellezza il cor 43 2| Con general dolor, tanto era grata,~Così ad amarla ogni 44 2| Ricorsero al battel, ch'era vicino~Per iscampar l'orgoglio 45 2| feroce e bellicosa gente.~~ Era gran tempo in lei stato 46 2| donzella,~Che come quel cortese era e gagliardo~Così fu questa 47 2| per lei piaga novella;~Non era stata ancor nell'altrui 48 2| Questo perché sì saggia era e modesta,~E di sì ornati 49 2| defunto signor di lei non era.~Tutta Alessandria è per 50 2| qui come le cose vanno.~~ Era gran lite allor fra 'l tracio 51 2| romor, di questo sdegno~N'era forse cagion la Tracia ingrata.~ 52 2| all'oriente aviso,~Tal ch'era in ogni lingua, in ogni 53 2| Gionto trovai che troppo era lontana~La fama al ver; 54 2| viso alla mia dea~Veder m'era dal ciel talor concesso,~ 55 2| servo m'appella.~~ Uomo non era alcun di me più desto~Nel 56 2| lei di tanti che tenia,~Era ne gli occhi e nel parlar 57 2| a poco a poco~Che 'l cor era poca esca a tanto foco.~~ 58 2| Tra questi cavallieri era un Lideo~Che già d'Eubea 59 2| Eubea in quelle parti venne;~Era valente e spesso combatteo~ 60 2| Che Miricelso estinto era per fama)~La colpa attribuiva 61 3| foglie,~Non sò se iacolo era o anfesibena,~Ch'in Africa 62 3| men di membra ismisurate~Era questo di quel che uccise 63 3| incautamente~Cadde nel buco, ond'era uscito dianzi,~Né dalla 64 3| fuggito altrove~Per tema era del serpe e non sà dove.~~ 65 3| ancora~Ai tredici anni, e era fresco e bello~Come giglio, 66 3| accese e punse.~~ Venuto era costui sin da ponente,~Dove 67 3| ibero;~E perché valoroso era e possente~Avea lasciato 68 3| la cosa a discoprire.~~ Era stato da me diviso un anno,~ 69 3| aperse~Dove alcun mai non era ancora entrato,~La figlia 70 3| costretti a ritirarsi.~~ Buio era il loco, ove passò la fata~ 71 3| veder lei con la sua luce.~~ Era quel bel cristallo al muro 72 3| ritornando al loco, onde scesa era,~Con gran difficultà pur 73 3| fuora,~E trovò che rifatto era il roseto,~Più che mai di 74 3| dava alloggiamento;~Ricco era e sempre il suo largo spendea~ 75 3| questo in tutto quel paese~Era chiamato il cavallier cortese.~~ 76 3| sulla porta~Del cortil, ch'era largo e spazioso,~Quando 77 3| a dismontar l'esorta,~Ch'era tempo di albergo e di riposo.~ 78 4| famosa~Comune di trovarsi era il desire.~Ciascun brama 79 4| La vergine, ch'Odoria era nomata,~Che s'era accorta 80 4| Odoria era nomata,~Che s'era accorta ai gesti e alle 81 4| parole~Quanto la tracia mente era infiammata~Delle bellezze 82 4| ella scoperse il ciglio,~S'era 'l tracio collegio ivi raccolto~ 83 4| E dar la colpa a lei ch'era innocente.~~ Non manca al 84 4| sostener vera.~~ Se ben non era il cavallier d'Eubea~Di 85 4| suo, perché al fin pera.~~ Era venuto in Alessandria fama~ 86 4| Questo Lideo ch'io dico era il maggiore,~L'ultimo Stellidon 87 5| Parte raccolto in terra era al confine~De' vaghi orecchi 88 5| vaghi orecchi e in fronte era più scarso.~Le belle luci 89 5| di tigre arso,~Lo sguardo era vivace, accorto, e ladro,~ 90 5| cavalliero è duce;~Posto era un ponticel sopra una fonte,~ 91 5| concorso~Al regio editto era in gran fretta corso.