12-civet | clamo-giro | gite-opera | orama-salti | salut-umili | une-zucch
Cap.
1 | 12
2 | 15
3 | 25
4 I | Frascati collo stipendio di 600 lire annue e coll'ingiunzione
5 I | ma a quest'ora il male à fatto, ed è inutile parlarne.
6 V | spesso le palpebre quasi abbagliata dallo sguardo di lui; gli
7 V | di rabbia e di gelosia, abbandonando, lei così zelante ed attiva,
8 III| superiore e che, quando si abbandonano in classe i propri alunni
9 IV | desiderava vivamente di abbandonare quella casa che non poteva
10 V | questi dimentica lo scopo per abbandonarsi con voluttà alle impressioni
11 III| Leopardi:~ ~Qui passo gli anni, abbandonata, occulta,~Senz'amor, senza
12 VI | stendendogli le mani con abbandono e sorridendogli con quel
13 V | vinta, affascinata, si abbandonò senza resistere.~«Devi esser
14 I | aveva per solito l'aria abbattuta di chi lavora troppo e di
15 III| pallida, aveva l'occhio abbattuto ed il sorriso tristissimo.~
16 IV | la presenza della mamma abbelliva e rendeva allegra. Ripensava
17 | abbi
18 | abbiano
19 V | Rodolfo e si occupò del suo abbigliamento con cura minuziosa.~Indossò
20 V | cerimoniosamente domandato a Rodolfo se abbisognava di nulla.~L'indomani fu
21 V | provò una viva tentazione di abbracciarla, ma si rattenne e si limitò
22 II | momento del supplizio per abbreviare gli strazi della agonia.~
23 III| braccio del cugino.~I buoni abitanti del paese, già istruiti
24 III| ciò avveniva al paesello abitato da Ginevra, sono entrambi
25 IV | la dimora dei padroni che abitavano un vasto appartamento di
26 I | Fu deciso che il giovane abiterebbe una piccola stanzetta in
27 I | usciere che, osservati gli abiti modesti delle due donne
28 V | minuziosa.~Indossò il solito abitino bleu, ancora freschissimo,
29 II | doveva ormai diventare la sua abituale dimora.~Quantunque abituata
30 IV | sottovoce le frasi che le erano abituali, chiudeva gli occhi per
31 I | giorno l'obbligò a portare abitualmente un abito di lanetta bigia
32 V | eliotropio ch'ella aveva l'abitudine di portare nei capelli.~
33 IV | conoscere alla fanciulla le abitudini e la disposizione della
34 V | carattere di Ginevra, ma accadde a lui ciò che accade sovente
35 V | ma accadde a lui ciò che accade sovente al critico, il quale
36 III| che presto o tardi doveva accadere» .~Giacomo stava sui carboni
37 III| ostilità con nuova e più accanita energia.~Era una specie
38 | accanto
39 VI | mezzo consolarla, la veniva accarezzando come una bambina.~Si avvide
40 VI | occhi socchiusi e lasciavasi accarezzare dal suono delle sue parole
41 VI | nelle braccia, la baciò, l'accarezzò, mentre lei lasciava fare
42 V | entusiasmo.~Andarono in salotto, accatastarono le seggiole, obbligarono
43 IV | mentre nel cassettone erano accatastati guanti e mutande, cravatte
44 II | togliesse dalla valigia ed accendesse una candela, dopo di che
45 V | schermita, limitandosi ad accennare la misera condizione della
46 V | che Ginevra gli lesse con accento vibrato una poesia abbastanza
47 I | signorina, e posso quasi accertarvi che qualche cosa otterrò».~
48 III| Giacomo entrò e, dopo aver accesa la candela con un cerino,
49 IV | insistette perché la fanciulla accettasse ciò che la buona fortuna
50 I | piatto in mano, lei diritta, accigliata, sdegnosa.~«Potresti almeno
51 | acciocché
52 I | rese anche più timide dall'accoglienza punto gentile.~«Dunque la
53 II | lodi, incoraggiamenti ed accoglienze festose dov'era stata per
54 VI | già fuori di pericolo ed accolse il cugino stendendogli le
55 V | salti, e tale proposta venne accolta da tutti con entusiasmo.~
56 I | andava facendo sul quaderno, accomodandogli le braccia sulla tavola
57 I | tornò, dicendo loro che si accomodassero.~Trovarono il signore che
58 VI | consigliò di coricarsi, le accomodò le coltri con materna sollecitudine
