Parte, capitolo

 1   Inc,   3|        richiede satisfaczione infinita. E però Io voglio che tu
 2   Inc,   3|       a la colpa che meritava infinita pena: poniamo che sieno
 3   Inc,   4|   puzze loro, pena etternale, infinita pena, perché non satisfecero
 4     1,  13|  vedendosi campare per la tua infinita bontá da la tenebre del
 5     1,  14|       facta contra me che soinfinita bontá); volendo Io pure
 6     1,  14|  Deitá etterna, natura divina infinita. Unita l’una natura ne l’
 7     1,  31| misericordia mia è perfecta e infinita.  che comparazione non
 8     1,  31|      è da la cosa finita a la infinita.~ Ho voluto che l’abbi gustata
 9     1,  45|   vegono che meritarebbe pena infinita, perché è facta contra me
10     2,  75|     virtú della natura divina infinita, unita con la natura umana
11     2,  75|        E però si può chiamare infinita questa operazione; non[144]
12     2,  75|      operazione; non[144] che infinita sia la pena, né l’actuale
13     2,  92|       essere servito con cosa infinita e non con cosa finita.   —
14     2,  92|       servito da voi con cosa infinita; e infinito altro non avete
15     2,  94|       e ne l’ultimo lo’  la infinita conversazione delle dimonia.~
16     2,  98| intellecto a vedere me, bontá infinita, e l’amore ineffabile che
17     2, 134|       cognoscimento della tua infinita bontá, e sopra questi morti,
18     2, 134|  bussano, ma fallo per la tua infinita bontá e per amore de’ servi
19     2, 134|  Questo t’adimando per la tua infinita misericordia. Tu ci creasti
20     3, 135|      richiedeva satisfaczione infinita, cioè che la natura umana,
21     3, 135| finita), fusse unita con cosa infinita, acciò che infinitamente
22     3, 135|  Deitá, come decto è.~ Questa infinita ed etterna providenzia di
23     3, 141|    dare, e la ricchezza mia è infinita; anco ogni cosa è facta
24     3, 143|   pena finita, e costoro pena infinita, morendo in stato di danpnazione.
25     3, 147|       Chi n’è cagione? La mia infinita providenzia, che ho proveduto
26     3, 153|    tua; piacciati, per la tua infinita bontá, di dirmi della sua
27     4, 154|    poi Io costrecto dalla mia infinita bontá, vedendo che l’uomo,
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