abbai-curva | curve-inten | inter-rende | reni-trasc | trasf-zitta
Cap.
1 IV | facevano schiamazzo, un cane abbaiava in lontananza dentro una
2 IV | riedificare la sua vita? Abbandonando lo studio del Brizzi, non
3 II | sempre voialtri – disse Eva, abbandonandosi nella seggiola a dondolo
4 I | di tutto l'essere le fece abbandonare il busto sul davanzale ed
5 I | cui egli avrebbe voluto abbandonarsi con Eva al cospetto dell'
6 III| decisa per significare che abbandonava lo studio immediatamente.~
7 I | dire che l'avvocato e io ci abbandoneremo alle dolcezze di un tête-à-tête.
8 III| erano chiuse, le cortine abbassate, quattro seggiole di sagoma
9 I | Camillo diventò supplice e abbassò ancora la voce:~– Non tormentarmi,
10 | abbia
11 I | arrivare in orario – e rise abbondantemente della propria facezia.~–
12 II | la tua – Camillo disse, abbottonandosi il soprabito; poi sbottonandoselo
13 IV | bianco di Eva, la quale abbracciò la cognata con espansione.~–
14 II | obbligar l'avvocato Brizzi ad abbreviare la sua visita; ma egli si
15 II | si strappi le bende per abbreviarsi lo strazio dell'agonia,
16 IV | carità, fa presto.~Eva, abbrutita dalla paura, corse nella
17 II | più dispotica quanto più l'abiezione altrui le appariva incurabile
18 III| In certe situazioni gli abissi dell'anima si spalancano
19 IV | cautele, fino all'orlo dell'abisso, e scrutarlo almeno, avanti
20 I | che Salvatore cambiasse di abiti e poscia andarsene col marito,
21 I | disse:~– Io sono già in abito da sera.~– Ah! sì? disse
22 I | suo fare deciso di persona abituata all'ossequio; poi disse,
23 I | nel morale – aveva egli l'abitudine di ripetere con umiltà orgogliosa. –
24 IV | settimana, i fili delle abitudini spezzati, poi riannodati
25 I | per vedere che cosa andava accadendo in piazza Fòro Trajano,
26 IV | dalla finestra al divano, si accarezzava amorosamente le braccia,
27 III| pantaloni, che dopo essersi accartocciati sul ventre in molteplici
28 IV | finalmente solo.~Non si muoveva, accasciato e ripiegato sopra di sè,
29 III| Brizzi i germi della follia, accendeva nel cuore del Nini la fiamma
30 I | morbide spire sul rosso più acceso del tappeto; Germana scrutava
31 IV | squassò Eva, come preso da un accesso di allegria.~Anche Eva si
32 IV | dilatava, egli con volto accigliato, con movimenti bruschi per
33 II | Eva disse a voce ben alta, acciocchè nell'anticamera si udissero
34 IV | lacrime, dove sarebbe stato accolto con amplessi e giuramenti?
35 II | non si disperi; tutto si accomoderà – Eva disse a voce ben alta,
36 IV | avesse trovata l'avrebbe accoppata senz'altro.~Al fracasso
37 IV | fracasso Germana e Zeffira accorsero.~Germana fece scudo di sè
38 II | Aldo piegò il busto per accostarle al viso l'orecchio ed ella
39 I | roseo delicatamente.~Eva si accostò alla parete per contemplare
40 II | per vedervi altrove.~L'accusa era falsa, Aldo protestò
41 II | rispose pacata:~– Hai torto di accusare me se il veleno ti piace.
42 IV | l'avvenire, un testimonio accusatore del passato. Una parentesi
43 II | lei. – Mi ripugna sentire accuse false.~– Allora tu non sai
44 II | Collere d'innamorati, acquazzoni di agosto – disse Eva –
45 II | Verrai?~– Forse.~Lo sospinse adagio fuori del salotto e tutta
46 I | lettura, ma la collera si addensava in lei, facendole velo allo
47 IV | scomparivano prive di fisonomia, addossate le une alle altre, informi
48 IV | petto i sospiri, simile a un adolescente che sogni di amore e, mentre
49 II | difetti, lei riesca a farsi adorare, lei sembri buona fra le
50 IV | e viscido al posto dell'adorata divinità, eppure, sprofondando
51 II | nei fili del suo fascino, adornandosi dei colori a lui preferiti,
52 IV | premendole con le dita adunche la massa cedevole delle
53 III| baraonda, una baraonda – e adunò, poi sparpagliò il mucchio
54 III| due o tre volte la Signora affannosamente e intanto Giuseppe rimaneva
55 II | punta, tremavano al soffio affannoso del suo respiro, i folti
56 I | all'epoca fissata. Dopo era affar suo tenersi legato Aldo
57 III| cieco! Ma adesso è un altro affare.~– Per carità, rifletta
58 I | avesse la sua porzione di affettuosità, onde le si avvicinò e le
59 I | del posto di fiducia a lui affidato dal Brizzi nella vasta azienda,
60 I | e si lasciò cadere quasi affranta sopra una seggiola, intrecciando
61 IV | novembre, e Salvatore intanto affrettava il passo per dissolversi,
62 IV | di una suprema battaglia affrontata, e di una vittoria eccelsa
63 IV | mentre Germana sentendosi agghiacciare, torceva lentamente il capo
64 IV | scrosciante.~Salvatore si aggrappò con impeto disperato ai
65 I | domandò involontariamente aggressiva.~– Perchè gli uomini distesi
66 IV | A poco a poco le ciglia aggrottate si spianarono, la bocca
67 I | attorcigliati, la sfilatura agile del busto, la grazia sicura
68 III| rifletta bene prima di agire – l'altro supplicò spaventato.~–
69 III| per il suo decoro che io agisco? – e di nuovo s'interruppe.~
70 I | sono ridicoli. Guarda. Uno agita le braccia e le gambe come
71 I | il prisma della fantasia agitata, forse l'intesa colpevole
72 III| stanza, empiva di sè i petti agitati di que' due uomini, lanciava
73 | agl'
