Parte, capitolo

  1   Inc,   4|        decto.~ Tu mi chiedi pene acciò che si satisfacci a l’offese
  2   Inc,   4|       variate e diverse passioni acciò che cognoscano la poca fermezza
  3   Inc,   4|          per riducerli a grazia, acciò che la mia veritá sia compíta
  4   Inc,   6|       piagne sopra questi morti, acciò che con l’orazione si distruga
  5   Inc,   7|          mezzo che io v’ho posto acciò che exercitiate e proviate
  6   Inc,   7|         grazia.~  che vedi che acciò che essi usassero la virtú
  7     1,  12|        portare. Hottelo mostrato acciò che tu e gli altri servi
  8     1,  13|           e destili l’intellecto acciò che cognoscesse, vedendo,
  9     1,  13|  Figliuolo; e destili la volontá acciò che potesse amare quello
 10     1,  13|         amore e destile l’essere acciò che ella gustasse e godesse
 11     1,  13|      caduta nella grande guerra, acciò che della guerra si facesse
 12     1,  14|           massa corrocta d’Adam, acciò che sostenesse pena in quella
 13     1,  14|      servitudine e facto libero, acciò che signoreggiasse la sua
 14     1,  15|          e la salute de l’anime, acciò che, costrecto da le lagrime
 15     1,  19|        in lui uno lume di grazia acciò che in veritá seguitasse
 16     1,  21|         ponte del mio Figliuolo, acciò che passando el fiume non
 17     1,  22|          in veritá seguitano me, acciò che tu ti doglia della dannazione
 18     1,  22|       rocta,  come Io ti dixi, acciò che giogneste a vita e passaste
 19     1,  22|       natura mia, Deitá etterna, acciò che fusse sufficiente a
 20     1,  22|      strada. Perché si fece via? acciò che in veritá veniste a
 21     1,  23|      terra della vostra umanitá, acciò che voi, tralci uniti con
 22     1,  24|      amoroso Verbo? Io gli poto, acciò che faccino molto fructo,
 23     1,  24|       con le molte tribolazioni, acciò che faccino piú fructo e
 24     1,  26|        conficti ti sonno scalone acciò che tu possa giognere al
 25     1,  26|          il ponte ha tre scaloni acciò che, salendo el primo e
 26     1,  26|     facta per loro: anco per me, acciò che mi serva con tucto el
 27     1,  26|        in alto, e abbi le scale, acciò che si possa salire con
 28     1,  27|     ponte si ha le pietre murate acciò che, venendo la piova, non
 29     1,  27|           murate col Sangue suo, acciò che ogni fedele possa andare
 30     1,  27|       vita, e  bere il Sangue, acciò ch’e’ viandanti peregrini
 31     1,  29|     narrarò.~ Hocti decto questo acciò che ne le menti di chi ode
 32     1,  29|        hammi facto vostro ponte, acciò che esciate del fiume e
 33     1,  29|      richieggio lagrime e sudori acciò che da me ricevano misericordia.~
 34     1,  30|       che mi preghiate per loro, acciò che Io lo’ facci misericordia».[
 35     1,  30|         cioè lassandoti in cibo, acciò che noi, debili, avessimo
 36     1,  31|      quale di sopra ti mostrai), acciò che tu meglio conosca la
 37     1,  32|  ricchezze le gictavano da loro, acciò che ’l pensiere delle ricchezze
 38     1,  33|       terra che gl’inghioctisca, acciò che si ravegano delle colpe
 39     1,  35|       destruxe con la morte sua, acciò che neuno potesse dire: —
 40     1,  36|    doctrina e veritá per angelo, acciò che non possano dire: —
 41     1,  39|         ho decto delle due: ora, acciò che tu vegga bene quanto
 42     1,  42|        della dignitá de’ giusti, acciò che meglio cognosca la miseria
 43     1,  43|  cognoscimento di voi e di me, e acciò che la virtú sia provata,
 44     1,  44|           però vi diei el ponte, acciò che voi non annegaste.~
 45     1,  46|   etterna.   — Questo t’ho decto acciò che tu cognosca meglio e
 46     1,  47|         ha ordinato la mia bontá acciò che veruno abbi scusa di
 47     1,  49|        del mondo (le quali Io do acciò che l’anima cognosca che ’
 48     1,  54|          de l’intellecto vostro, acciò che in lui raguardi el fuoco
 49     1,  55|         come si debba intendere, acciò che tu meglio abbi cognosciuta
 50     1,  59|        l’amore che Io lo’ porto; acciò che salgano con amore co’
 51     1,  62|     velame della vostra umanitá, acciò che mi poteste vedere. Io,
 52     1,  63|       gionta alla perfeczione. E acciò che ella vi giognesse, mi
 53     1,  64|        mezzo del proximo vostro, acciò che faciate a lui quello
 54     2,  66|       doctrina della mia Veritá, acciò che per debilezza non vengano
 55     2,  66|       suoi.~ E questo debba fare acciò che ’l cognoscimento di
 56     2,  66|       particulare, ma in comune, acciò che la mente non sia contaminata
 57     2,  66|    larghezza della misericordia, acciò che non venga a confusione.
