Parte, capitolo

 1   Inc,   6|     proximo.   — Ché io ti fo a sapere che ogni virtú si fa col
 2     1,  11|        la propria volontá: cioè sapere tenere a freno il corpo,
 3     2,  85|       molti grossi e idioti nel sapere la Scriptura sancta, e nondimeno
 4     2,  87|       petizione a Dio di volere sapere de li stati e fructi de
 5     2,  87|      unita, volendo alcuna cosa sapere sopra de’ decti stati de
 6     2,  87|     lagrime;[169] e però voleva sapere da la Veritá la differenzia
 7     2,  87|        per altra via non poteva sapere quello che desiderava di
 8     2,  87|        quello che desiderava di sapere degli stati e fructi delle
 9     2,  88|         tu m’adimandi di volere sapere delle ragioni delle lagrime
10     2,  89| riceverá spirito di profezia in sapere le cose future. Questo fa
11     2,  97|    inanimata a la virtú. Vorrei sapere se questa allegrezza può
12     2,  98|     intenda quello che tu vuoli sapere. E due altri lumi sonno
13     2, 114|        vostra salute.~ E fovi a sapere che, senza veruna comparazione,
14     2, 119|       che pongono nel loro poco sapere, pigliano tanta miserabile
15     2, 124|         materia.   — Io ti fo a sapere, carissima figliuola, che
16     2, 129|   nondimeno anco gli sará facto sapere, acciò che, come medico
17     2, 131|        sperare nel loro proprio sapere); e perché essi perdêro
18     3, 135|     sempre proveggo; e  ti fo sapere che ciò che Io ho dato a
19     3, 137|      sancti profeti. Anco ti fo sapere che, innanzi l’avenimento
20     3, 138|       basso, infermo e picciolo sapere. E non si vorranno actenere
21     3, 138|       volontá, l’aptitudine, el sapere, el potere a poterlo fare.
22     3, 138|      medesimi e al loro proprio sapere, non s’attengono a me, che
23     3, 140|      confidarsi nel suo proprio sapere. O stolto uomo, e non vedi
24     3, 140|      uomo, e non vedi tu che il sapere tuo tu non l’hai da te,
25     3, 140|      315] né confidarti del tuo sapere. Ma, perché se’ facto animale
26     3, 146|       ella t’è propria. E fotti sapere che tucti e’ misteri e modi
27     3, 148|       ogniuno a se medesimo, el sapere fare quello che bisogna
28     4, 161|        fidandosi nel suo misero sapere; e non vuole navigare sopra
29     4, 165|   possibile? — ma, senza volere sapere la possibilitá, compiè l’
30     4, 165|    perde sé e ogni suo parere e sapere, e possiede me per grazia,
31     4, 166|         decti stati, volendo tu sapere degli stati delle lagrime
32     5,   1|       della Laurenziana, al cui sapere ed alla cui instancabile
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