59 IV | partenza Carlo e Giuseppe l'accompagnarono alla stazione, il primo
60 II | licenziò il ragazzo che l'aveva accompagnata, mentre la vecchia intirizzita
61 V | a Rodolfo:~«Spero che mi accompagnerete a casa, perché a quest'ora
62 VI | riconoscenza, ond'egli l'accompagnò in casa e la presentò alla
63 VI | e ci mariteremo subito. Acconsenti?...» e la rudezza delle
64 I | buone ragioni per indurlo ad acconsentire.~Giuseppe, che faceva il
65 VI | supplichevole della voce.~«Acconsento» rispose Ginevra con un
66 I | nulla».~Trapelava tanto accoramento dalle parole della donna,
67 V | ma Rodolfo, fingendo non accorgersi del suo veto, andò in cerca
68 IV | che aveva l'incarico di accudire alle faccende più grossolane
69 IV | andate le cose.~Maddalena accusava già da qualche tempo un
70 III| volta che Ginevra rimproverò acerbamente uno dei più grandi, perché
71 I | sete, portami un bicchier d'acqua!».~Carlo esitò un istante,
72 III| convertì bentosto in un solenne acquazzone.~Fu costretta a rassegnarsi
73 II | il che non valse certo ad acquietarle l'appetito, ma in quel luogo
74 VI | non avrebbe, neppure per acquistare un trono, voluto ingannare
75 V | commedia, era pervenuto ad acquistarsi una momentanea popolarità.~
76 III| dimora nella capitale, aveva acquistato una certa scioltezza di
77 III| fronte, eppoi mise uno strido acutissimo, e ruppe in singhiozzi,
78 III| come un guanto e che si addiceva a meraviglia colla tinta
79 IV | violenta avvenuta molti anni addietro tra il babbo e la mamma
80 II | vestirsi.~Alla stazione gli addii furono brevi, affrettati,
81 V | avevano messo la febbre addosso. Gli sembrava di stringere
82 III| Giacomo non chiamò la moglie, adducendo il pretesto ch'ella era
83 I | tantoché ne parlò al marito, adducendogli una quantità di buone ragioni
84 III| una vita ritiratissima, e adempiva il proprio dovere senza
85 V | freschissimo, perché quasi mai adoperato, e, fatte due grosse trecce
86 V | eliotropio, il profumo ch'ella adoperava costantemente. Aveva un
87 VI | un amore di bambina che adorano entrambi. In apparenza la
88 V | adornandosene come una regina si adorna colla sua corona ed una
89 V | lasciò pendenti sulle spalle, adornandosene come una regina si adorna
90 | adunque
91 I | che doveva seguire, quell'affaccendarsi di tante persone tutte venute
92 IV | una guerra ad oltranza.~Si affacciò alla finestra ed ebbe per
93 V | di lui, e ciò senza quell'affannarsi proprio delle persone che
94 III| tempestandolo di domande affannose:~«Perché sei venuto? Come
95 V | pareva un gemito e, vinta, affascinata, si abbandonò senza resistere.~«
96 V | disse:~«E inutile che ti affatichi tanto a cercare. Forse tu
97 III| donne, si levò con premura affettata e, stendendo la mano alla
98 I | simpatia cordiale e di quell'affezione fraterna ch'ella nutriva
99 I | timidamente impacciato, le affollò di domande con grande sussiego,
100 IV | e si addormentò subito, affranta dalla stanchezza e dalle
101 IV | Ginevra la sollecitavano ad affrettare la partenza, ed ella dal
102 V | quasi sempre coll'avviarsi affrettatamente verso casa, troncando qualunque
103 II | gli addii furono brevi, affrettati, quasi freddi in apparenza,
104 III| incidente di oggi ha solo affrettato ciò che presto o tardi doveva
105 II | fare la maestra».~Maddalena affrettò il passo e, col viso chino,
106 IV | chiese l'indirizzo di un'agenzia e vi si recò appena mangiato.~«
107 IV | vedute, correndo per le agenzie nella speranza di trovarle
108 IV | impazientemente di non aver nulla da aggiungere a quanto aveva già detto,
109 IV | poveretta era morta. Carlo aggiunse ch'erasi tentato il possibile
110 I | obbligare la giovane maestra ad aggiustargliela nelle dita.~Ginevra si era
111 VI | letto. Carlo, dopo averle aggiustato lo scialletto sulle spalle
112 III| proprio in quella che si aggiustava lo scialletto sulle spalle,