74 | agli
75 IV | era morto, non era nemmeno agonizzante. Poteva muoversi, parlare,
76 II | innamorati, acquazzoni di agosto – disse Eva – Il sereno
77 II | capelli scuri ed alla faccia alabastrina, mentre di tra il volume
78 IV | annunzio, era corsa all'albergo Exelsior ed aveva assunto
79 I | con fragore, l'una per via Alessandrina, l'altra verso piazza Venezia.~
80 III| vezzi e malizie, spingeva l'alito odoroso fino tra i tarli
81 IV | così divisi, quantunque allacciati, si fissarono storditi,
82 I | fuggita? – Salvatore disse allegramente, e, poichè Germana voltava
83 II | scomparendo, a guisa di bimbi allegri e maliziosi.~Aldo la contemplava
84 IV | come preso da un accesso di allegria.~Anche Eva si dette a ridere,
85 I | riannodò con cura un nastro allentato della vestaglia; Camillo
86 III| Brizzi intanto pensava che, allontanando il Nini, si era privato
87 | alquanto
88 | altrove
89 II | Aldo rispose, anch'egli alzando molto la voce, ed uscì dal
90 IV | lui? – Salvatore domandò, alzandole contro la faccia.~Essa ebbe
91 I | più meditare e stava per alzarsi, quando Eva entrò preceduta
92 III| tempestoso Giuseppe si era alzato in piedi e, poichè doveva
93 I | velo di soavità le rese amabile lo sguardo, sorridente la
94 I | spezzarsi.~Eva si chinò amabilmente sopra la spalla della cognata
95 II | cena.~Germana esclamò con amarezza:~– Beato te che hai voglia
96 I | irresistibile e tanto si gloriava di amarla nell'annichilimento completo
97 IV | ironico trionfo. Il vedersi amata così la inorgogliva. Da
98 I | dell'unico fratello che essa amava con riconoscenza e ch'essa
99 III| doveva trasmettergli un'ambasciata di urgenza, aveva tentato
100 III| posto per trasmettere le ambasciate.~– Sissignore, ma lei quando
101 III| individualità loro e dell'ambiente per indietreggiare fino
102 II | tutti noi; è il solo che mi ami per me stessa. Quando ti
103 III| una parolina a destra, un amichevole suggerimento a sinistra,
104 IV | incendio. Aveva le braccia ammaccate, le vesti sgualcite, il
105 IV | del bimbo, il quale veda ammansata la grossa bestia, che poco
106 IV | le lacrime, il dolore si ammansiva, la viltà si ringagliardiva.
107 I | a Salvatore, si sarebbe ammassata in lei una grande, fosca
108 II | mentre di tra il volume ammassato della vestaglia rossa, i
109 IV | sera scendeva, l'ombra si ammassava nella stanza in disordine;
110 IV | Sei stato sul punto di ammazzarmi, capisci? Sei stato sul
111 IV | Voglio sapere tutto o ti ammazzo.~– Di che? – ella chiese
112 II | Vedi? Vedi? Tu stesso ammetti la possibilità.~– La possibilità
113 I | ti sorveglio, perchè non ammetto di essere scambiato per
114 III| convenuto; lei passi all'amministrazione e si faccia liquidare l'
115 III| ginocchi e scendevano ad ammucchiarsi sul davanti delle scarpe.~
116 IV | al divano, si accarezzava amorosamente le braccia, si palpava ansiosa
117 III| d'ingresso, attraverso un'ampia vetrata di cristalli opachi,
118 IV | sarebbe stato accolto con amplessi e giuramenti? forse aveva
119 IV | Confusamente, percepiva un'analogia fra la sua propria sorte
120 II | tu me l'avresti già fatta andar via la voglia di scherzare.~–
121 III| flemma riflessiva, come se andasse ricercando il senso nascosto
122 IV | ma l'umiliazione se n'era andata e la malvagità non più le
123 III| famiglia? Il matrimonio è andato all'aria, sua sorella non
124 IV | piombata sopra di lui.~– Io andrò a Shangai come istitutrice:
125 IV | le snodava in petto gli anelli freddi di piccoli rettili
126 III| situazioni gli abissi dell'anima si spalancano e mostrano
127 I | come un burattino; l'altro annaspa come se volesse nuotare
128 I | gloriava di amarla nell'annichilimento completo della volontà propria
129 III| dalla stanza, mentre Camillo annichilito cercava intorno con lo sguardo
130 I | qualche indizio che i sospetti annientasse.~Eva si mise a ridere, volgendo
131 I | quantunque fosse ben certo di annoiarsi prodigiosamente, si rassegnava
132 I | sono stupidi – Eva disse ed annoiata cambiò discorso.~– Vuoi
133 I | capisco bene il francese e mi annoierei, mentre per te sarebbe interessante
134 IV | dietro la scorta di un annunzio, era corsa all'albergo Exelsior
135 III| e Giuseppe, ricomparendo annunziò:~– Nossignore, l'avvocato
136 I | sè, che intristiva nelle ansie torturanti della gelosia;
