Parte, capitolo

 1     1,   9|          che l’uomo è, o signore o prelato o subdito, se egli ha questa
 2     1,  11| obbedienzia che sará comandato dal prelato suo, che facendole, non
 3     2, 119|   imputridisce e corrompe. Cosí el prelato, o altri signori che hanno
 4     2, 125|         difecto del subdito né del prelato. E però[262] colui che vuole
 5     2, 129|      obbedienti, perché, quando el prelato era subdito, non fu obbediente
 6     2, 129|      subdito, non fu obbediente al prelato suo. Unde riceve da’ subditi
 7     2, 129|      ignorante e superbo ora che è prelato. E tanta è la sua ignoranzia
 8     2, 132|      dimonia ti riprende. E se tu, prelato, hai date le prelazioni
 9     2, 133|         scusato per lo peccato del prelato, né il prelato per lo peccato
10     2, 133|         peccato del prelato, né il prelato per lo peccato del secolare.
11     4, 159|    dispiacimento de l’ordine e del prelato loro. A mano a mano essi
12     4, 159|    strectezza de l’obbedienzia del prelato suo. E però il perfecto
13     4, 159|         investigare la volontá del prelato suo né giudicarla, ma col
14     4, 159|           a modo de l’ordine e del prelato suo.~ Tucto questo fa senza
15     4, 159|          ricevesse ne l’ordine dal prelato suo; ma, chiamandolo,[384]
16     4, 159| ricalcitrando a l’ordine e al loro prelato, sonno exaltati da me, sommo
17     4, 161|    dispiacimento de l’ordine e del prelato suo; incomportabile è a
18     4, 161|          braccia de l’ordine e del prelato suo. Questi sta bene nella
19     4, 161|   giudicare in male la volontá del prelato suo: gitta inmondizia, dilectandosi
20     4, 161|          Egli cerca d’ingannare il prelato suo, quando vede che gli
21     4, 163|         imposti e’ grandi pesi dal prelato suo, perché la virtú de
22     4, 163|        meno per la inportunitá del prelato né per grandi pesi che egli
23     4, 163|          braccia de l’ordine e del prelato, e non sopra le sue, perché
24     4, 163|          ragione di sé a me, ma il prelato di cui egli è stato subdito.~
25     4, 163|           è fedele a l’ordine e al prelato suo. Nel quale lume della
26     4, 163|       giudicata la volontá del suo prelato in bene, e però non cerca
27     4, 164|    obbediente la inperfeczione del prelato gattivo non gli nuoce: anco
28     4, 164|         che egli fa nelle mani del prelato suo e  perché sostiene
29     4, 164|   professione, unde nelle mani del prelato renunzia a se medesimo e
30     4, 164|           povertá volontaria. E il prelato promecte a lui, se egli
31     4, 165|        intendono la intenzione del prelato loro. Unde il vero obbediente
32     4, 165|      giudicando che la volontá del prelato sia nella volontá mia, e
33     4, 165|            essendoli comandato dal prelato suo una obbedienzia, avendo
34     4, 165|          compire l’obbedienzia del prelato suo. Vassene su per l’acqua
35     4, 165|          braccia de l’ordine e del prelato suo. Con questa obbedienzia,
36     4, 165|         nave, lassatosi guidare al prelato suo, ha navigato nel mare
37     4, 165|    professione gli fu promesso dal prelato suo, cioè vita etterna,
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