113 VI | ragionevole tranne quello di aggrapparsi all'ancora di salvezza che
114 I | quantunque fosse turbato dai modi aggressivi di Ginevra e dal trovarsi
115 V | spalliera di una seggiola, aggrottò le sopracciglia e non rispose,
116 III| prammatica.~Il sindaco era un agiato possidente che abitava colla
117 IV | giovanotto, rimase commosso dall'agitazione che leggevasi sul volto
118 | agl'
119 II | abbreviare gli strazi della agonia.~Quando il treno sbuffando
120 III| chiacchierare, a correre traverso le aiuole, a scherzare e ridere come
121 I | sperato che Ginevra potesse aiutarci, ed ecco che dopo tanti
122 IV | commissionario venne in aiuto della fanciulla, inventando
123 | alcun
124 I | tre gite inutili, potette alfine parlare.~Egli la ricevette
125 VI | un deserto.~La domenica, allegri e spensierati come due scolari
126 V | viva e colla più schietta allegria.~Leggeva avidamente sui
127 IV | aspettava, tutto contribuiva ad allietare la fanciulla ed a renderla
128 V | annoiava adesso! Le cene allietate dallo champagne e dalla
129 V | collo sguardo, ma non osava allontanarsi per timore di farsi osservare
130 IV | liberamente.~Carlo erasi allontanato dopo la morte di Maddalena
131 III| nei parroci di campagna, alluse apertamente alla scostumatezza
132 III| domenica, spiegando dall'altare un passo del vangelo, com'
133 VI | messa» disse infine con voce alterata, svincolandosi dalle braccia
134 I | sulla tavola e gl'impose con alterigia:~«Ho sete, portami un bicchier
135 III| pe' suoi compaesani ed un altissimo concetto di se medesimo.~
136 II | delitti e di assassini lette altravolta nella cronaca del Messaggero,
137 | altrui
138 III| proprio la pena di farmi alzare per così poco» borbottò
139 I | momento che Ginevra doveva alzarsi di buon mattino e ch'era
140 V | trionfo.~La trovò ancora alzata, più pallida e più agitata
141 III| al punto che Giacomo si alzava in piedi quando al cominciare
142 III| sentenziarono ch'ella fuggiva coll'amante e che teneva il fazzoletto
143 V | sua stanzetta che piangeva amaramente e rimase commosso nel vederla
144 II | che avrebbe potuto farsi amare da' suoi piccoli alunni,
145 I | nessuna grande gioia, non amareggiata almeno da nessun acuto dolore.~
146 IV | svegliarsi sentì più acuta l'amarezza della perdita fatta e pianse
147 I | suoi, da uno scoramento amarissimo all'idea di dover lasciare
148 VI | fino allora vagheggiate e l'amaro disinganno dinnanzi sofferto.~
149 IV | compreso, si fece ripetere l'ambasciata.~«Ma io non ho ricevuto
150 IV | condizioni sono eccellenti in ambi i casi; ma si esigono le
151 I | inutile parlarne. Io sono amicissimo dell'ispettore; gli parlerò
152 VI | minuziose che giovano all'ammalato più di ogni farmaco, tanto
153 I | adorata figliuola, era stata ammessa come alunna nella scuola
154 III| banchetto al quale erano ammessi i pochi eletti del paese,
155 I | della zia, e che sarebbe ammesso a far parte della famiglia
156 I | di formare l'invidia e l'ammirazione di tutte le mamme del vicinato,
157 I | prepararsi agli esami di ammissione, e finalmente, dopo molte
158 VI | dicendo che Rodolfo si ammogliava e che a lei non conveniva
159 VI | essere ancora maestra ed ammoniva dolcemente i suoi bambini;
160 IV | il soprabito che stavano ammucchiati su di una seggiola, socchiuse
161 III| abbandonata, occulta,~Senz'amor, senza vita, ed aspra a
162 V | seggiole, obbligarono la prima amorosa di mettersi al pianoforte,
163 IV | Maddalena, e ch'ella era stata amorosamente assistita da una cugina,
164 II | da una stanza piuttosto ampia che serviva di scuola e
165 IV | casi; ma si esigono le più ampie informazioni e le spiegazioni
166 II | appoggiata ai vetri dell'ampio finestrone, architettando
167 V | il quale stabilisca di analizzare qualche bel libro. Dopo
168 | anch'