 58     2,  70|     della quale v’ho facto ponte acciò che per lui giongano a me.
 59     2,  71|     proveduto in darvi el segno, acciò che l’anima, se ella vuole
 60     2,  72|      decto t’ho.~ Hottelo decto, acciò che tu e gli altri servi
 61     2,  72|        caritá di me donatore.~ E acciò che l’anima non abbi scusa
 62     2,  73|         col cognoscimento di me, acciò che non venga a confusione.
 63     2,  75|     cuore, mostrandovelo aperto, acciò che vedeste che piú amavo
 64     2,  76|  favellandoti Io in persona sua, acciò che tu cognosca l’excellenzia
 65     2,  78|      sète peregrini e viandanti, acciò che non veniate meno, ne
 66     2,  86|     della dannazione de l’anime, acciò che ’l dolore e l’amore
 67     2,  89|     grazia, di darle questo lume acciò che sempre cresca, perché
 68     2,  91|     crescendo in continua virtú, acciò che si nutrichi el fuoco
 69     2,  97|          e di misericordia, che, acciò che schiectamente possa
 70     2,  97|          dimostrata la veritá, e acciò ch’io possa vedere due altri
 71     2,  97|       che non la fa? Pregoti che acciò ch’io non sia ingannata
 72     2,  97|          le quali io t’adimando, acciò che in veritá io possa servire
 73     2,  98|       mia veritá. E però voglio, acciò che meglio la cognosca,
 74     2,  98|       Dio etterno disse a lei: — Acciò che tu meglio possa intendere
 75     2,  98|        del piú vile della terra, acciò che, vedendo la bellezza
 76     2,  99|        grandissima penitenzia: e acciò che la sensualitá loro non
 77     2, 102|          carissima figliuola; ed acciò che tu meglio sia dichiarata
 78     2, 102|        cose singulari tu faccia, acciò che l’ignoranzia non impedisca
 79     2, 102|         la quale Io ti chiamo, e acciò che ’l dimonio, col mantello
 80     2, 102|  actienti a la parte piú sicura, acciò che fuga lo inganno e la
 81     2, 102|        Io volevo che tu facessi, acciò che in veritá servissi me.~
 82     2, 103|     anima che riceve l’orazione, acciò che chi prega insiememente
 83     2, 103|    cognoscere perfectamente voi, acciò che piú perfectamente cognosciate
 84     2, 105|       riprendere il proximo tuo, acciò che tu non sia ingannata
 85     2, 105|         la loro propria volontá, acciò che in neuna cosa ribellino
 86     2, 108|      vita della perregrinazione, acciò che io non sia ingannata
 87     2, 108|      bontá di dirne alcuna cosa, acciò che io avesse materia di
 88     2, 108|          buoni pastori);  che, acciò che questo cresca in me,
 89     2, 110|  ministri della sancta Chiesa. E acciò che tu meglio possa cognoscer
 90     2, 110|   ministri per la salute vostra, acciò che per loro vi sia ministrato
 91     2, 110|     mistico della sancta Chiesa, acciò che aviate vita, dandovi
 92     2, 110|          cosí riceve il fuoco. E acciò che meglio m’intenda, pongoti
 93     2, 112|          perregrini e viandanti, acciò che aviate refrigerio e
 94     2, 113|          tucto questo t’ho decto acciò che tu meglio cognosca la
 95     2, 113|          posti e’ miei ministri, acciò che piú ti doglia delle
 96     2, 116|          come Io tel manifestai, acciò che tu avessi piú materia
 97     2, 116| dapnazione di questi miserabili, acciò che col dolore e con l’amaritudine
 98     2, 117|       colpa del peccato mortale, acciò che di quel male che essi
 99     2, 118|         in servizio del dimonio; acciò che tu piú ti doglia.~ Questo
100     2, 119|    tagliará dalla congregazione, acciò che non imputridisca gli
101     2, 119|       Chiesa per vostra guardia, acciò che voi, ciechi, abbiate
102     2, 121|        carissima figliuola, che, acciò che tu e gli altri servi
103     2, 123|          e factoti mio ministro, acciò che ’l ministri a l’altre
104     2, 124|          miei vi poteste ponere, acciò che questa lebbra non vi
105     2, 124|        questi miserabili peccati acciò che sieno piú solliciti
106     2, 124|       tuoi ci possiamo riposare, acciò che questa lebbra non ci
107     2, 126|        suo; e il costato aperto, acciò che tu vedessi el secreto
108     2, 127|       prendano exemplo e temano, acciò che neuno si levi piú a
