Parte, capitolo

  1   Inc,   3|         l’altro è de l’offesa che vede fare al proximo suo. Di
  2   Inc,   6|         tucte l’altre cose che si vede che egli abbi bisogno; consigliandolo
  3   Inc,   7|           per amor di me), perché vede che in altro modo non sarebbe
  4     1,   9|    secondo che è bisogno e che si vede di potere fare secondo la
  5     1,   9|         me le grazie e i doni che vede e cognosce avere ricevuti
  6     1,   9|          a sé rende quello che si vede avere meritato, cognoscendo
  7     1,  13|          nello specchio meglio si vede la macula della faccia de
  8     1,  13|           Dio, per la puritá, che vede in lui, meglio cognosce
  9     1,  14|        desidèri vostri. Ma mira e vede come la sposa mia ha lordata
 10     1,  22|        unigenito mio Figliuolo, e vede la grandezza sua che tiene
 11     1,  31|        occhio de l’intellecto non vedecognosce la mia veritá,
 12     1,  31|           pur per lo fiume, e non vede che l’acqua non l’aspecta.[
 13     1,  37|         tempo della morte, perché vede sé non potere escire delle
 14     1,  39|            che è cosí lucido, non vede altro che tenebre; e l’occhio
 15     1,  39|          tenebre; e l’occhio sano vede la luce. E questo non è
 16     1,  43|          la extremitá de la morte vede e gusta el luogo suo, prima
 17     1,  44|           principali ne’ quali el vede piú disposto a ricevere.
 18     1,  45|  desiderando di vedere me ella mi vede: nella quale visione sta
 19     1,  45|          amore proprio di sé, non vede; ha la forma de l’occhio
 20     1,  46|           Unde, come il morto non vede, cosí l’occhio, ricuperta
 21     1,  46|     pupilla, come decto t’ho, non vede, né cognosce se medesimo
 22     1,  49|       propria pena la quale se ne vede seguitare, col quale timore
 23     1,  51|       occhio, che non discernevede se non cotali chiarori.
 24     1,  51|           lo ’ntellecto ogni cosa vede e l’affecto ama con alcuna
 25     1,  54|           il capo indietro quando vede giognere alcuna puntura
 26     1,  62|          basta a noi», dixe: «Chi vede me vede il Padre, e chi
 27     1,  62|          noi», dixe: «Chi vede me vede il Padre, e chi vede el
 28     1,  62|           me vede il Padre, e chi vede el Padre vede me». Questo
 29     1,  62|        Padre, e chi vede el Padre vede me». Questo disse, però
 30     1,  63|         amico, e in quello che si vede che egli è facto amico.[
 31     2,  65|     schiecto e liberale. E perché vede bene e cognosce che per
 32     2,  66|      trovata nel Sangue, el quale vede che per amore fu sparto.
 33     2,  66|       salute del proximo ( come vede il bisogno e la necessitá)
 34     2,  66|        faceva in molti modi se si vede l’actuale unita con la mentale,
 35     2,  70|           miei, quando ella se ne vede privata cade in amaritudine
 36     2,  71|          ’l dimonio in quello che vede la mente disposta a ricevere
 37     2,  71|          in quello gli . Perché vede la mente inghiottornita
 38     2,  74|         ti resto a dire in che si vede che essi sieno gionti a
 39     2,  79|          ché l’occhio vedendo non vede, l’orecchia udendo non ode,
 40     2,  79| Desiderando di vedere me, egli mi vede a faccia a faccia; desiderando
 41     2,  79|          ne’ sancti miei, egli la vede  nella natura angelica
 42     2,  80|         ma nelle creature mortali vede la gloria e loda del nome
 43     2,  82|           passata di questa vita, vede pienamente la gloria e loda
 44     2,  82|      desiderio.   — Questo chi el vede e gusta: che in ogni cosa
 45     2,  82|          e gionta a me, fine suo, vede schiectamente, e nel suo
 46     2,  82|       loda del nome mio.~ Egli la vede a pieno in veritá ne’ sancti
 47     2,  85|           Tucto questo lume e’ si vede nel vecchio e nel nuovo
 48     2,  89|     etterna, la quale cognosce, e vede essa natura divina unita
 49     2,  89|     dolorosa sta per l’offesa che vede fare a me, bontá e grandezza
 50     2,  89|           gusta! che, gustandola, vede le segrete cose mie, onde
 51     2,  98|         cioè che l’anima, che non vede con l’occhio de l’intellecto
 52     2, 100|      perfecti e agl’imperfecti. E vede che lo inamorato Agnello,
 53     2, 100|           sancto desiderio. E non vede sé per sé, cercando la propria
 54     2, 100|           stato e d’ogni modo che vede, dicendo: — Grazia sia a
 55     2, 100|         gode de’ diversi modi che vede, che se gli vedesse andare
 56     2, 100|         tucti per una via, perché vede manifestare piú la grandezza
 57     2, 100|       bene, ma di quella cosa che vede che expressamente è peccato,
 58     2, 104|         quella medesima via; e se vede che non vi vadano, ne piglia
 59     2, 106|           che egli ha, tanto meno vede e si  a cognoscere con
 60     2, 106|        sente allegrezza perché si vede quello che ama e desiderava
 61     2, 106|           ha allegrezza perché si vede avere quello che desiderava;
 62     2, 110|     divide però la imagine che si vede dentro nello specchio; cosí,
 63     2, 110|            ne l’assai e nel poco, vede tucto el lume, cioè il caldo
 64     2, 111|          Tu vedi che l’occhio non vede altro che quella bianchezza
 65     2, 111|          infidelitá.~ Chi gusta e vede e tocca questo sacramento?