169 I | straordinario venisse a turbare l'andamento della famiglia Gabrielli.~
170 V | quest'ora mi e impossibile di andar sola!».~Rodolfo s'inchinò,
171 IV | provvederà. Desidero anch'io di andarmene ché mi fa troppo male star
172 IV | narrò minutamente com'erano andate le cose.~Maddalena accusava
173 I | tinta un po' anemica, e l'andatura leggermente stanca, caratteristica
174 VI | freddezza:~«Va bene, me ne andrò oggi stesso».~Egli rimase
175 V | volta volle regalarle un anellino, ed ella rifiutò con tanto
176 I | fanciulla aveva la tinta un po' anemica, e l'andatura leggermente
177 I | minuto ancora.~Entrato nell'angusta stanzuccia dove dormiva,
178 I | disgrazia di crescere negli angusti quartieri di una grande
179 III| non ischerzo!» disse lui animandosi ed incapace di frenarsi
180 II | dal tabacco al pane, dall'anisetta alla fettuccia, dal pepe
181 III| scaldava il sangue e gli annebbiava leggermente le idee, il
182 II | appesi un crocifisso tutto annerito ed un ritratto del re.~Ginevra
183 III| concedevano due volte all'anno; il giorno dell'anniversario
184 V | passato lo distraeva lo annoiava adesso! Le cene allietate
185 IV | un tratto sulla seguente annotazione che lesse ad alta voce:~«
186 I | collo stipendio di 600 lire annue e coll'ingiunzione di trovarsi
187 V | ascoltava attenta i suoi ordini, annuendo ad ogni poco con un leggero
188 II | voce rauca e cadenzata che annunziava l'arrivo del treno a Frascati.~
189 V | non trovarla più, da un'ansia, un tormento che difficilmente
190 I | e finalmente, dopo molte ansie, molte incertezze, molti
191 III| lei sbarrati, interrogando ansiosamente, gli occhi pietosi di lui
192 I | per sollecitare, il viso ansioso di chi saliva, l'aria quasi
193 III| parroco sono tra di loro in aperta guerra, specie quando, e
194 III| parroci di campagna, alluse apertamente alla scostumatezza di coloro,
195 V | certo turbamento, sotto l'apparente calma della fanciulla, e
196 V | vedevano poco, e sembrava apparentemente che si fossero a vicenda
197 III| poiché comprendeva che le apparenze erano in quel momento contro
198 IV | padroni che abitavano un vasto appartamento di un imponente palazzo.
199 VI | troppo spesso che Ginevra ha appartenuto ad altri prima che a lui,
200 V | bambina, mi fai dispiacere ad appassionarti così» disse Rodolfo quasi
201 III| più dolci e le parole più appassionate, mentre lei, non paga di
202 VI | mostravisi sempre tenero ed appassionato verso di lei, eppure ella
203 III| la sua gioventù sarebbesi appassita in mezzo a quelle pareti
204 IV | bigliettini sgualciti, fiori appassiti e pezzi di sigaro.~Ginevra
205 II | che dovevano servire per appendervi i vestiti, ne formavano
206 II | parete principale erano appesi un crocifisso tutto annerito
207 V | somigliante. Il ritratto era appeso alla parete e coperto dallo
208 III| non sapeva a quale partito appigliarsi, poiché taluno la consigliava
209 IV | partito a cui si sarebbe appigliata.~Tornare a Roma perché?~
210 I | debolezza.~S'inginocchiò ed appoggiando la fronte sulla sponda del
211 III| fazzoletto sugli occhi ed appoggiandosi al braccio del cugino.~I
212 V | chiudere gli occhi e ad appoggiare la fronte sul petto del
213 V | piedi».~Ginevra, colle mani appoggiate alla spalliera di una seggiola,
214 VI | di una tavola, col mento appoggiato sui pugni chiusi, cominciò
215 III| messa vicino vicino e gli appoggiava il capo sulla spalla.~Tutti
216 II | suoi piccoli alunni, farsi apprezzare dai superiori, e che in
217 I | suo ideale. Conosceva ed apprezzava le eccellenti qualità del
218 VI | affetto».~«Dio sa, Carlo, se apprezzo l'offerta che tu mi fai
219 V | questa nome le persone che si approfittano della roba altrui. Credi
220 V | che Ginevra avesse potuto appropriarsene, suonò violentemente il
221 I | Gabrielli.~Maddalena vedeva approssimarsi con gioia il giorno beato
222 III| giardino del sindaco ed appuntato alla cintola del vestito,
223 I | rumore leggero che fece aprendosi la porta della stanza; si
224 III| divengo!~ ~In quella si aprì la porta che dava sulla
225 I | saliva le scale e corse ad aprirle tutta commossa e sorridente.~
226 VI | nomi più teneri e dolci ed apriva le braccia quasi volesse
227 II | vetri dell'ampio finestrone, architettando colla pazza testolina tanti
228 I | sopracciglia fine e molto arcuate davano alla sua fisionomia
229 VI | poveretta aveva la fronte ardente, le labbra aride, gli occhi
230 III| Giacomo stava sui carboni ardenti. Temeva che Ginevra parlasse,
231 VI | ore tormentata da una sete ardentissima.~Fece uno sforzo per rammentare
232 VI | fronte ardente, le labbra aride, gli occhi luccicanti, e
233 V | lasci impormi dalle tue arie di duchessa? Breve. O quando
234 III| energia.~Era una specie di armistizio che le potenze belligeranti