137 I | in faccia l'avvocato che, ansimante per l'impeto compresso della
138 IV | amorosamente le braccia, si palpava ansiosa per constatare che nulla
139 II | fidanzato invece, con viso apatico e voce di forzata compunzione,
140 IV | casa, le finestre, tutte aperte, diffondevano luce e gaiezza
141 II | stanze giunse rumore di usci aperti e rinchiusi con furia e
142 IV | spavento, temendo un colpo di apoplessia, si avviò per chiamare Germana;
143 II | piedi facevano capolino, apparendo, scomparendo, a guisa di
144 III| tentò nascondere sotto le apparenze della collera gli spasimi
145 I | malizia palpiti e sorrisi per apparirgli distratta e vedergli in
146 IV | veduta così dall'alto, le era apparsa misera e deforme. A che
147 II | pace – ella esclamò con appassionato impeto sincero – È migliore
148 I | dentro una cornice nera ed appesa di fronte a lei, sulla parete.
149 III| dove molti cappelli stavano appesi. In mezzo all'odore umidiccio
150 IV | Eva gli domandò premurosa, appoggiandogli una mano sopra una spalla.~
151 II | secondandolo in ogni opinione, appoggiandosi a' suoi giudizi. E poichè
152 I | Germana rimase, col viso appoggiato alla palma, intenta a fissare
153 IV | sparpagliati sul tappeto, appoggiò il quadro su di una seggiola
154 IV | pericoli, pur di tentare l'approdo su lidi nuovi. Ma bisognava
155 III| livido in volto, cogli occhi approfonditi dentro le orbite, disse:~–
156 IV | stanza e ritornò subito, appuntandosi meccanicamente il cappello.
157 IV | del suo profumo. Germana aprì la chiavetta della luce
158 IV | meraviglia e si recò ad aprirgli ella stessa.~Salvatore entrò
159 III| vedrà, capirà. Perchè dovrei aprirle gli occhi io dal momento
160 IV | Anche ieri sera mi disse: io aprirò gli occhi a tuo marito –
161 I | umidi e languidi sotto l'arco ampio delle sopracciglia
162 III| avvocato Brizzi con voce ardente e bassa.~– Meno di lei –
163 III| mentalmente col desiderio ardentissimo dell'odio. In certe situazioni
164 IV | agli occhi del navigante ardito, il quale superate le insidie
165 IV | ghermì un portafiori di argento cesellato e ci sputò dentro
166 IV | della bocca screpolata e arida fra le ciocche della barba
167 IV | casa avrebbe potuto tornare ariosa, libera, luminosa, lieta
168 II | giovane signora si compiaceva arretirlo nei fili del suo fascino,
169 II | anch'ella turbata, anch'ella arretita da un fascino più potente
170 II | Soffocava, i baffi rossi, arricciati a punta, tremavano al soffio
171 I | locomotiva; dunque io non posso arrivare in orario – e rise abbondantemente
172 I | scatola dei profumi ti è arrivata?~– Sì, grazie.~– Ho scelto
173 IV | visto dalla finestra che arrivava in fretta.~– A quest'ora? –
174 I | tramvie che a tutta corsa arrivavano da opposte parti e scomparivano
175 I | mandartelo a teatro appena arriverà.~– No, grazie – ripetè Germana. –
176 III| Brizzi, contratte a foggia di artigli; qualche cosa di animalesco
177 I | scendendo a tunica di sotto le ascelle, si snodava in morbide spire
178 II | avvocato Brizzi, guardandola, ascoltandola, aveva creduto ascoltare
179 II | musica a lui più gradita, ascoltandolo seria quando egli parlava
180 III| orecchio il tubo del telefono e ascoltava con impazienza irosa.~–
181 II | meriteresti che fosse.~– Ti aspetterò domani. Verrai?~– Forse.~–
182 IV | gente camminava svelta, aspirando con letizia il fresco odore
183 III| con furore ed a quel suono aspro l'irritazione dei Brizzi
184 IV | forse per la voluttà di assaporare sino alla feccia il calice
185 I | intrattenersi con Aldo! Ma ella non asseconderebbe il giuoco.~– Se è per il
186 III| pazzo lei!~Eva, quantunque assente, giganteggiava, empiva di
187 IV | qui nella mia stanza.~Egli assentì con un gesto e respirò a
188 IV | esistenza, un viaggio, un'assenza di qualche settimana, i
189 I | facendolo prosperare. Questo Eva asseriva, questo ripeteva Salvatore,
190 II | solida; frequentando la casa assiduamente aveva, a poco a poco, trovato
191 I | allora volle nuovamente assorbirsi nella lettura, ma la collera
192 I | nuovo.~Eva, più che mai assorta nella contemplazione dell'
193 I | nubi, che lentamente si assottigliarono, impallidirono, fuggirono
194 III| dentro il suo guscio, ed assumeva veramente l'aspetto di una
