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1 5, 2| in La bibliofilia, 3,1901-02) non accetta l’ipotesi del 2 | 105 3 5, 2| contata» per «contato».~ a c. 107a col. 1a, verso la fine: « 4 | 109 5 5, 2| 43 righe per faccia; a c. 10b la scrittura si divide in 6 1, 59| giongono al secondo del cuore.[110]~ 7 5, 2| mano. Infatti, dalla c. 111a fino a c. 137, ove termina 8 5, 2| fiorami nei margini. A f. 115a, con scrittura antica, ma 9 5, 2| e la piú notevole è a c. 117b. Poche postille marginali, 10 5, 2| lettera è ripetuta. A f. 11a comincia il Dialogo: «Al 11 5, 2| Del Nero. Appiè della c. 122b, d’inchiostro rosso, è il 12 | 124 13 | 125 14 5, 2| Riccardiana di Firenze[24].~ 9) 1267, cart.; sec. XV; mm. 340 15 5, 2| per «contritione».~ a c. 127a col. 2a, poco dopo la metá: « 16 | 130 17 5, 1| scritta in latino l’anno 1376. Se ne conserva un antico 18 5, 2| cuoio, con fermagli.~ 10) 1391, P. II 19 cart.; sec. XV; 19 5, 2| miram quam dedisti».~ 11) 1392, P. II 18 membr.; sec. XV; 20 5, 2| prima mano, seguono:~ 1o c. 139a: «La venerandissima vergine 21 5, 2| benché onestamente».~ 2o c. 141a: «Certi nuovi misteri che 22 5, 2| maestro Raimondo».~ 3o c. 142b: «Certe parole, le quali 23 5, 2| mensis maij anno Domini 1438 per manus cuiusdam fratris 24 5, 2| d’ottobre Amene».~ A ff. 143a-144a: «Repertorio de dialogi 25 5, 2| notaio fiorentino, l’anno 1445, e finito il giorno 17 di 26 | 145 27 5, 2| ch’esso fu copiato l’anno 1454 per mano del presbitero 28 5, 2| quella del cod., la data: 1459. Leg. marciana.~ l)~ Nel 29 5, 2| dei capitoli. In fine: «1467, 23 novembris de sancto 30 | 147 31 5, 2| Azzoguidi stampò in Bologna dal 1471 al 1481. Si conoscono 17 32 5, 2| monasterio a XI di giugno 1473, e finissi a VII di novembre 33 5, 2| Caterina da Bologna, c. 1475. Il Fossi (Cat. codd. saec. 34 5, 2| stampò in Bologna dal 1471 al 1481. Si conoscono 17 opere impresse 35 5, 2| Capcasa. Hain, 4690: «17 marzo 1482»; il Reichling (fasc. IV, 36 5, 2| dorso in pelle. In fine a c. 148a, con scrittura identica 37 5, 2| ristampò il Dialogo nel 1494 a 17 de mazo (Hain-Copinger, 38 5, 2| cosí», ecc. All’ultima c. 149a un principio d’indice.~ 39 | 150 40 5, 2| Bonebach (Copinger, II, 1503; Proctor, An index to the 41 | 151 42 5, 2| in ordine cronologico:~ 1511, Ferrara, L. de Rubei da 43 5, 2| 8o. Nel British Museum.~ 1517, Venetia, C. Ariuabeno: 44 5, 2| della Nazionale di Firenze.~ 1519, Londra, Wynkyn de Worde: 45 | 153 46 5, 2| pp. Nel British Museum.~ 1540, Venetia, Marchio Sessa: 47 5, 1| pubblicato in Venezia nel 1543 in un piccolo volume, che 48 5, 2| Pietro Lando. ff. num. 224.~ 1547, Venetia, P. Nicolini da 49 5, 2| Firenze, fondo Nencini.~ 1553, Colonia, I. Gennepaeus: 50 5, 1| separatamente a Lovanio nel 1554, e ve n’è una copia nella 51 5, 2| cardinale inginocchiato. A c. 155b una nota, di scrittura identica 52 5, 2| sancta Catarina martire anyo 1568 comence yo fray Francisco 53 5, 2| Nella Nazionale di Parigi.~ 1579, Venezia, Farri: Dialogo. 54 | 158 55 5, 2| experientia che ebbe di lei».