Parte, capitolo

 1   Inc,   7|     perché l’amore verso di lui esce di me.~ Questo è quel mezzo
 2     1,   9|    della vera umilitá, la quale esce del cognoscimento di sé.~
 3     1,  11|     della discrezione, la quale esce della caritá, come decto
 4     1,  11|      lume della discrezione che esce della caritá.  che vedi
 5     1,  23|       che ha essere è uscito ed esce di me. La potenzia mia è
 6     1,  30|         O misericordia la quale esce della Deitá tua, Padre etterno,
 7     1,  33|       propria reputazione, unde esce il volere essere maggiore
 8     1,  36|   essere sovenuto da me, quando esce del fiume e va per lo ponte
 9     1,  38|       amore proprio di sé; unde esce il secondo, cioè la propria
10     1,  41|        e con la particulare che esce pure d’una medesima caritá.~
11     1,  63|       da l’umilitá, e l’umilitá esce del cognoscimento e odio
12     2,  71|       la tua volontá. — E alora esce del camino de l’orazione
13     2,  78|       dixi. Ma è uno fructo che esce di questo terzo stato d’
14     2,  85|         è.  che ogni lume che esce della sancta Scriptura è
15     2,  85|    sancta Scriptura è uscito ed esce da questo lume. E però gl’
16     2,  89|      piangere: la quale lagrima esce della fontana del cuore.
17     2,  90|          era corrocto, e però n’esce corrocto e miserabile pianto
18     2,  91|        cuore. Di questo vasello esce ogni lagrima di qualunque
19     2,  93|    amore sensitivo, ogni cosa n’esce corrocta. Egli è uno arbore
20     2,  93| corrocta la radice, ogni cosa n’esce guasto; cioè che l’anima
21     2,  93|        suo, unde spesse volte n’esce molto male; ché il misero
22     2,  93|        che ha facta ne l’anima) esce in danno temporale! Ché
23     2, 111|     come il raggio del sole che esce della ruota del sole, non
24     2, 115| ministro, e altri no. Da costui esce tucto l’ordine chericato,
25     2, 125|       tanto che l’uno e l’altra esce della sancta religione.
26     2, 134|      ogni altra luce, ché da te esce ogni luce! o fuoco sopra
27     3, 136|         e sperare in sé, perché esce da l’amore proprio, obfusca
28     3, 144|     perché tu vegga quanto male esce della principale porta della
29     3, 146|       apparendo el , che egli esce della colpa e torna a lo
30     3, 147|      suono soavissimo, el quale esce dentro della cittá de l’
31     3, 150|      raguardi bene, ogni male n’esce di questo disordenato desiderio
32     3, 150|        della ricchezza.~ Egli n’esce la superbia, volendo essere
33     3, 151|        questa vita e ne l’altra esce da l’amore delle ricchezze.
34     3, 151|          pace e riposo e quiete esce della vera povertá. Mirami
35     4, 154|       viene dalla superbia, che esce da l’amore proprio di sé,
36     4, 155|        conviene essere sciolto. Esce del peccato mortale per
37     4, 157|    questa seconda, la quale non esce però della prima, ma è piú
38     4, 158|      senza timore servile, egli esce fuore in sul campo della
39     4, 161|      quale superbia decto è che esce dall’amore proprio di sé.
40     4, 161|       di sé. E però ogni cosa n’esce corrocto. E’ fiori, le foglie
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