195 III| linea presso la parete, assumevano aspetto quasi cogitabondo
196 I | e il volto delicato le assunse una espressione di rigidezza
197 III| Il Tindari infatti si era assunta la missione di cuscinetto
198 IV | albergo Exelsior ed aveva assunto impegno definitivo di recarsi
199 II | per causa mia. Ebbene, è assurdo, è malvagio, ma io non ne
200 IV | misurarne la profondità. Si fece astuto e rise bonariamente.~– Ah!
201 IV | posate appena sopra le spalle atletiche.~– È stato lui, non è vero,
202 III| elettricità solcavano l'atmosfera. Le finestre erano chiuse,
203 III| turbinavano intorno all'attaccapanni di mogano dove molti cappelli
204 I | che, preso al laccio, dovè attendere solo in salotto che Salvatore
205 IV | guardava intensamente nell'attesa che il giocondo fantasma
206 I | piena, giunse dalla stanza attigua.~– Zeffira, e la frutta?~–
207 IV | morbida e piana, risuonò dall'attiguo salottino.~– Zeffira, preparami
208 IV | scandali.~Zeffira, per un attimo rimase in silenzio con la
209 IV | innalzarsi lentamente per attingere il cielo, simile all'albero
210 II | aveva giudicata energica, attiva, intelligente, amorosa e
211 I | sua intelligenza e la sua attività a renderlo degno del posto
212 I | era forse intelligente ed attivo e non bastavano forse la
213 I | volume ampio dei capelli attorcigliati, la sfilatura agile del
214 I | il codino della parrucca attorcigliato intorno al collo; un altro
215 II | orgogliosa di strapparsi d'attorno il velo d'ogni illusione
216 III| semiaperto l'avvocato Nini, che attraversava in fretta l'anticamera.~–
217 IV | tacque non riuscendo ad attribuire importanza alla catastrofe
218 IV | rappresentava un albero! Upas autiaris! Albero del veleno, albero
219 III| riprendendo con fare di automa le carte che il Brizzi non
220 II | la difendo – egli disse avanzandosi di un passo verso di lei. –
221 | aver
222 | averlo
223 | avevano
224 | avranno
225 | avrei
226 | avresti
227 IV | Tutti contro di me.~Ella avvampante di rossore, gli cinse il
228 II | l'altro ci fosse. Mi hai avvelenato l'esistenza.~Ella rispose
229 IV | cadavere forse giaceva, avvertendo egli in sè come una decomposizione,
230 I | gradito.~Zeffira entrò, avviandosi frettolosa verso la finestra,
231 I | ricciuta d'imperatore romano ed avvicinatosi ad Eva le disse a bassa
232 II | sentendo che la cognata si avvicinava.~Eva, sorridente e fresca,
233 IV | pian pianino per tenerla avvinta senza darle sospetto.~–
234 I | più denso, a lambire ed avvolgere le rovine del Fòro, le lampade
235 III| cute. Nubi sanguigne gli avvolsero allora il cervello, fiotti
236 I | rottami del Fòro, sembrava avvolta nella sua cima da labari
237 I | affidato dal Brizzi nella vasta azienda, e meritevole del largo
238 II | ti diverti a tormentarmi. Bada che qualche volta, a forza
239 II | e, pur di liberarsi, non badava affatto se i rovi si conficcassero
240 I | nasetto a punta, due piccoli baffettini da studente ginnasiale;
241 II | lacerandoli. Soffocava, i baffi rossi, arricciati a punta,
242 II | una nube punteggiata di bagliori scendeva a confondergli
243 IV | della sua piccola stanza per bagnarsi al sole e sentirsi rinascere.
244 III| urgenza, aveva tentato di balbettare:~– Scusi tanto, signor avvocato... –
245 III| quantunque egli non possedesse nè balsami, nè lini; anzi di lini doveva
246 I | sollevarla a guisa di una bamboletta bella, poichè Germana adesso
247 III| tra il fluttuare del nero barbone. Salvatore era infreddato
248 I | intorno al collo; un altro barcolla come ubbriaco.~– Non vedi? –
249 II | canzonatoria.~– Lei mi sembra don Bartolo; sembra una statua.~Aldo
250 III| rivolse a Giuseppe con viso di basilisco.~– Come? La mia signora
251 IV | fierezza, brulicavano i bassi istinti, poco fa inesistenti,
252 II | mantenere la tua parola; mi basta di essere pronto a mantenere
253 I | intelligente ed attivo e non bastavano forse la sua intelligenza
254 III| il fazzoletto bianco di batista. Dal fazzoletto un profumo
255 IV | il segno di una suprema battaglia affrontata, e di una vittoria
256 III| spasimi della furente gelosia. Battè col pugno sul tavolo e balzò
257 III| gioiosa, scorgendo di tra il battente semiaperto l'avvocato Nini,
258 II | mi guarda vorrei che mi battesse tanto mi sento indegna.
259 III| impulsivo.~Il Tindari, che batteva i denti come per febbre,
