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Alfabetica [« »] epoca 1 equalmente 1 er 1 era 221 erano 65 erat 1 eravamo 1 | Frequenza [« »] 226 dio 225 vi 223 quando 221 era 216 ché 216 quanto 212 dal | S. Caterina da Siena Dialogo della divina provvidenza Concordanze era |
Parte, capitolo
1 Inc, 1| quattro petizioni. La prima era per se medesima; la seconda 2 Inc, 1| particulare in alcuno caso che era adivenuto.~ 3 Inc, 2| mondo. Questo desiderio era grande ed era continuo; 4 Inc, 2| desiderio era grande ed era continuo; ma molto maggiormente 5 Inc, 2| tempesta e offesa di Dio egli era. E intesa aveva ancora una 6 Inc, 2| avere la messa; el quale dí era il dí di Maria. Venuta la 7 Inc, 2| macchie che le pareva, ed era ne l’anima sua, di colpa, 8 Inc, 3| tirava a sé il sacrifizio che era accepto a lui, cosí faceva 9 Inc, 4| satisfaczione, e anco l’era donato. Cosí è la veritá, 10 Inc, 4| e a giudicio quello che era dato per misericordia; non 11 Inc, 5| Perché giá ti dixi che quanto era maggiore l’amore, tanto 12 Inc, 7| senza il desiderio, non era sufficiente a punire la 13 1, 9| radice della discrezione era uno vero cognoscimento di 14 1, 11| uccidere la propria volontá, m’era molto a grado. Ma Io volevo 15 1, 11| ogni operazione actuale era finita, e però le chiamai « 16 1, 13| lume e il cognoscimento era maggiore in quella anima 17 1, 13| anima per lo modo decto, era cresciuta una dolce amaritudine, 18 1, 13| una dolce amaritudine, ed era scemata l’amaritudine. Era 19 1, 13| era scemata l’amaritudine. Era scemata per la speranza 20 1, 13| facto modo che possibile non era a corpo umano a potere sostenere 21 1, 13| corpo. Unde, se non che era cerchiata di fortezza da 22 1, 13| è somma fortezza, non l’era possibile di camparne mai.~ 23 1, 13| l’umana generazione che era caduta nella grande guerra, 24 1, 14| massa de l’umana generazione era corrocta per lo peccato 25 1, 14| satisfare, perché la colpa era facta contra me che so’ 26 1, 14| restituire l’uomo, el quale era indebilito e non poteva 27 1, 14| la cagione decta e perché era molto indebilito, mandai 28 1, 14| uomo bere non poteva perché era molto indebilito. Egli fece 29 1, 14| avesse il fine per lo quale era stato creato.~ Oh miserabile 30 1, 15| cui egli riceve.~ Molto era tenuto l’uomo a me per l’ 31 1, 15| imagine e similitudine mia. Era tenuto di rendermi gloria, 32 1, 17| che ogni bene e ogni male era facto col mezzo del proximo, 33 1, 19| misericordia: e dolorosa era vedendo offendere tanta 34 1, 19| faceva al corpo (perché era piú perfecta l’unione che 35 1, 19| aveva facta in Dio, che non era l’unione fra l’anima e il 36 1, 21| non s’adempiva. E questo era però che la colpa aveva 37 1, 22| volere rifare la via che era rocta, sí come Io ti dixi, 38 1, 22| della natura de l’uomo non era sufficiente a satisfare 39 1, 26| essendo levato in alto, non era levato dalla terra, perché 40 1, 26| dalla terra, perché ella era unita e impastata con essa. 41 1, 26| impastata con essa. Non era veruno che sopra el ponte 42 1, 27| la via delle virtú. Non era ancora diserrato el cielo 43 1, 28| quello ch’Io ti dissi, che era ponte l’unigenito mio Figliuolo ( 44 1, 29| salendo in celo. Egli ci era una via che c’insegnava 45 1, 31| colui el quale ti dixi che era arbore di morte, perché 46 1, 34| cognoscere vita etterna che era fra loro, come dixe la mia 47 1, 34| gloria a me e a lui che era una cosa con meco; e però, 48 1, 37| del quale Io ti dixi che era aciecato per lo proprio 49 1, 40| frategli, però che egli era privato della caritá e non 50 1, 40| il faceva? però che egli era stato el maggiore e avevali 51 1, 40| miserie nelle quali egli era vissuto, sí che egli era 52 1, 40| era vissuto, sí che egli era cagione della dannazione 53 1, 41| aumentando la virtú. L’uno era cagione a l’altro di manifestare 54 1, 44| che