~ 1580, Parigi, G. Mallot: Le Dialogue 56 5, 2| le p. E. Bourgoing), 8o.~ 1583, Ingolstadt, Sartorius: 57 5, 2| Nazionale di Firenze, ecc.~ 1589, Venezia, G. Cornetti: Dialogo. 58 | 159 59 5, 2| the books printed in the 15th century, Baltimore, 1906).~ 60 5, 2| le altre sono versioni.~ 1601, Colonia Agrippina, Birckmann: 61 5, 2| sumptibus A. Mylii. 8o.~ 1602, Parigi, R. Chaudière: La 62 5, 2| Sarzina [Giacomo Scaglia], 1611, e quella del Gigli, della 63 | 163 64 | 164 65 5, 2| p. Ed. Bourgoing). 8o.~ 1648, Parigi, S. Huré: La doctrine 66 | 166 67 | 168 68 | 169 69 | 170 70 5, 2| quale fu di poi l’anno 1704 trascritto da me da altro 71 5, 1| Girolamo Gigli; il quale dal 1707 in poi pubblicò in quattro 72 | 171 73 5, 2| progressi della stampa, Bologna, 1722) e L. Frati (Opere della 74 5, 2| desiderio...». Finisce a c. 174b: «... del quale lume pare 75 5, 2| di opuscoli, XL (Venezia, 1784).~ [31] Cfr. don Leone Allodi, 76 5, 2| dipartimento dell’Arno (1808) dalla commissione degli 77 5, 2| seraphica uergine....» A f. 180b: «Impressa in Venetia per 78 5, 2| testi di lingua, Venezia, 1839) e l’Ilari (op. cit.) avvertono 79 5, 1| nell’Arch. stor. ital., IV (1843), 29-48.~ [5] Barduccio 80 5, 2| vi si conservano (Siena, 1846-48); La bibliografia inedita 81 5, 2| palatini di Firenze (Firenze 1853); Ad. Bartoli, I codd. palatini 82 5, 2| bresciana nel sec. XV, Brescia, 1854). In 8o gr.; 191 ff. s. 83 5, 2| rares et précieux, Dresde, 1861 e seg.) affermano che questa 84 5, 1| Grottanelli, Bologna G. Romagnoli, 1868, si legge: «Solo nel 1378 85 2, 94| nel corpo mistico della[187] sancta Chiesa e nella dolce 86 5, 2| le p. F. L. Cardon. 8o.~ 1875, Parigi, Poussielgue-Rusand: 87 5, 2| altri codici.~ [21] Nel 1882 fu poi donato dal sig. Gregorio 88 5, 2| rheno-traiectinae (Traiecti ad Rhenum, 1887).~ [443]~ 89 5, 2| bibliografia bolognese, Bologna, 1888-89) non citano l’ed. Azzoguidi. 90 5, 2| d’Italia, t. 1 (Forlí, 1890).~ [32] Cfr. I. Luchaire, 91 5, 2| del Cartier. 1 vol. 8o.~ 1896, Londra, Kegan Paul and 92 5, 1| di Pavia (Torino, Bocca, 1897), p. 436. Il Magenta dice 93 5, 2| d’hist., fasc. avril-juin 1899.~ [33] Cfr. A. Mortara, 94 5, 2| the XV century, London, 1902) riconobbe che Franciscus 95 5, 2| fasc. II, p. 27, Monachi 1905-11): Libro della diuina 96 5, 2| Marciani italiani (Modena, 1909-1911).~ [29] Cfr. Ioh. Bened. 97 5, 2| presso a Firence». Da cc. 190a-201b Miracoli e Transito di santa 98 5, 2| comunicò, in data 3 febbraio 1912, che il detto cod., perché 99 2, 98| che ti toccai in comune.[196]~ Tu sai, come Io ti 100 5, 2| c. La tav. delle materie (1a-10) sta innanzi al Dialogo 101 5, 2| della divina providenza, cc. 1a-190a. Tav. dei 167 capitoli, 102 5, 2| Tav. dei 167 capitoli, cc. 1a-5a. Finito il Libro detto Dialogo 103 5, 2| La tav. dei capitoli cc. 1a-6b. A c. 8a com.: il Liber 104 | 1b 105 5, 2| iniziale dorata. In fine 201b, di mano del copista: «Anno 106 2, 101| affliggendo la propria sensualitá.