235 V | umile e buona che tanto bene armonizzava colla fisonomia dolce e
236 II | vestiti, ne formavano tutto l'arredo.~Ginevra posò la valigia
237 II | rispose che starebbero poco ad arrivare. Difatto, dopo una buona
238 IV | custodirgli la casa.~Quando arrivarono, Ginevra si gettò tutta
239 II | per isquadrare la nuova arrivata con quello sguardo di curiosità
240 III| di essersi ingannata; ma, arrivati in casa, Giacomo entrò e,
241 III| mamma? Ed il babbo? Sei arrivato proprio adesso? Quando partirai?»
242 I | bisogno» mormorò Ginevra arrossendo.~«La cosa non è facile,
243 VI | molto penosa, ma preferisco arrossire dinanzi a te piuttosto che
244 V | ritta innanzi allo specchio, arruffandosi distratta i capelli sulla
245 V | pericolosa che quasi tutte le artiste posseggono; ma Rodolfo erasi
246 V | appetito proverbiale degli artisti.~La prima attrice era una
247 I | saliva le scale e Ginevra, asciugandosi in fretta le lacrime, disse
248 VI | sembrano ridicoli a chi li ascolta, e valgono un poema per
249 V | ovazioni ricevute. Ella ascoltavalo palpitante; ma quando Rodolfo
250 VI | comprenderne il senso.~«Mi ascolti, Ginevra?».~«Parla, Rodolfo,
251 IV | molto che nessuno stesse ad aspettarla e, salita in vettura, si
252 V | indovinando che lei stesse lì ad aspettarlo.~Sorrisero entrambi. Egli
253 IV | governante giovane e di bell'aspetto. E disposto a chiudere un
254 V | lievemente sul viso, quasi per aspirare il delicato profumo di eliotropio
255 V | speranze dell'attrice, la quale aspirava alla gloria di rendersi
256 III| Senz'amor, senza vita, ed aspra a forza~Tra lo stuol dei
257 | assai
258 II | orrende storie di delitti e di assassini lette altravolta nella cronaca
259 III| giovinetta, vi fu taluno che asserì di averlo veduto uscire
260 V | Ginevra aveva finito allora di assestare la camera del padrone e
261 IV | mattina si dette attorno per assettarla, che in verità ve n'era
262 VI | coperto dalle nubi; Rodolfo assicurava ch'era un'adorabile pazzarella,
263 V | cena era pronta e tutti si assisero a tavola coll'appetito proverbiale
264 V | mentre usciva per andare ad assistere alla rappresentazione della
265 VI | Durante una settimana Carlo assistette Ginevra instancabilmente,
266 III| modelli di virtù.~Ginevra, che assisteva alla messa, non comprese
267 IV | ella era stata amorosamente assistita da una cugina, la quale,
268 II | della carrozza e la testa assordata dal rumore delle ruote,
269 IV | quantunque completamente assorta nel proprio dolore, osservò
270 III| il viso di Giacomo veniva assumendo, volle chiudersi nella sua
271 III| calunnie e, siccome il medico assunse un giorno la difesa della
272 IV | delle informazioni da me assunte (la conosceva da un'ora
273 V | egli rimase lì, rigirando l'astuccio fra le dita, peritoso e
274 V | oro.~Tolse il gilet dall'attaccapanni, ne frugò accuratamente
275 III| sorvegliare, stava sempre attaccato alle gonnelle di Ginevra,
276 I | presentimento delle sventure che li attendevano e volevano prolungare più
277 I | esilità della persona; ma un attento osservatore avrebbe scoperto
278 III| sapeva con quali parole attenuare la gravità della notizia.~«
279 V | signora di cento piccole attenzioni, mentre Ginevra, chiusa
280 V | allora una commedia in due atti che dovevasi in breve rappresentare,
281 V | Ginevra era lì nella stanza attigua.~Quando la frase gli mancava,
282 III| conducendola nel giardinetto attiguo alla casa e componendole
283 V | abbandonando, lei così zelante ed attiva, il servizio al vecchio
284 V | grata e commossa per quell'atto cortese di deferenza.~A
285 IV | indomani mattina si dette attorno per assettarla, che in verità
286 V | balli eleganti, nulla più lo attraeva.~Sempre, dovunque, tra lui
287 V | Rodolfo cominciò a provare un'attrazione irresistibile verso la giovane
288 IV | voglia di lavorare, ma tutti attribuivano la sua tristezza alla lontananza
289 IV | sereno in volto per non attristare la cugina, il secondo triste
290 III| insultarmi» rispose Ginevra, resa audace dalla propria innocenza.~
291 III| lasciò guidarsi come un automa, tenendo il fazzoletto sugli
292 III| voleva far valere la sua autorità, il parroco la sua influenza;
293 II | ché quella mite giornata d'autunno e l'aria balsamica che respirava
294 VI | fecero indugiare fino a notte avanzata.~Quando tornò in casa era
295 | avendo
296 I | che l'amava tanto senza averglielo detto mai, gli gettò le
297 | avete
298 III| diverbio coll'ispettore avevagli fatto per un momento dimenticare
299 VI | Rodolfo l'orologio ch'egli avevale donato, e scrisse:~«Parto
300 | Avevamo
301 V | schietta allegria.~Leggeva avidamente sui giornali tutto ciò che
302 | avrà
303 | avute