~~ 92 5| e valli e monti~Sì come era diverso il lor sentiero,~ 93 5| dato a governar Micena.~~ Era venuto e seco avea menato~ 94 5| L'aer del suo bel viso eragrato,~Sì vago lo splendor 95 5| Il damigello ancor non s'era mai~Nell'imprese di Marte 96 5| esercitato,~Ma per natura era gagliardo assai,~Di gran 97 5| de cavalli sempre mai~S'era e di veder giostre dilettato;~ 98 5| E perché l'un dell'altro era germano~Comuni coi parenti 99 5| color cento,~Giovanetto era, e in così gran drappello~ 100 5| ardimento,~Anch'ei, che detto era Aliforte, volse~Entrar fra 101 5| Elion dopò lui, che signor era~D'Arcadia, paradiso de'pastori~ 102 5| barbari novella,~L'ordine noto era a ciascun per punto~E già 103 5| ciascun per punto~E già n'era più d'un comparso in punto.~~ 104 5| d'un comparso in punto.~~ Era a veder grandissimo diletto~ 105 5| col cavallier cortese~Ch'era smontata e si traea l'arnese.~~ 106 6| condition, di pari etade.~~ Era venuto il tempo che solenne~ 107 6| allor per nostra pena~Non era il genitor di Lucimena.~~ 108 6| lato.~~ Egli che di natura era iracondo,~E poca fiamma 109 6| risposta e sto sospeso.~Non era inanzi assai vinto e percosso,~ 110 6| del petto~Che di quel ch'era allor presi sospetto.~~ 111 6| ogni infelice avvenimento.~Era tanto del re mio padre amico,~ 112 6| donne adorna e sontuosa~Era, qual conveniasi alla lor 113 6| mia donna, che più vaga~Era di lei, pensò subito ch' 114 6| la giovane, c'ho meco.~~ Era costei d'un'empia incantatrice~ 115 6| sirena e che di me sì accesa~Era, che fu cagion di farmi 116 6| pensier mi spiana.~Se non era legato di catene~Non si 117 6| cieco) ov'io m'andava,~E era ben il ver, ch'ero allor 118 6| l raggio del mio sol non era meco.~~ Di tornar al castel 119 6| mago che costui narrava~Era quel suo che come padre 120 6| oprosse~Che sopra ogn'altro era gagliardo e franco~Stimato 121 7| Tutto il popol di Grecia era già posto~Giudice e spettator 122 7| gemme splendida e lucente~Era composta una corona, e d' 123 7| negli occhi e in faccia era vermiglio,~E 'l sangue li 124 7| compagno, che da canto~Se gli era inanzi il desinar levato,~ 125 7| santo~E Filardo di Creta era chiamato,~Con cui comune 126 7| sapendo ben quanto valente~Era e in età d'oprar l'asta 127 7| ebbe imaginato il modo~(Ch'era pien d'accortezza e di prudenza),~ 128 7| saper che sotto è scritto.~Era il tenor ch'un mal troppo 129 7| stupore e di vaghezza.~~ Era questo destrier d'un gran 130 7| Filardo venne.~~ Il mago era nomato Celidante~Il qual 131 7| Il buon ditteo, che prima era disceso~Di sella col garzon 132 7| maraviglia, che maggiore~Dentro era che di fuor luce e splendore.~~ 133 7| suoi parer men grave.~~ Era costei di quella Circe figlia~ 134 7| ferir d'acerba piaga,~E s'era il buon Silan privo d'amore~ 135 7| pone accortamente cura~Ch'era dal bel garzon mirata spesso,~ 136 8| più d'ogni altro ardito era e facondo,~Fu signor di 137 8| Sì come quel che tanto era bramoso~Di riveder la sua 138 8| schiva,~E con l'astuzie ond'era esperto e dotto~Un se 139 8| Che l'istess'arte in ch'era ella eccellente~Favor prestava 140 8| naturalmente~Quel bel ch'era in Ulisse estinto e morto.