vedevi che la radice era unita con la terra; e questa 55 1, 44| unita con la terra; e questa era la natura divina unita con 56 1, 44| arbore, se ben ti ricorda, era alcuna spina; dalla quale 57 1, 44| lolla pareva grano e non era; e però, come vedevi, molte 58 1, 45| gravezza del corpo, el quale era una legge che impugnava 59 1, 45| contra lo spirito. El corpo l’era uno mezzo che non lassava 60 1, 45| singularmente, gustare vita etterna era d’avere quello che la volontá 61 1, 46| portavano dietro; e non era il veleno senza l’oro né 62 1, 46| veleno, ma el primo aspecto era l’oro. E neuno si difendeva 63 1, 49| bomicando el veleno el quale l’era stato gictato dallo scarpione 64 1, 49| seguitare, col quale timore s’era levato dal vomito: perché 65 1, 50| avendo veduto che tanta era la bontá di Dio che neuna 66 1, 55| giá ti dixi che ogni stato era piacevole e accepto a me, 67 1, 58| 108]~ La legge del timore era la legge vecchia che fu 68 1, 58| da me a Moisé. La quale era fondata solamente in timore, 69 1, 58| offende, sí come anticamente era dato e ordinato nella legge 70 1, 58| pena subbito che la colpa era commessa. Ora non è cosí: 71 1, 60| perché l’amore loro non era schiecto; ma, con quella 72 1, 62| Questo disse, però che era una cosa con meco, e quello 73 1, 63| amico, dicotelo. In prima era imperfecto, essendo nel 74 1, 63| però ti dixi che d’amico era facto figliuolo.~ Ma che 75 1, 63| Figliuolo, pianse. El suo pianto era ancora imperfecto: e imperfecto 76 1, 63| Ogni cosa che egli diceva era decta in particulare a’ 77 1, 63| particulare a’ discepoli, ed era decta in generale e comunemente 78 1, 63| consolazione di prima. Quando ella era nella colpa del peccato 79 1, 64| amore proprio spirituale non era bene dibarbicata.~ E però 80 2, 67| perché el loro bene adoperare era fondato nel proprio loro 81 2, 73| faceva peccato dove non era peccato»: cioè che vedeva, 82 2, 73| coscienzia, la colpa dove non era la colpa.~ Or cosí debba 83 2, 75| verso l’umana generazione era infinito, e l’operazione 84 2, 75| sostenere pena e tormenti era finita: e per la cosa finita 85 2, 75| amavo, perché l’amore mio era infinito. E però volsi che 86 2, 76| desiderio e fame de l’anime s’era disposto a volere ricevere ( 87 2, 78| el quale stando in croce era beato e doloroso: doloroso 88 2, 78| beato e doloroso: doloroso era, portando la croce del corpo, 89 2, 78| umana generazione; e beato era, perché la natura divina, 90 2, 78| lei senza velame. E però era beato e doloroso, perché 91 2, 79| sentimento del corpo, che era tucto alienato per l’affecto 92 2, 79| spirito, ché per la parola mia era quasi certificato quando 93 2, 79| ora de la morte), l’occhio era legato a non potere vedere 94 2, 79| perfeczione di caritá (ché egli era perfecto), ma era imperfecto 95 2, 79| ché egli era perfecto), ma era imperfecto ché non aveva 96 2, 79| nel suo amore;[156] unde era con pena. Ché se fusse stato 97 2, 83| excepto che l’anima non era separata dal corpo, ma per 98 2, 83| Paulo avea provato che cosa era gustare me senza la gravezza 99 2, 83| essenzia mia, el quale vedere era impedito dalla legge e gravezza 100 2, 84| corpo (el quale sentimento era tracto in me per affecto 101 2, 84| ti dixi che il corpo non era sufficiente a portare la 102 2, 85| pareva tenebrosa perché non era intesa, non per difecto 103 2, 85| imperfeczione, perché ella era fondata solo in timore. 