304 VI | continuò egli, mostrando non avvedersi dell'equivoco in cui Ginevra
305 I | madornale del solito; né si avvedeva che la calligrafia di Carlo
306 IV | fissando in volto Ginevra, avvedevasi di quanto soffriva la povera
307 III| tutti i pettegolezzi che avvenivano in paese, il parroco insinuava
308 VI | corso della giornata. Così avvenne, e la sera Ginevra fu presa
309 IV | confusamente di una scena violenta avvenuta molti anni addietro tra
310 V | finiva quasi sempre coll'avviarsi affrettatamente verso casa,
311 IV | padronanza di Margherita e l'avvilimento di Ginevra. Andava però
312 III| persecuzioni a colpo di spillo l'avvilivano e le toglievano il coraggio.
313 IV | telegrafato alla signorina per avvisarla che si era già provveduta
314 VI | commissionario avrebbe voluto fare avvisato l'Ercolani di quanto succedeva,
315 V | ritemprargli l'ingegno ed avvivargli lo spirito.~Trovandosi talora
316 VI | da due mesi il cielo era azzurro anche quando pioveva, e
317 I | giorno una processione di babbi e di mamme, che desiderano
318 III| fu destata da tutto quel baccano e gridò dal letto:~«Signora
319 VI | improvvise con lunghi e caldi baci, a scambiarsi mille di quelle
320 V | egli prima di lasciarla, baciandola ancora una volta sui capelli,
321 I | Nemmeno si trattasse di baciare i piedi al santo padre»
322 III| ascoltava ed aveva preso a baciarla furiosamente sui capelli,
323 VI | dopo averla teneramente baciata in fronte, la lasciò sola,
324 IV | la tavola a mezzogiorno? Bada che intendo trovar sempre
325 V | faccenduole, ed ebbe gli occhi bagnati di lacrime una sera che
326 III| al chiacchierio confuso e baldanzoso degli alunni era successo
327 V | non vi trovò nulla. Gli balenò il sospetto che Ginevra
328 V | pianoforte, e cominciarono a ballare.~Il direttore della compagnia,
329 V | causa esclamò:~«Manca una ballerina! Perché non chiami la tua
330 V | la fronte sul petto del ballerino, poiché le pareva che tutto
331 V | le riunioni clamorose, i balli eleganti, nulla più lo attraeva.~
332 II | giornata d'autunno e l'aria balsamica che respirava influivano
333 IV | cordiale e chiacchierone.~«Bambinaia, governante, maestra, cameriera,
334 I | considerare il cugino come un gran bambinone innocuo con cui poteva trastullarsi
335 III| sindaco dava tutti gli anni un banchetto al quale erano ammessi i
336 II | occupata da quattro file di banchi, da una cattedra vecchia
337 II | si mise a sedere su di un banco, terminando di mangiare
338 VI | fredda e vuota come se una bara stesse lì a rattristarla
339 IV | capelli, cosmetici per la barba stavano alla rinfusa sul
340 III| domandò Ginevra, sempre barricata nella sua stanza.~«E con
341 I | pareva al poveretto che una barriera insormontabile fosse sorta
342 I | e che su di lei avevano basato le più care speranze.~Una
343 VI | gettarle in faccia i nomi più bassi e spregevoli.~«Lo credo
344 III| la maestra dall'alto al basso, ed una volta che Ginevra
345 IV | nuove cose, l'orgoglio di bastare a sé stessa, la speranza
346 V | che la presenza di lei bastasse a ritemprargli l'ingegno
347 IV | dimostrava alla maestrina sarebbe bastata a rendergliela insopportabile,
348 III| volto del dicitore. Ciò bastò perché il parroco giudicasse
349 V | rovesciata all'indietro, battere spesso le palpebre quasi
350 II | cronaca del Messaggero, e batteva i denti pel freddo e per
351 I | interminabili scale con un batticuore da non descriversi.~Giunte
352 I | approssimarsi con gioia il giorno beato in cui la figliuola sarebbe
353 III| armistizio che le potenze belligeranti del paese si concedevano
354 VI | resterai qui e troverai qualche bellimbusto che ti prenda per cameriera.
355 V | che Rodolfo corteggiava la bellissima prima attrice che doveva
356 V | due grosse trecce co' suoi bellissimi capelli, le lasciò pendenti
357 III| seguitò a tenere fisso il suo bello sguardo limpido sul volto
358 V | dalla presenza di qualche beltà compiacente, le riunioni
359 III| D. Giovanni recitava il benedicite, e D. Giovanni vuotava d'
360 II | provava come un vago senso di benessere, ed avrebbe voluto che quel
361 I | 25 anni, si fece subito benvolere dagli zii e dalla cugina,
362 I | ubriacava quasi mai, che bestemmiava solo quando era molto in
363 II | esclamazioni brutali e sconcie bestemmie, quando cominciò a sentire
364 VI | istruito di me che sono una bestia e tu sei tanto brava, ma
365 VI | qualche luogo, entrò in una bettola vicina dove, coi gomiti
366 VI | bicchieri ed il vociare dei bevitori.~«La colpa è dei genitori
367 III| incidente della mattina, il vino bevuto che gli scaldava il sangue
368 I | portò alla fanciulla, che lo bevve d'un fiato. Rimasero qualche
369 I | fronte sulla sponda del bianco letticciuolo, pregò ferventemente