~ 141 8| i cavallieri appella,~Ch'era già posto in ordine il convito.~ 142 8| ella gli mostra a dito,~Ch'eraricca e bella a maraviglia~ 143 8| soavissima armonia,~Talmente ch'era ai due guerrier aviso~Fruir 144 8| destrier gagliardo;~Dov'era giunto il mesto giovanetto~ 145 8| dubbio e geloso~Di lui ch'era il suo bene, il suo tesoro,~ 146 8| assalto;~Ma l'accorto Filardo era ben certo~Ch'un danna egli 147 9| faccia che nel core~(Ch'era un de più prudenti e più 148 9| Il prancipe Aliforte era il guerriero~Che vinti i 149 9| scapigliata.~Risardo che gentile era e umano~Corse ver la donzella 150 9| Tutto del proprio sangue era coperto,~Così il guerrier 151 9| almen mi lasci gire~(Come era) sola, e 'l mio camin seguire.~~ 152 9| Gracisa~(Così la Damigella era nomata)~Ch'essi anderian 153 9| lor desiderato tanto.~~ Era l'egregia incomparabil mole~ 154 9| Sopra l'ordine primo era il secondo~Delle colonne 155 9| Tra l'un ordine e l'altro era distinto,~Tutto di lauree 156 9| famoso, ampio edificio~Era non men che fuor lucido 157 9| Espresso appar, che primo era di loro,~D'elmo, di scudo 158 9| superba~La spoglia, ond'era infino al piè vestito.~Parea 159 9| campo di bellissima verdura~Era a costui per ordine vicino,~ 160 9| effigie ch'a man dritta appare~Era un'altro uom pur nudo come 161 10| costui, con le man sole~ Era a diversi offici atto e 162 10| accommodato molto.~ E' ver ch'egli era infin a' fianchi stretto~ 163 10| bue,~ Così leggiadramente era scolpito~ Che da vivi animai 164 10| dico, e a suoi confini~ Era un che miglior abito portava,~ 165 10| spargendo gìa l'arato piano.~ ~ Era il Decembre quel, la cui 166 10| viso.~ ~ Con sì bell'arte era ciascun espresso~ Che sembra 167 10| spiri,~ In modo fra le gemme era ben messo~ L'oro cinto da 168 10| Con un gesto che proprio era a ciascuno.~ ~ Non mancan 169 10| alma e se le mostri grato.~ Era il suo nome in or puro e 170 10| destra più propinquo gli era~ Di fresca età, di generoso 171 10| viso e alla maniera,~ Ch'era un leggiadro e nobil intelletto.~ 172 10| quel comprender chiaro~ Ch'era MAFFEO VENIER celebre e 173 10| Un altro dal suo lato era scolpito,~Di lui seguace 174 10| degno.~ ~ Prossimo gli era un uom d'alta e profonda~ 175 10| giudizio accorto e saggio.~ Era la nota ORSATO GIUSTINIANO,~ 176 10| ch'alla vista si scorgea~ Era non men d'ingegno almo e 177 10| studi, e nel cor molto~ Era benigno e di elevata mente,~ 178 10| leggiadro e colto.~ Biondo era, e 'l manto infino al piè 179 10| E la lettera che sopra era descritta~ GIULIAN dimostrava 180 10| avea rendea palese~ Ch'egli era il dotto CESARE PAVESE.~ ~ 181 10| mill'altri dotti,~ Di sopra era GIANMARIO VERDIZOTTI.~ ~ 182 10| scolpita~ Di dietro fu dove era poca luce,~ Una giovane 183 10| Quanto sublime e chiaro era il disegno.~ ~ Bianca avea 184 10| Risardo, che benigno era e cortese,~ Di questi cavallier 185 10| Apollideo~ Del feroce Marcan, ch'era fratello~ Dell'alto re di 186 10| crudel s'asconde e trema.~ Era costui del buon destrier 187 10| possessore.