104 2, 85| dimostrare che Egli non era rompitore della legge: « 105 2, 86| quasi come lebbrosa. Questo era per lo difecto de’ ministri, 106 2, 87| ebbra sí per l’unione che era facta in Dio e sí per quello 107 2, 87| cognosciuto, perché non l’era escito di mente la doctrina 108 2, 89| dal cuore, perché l’amore era disordinato fuore di me; 109 2, 89| perfeczione perché Egli era una cosa con meco e Io con 110 2, 89| Io con lui; l’anima sua era beata per l’unione della 111 2, 90| unde venne la lagrima, era corrocto, e però n’esce 112 2, 92| lo infinito desiderio che era unito con la lagrima. La 113 2, 93| unde sonno procedute, non era schiecto, ma molto maculato 114 2, 96| quale egli vidde che tanto era spiaciuta a me, che Io l’ 115 2, 96| darle vita etterna. Questa era la veritá: hovelo manifestato 116 2, 98| della quale ti dixi che era la pupilla de l’occhio. 117 2, 101| sanctissima. Però che la carne sua era dolorosa e tormentata, e 118 2, 101| e tormentata, e l’anima era beata per l’unione della 119 2, 105| che la riprensione non t’era licito di farla altro che 120 2, 106| da me o no. El suo segno era l’allegrezza che rimaneva 121 2, 106| ti dixi che, quando ella era dal dimonio, questa visitazione 122 2, 108| cognosciuta la veritá, s’era innamorata della veritá, 123 2, 111| Crocifixo. El sacerdote era venuto a l’altare di Maria; 124 2, 111| quello pane, né quel pane era impedito da me, cioè che 125 2, 111| da me, cioè che non gli era tolto né la bianchezza né 126 2, 115| etterna, che grande tempo era stata serrata per lo peccato 127 2, 115| cellaio, nel quale cellaio era il sangue de l’unigenito 128 2, 115| porta di questo cellaio era Cristo in terra, a cui era 129 2, 115| era Cristo in terra, a cui era commesso a ministrare el 130 2, 115| religione cristiana. Chi era acceptato e unto da lui 131 2, 115| acceptato e unto da lui n’era facto ministro, e altri 132 2, 116| cagione Io ti mostrai che piú era grave la colpa di coloro 133 2, 116| l’ingiuria, sí come mia era la reverenzia. E cosí è 134 2, 116| perché la reverenzia non era facta a me per mezzo di 135 2, 119| privati. E perché in loro non era colpa di peccato, però tenevano 136 2, 119| senza veruno timore. Questa era ed è quella margarita, in 137 2, 119| colpa, non teme.~ E però non era tenebrosa questa margarita 138 2, 119| quali Io t’ho narrato; anco era lucida, ed erano abbracciatori 139 2, 119| Chiesa in debito. Questo era per la larghezza della loro 140 2, 119| Spirito sancto. Questo amore era ed è acompagnato, a chi 141 2, 119| data sopra di loro. Questo era perch’Io rispondevo a l’ 142 2, 122| per li buoni pastori, non era scellerata, anco erano virtuosi 143 2, 124| manifestai a te quanto m’era spiacevole, e quanto el 144 2, 124| mondo di questo peccato era corrocto. Unde, levando 145 2, 124| altare, in segno che questo era veritá, levossi la puzza 146 2, 128| del quale Io ti dixi che era fondamento di queste tre 147 2, 129| perché, quando el prelato era subdito, non fu obbediente 148 2, 129| proprio. Ignorante e superbo era subdito, e molto piú è ignorante 149 2, 129| mostra il dilecto colá dove era l’amaro, né la cosa perfetta 150 2, 129| cosa perfetta colá dove era imperfeczione, né il lume 151 2, 129| cane della coscienzia, che era debile, comincia ad abbaiare 152 2, 131| lume de l’intellecto, se era amico o nemico. A l’amico, 153 2, 132| con la bocca, el cuore tuo era di longa da me. E’ subditi 154 3, 135| che per la disobbedienzia era caduto ne l’umana generazione. 155 3, 135| satisfare a la colpa che era facta contra a me, Bene 156 3, 135| umana, che aveva offeso (che era finita), fusse unita con 157 3, 135| perregrinazione. Soctoposto era ad ogni miseria, serrata 158 3, 135| ad ogni miseria, serrata era la porta del cielo e perduta 159 3, 135| con pena di corpo, sí come era usanza nel Testamento vecchio, 160 3, 135| della mia caritá, el quale era velato sotto questa cennere 161 3, 137| sangue suo, che tanto tempo era stato serrato. Ma, poi che 162 3, 138| caritá, vedeva come egli era somma e etterna Bontá, e 163 3, 138| consolazioni; ogni cosa era dato per amore e per provedere 164 3, 138| che manifestava che questa era la veritá. Alora diceva 165 3, 138| Figliuolo, el quale dixe che era «via, veritá e vita», ed 166 3, 