370 III| della signorina è stata biasimevole, ma il signor ispettore
371 I | alterigia:~«Ho sete, portami un bicchier d'acqua!».~Carlo esitò un
372 I | abitualmente un abito di lanetta bigia che fino allora era stato
373 IV | colli, calze, fazzoletti, bigliettini sgualciti, fiori appassiti
374 IV | Giuseppe alzando le spalle.~«Bisognerebbe non aver altro da fare»
375 I | che da qualche tempo si bisticciavano spesso, rimproverandosi
376 II | paesi lontani, sconosciuti e bizzarri.~Il sole che entrava pel
377 III| fanciulla, nuova a tali bizze meschine, non sapeva a quale
378 I | freddo intensissimo, si gettò bocconi sul letto, mordendo i guanciali
379 II | mentre Giuseppe andava borbottando: «Ecco che cosa ci abbiamo
380 I | quasi mai, cominciò col borbottare un pochino; ma si lasciò
381 II | suoi compagni di viaggio ne borbottavano fra di loro.~Domandò timidamente
382 IV | Estrasse il denaro dal borsellino, non le rimanevano che due
383 I | tue compagne sono tutte brave come te?...».~Ginevra rideva
384 V | una milionaria co' suoi brillanti.~Rodolfo giunse prima degli
385 III| proponeva alle frutta un brindisi a re Umberto. Né si creda
386 V | tratto la casa di rumore e di brio.~Le signore, vestite di
387 I | della Minerva sentì come un brivido di freddo correrle per le
388 VI | rincorrersi, a tenersi il broncio, a suggellare le paci improvvise
389 I | i piedi al santo padre» brontolava Maddalena, ma uno sguardo
390 III| spiccava allegro sul fondo bruno della stoffa e metteva come
391 VI | fanciulla, paragona i modi bruschi del marito coll'eleganza
392 II | al discorso esclamazioni brutali e sconcie bestemmie, quando
393 I | di umiliare, onde rispose brutalmente:~«Che t'importa dei fatti
394 IV | gli sembrava abbastanza bruttina.~Difatto Rodolfo, che si
395 II | All'indomani si levarono di buon'ora, quantunque il treno
396 II | ginocchia, le sembrava di buonaugurio ed ella fu presa ad un tratto
397 III| al braccio del cugino.~I buoni abitanti del paese, già
398 VI | incontrò con alcuni amici buontemponi che lo distrassero e lo
399 I | seguito ad una scena piuttosto burrascosa tra Giuseppe e Maddalena,
400 III| e disse:~«È sparito, non c'è più!».~Giacomo prese nella
401 III| ne va, siamo noi che la cacciamo!».~Carlo che schizzava fuoco
402 V | trovato le venti lire o ti caccio oggi, su due piedi».~Ginevra,
403 II | fanciullesca paura.~Spense il lume, cacciò il capo sotto le coltri,
404 II | realtà da una voce rauca e cadenzata che annunziava l'arrivo
405 VI | equivoco in cui Ginevra era caduta «è necessario, e tu puoi
406 V | domestico e a due camerieri del caffè dove la cena era stata ordinata.~
407 VI | improvvise con lunghi e caldi baci, a scambiarsi mille
408 VI | il quale ordinò parecchi calmanti, prevedendo peraltro che
409 I | affannoso, non sapendo come calmarla. In questa si udì la voce
410 IV | Ginevra si fosse un pochino calmata, ma, appena saliti in treno,
411 III| Quando si furono un pochino calmati Carlo guardò Ginevra e si
412 III| e glielo diceva con quel calore che le persone giovani e
413 III| abito di panno bleu che le calzava come un guanto e che si
414 IV | camicie da notte, colli, calze, fazzoletti, bigliettini
415 IV | esattezza scrupolosa, ripiegò i calzoni ed il soprabito che stavano
416 III| Ginevra e si avvide del cambiamento avvenuto in lei nello spazio
417 V | indispettita, propose di non cambiare nemmeno il vestito, ma poi
418 V | che Rodolfo entrava nella cameretta di Ginevra.~L'ordine, la
419 V | vecchio domestico e a due camerieri del caffè dove la cena era
420 IV | guanti e mutande, cravatte e camicie da notte, colli, calze,
421 IV | posizione in cui si trovava. Camminò lungo tratto a casaccio
422 III| risorsa di tutte le riunioni campagnole. Verso le sette la pioggia
423 III| delle robuste e grassoccie campagnuole, di cui poteva usufruire
424 VI | che non saprei più come campare se mi mancasse la speranza
425 V | velleità di resistenza, cancellava ogni immagine profana ed
426 V | sorrideva, mostrando la candidezza dei dentini regolari. Tale
427 V | e che non avrebbe voluto cangiare colla gioia più viva e colla
428 I | non si stancavano mai di canzonarla.~Il meno entusiasmato di
429 I | importa dei fatti miei? Che ne capisci tu di certe cose? Quel signore
430 III| durante la sua dimora nella capitale, aveva acquistato una certa
431 III| valigia, tutto ciò che le capitava sotto le mani.~La vecchia
432 I | andatura leggermente stanca, caratteristica di quasi tutte le ragazze
433 III| accadere» .~Giacomo stava sui carboni ardenti. Temeva che Ginevra
434 I | lei avevano basato le più care speranze.~Una signora, per
435 VI | buona dote può rimettermi in carreggiata».~Ginevra si alzò e disse
436 II | quando si trovò nell'incomodo carrozzone insieme a due contadini