260 I | Avevo fame.~Un lampo di beatitudine brillò negli occhi lucenti
261 II | esclamò con amarezza:~– Beato te che hai voglia di scherzare.~–
262 II | tenerezza – Camillo disse, beffardo, – Ingannalo meno allora.~–
263 II | fra le buone, bella fra le belle. Vede? Quella poverina di
264 II | ferito che si strappi le bende per abbreviarsi lo strazio
265 IV | ogni vena la voluttà di un benessere immenso; rallentò la stretta
266 IV | dolcemente e, sempre più benevolo, faceva atto di ridere con
267 IV | veda ammansata la grossa bestia, che poco prima lo aveva
268 III| appena visibile, e dalla bianchezza equivoca dei polsini alquanto
269 I | da ogni poro della cute bianchissima, provocava in Germana un
270 II | noi siamo limpidi come due bicchieri d'acqua pura.~– Non mi ha
271 I | regolarmente ogni mese un biglietto da cento lire.~Salvatore
272 II | scomparendo, a guisa di bimbi allegri e maliziosi.~Aldo
273 IV | intimorito e già dominatore del bimbo, il quale veda ammansata
274 I | gesticolava fra le rotaie dei binari, una vecchia signora obesa
275 I | all'indietro. I capelli biondi, dalle forti radici e rialzati
276 IV | a dama con Eva e Germana bisbigliava con Aldo dietro il paravento.
277 II | singhiozzare soffocato.~– Vi bisticciate sempre voialtri – disse
278 I | grazia sicura dei fianchi, il bizzarro taglio della veste rossa
279 III| mano larghi fogli di carta bollata. La giacca d'ufficio gonfia
280 III| Il Brizzi dette ai fogli bollati uno sguardo rapido e indifferente,
281 IV | profondità. Si fece astuto e rise bonariamente.~– Ah! glielo hai detto
282 I | malefica ogni vigore di bontà dovesse spegnersi, ogni
283 IV | interrogato un dizionario di botanica, il giorno in cui la vecchia
284 II | ubbriaco che inveisce contro la bottiglia dopo averla vuotata. –~Il
285 III| chiaro, a fantasia, e il bottoncino d'oro dello sparato brillava
286 II | intorno al polso il sottile braccialetto d'oro, indugiandosi a lungo
287 II | ridendo a scatti con risatine brevi, consapevole della sua onnipotenza,
288 III| che in ogni sfaccettatura brillasse il tremolio di una pupilla
289 III| bottoncino d'oro dello sparato brillava incerto di tra il fluttuare
290 IV | ho sete.~Germana ebbe un brivido. Bisognava fuggire, bisognava
291 III| quasi nelle loro carni il bruciore delle lacerazioni che l'
292 IV | decomponeva la sua fierezza, brulicavano i bassi istinti, poco fa
293 IV | accigliato, con movimenti bruschi per ingannare se stesso,
294 IV | scorgeva adesso un gigante bruto al posto del suo pacifico
295 IV | cominciava a raccapezzarsi.~– Bugiarda, sta ferma.~– Non è vero.~
296 IV | il piccolo portamonete di bulgaro, che Eva afferrò. A un tratto
297 II | lei sembri buona fra le buone, bella fra le belle. Vede?
298 I | braccia e le gambe come un burattino; l'altro annaspa come se
299 III| la bocca per indicargli burrasca e si dileguò, richiudendo
300 II | contegno.~– Capirà, dopo simili burrasche.~– Collere d'innamorati,
301 I | mentre Salvatore entrava, buttando sul tavolo il cappello.~–
302 IV | Anche Eva si dette a ridere, buttandosi indietro col busto, poi
303 I | della signora gli si era cacciato fra le ruote della bicicletta,
304 IV | fondo alla sua coscienza un cadavere forse giaceva, avvertendo
305 I | Salvatore entrò, sorbendo il caffè; Eva gli mosse incontro
306 I | Egitto e la piramide di Cajo Cestio?~Camillo balzò in
307 IV | carni, provava dalla nuca ai calcagni il diffondersi di un leggerissimo
308 I | testa, sentì forse di avere caldo, perchè si fece vento col
309 IV | assaporare sino alla feccia il calice del suo martirio. Allungò
310 IV | diffondersi di un leggerissimo calore, che lo dissolveva. Questo
311 IV | cuscino di cuoio e si dette a calpestarlo, strappò dalla parete la
312 II | la giustizia in persona. Calunniare è disonesto.~– Tu difendi
313 IV | tratto si mise a piangere e, calzandosi un guanto, se ne andò, ripetendo
314 II | traccia del cappello, certo calzato in testa poc'anzi con furore.
315 I | in salotto che Salvatore cambiasse di abiti e poscia andarsene
316 IV | vecchi palazzi.~Nulla era cambiato! Il mondo esisteva come
317 II | ma i fantasmi della mente cambiavano di proporzioni e diventavano
318 I | Eva disse ed annoiata cambiò discorso.~– Vuoi andare