[206]~ 107 2, 103| colui per cui tu preghi[208] alcuno lume di grazia e 108 2, 103| egli è mio e non vostro;[209] ma abandonate il giudicio, 109 2, 104| infinito desiderio, cercando[211] l’onore di me e la salute 110 5, 2| diuine doctrine...» A f. 212a: «Explicit liber... Katherine 111 2, 106| anima doppo la visitazione,[213] e la fame delle virtú, 112 2, 106| ricevuta, è dal demonio e non[214] da me, non obstante che 113 2, 107| che in veritá non bussa a[216] la porta della sapienzia 114 2, 108| levata la mente e specolando[217] nella Veritá etterna con 115 2, 108| schiecti e morti ad ogni loro[218] volontá e pareri, e senza 116 2, 108| me, però te l’adimando.[219]~ 117 2, 110| può dividere né il caldo[221] suo da la luce né la luce 118 2, 110| natura umana, né per morte[222] né per verun’altra cosa 119 2, 110| in sé questo lume. Cosí[223] voi, se ne l’anima vostra 120 2, 110| tucto, e tucto si rimane.[225]~ 121 2, 111| vedi che ’ sentimenti del[227] corpo sonno ingannati, 122 2, 113| essere come angeli. In ogni[229] anima richieggio puritá 123 2, 115| virtú di questo sangue. A la[232] porta di questo cellaio 124 2, 116| Sangue, perché hanno levata[234] la reverenzia, e levatisi 125 2, 116| perseguitare il Sangue.[236]~ 126 2, 117| legame è suggellato col[237] suggello della tenebre, 127 2, 119| Sole, illuminandolo nella[240] potenzia mia e nella sapienzia 128 2, 119| uniti. Unde Io voglio che tu[242] sappi che per neuna cosa 129 2, 119| veggono, non correggono; anco[243] si lassano legare con le 130 2, 119| nel corpo mistico della[244] sancta Chiesa per vostra 131 2, 119| È vero che l’essere e le[245] grazie che Io ho poste 132 2, 120| però che questa dignitá[248] tocca a’ buoni e a’ gattivi: 133 2, 120| sacramenti ricevete la vita[249] della grazia, ricevendoli 134 2, 121| in utilitá della Chiesa.[251]~ Ed essi fanno el contrario: 135 2, 121| vita loro ne’ subditi e ne[252] l’altre creature che hanno 136 5, 2| cataloghi, n. IV) leggesi a cc. 252a — 254a attribuita a fra 137 5, 2| IV) leggesi a cc. 252a — 254a attribuita a fra Tommaso ( 138 2, 123| disponere al misterio che[256] hai a fare la mactina, 139 2, 124| e’ miseri s’hanno facto[257] signori) lo’ dispiace. 140 2, 124| tu eri venuta a tanto che[258] tu non potevi piú, come 141 2, 124| molto maggiormente in questi[259] che Io ho tracti che vivano 142 2, 125| subdito nelle mani delle[261] dimonia, anco spesse volte 143 2, 125| subdito né del prelato. E però[262] colui che vuole intrare 144 2, 125| la mensa de l’altare se[263] l’hanno presa per una consuetudine 145 2, 126| come Io t’ho decto.[264]~ Di questi tre vizi l’uno 146 2, 126| tanta miseria. O abominevole[265] e miserabile uomo, non 147 2, 127| règgine i tuoi figliuoli.[268]~ O miserabili, dove sonno 148 2, 127| andandoli uno a chiedere[269] consiglio sopra questa 149 2, 127| giuoco e a riso e a crescere[271] e multiplicare le substanzie 150 2, 128| perché sonno facti ministri[273] de l’umile e immaculato 151 2, 128| dato, che tu percuota me[274] con le corna della superbia 152 2, 128| farebbero Dio. Chi l’ha tolto il[275] cognoscimento? la superbia. 