109     2, 128|         dovarebbe fare il popolo acciò che non venisse in quello
110     2, 129|      meglio la misericordia mia, acciò che tu in questa misericordia
111     2, 129|      anco gli sará facto sapere, acciò che, come medico che egli
112     2, 129|          in vigilia ed orazione, acciò che la mactina, disposto,
113     2, 129|      posto nello stato angelico, acciò che tu possa conversare
114     2, 132|        confusione e rimproverio. Acciò che nel punto della morte
115     2, 132|          ti dánno la confusione, acciò che poi, con loro insieme,
116     2, 132|       difecto suo con esperanza; acciò che con la vergogna e cognoscimento
117     2, 133|        la similitudine del sole, acciò che tu vedessi che per li
118     2, 134|          dolce e amara medicina, acciò che io guarisca e mi levi
119     2, 134|  spezialmente da’ ministri tuoi, acciò che io distilli uno fiume
120     2, 134|        sangue del tuo Figliuolo, acciò che le dimonia infernali
121     3, 135|    etterno. Die’ le l’intellecto acciò che nella sapienzia de l’
122     3, 135|  clemenzia dello Spirito sancto, acciò che potesse amare quello
123     3, 135|         unita con cosa infinita, acciò che infinitamente satisfacesse
124     3, 135|         Sangue della mia Veritá, acciò che possa giognere al termine
125     3, 138|          ve n’avevo facto ponte, acciò che tucti poteste venire
126     3, 139|         Io permissi questo caso, acciò che col sangue suo nel Sangue
127     3, 139|       mia misericordia con lume, acciò che non errassero né mancassero
128     3, 142|   crescerla nel lume della fede, acciò che mai non manchi che ella
129     3, 144|    mostrarle la mia providenzia, acciò che ella si fidi di me e
130     3, 144|       che procuro la salute sua; acciò che ella stia umile e vegga
131     3, 144|         perché egli el provasse, acciò che avesse materia di cognoscerlo;
132     3, 145|      doctrina sua, fa fructo. E, acciò che ’l fructo vostro cresca
133     3, 145|        peso delle molte fadighe, acciò che la virtú della pazienzia
134     3, 145|    crèsciare in amore e in pena; acciò che, stimolati dal fuoco
135     3, 145|       con le molte tribulazioni, acciò che faccino maggiore e piú
136     3, 146|         e’ pesci nella rete sua, acciò che si conservino e crescano
137     3, 146|        in ogni maniera di genti; acciò che in ogni cosa poteste
138     3, 147|               Questo t’ho decto, acciò che col lume de l’intellecto
139     3, 148|         creato e ordinato l’uomo acciò che goda nel mio sommo,
140     3, 148|      legato per necessitá. Unde, acciò che in acto e in affecto
141     3, 148|      parte, e chi n’ha un’altra, acciò che l’uno abbi materia,
142     3, 151|          de l’odio e de l’amore, acciò che purifichi il luogo suo:
143     3, 153|   promectesti che mi narraresti, acciò che io d’essa virtú m’inamori,
144     4, 155|          uno cingolo e cignerti, acciò che tu non la perda.~ Sappi,
145     4, 156|    obbedienzia perde la ruggine, acciò che con essa potesse di
146     4, 156|       tenete questa obbedienzia, acciò che, insiememente con gli
147     4, 158|         la salute de l’anime. E, acciò che non attendano ad altro,
148     4, 159|        la virtú de l’obbediente, acciò che meglio cognosca l’uno
149     4, 159|         o l’exercizio corporale, acciò che con la vocale ed exercizio
150     4, 161|          non avere che spendere, acciò che non gli traesse della
151     4, 162|        dichiarata questa parola, acciò che in te non cadesse errore
152     4, 162|     sapienzia mia in darvi lume, acciò che cognosciate la mia veritá.
153     4, 163|      sorella non irrugginiscano, acciò che, nel tempo che le bisognano
154     4, 164|       amore del vero obbediente, acciò che ogniuno, in qualunque
155     4, 166|      strada della veritá, morta, acciò che non sia poi ripresa
156     4, 167|        della grande perfeczione, acciò che con lume e non con tenebre
157   Var     |          2~~~~~~194~~~~1~~~~...e acciò ch’io possa vedere...~~~~
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