319 IV | ieri, e, come ieri la gente camminava svelta, aspirando con letizia
320 IV | circoscritto, grigio, come viottolo campestre nelle vicinanze di uno stagno
321 II | Può darsi che lei sia un campionario vivente di tutti i difetti
322 I | volto, mostrava in giro la canestra vuota e indicava i panini
323 I | ruota come un pavone, parla cantando, ha tanti fori nelle piccole
324 I | sì? disse Eva e seguitò a canticchiare:~Non puoi comprendere qual
325 I | sfogliava un album illustrato e canticchiava sottovoce:~– Alfredo, Alfredo
326 IV | risuonarsi dall'imo la eco di un canto fievole e dolce, che gli
327 II | con espressione di pietà canzonatoria.~– Lei mi sembra don Bartolo;
328 II | nelle spalle.~– Non puoi capirmi tu.~– Oh! ti sbagli; anzi
329 II | non desidero affatto di capirti.~– Allora mi spiegherò meglio.
330 I | intero corpo della Venere capitolina.~Nonostante voleva che anche
331 II | i piccoli piedi facevano capolino, apparendo, scomparendo,
332 III| attaccapanni di mogano dove molti cappelli stavano appesi. In mezzo
333 I | ha sempre una riserva di capriccetti costosi da soddisfare, eppure
334 I | fiacca malleabilità del carattere di lui per imporglisi e
335 I | nella bocca dischiusa e carnosa, nel giro della risplendente
336 II | uomini! Cercate, pagandolo a caro prezzo, il vostro danno
337 IV | poichè voleva giungere carponi, strisciando con mille cautele,
338 IV | si arrestò, ripartì di carriera.~Salvatore allora si asciugò
339 III| in mano larghi fogli di carta bollata. La giacca d'ufficio
340 III| giovinezza così meschina e cauta, così povera di vita, così
341 III| piedi, egli andò a picchiare cautamente alla porta del signor direttore,
342 IV | amara:~– È giusto. La mia cecità è incomprensibile. Tutti
343 I | soddisfare, eppure io non cederei l'unghia del suo mignolo
344 I | riconobbe che l'orgoglio cedeva in lei, sopraffatto dal
345 IV | le dita adunche la massa cedevole delle carni, provava dalla
346 II | un'oretta e poi andare a cena.~Germana esclamò con amarezza:~–
347 II | facendo con le dita un lieve cenno di richiamo verso Aldo,
348 | cento
349 III| persona era salita poc'anzi in cerca di suo marito.~– Me lo mandi
350 IV | stanza, ed egli l'andava cercando senza vederla. Se l'avesse
351 III| mia signora viene qui a cercarmi e lei non me lo dice?~–
352 II | Siete originali voi uomini! Cercate, pagandolo a caro prezzo,
353 III| di vertigine.~– Guardi, cerchi, frughi intorno, e vedrà,
354 II | un saluto eccessivamente cerimonioso e breve; poscia Aldo se
355 | certe
356 IV | un portafiori di argento cesellato e ci sputò dentro a più
357 I | tenendo in ispalla una cesta ricolma, quando il cagnolino
358 I | Egitto e la piramide di Cajo Cestio?~Camillo balzò in piedi,
359 III| timori che nello studio lo chiamavano Giuseppe di Arimatea, quantunque
360 I | lampade ancora smorte nel chiarore opaco della luce fuggente,
361 IV | profumo. Germana aprì la chiavetta della luce elettrica e raccolse
362 I | perchè mi hai telefonato oggi chiedendomi di procurarti un palco?~–
363 IV | Egli non aveva più nulla da chiedere; ella non aveva più nulla
364 II | sbadigli?~– Oh Dio! te ne chiedo scusa; ma è tardi, ho sonno.~–
365 II | intelligente, amorosa e l'aveva chiesta in moglie, a lunga scadenza,
366 II | delle mobili pupille.~– Per chimere.~– È gelosa?~– Pare.~– Di
367 I | Eva interruppe pronta, chiudendo l'album e guardando bene
368 I | libro~– Chi ti ha detto di chiudere? A me piace l'aria della
369 I | appena percettibile, si chiudesse l'essenza di un veleno per
370 IV | torceva lentamente il capo e chiudeva le palpebre.~Zeffira dalla
371 IV | disperato ai piccoli pugni chiusi di Eva, come per non precipitare;
372 IV | ti piace? – e spiegò una ciarpa frangiata di seta bianca
373 | ciascun
374 | ciascuna
375 | ciascuno
376 IV | poco, si rimarginasse e la cicatrice restasse in lei come il
377 IV | fiamme, perchè la rabbia cieca e folle lo riprendeva. Afferrò
378 II | gelosi; vediamo, non siamo ciechi come tuo marito. Oh! il
379 I | vento col fazzoletto odoroso cifrato a ricami, e, mostrando i
380 I | parola, in ciascun volger di ciglio scambiati fra Eva ed Aldo
381 I | sembrava avvolta nella sua cima da labari imperiali per
382 IV | pensiero come figure di una cinematografia, poi si dileguarono improvvise;