 66     2, 111|          anima. Con che occhio el vede? con l’occhio de l’intellecto,
 67     2, 111|   sanctissima fede. Questo occhio vede in quella bianchezza tucto
 68     2, 111|         che in esso sacramento si vede ricevere.  che vedi che
 69     2, 116|   aciecato dal proprio amore, non vede; ma elli vede bene, ma fa
 70     2, 116|          amore, non vede; ma elli vede bene, ma fa vista di non
 71     2, 116|       coscienzia sua. Vedrebbe, e vede, che egli perseguita el
 72     2, 128|     considerando le sue iniquitá, vede che con buona conscienzia
 73     2, 128|    consecrará. E, come cieco, non vede che l’errore e il difecto
 74     2, 129|        unigenito mio Figliuolo. E vede e sa che quella anima non
 75     2, 131|           della sanctissima fede, vede me, suo infinito ed etterno
 76     2, 131|           che tanto dolcemente si vede gionta a questo passo, però
 77     2, 132|        maggiore dolore, perché si vede nella vita sua essere stato
 78     3, 136|        prezzo e utilitá che se ne vede trare, o con esperanza che
 79     3, 136|          virtú. El macto uomo non vede che di tempo in tempo Io
 80     3, 137|           mia providenzia; e cosí vede e tiene che con providenzia
 81     3, 138|       gusto s’inganna, perché non vede l’animale immondo che si
 82     3, 138|     dilecto del suono, perché non vede colui che canta; se non
 83     3, 138|        sensualitá; ma, perché non vede, è ingannato dal suono,
 84     3, 141|        può credere l’uomo, che mi vede pascere e nutricare il vermine
 85     3, 141|          providenzia. Ma egli non vede, perché s’ha tolto el lume
 86     3, 141|         però gode in ciò che ella vede o sente in sé o in altrui.
 87     3, 144|      servire il proximo quando il vede nella infermitá, sovenendo
 88     3, 144|      anima rimane serena: ciò che vede le pare che gridi Dio, tucta
 89     3, 144|        mia providenzia, perché si vede essere uscita di  grande
 90     3, 144|      amore, come decto è, egli si vede diminuire il dilecto, la
 91     3, 145|   intollerabile dolore quando gli vede dilongare dalla mia bontá;
 92     3, 146|           siano, perché tucti gli vede in me, creati dalla mia
 93     3, 148|       morire di fame; ma egli non vede che la sua miseria e crudeltá
 94     3, 151|          meno inpaccio, in cui si vede piú rilucere la providenzia
 95     3, 151|        dona la ricchezza sua. Chi vede tanta excellenzia? in cui
 96     3, 151|           è di portarla quando la vede tanto prolongare? Potrassi
 97     4, 159|       però il perfecto obbediente vede dalla longa, col lume della
 98     4, 159|          della propria volontá. E vede bene che pure passare gli
 99     4, 159|  contrista se non de l’offesa che vede fare a me, suo Creatore;
100     4, 159|       ultimo che n’esca. E quando vede il frate piú obbediente
101     4, 161|         peggio che animale. E non vede egli che piú fadiga gli
102     4, 161|           che con l’altrui? E non vede egli ch’egli sta a pericolo
103     4, 161|         rimedio? No, che egli nol vede: perché con la nuvila de
104     4, 161|  ingannare il prelato suo, quando vede che gli diniega quello che
105     4, 162|          perché? Perché questo si vede manifestamente che egli
106     4, 162|          di quella colpa che egli vede, con uno lume naturale,
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