Parte, capitolo

 1     1,  23|        e datolo a mangiare agli animali, cioè a diversi e molti
 2     1,  33|        alcuna volta sonno tanto animali che le figliuole e i congionti
 3     1,  39|   nascendo nella stalla fra gli animali, e poi morendo in mezzo
 4     2, 116|       corpi ne sonno morti come animali.~ Sí che questo peccato
 5     2, 123|         di ragione, sonno facti animali per li loro difecti e stanno
 6     2, 124|        gl’inghioctisca, né agli animali che gli devorino, né alle
 7     2, 125| ingrassare altro che loro e gli animali; e l’una bestia nutrica
 8     2, 126|         nel corpo tuo, e i tuoi animali amarai piú che me. E chi
 9     2, 127|   dimòni con teco insieme e gli animali, cioè i grossi cavagli che
10     2, 127|         però ti dilecti in essi animali. Tu non vedi, ché, se tu
11     2, 127|        Ed è facta receptacolo d’animali, perché vivono come animali
12     2, 127|     animali, perché vivono come animali bruti disonestamente; unde
13     2, 129| ragionevoli, perché sonno facti animali per li loro difecti, non
14     2, 130|          ne fanno riceptacolo d’animali. O carissima figliuola,
15     2, 130|       dentro ne l’anima tua gli animali de’ molti peccati mortali;
16     3, 140|    germina e’ fructi, con molti animali, per la vita dell’uomo;
17     3, 141|        legno secco, pascere gli animali bruti e i pesci del mare,
18     3, 141|       pesci del mare, tucti gli animali della terra e gli ucelli
19     3, 151|        stare ine in mezzo degli animali in tanta povertá, che Maria
20     3, 151|  qualunque stato e’ sieno. Agli animali li fo provedere in diversi
21     4, 156|        contrario. Essi, sí come animali sfrenati, perché non hanno
22     4, 165|  obbediente a questa virtú, gli animali le sonno obbedienti, l’acqua
23     4, 165|          E se tu raguardi negli animali, medesimamente. Unde quello