383 IV | avvampante di rossore, gli cinse il capo nelle braccia:~–
384 III| scaffali, un odore indistinto circolava; forse la traccia di qualche
385 IV | disperazione la giovinezza, circonfusa di raggi, sarebbe insorta
386 IV | più luce, nè orizzonte, circoscritto, grigio, come viottolo campestre
387 III| consigliarmi indulgenza in queste circostanze. Ma non capisce che è per
388 II | stipendio di un uomo, non è civetta, mentre io... Ho più difetti
389 II | potente della sua vigile civetteria.~– Mi spieghi come, non
390 III| all'occhiello da qualche cliente, forse il soffio vagante
391 IV | sera innanzi; il dolore cocente le maciullava tuttavia le
392 I | fra l'erba; un altro ha il codino della parrucca attorcigliato
393 III| assumevano aspetto quasi cogitabondo nella grave loro immobilità
394 III| Salvatore, livido in volto, cogli occhi approfonditi dentro
395 | coi
396 II | dopo simili burrasche.~– Collere d'innamorati, acquazzoni
397 I | attorcigliato intorno al collo; un altro barcolla come
398 II | Camillo balzò in piedi al colmo della esasperazione:~– Tu
399 II | fascino, adornandosi dei colori a lui preferiti, suonando
400 IV | essendo partecipe delle altrui colpe.~«Quando le condizioni sono
401 I | agitata, forse l'intesa colpevole che a lei pareva di scorgere
402 IV | buio, rannicchiata sotto le coltri per farsi piccina e sentir
403 IV | Non ti muovere –– egli comandò. – Voglio saper tutto.~–
404 IV | raggi, sarebbe insorta a combattere ed il passato fosco si sarebbe
405 I | lacrimare, è prudente mettere combustibile alla macchina – Salvatore
406 II | fossero contenti nella vita, a cominciare da se stesso, e gli accadeva
407 IV | divincolandosi con forza, poichè cominciava a raccapezzarsi.~– Bugiarda,
408 I | sventurato.~La folla, ridendo e commentando a gran voce, si sparpagliò
409 IV | presso una ricca famiglia di commercianti milanesi. E adesso, immersa
410 II | giudizi. E poichè egli non commetteva niente di male, poichè si
411 IV | piegavano per l'impeto della commozione suscitata in lui dalla speranza.~–
412 IV | del suo pacifico e bonario compagno; egli scorgeva un essere
413 III| Ecco – disse – queste sono comparse che bisogna firmare subito –
414 III| alquanto sfilacciati. In compenso egli abbondava nel soprabito,
415 IV | disse.~– Prendila, ne ho comperate due. Questa è per te.~Germana
416 II | che la giovane signora si compiaceva arretirlo nei fili del suo
417 I | amarla nell'annichilimento completo della volontà propria e
418 II | tappeto. Egli odiava le complicazioni ed i lunghi discorsi; desiderava
419 III| ma si contenne a tempo, comprendendo che si sarebbe coperto di
420 I | a canticchiare:~Non puoi comprendere qual sia l'amore...~– Non
421 IV | occhio intorno a sè. Germana comprese e le indicò sul tavolo il
422 IV | coscienza in essi tornò si erano compresi definitivamente. Egli non
423 I | ansimante per l'impeto compresso della rabbia, le impose:~–
424 II | apatico e voce di forzata compunzione, rispose:~– Io non posso
425 I | solcavano la fronte e le concentravano in viso una espressione
426 II | niente.~Aldo interruppe concitato, mentre Germana rompeva
427 I | nella persona di lei una conferma definitiva de' suoi sospetti,
428 I | ripeteva Salvatore, questo confermava Aldo, questo proclamava
429 IV | ella non aveva più nulla da confessare.~Salvatore si alzò con mossa
430 II | badava affatto se i rovi si conficcassero nelle altrui carni. Faceva
431 II | Pst! Pst! senta; voglio confidarle un secreto.~Aldo piegò il
432 II | punteggiata di bagliori scendeva a confondergli intorno gli oggetti.~– Avanti
433 I | dovuto riposarsi in una così confortevole supposizione? Crollò il
434 II | ha occhi per vedere. Ci confronti bene e si convincerà. Mia
435 IV | veleno, albero della morte! Confusamente, percepiva un'analogia fra
436 IV | Germana con terrore.~– Chi ti conosce ti stima.~– E tu allora?~–
437 II | passione – Oh! se tu la conoscessi bene, se tu sapessi ...~–
438 IV | ipocrita. Ah! tu non lo conosci – e strinse i pugni.~Salvatore
439 II | ugualmente.~– Riesce perchè ti conosco. Avevo la certezza di sorprenderti
440 IV | vortici, si lancia alla conquista dello spazio, pronto a sfidare
441 II | scatti con risatine brevi, consapevole della sua onnipotenza, orgogliosa