~ ~ Suo nome era il superbo Sfidamarte,~ 188 10| De' greci eroi fondata era la speme,~ Che restano a 189 10| convenne.~ ~ Vinto costui, ch'era di bianco e d'oro~ Ornato 190 10| Le oneste scuse il re, ch'era prudente,~ Finse accettar 191 10| S'accorse Floridor ch'era mirato~ Con molta affezion 192 10| comprendesse il lor ritorno~ Ch'era già sera e alcun non gìa 193 10| patrone.~ Orfil che di Filardo era servente,~ Fido, secreto, 194 11| danza a coppia a coppia era guidata~Con lungo filo a 195 11| ben regna in quel loco.~~ Era nella stagion, che si rinova~ 196 11| pon bramar gran copia v'era.~Le cetere e le lire consonanti~ 197 11| bellissima figlia di Cleardo.~~ Era dell'amor suo quel re sì 198 11| piante,~Ove pur dianzi stato era il suo amante.~~ Afflitta 199 11| Onde già Floridor calato s'era,~E senza motto far l'ebbe 200 11| libere e liete,~E vissa era molti anni altera e bella~ 201 11| presto ascoso?~Che fretta era la tua di lasciar noi?~È 202 11| s'alza e va al balcone.~~ Era all'occaso in quel gita 203 11| quel gita la luna~E tutto era il giardin tenebre e ombra,~ 204 11| l'un di Persia il signor era~E l'altro un suo fratel 205 11| non che 'l suo fratel, ch'era stordito~Dal colpo ch'avea 206 11| orrendo e fiero,~Tra ch'era poco lume e avea smarrito~ 207 11| petto~E dell'altre arme era coperto ancora,~E che egli 208 11| La qual fu (perché frale era e vetusta)~All'entrar e 209 11| all'uscir facile e destra.~Era già più che mai bella e 210 11| Scorse che Floridor non era armato.~~ A prima giunta 211 11| gli parea che Floridoro~Era stato cagion di sì mal opra,~ 212 11| assaliti loro~E con la spada era lor corso sopra,~Qual cruda 213 11| di te non per timore. –~~ Era tanto Marcan di rabbia acceso~ 214 11| difesa.~Il cavallier ch'era sì come il cane~Dietro all' 215 11| l garzon altiero~Posto era in un grandissimo periglio,~ 216 11| chiaro e piano~Così, ch'egli era il suo fedele amico,~Che 217 11| dico,~E s'andaro a posar ch'era ormai giorno~E la gente 218 11| scorno,~Pur però che prudente era e discreto~Ritenne il volto 219 11| Egitto,~Che Miricelso detto era per nome,~E Brandilatte, 220 11| cor del petto tratto,~Ch'era stato cagion secretamente~ 221 11| incresce la sua morte~Quanto ch'era fratel della consorte.~~ 222 11| in quella opaca cella,~S'era alla mensa con Clarido assiso~ 223 12| iniqua stella)~E di sopra era scritto ITALIA BELLA.~~ 224 12| l'arte~Onde sì vivamente era intagliata,~Quando la bella 225 12| Nel terzo quadro a studio era intagliata,~Ch'a guisa di 226 12| veneto stendardo~Zara che s'era al Corvatin rivolta.~Vedete 227 12| l magnanimo Silano~Non era d'ascoltar saziostanco,~ 228 13| traggono in disparte.~~ Era ciascun sudato e sanguinoso;~ 229 13| coppia de'guerrier che venuta era~Con Gracisa accostossi ad 230 13| sprezzar si volse~Costei, ch'era lontana e peregrina,~Perché 231 13| ben di sangue tutta~Non era ancor del suo macchiata 232 13| giovene che seco avea conteso~Era a Biondaura, che ciascun 233 13| medicar, che forte piagato era,~Trattandolo da re non da


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