153 2, 129| riprendendo se medexima, né[278] reprendendo le pecorelle 154 2, 129| andará per fare quello che[279] debba fare; e una parola 155 2, 129| quale ricevete nel Sangue,[282] che tucti e’ peccati che 156 2, 130| fiume senza alcuno ritegno.[284]~ E se egli non si corregge, 157 2, 131| continua orazione. La volontá[285] sensitiva ucise con odio 158 2, 131| volere vedere se potessero[286] acquistare alcuna cosa. 159 2, 131| ogniuno, e Io ti favello[287] in generale. E anco ricevono 160 2, 131| virile pastore hai seguitata[288] la doctrina del vero e 161 2, 132| l’acusano miserabilmente,[289] perché alora cognosce la 162 2, 132| figliuoli e aricchiti e’ parenti[292] tuoi, e haitelo cacciato 163 2, 133| tesoro che v’è ministrato per[295] le mani loro, cioè del 164 2, 133| gli altri fuste pecorelle,[296] le quali sempre pasceste 165 2, 134| caritá comune e amore che[297] tu mostri a le tue creature? 166 2, 134| angeli terrestri in questa[298] vita. Mostrato hai la virtú 167 2, 134| misericordia: risponde lo’[299] dunque. Io so bene che 168 2, 134| Figliuolo, Cristo dolce Iesú.[301]~ [303]~ 169 2, 134| Cristo dolce Iesú.[301]~ [303]~ 170 3, 135| unii la natura divina con[305] la natura umana, per la 171 3, 135| Io ti narrai, è il Corpo[306] e ’l Sangue di Cristo crocifixo 172 3, 136| a ogniuno secondo el suo[309] stato. E perché veruno 173 3, 137| essere che egli ha avuto da[310] me. El quale essere gli 174 3, 138| similitudine mia con tanta[311] dolcezza d’amore. Apre 175 3, 138| poterlo fare. Ma, come macto,[312] egli andare vuole col sentimento 176 3, 138| Io gli amai senza essere[313] amato da loro. Ed essi 177 3, 139| medesimi, che l’ha tolto[314] el lume, e però non cognoscono 178 3, 140| ragione, né puoi sperare in te[315] né confidarti del tuo sapere. 179 3, 140| El cielo adornato degli[316] ucelli; la terra germina 180 3, 140| la natura vostra umana.[317]~ Doppo questa unione fece 181 3, 141| per gloria e loda del nome[319] mio. Io so’ giocondo, che 182 3, 141| umilitá, e però è facto[321] signore signoreggiando 183 3, 141| naturale che Io l’ho dato.[322]~ 184 3, 142| ben ti ricorda d’averlo[323] udito e provato in te medesima. 185 3, 142| Pavolo mio dolce banditore,[324] con tanto desiderio di 186 3, 142| consecrava. Ed essendo egli da[325] l’uno capo della chiesa, 187 3, 142| nondimeno anco te ne dirò.[326]~ 188 3, 143| fuste; senza essere amato[327] da voi, Io v’amai ineffabilemente. 189 3, 143| però che io so’ lo Idio[328] vostro giusto, che a ogniuno 190 3, 144| d’empire il ventre suo,[330] non raguardando la misera 191 3, 144| ma l’essere e ogni grazia[331] che è posta sopra l’essere 192 3, 145| la quale rode l’anima.[335]~ Alcuna volta uso uno piacevole 193 3, 145| mia bontá che, essendo nel[336] corpo mortale, gustano 194 3, 145| decto è. E con la grande[337] tribulazione che sostengono, 195 3, 146| ben ti ricorda, che col[338] mezzo de’ servi miei Io 196 5, 2| II, 2, p. 253; Pellechet, 3389; Proctor, 6521; Reichling, 197 3, 146| manda perché gli aitino[339] a mectere e’ pesci nella 198 3, 147| perché sonno legati insieme,[341] come in un altro luogo 199 3, 147| participará il bene l’uno de[342] l’altro, e piacevoli al 200 3, 148| nferno ne va la puzza sua.