442 IV | di una vittoria eccelsa conseguita.~Già riportava il premio
443 III| convenuto nello studio di non considerare definitive le decisioni
444 III| calma! Tocca proprio a lei consigliarmi indulgenza in queste circostanze.
445 II | che darei la mia vita per consolarla.~Eva disse con voce indugiante,
446 II | ebbrezza lo aveva vinto, constatando che la giovane signora si
447 IV | si palpava ansiosa per constatare che nulla in lei fosse distrutto.~
448 III| impazienza irosa.~– Se un consulto ti pare necessario, si faccia...
449 IV | tutto per te e si rode, si consuma; ha rabbia della nostra
450 II | mise a ridere per darsi contegno.~– Capirà, dopo simili burrasche.~–
451 I | avvocato Brizzi, dopo averla contemplata a lungo coi tondi occhi
452 I | più che mai assorta nella contemplazione dell'album, domandò all'
453 III| giovane di studio, ma si contenne a tempo, comprendendo che
454 IV | contratte:~– Grazie.~Una contentezza infantile brillò sul viso
455 II | desiderava che tutti fossero contenti nella vita, a cominciare
456 II | domandò.~Egli, immobile e continuando a fissare il tappeto, rispose:~–
457 IV | a placarsi. Ella si rese conto di ciò e con una infinita
458 I | uomini stanno morendo e si contorcono nelle convulsioni dell'agonia.~–
459 II | pianto. – È umiliante, è contrario alla mia dignità – ed asciugò
460 II | inferno. Lacrime, sospetti, controlli sul danaro, che entra e
461 III| spezzando i lacci di ogni convenzionalità sociale, ed essi smarrivano
462 IV | sporgenti, della fronte convessa, delle mascelle contratte,
463 II | Ci confronti bene e si convincerà. Mia cognata è più alta,
464 II | creduto.~– Allora doveva convincerla, dimostrandole ch'essa è
465 IV | sospettata durante anni di convivenza. Ella scorgeva adesso un
466 II | che sia così – e attese convulsa, nella speranza che il fidanzato
467 I | morendo e si contorcono nelle convulsioni dell'agonia.~– È vero, è
468 I | scuotendole di tremito convulso la mano. Accadeva sempre
469 III| breve, un'onda porporina gli coperse la fronte, e le nari gli
470 III| comprendendo che si sarebbe coperto di ridicolo. Cominciò a
471 I | troppo sapiente – e, ridendo, coprì con la mano scintillante
472 I | a salti i gradini della Cordonata, dileguò per via Nazionale,
473 I | rame, chiusa dentro una cornice nera ed appesa di fronte
474 II | aspettato nemmeno il medico per correre qui nella paura che l'altro
475 III| atteggiamento ostile, ma corretto. Il Brizzi dette ai fogli
476 I | salotto da pranzo.~Rughe di corruccio le solcavano la fronte e
477 IV | abbrutita dalla paura, corse nella propria stanza e ritornò
478 I | mi usa tua cognata! Alle corte, vatti a preparare.~Eva
479 I | inviti a pranzo, per le cortesie, per la devozione di Salvatore,
480 III| finestre erano chiuse, le cortine abbassate, quattro seggiole
481 I | Non tremare; sono stata coscienziosa. Ho divorato appena i due
482 I | abbandonarsi con Eva al cospetto dell'universo, tanto gli
483 I | dalla preoccupazione in lui costante di rendersi a tutti gradito.~
484 I | una riserva di capriccetti costosi da soddisfare, eppure io
485 I | Brizzi, alle sue visite cotidiane, a' suoi doni frequenti,
486 III| Anzi io la ringrazio; creda, la ringrazio. Ero un uomo
487 I | pranzo.~– E un imbecille che crede di menare per il naso gli
488 III| malvagia e schernitrice. Credeva d'impazzire.~– Eccolo, eccolo –
489 IV | inghiottito.~– Ah! dunque tu lo credi un bugiardo? – egli le chiese.~–
490 I | velenoso. È un albero che cresce nell'isola di Giava.~– Allora
491 II | come tuo marito. Oh! il cretino! Ma finirò col restituirgli
492 III| sollevarono; il ferma carte di cristallo sfaccettato, sospinto con
493 II | impetuosamente.~– Con questi criteri tu manderesti in galera
494 II | tutte le parti, diventava crudele e, pur di liberarsi, non
495 II | nella seggiola a dondolo e cullandosi pian piano. Il cuscino di
496 IV | rimanere schiacciata sotto il cumulo delle macerie e così divisi,
497 IV | dal divano un cuscino di cuoio e si dette a calpestarlo,
498 IV | frapposta tra i loro due cuori fraterni e li aveva divisi.~
499 I | preparare.~Eva si riannodò con cura un nastro allentato della
500 IV | avanti con mossa felina e, curva sopra di lui, gli bisbigliò
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