437 I | Maddalena, togliendo la cartella dalle mani della figliuola,
438 II | vecchia e polverosa, un cartellone ed una lavagna. Sulla parete
439 IV | Camminò lungo tratto a casaccio e fu costretta infine di
440 II | che quel misero gruppo di case potesse usurpare il nome
441 VI | ti preparerò una bella casetta dove comanderai come una
442 IV | sono eccellenti in ambi i casi; ma si esigono le più ampie
443 V | Rovistò per tutto, frugò nei cassetti, guardò in terra, sotto
444 IV | di toilette, mentre nel cassettone erano accatastati guanti
445 I | I capelli, tendenti al castagno, erano morbidi e copiosi;
446 III| gli scarsi raccolti erano castighi inflitti da Dio al paese,
447 III| fosse guidato da intenzioni cattive e che altri potessero trovar
448 V | aveva in parte indovinato la causa esclamò:~«Manca una ballerina!
449 III| scambievolmente, come le cortesie cavalleresche che due generali nemici
450 VI | Uscì, poiché temeva di cedere alla tentazione di perdonarle,
451 VI | terzo giorno il delirio cedette, e Ginevra, comprendendo
452 I | colle rispettive mogli e si celebrò cordialmente l'avvenimento
453 I | lui; ma diceva così per celia, ché anzi quelle lezioni
454 IV | Ginevra.~«Vi è un signore celibe; un colonnello in ritiro
455 V | distraeva lo annoiava adesso! Le cene allietate dallo champagne
456 V | ogni poco con un leggero cenno del capo. Anzi parecchie
457 I | ad economizzare fino il centesimo.~Allora anche la povera
458 V | che ti affatichi tanto a cercare. Forse tu sai già dove sono
459 VI | andata, proponendosi di cercarla ed uscì a tale scopo; ma
460 V | venti lire».~Per quanto cercasse di farsi violenza Ginevra
461 I | brevi parole, dicendole:~«Cercherò di tenerla presente, signorina,
462 IV | Pettini, spazzole, spazzolini, cerette pei capelli, cosmetici per
463 V | ritirò bentosto, dopo avere cerimoniosamente domandato a Rodolfo se abbisognava
464 III| accesa la candela con un cerino, rimase fermo, guardando
465 V | avrà perdute!».~«No, sono certissimo di averle lasciate qui nella
466 III| Verso le sette la pioggia cessò, ma era già completamente
467 III| sovente a regalarle qualche cestellino di frutta qualche mazzo
468 III| campagna si mangia molto e si chiacchiera poco, tantoché le portate
469 III| rimase solo con Ginevra, chiacchierando ed aspettando l'arrivo degl'
470 III| nemico.~Malgrado tutte queste chiacchiere la domenica Ginevra andò
471 III| avevano osservato che al chiacchierio confuso e baldanzoso degli
472 IV | sui quaranta, cordiale e chiacchierone.~«Bambinaia, governante,
473 III| ripetendo frasi incoerenti, chiamando insistentemente la mamma,
474 V | si presentò, ingiunse di chiamare la cameriera.~La fanciulla,
475 V | dopo la decima ed ultima chiamata del pubblico plaudente,
476 I | le comari del vicinato la chiamavano brutta addirittura, criticandone
477 V | Le signore, vestite di chiaro con una profusione di nastri
478 III| aver chiuso la porta col chiavistello, vi trascinava davanti il
479 IV | di compagnia; un vedovo chiede una governante per due bambini.
480 VI | pezza pensando a Ginevra, chiedendosi ove poteva essere andata,
481 V | perché temeva che Rodolfo chiedesse informazioni, le quali potessero
482 III| una villetta sita a mezzo chilometro circa dal paese. Egli era
483 I | sorvegliarne il dettato, chinandosi su di lui per seguire collo
484 III| metallico, e mentre Giacomo si chinava a raccoglierlo, ella, scherzando,
485 II | affrettò il passo e, col viso chino, se ne tornò a casa, seguita
486 II | impagliate, tre o quattro chiodi disposti in fila sulla parete
487 I | avvenire le avrebbe riserbati chissà quanti dolori e quanti disinganni.~
488 IV | frasi che le erano abituali, chiudeva gli occhi per vederla ancora
489 VI | mento appoggiato sui pugni chiusi, cominciò a riflettere tra
490 III| mentre lei, non paga di aver chiuso la porta col chiavistello,
491 I | lui come gli altri, tutte ciarle e nessun fatto».~Ginevra
492 IV | cosa.~Ginevra non toccò cibo e, quantunque completamente
493 IV | perorazione:~«Il signore può ciecamente fidarsi delle informazioni
494 VI | ridendo che da due mesi il cielo era azzurro anche quando
495 V | di svenire quando sentì cingersi la vita dal braccio di Rodolfo,
496 V | mantelli e si posero in coro a cinguettare intorno a Rodolfo.~La cena
497 IV | ciò senza ostentazione di cinismo o di sentimentalismo.~Esprimeva
498 III| Egli era un uomo sulla cinquantina abbastanza intelligente
499 III| sindaco ed appuntato alla cintola del vestito, spiccava allegro
500 V | molto bella ed eminentemente civetta, di quella civetteria fine
501 V | vederla così seducente. «Civettuola, guardati, come sei carina»
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