[344]~ Io proveggo quel povarello, 201 3, 148| purgatorio, vi trovarrai la mia[345] dolce e inextimabile providenzia 202 3, 149| conducoli bene alcuna volta[346] in su la extremitá, perché 203 3, 149| apieno, e tanto ne levarono[348] di su la mensa, che pienamente 204 3, 150| sangue del Verbo unigenito[349] mio Figliuolo. Èscene rivendarìa 205 3, 150| loro avendola perduta, con[350] rimproverio e vergogna 206 3, 150| cognoscere il danno loro.[351]~ 207 3, 151| croce, in tanta povertá,[353] che la terra e il legno 208 3, 151| pietá e misericordia, perché[354] n’ha tracto il tiranno 209 3, 151| avendo cognosciuto col[355] lume della fede che, dal 210 3, 151| Potrassi dolere di lassare[356] le ricchezze del mondo, 211 3, 151| che gli faccia danno piú[357] né freddocaldogrossi 212 3, 152| misericordia. Con fede viva tiene[358] che il desiderio tuo e 213 3, 153| io l’abbi o non l’abbi.[361]~ [363]~ 214 4, 154| halle unite insieme, che[365] mai non si perde l’una 215 4, 154| questa e ogni altra virtú.[366]~ 216 4, 155| obstante che ella sia aperta[367] per lo Verbo; però che 217 4, 155| perché hanno veduto col lume[368] della fede che in altro 218 4, 155| dileczione del proximo![369] Tu se’ unta di vera umilitá, 219 4, 156| l’obbedienzia di volere[370] obbedire a’ comandamenti 220 4, 156| superbia, col quale tagliare[371] spegnerete l’odio che avete 221 4, 157| actualmente e mentalmente.[372]~ Voglionsi questi cotali, 222 4, 158| per ricevere l’anime che[373] vogliono còrrire a questa 223 4, 158| ordini si reggevano in fiore[374] di virtú con vera povertá 224 4, 158| e non comune, da pochi e[375] buoni. «Pochi» dico, perché 225 4, 158| de l’intellecto, ma per[376] questo miserabile vizio 226 4, 158| rende lume ne l’ordine suo[377] e del corpo mistico della 227 4, 159| padrone di queste navicelle[378] fondate col lume della 228 4, 159| e non gictarla da loro.[379]~ E perché i veri obbedienti 229 4, 159| pure passare gli conviene[380] per questo sportello, e 230 4, 159| nemici), né escire de’[381] costumi e delle buone consuetudini 231 4, 159| perché, con caritá fraterna,[382] quel bene che egli ha in 232 4, 159| il frate piú obbediente e[383] sollicito di lui, egli 233 4, 159| prelato suo; ma, chiamandolo,[384] umilemente torna a lui, 234 4, 160| propria sua volontá, che è una[385] volontá, Io ne gli rendo 235 4, 160| obbediente infino a la morte.[386]~ 236 4, 161| gli conviene o per forza[387] o per amore. Meglio gli 237 4, 161| della morte, non avarebbe[388] piú rimedio? No, che egli 238 4, 161| non conporta il fratello[389] suo, né può sostenere una 239 4, 161| navicella de l’observanzie de[390] l’ordine, affoghila nel 240 4, 162| saranno acti a cadere in[391] giudicio in quegli che 241 4, 162| longa consuetudine e usanza.[392]~ Che modo ci sará in costoro 242 4, 164| con la virtú de l’amore.[396]~ È ben vero che in molte 243 4, 164| e cosí tucti gli altri.