139| dannazione di colui per cui era adivenuto el caso, dicendo: — 167 3, 139| nella quale tu vedi che egli era, Io permissi questo caso, 168 3, 140| grandissima soavitá. Ogni cosa era obbediente a l’uomo; ma, 169 3, 140| risuscitasse quel giovano che era morto. Eliseo non andò, 170 3, 140| Vedendo Eliseo che egli non era risuscitato, andò egli con 171 3, 140| volte, in segno che egli era resuscitato. Questo fu figurato 172 3, 141| affecto loro con esperanza era tucto posto[320] ine, non 173 3, 141| sua necessitá. El corpo era sovenuto nel suo bisogno, 174 3, 142| de l’anima Io ti narrai, era piú perfecta l’unione che 175 3, 142| per passione corporale non era potuta andare alla chiesa 176 3, 142| de l’umilitá, tanto piú era levata in su, dandole a 177 3, 142| quella particella che se n’era levata) si partí da l’altare 178 3, 142| della chiesa, dove ella era. E, credendosi ella che 179 3, 142| desiderio che, come piú volte l’era adivenuto, Io l’avesse satisfacto 180 3, 143| quando viene a vedere, non era cavelle. Era bene ed è alcuna 181 3, 143| vedere, non era cavelle. Era bene ed è alcuna cosa la 182 3, 143| quello, che egli ne pigliava, era non cavelle, però che ’l 183 3, 144| exercizio quello che non era suo. Sí che vedi che lo 184 3, 146| rispose che tucta nocte s’era afadigato e neuno n’aveva 185 3, 149| piccola quantitá, la quale non era bastevole a loro, sí come 186 3, 149| fare il monasterio. Sai che era luogo di peccatrici. Ella 187 3, 149| perfecto: ché, se Agnesa era perfecta ella, non erano 188 3, 149| e l’umile sua orazione era a me piacevole. Distesi 189 3, 149| volontá de la povertá non era spirituale, facta per gloria 190 3, 150| scienzia, cognoscendo che e’ l’era inpedimento, le gittavano 191 3, 151| Stefano parevano rose: chi n’era cagione? L’amore, col quale 192 3, 151| riposo? E nondimeno non era né fu cosí: ché sosteneva 193 3, 151| di lebbra; perché in lui era viva la volontá unde procede 194 3, 151| ogni pena, e in Lazzaro era morta, e viva in me, che 195 4, 154| via, e però dixe egli che era via, veritá e vita; e chi 196 4, 155| voi. Giá ti dixi che ella era una chiave che diserrò il 197 4, 155| inpazienzia: perché la pazienzia era unita con l’obbedienzia; 198 4, 158| Agnello, col quale egli s’era conficto e chiavellato per 199 4, 158| vasello del corpo quello che era ne l’affecto de l’anima 200 4, 158| proveduti? Non mancava, ché egli era vestito delle fede, ma con 201 4, 158| e giá ti dixi che tanto era umile quanto obbediente, 202 4, 158| ha ogni dilecto; ma non era cosí nel principio suo, 203 4, 158| principio suo, che egli era uno fiore: anco c’erano 204 4, 159| dixi che lo Spirito sancto era padrone di queste navicelle[ 205 4, 161| o per amore. Meglio gli era, e meno fadiga, a fare l’ 206 4, 161| pena, perché la volontá sua era viva a non volere. E, se 207 4, 163| etterna, che tanto tempo era stata serrata.[395]~ 208 4, 165| Unde, per mostrare quanto m’era piacevole, vi feci il segno, 209 4, 165| in segno che quella anima era levata dalla secchezza della 210 4, 165| il pomo di quello legno era chiamato per li sancti padri « 211 4, 166| v’ho fatto ponte, perché era rocta la strada del cielo.~ 212 5, 1| secondo la sua consuetudine, era rapita dai sensi corporei, 213 5, 1| Poi, perché el dicto libro era ed è per volgare, e chi 214 5, 1| cose in quello libro che n’era meglio dichiarato che da 215 5, 1| certosa di Pavia[9] e che era stato dato a lui da fra 216 5, 1| Caterina, e cosí grande era la reverenza alla sua alta 217 5, 1| non si concede riposo.~ Era dunque necessaria una nuova 218 5, 1| Perché Caterina, com’è noto, era di nascita popolana, e, 219 5, 2| meglo», «voglo», come era scritto prima; 5o finalmente, 220 5, 2| beato Raimondo da Capua, era stato chiuso in una cassetta 221 5, 2| Riccardiana di Firenze; un altro era posseduto dal bibliofilo