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    Parte, capitolo

501     3, 153|          bisogno della tua creatura? , pare a me; ché tu tieni
502     3, 153|             e della excellenzia sua,  come tu, Padre etterno,
503     4, 154|           tucta l’umana generazione,  come Io ti dixi.~ El segno
504     4, 154|             però separate, ma unite,  com’Io ti dixi de’[364]
505     4, 154|             uomini per l’ascensione.  come tu sai, egli lassò
506     4, 154|             in stato di danpnazione,  come in un altro luogo Io
507     4, 154|            de l’obbedienzia, e halle  unite insieme, che[365]
508     4, 155|             ne contraeste la grazia,  come per la disobbedienzia
509     4, 155|             chiave de l’obbedienzia;  che ogniuno l’ha in particulare,
510     4, 155|          affecto suo in cosa finita,  come fanno gli uomini stolti
511     4, 155|         corpo suo. Egli la racconciò  perfectamente che, tanto
512     4, 155|             con longa perseveranzia,  grande che tieni dal cielo
513     4, 155| sottoponendoti alle creature. Egli è  grande la tua signoria,
514     4, 156|            tucto il contrario. Essi,  come animali sfrenati, perché
515     4, 156|        dimòni a l’etterno supplicio;  come i dilecti figliuoli
516     4, 156|         potesse di serrare la porta.  che l’obbedienzia, in virtú
517     4, 157|              erano unite insieme per  facto modo, che separare
518     4, 158|             con molta inperfeczione.  che il modo e l’acto, con
519     4, 158|              mendíchi: cosí costoro;  che trovavano la loro necessitá.
520     4, 158|            l’affecto de l’anima sua.  che egli lo’ fece la via.~
521     4, 158|           questo medesimo l’altre? — ; ma in ogniuno non è principale (
522     4, 158|          mentalmente o actualmente.~  che egli ha ordinata la
523     4, 158|               l’avevano mentalmente,  come ebbe Domenico. Odi
524     4, 159|             è nella porta del cielo,  come la porta che ha lo
525     4, 159|          diserra la porta del cielo,  com’Io ti dixi. In questa
526     4, 159|           porta: anco è nella porta,  come materialmente tu vedi.
527     4, 159|        tenebre del peccato mortale.~  che le conversazioni del
528     4, 161|            ma uno dimonio incarnato,  come in un altro luogo Io
529     4, 161|           parole, sonno corrocte per  facto modo che nella bocca
530     4, 161|               figliuoli delle virtú,  come fa il vero obbediente.
531     4, 162|               si fanno observatori.~  che, in ogni modo, è loro
532     4, 162|            fare questo? — Direbbe: — , ma è tanta la mia fragilitá,
533     4, 162|      giogneranno; in altro modo, no:  che il remedio ci è.[393]~
534     4, 163|              ogni cosa porti. Tu se’  legata con la umilitá, che
535     4, 163|       generale e questa particulare,  come nel principio del tractato
536     4, 163|             obbedienzia. Ogni virtú,  com’Io ti dixi, rimane di
537     4, 164|           fuore de la religione.   —  come decto t’ho, egli ve
538     4, 164|         obbedienzia sottomectendosi,  come in un altro luogo Io
539     4, 164|             che in molte altre cose,  per lo voto che egli fa
540     4, 164|         nelle mani del prelato suo e  perché sostiene piú, piú
541     4, 164|              di darli vita etterna.~  che in observanzia, in luogo
542     4, 165|              quello che viene tardi,  come si contiene nel sancto
543     4, 165|              l’obbediente obbedisce,  come vedesti, se bene ti
544     4, 165|             el fuoco non lo’ noceva,  come quelli tre fanciulli
545     4, 166|             con ansietato desiderio ( come Io ti feci dimandare
546     4, 166|       scaloni figurai nel corpo suo,  come tu sai, per li piei,
547     4, 166|   particulare advenuto. Io providdi,  come tu sai. Sopra questo
548     4, 167|       vederti col lume nel tuo lume.  come desidera il cervio
549     4, 167|            me di te, Veritá etterna,  che io corra questa vita
550     5,   1|            lo stile di questo libro,  che a mala pena trovasi
551     5,   1|              con altri antichi mss.,  da non meritare la taccia,
552     5,   1|        principio, di un lungo brano,  che non collegano tra di
553     5,   1|              e meno ancora scrivere;  che le mirabili sue lettere,
554     5,   1|            dettato nelle sue estasi,  da non poter dar luogo a
555     5,   2|         Caffarini), e che comincia: « forte di parlare io son


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