[397]~ 244 4, 165| trapassare l’obbedienzia mia[399] o per obbedire a me promptamente, 245 4, 165| in cui gusta e mangia[400] la mia veritá, cognosciutala 246 4, 166| veritá fu questa: che Io[403] vi creai perché aveste 247 4, 167| pazzo della tua creatura.[405]~ O Trinitá etterna! O Deitá, 248 4, 167| nel lume della fede spero:[406] non mi lassa venire meno 249 5, 2| Vaticana[27].~ 17) Cod. Barber. 4063, segno prec. XLVI. 5; membro 250 4, 167| creature, che dentro ci si[407] specchiaranno. Tu risponde, 251 4, 167| tuo inutile fratello.~ [410]~ 252 5 | NOTA~ [411]~ 253 5, 1| utilissime veritá»[2]. [412]~ Ma, poiché la pace avvenne 254 5, 1| correggesse, perciocché[413] la maggior parte n’aveva 255 5, 1| sed ego latinizavi[11]. [414]~ Lo voltò in latino anche 256 5, 1| sicché», ecc. sostituirono[415] costantemente il verbo « 257 5, 1| Egli adottò, è vero, alcune[416] varianti; ma, per la maggior 258 5, 1| furono da lei dettate ai suoi[417] discepoli[16]. E questo 259 5, 1| in tempo posteriore, al[418] margine, con le rubriche 260 5, 1| Siena, che, non contento,[419] nella sua grande benevolenza, 261 5, 2| per col. intera, dal f. 41a a 140b; rubriche e iniziali 262 5, 1| notate in fine del vol.~ [420]~ 263 5, 2| libro fece la venerabile[421] Caterina da Siena mantellata 264 5, 2| virginis senensis vita».[423]~ In questo codice è un 265 5, 2| agravòe infino al fine».[424]~ 4o c. 143 a: «Certi ponti 266 5, 2| sec. XVI, pei ff. 141-144;[425] bianchi i ff. 7-10; capitoli 267 5, 2| qui hic infra sequitur,[426] translatus fuit per quemdam 268 5, 2| note musicali; bianche le[428] cc. 6 e 202-205; le altre 269 5, 2| le iniziali; ultimi ff.[429] rosicchiati al margine 270 5, 2| misas de paracuellos...».[430]~ f)~ Nella Palatina della 271 5, 2| ammirabile vergine beata Caterina[431] da Siena...». Segue la 272 5, 2| hunc et edita exemplaria».[432]~ m)~ Nel monastero dei 273 5, 2| scrittura di piú mani:[433] carat. semigotico quasi 274 5, 2| di Pavia; e, se alchuna[434] persona, de quale conditione 275 5, 2| finem mensis novembris».[435]~ q)~ Nella Bodleiana di 276 5, 2| questa ed. è essenzialmente[437] differente da quella dell’ 277 5, 2| colofono: Anno MCCCCLXXVIII[438] die vero vicesima octaua 278 5, 2| rappresentante santa Caterina. A[439] f. 2a «Epistola prophemiale ( 279 5, 2| nella Nazionale di Palermo;[440] 2 nella Nazionale di Parigi; 280 5, 2| per opera di Caterina. Il[441] poemetto è preceduto da 281 5, 2| Traiecti ad Rhenum, 1887).~ [443]~ 282 Var | mancano~~~~53 r.~~~~2~~~ [444]~ ~~~Pag.~di~questa~edizione~~~~ 283 Var | manca~~~~88 r.~~~~1~~~ [445]~ ~~~Pag.~di~questa~edizione~~~~ 284 Var | sufficiente...~~~~113 r.~~~~1~~~ [446]~ ~~~Pag.~di~questa~edizione~~~~ 285 Var | spregiava...~~~~12 r.~~~~1~~~ [447]~ ~~~Pag.~di~questa~edizione~~~~ 286 Var | mancante alla carta 146.~ [449]~ 287 | 46 288 5, 2| paleotipi (Hain-Copinger, 4689; Copinger, II, 2, p. 253; 289 5, 2| de mazo (Hain-Copinger, 4692; Proctor, 4998; Reichling, 290 5, 2| di Pavia (Hain-Copinger, 4693; Proctor 7034; Lechi, Della 291 5, 2| L’ed. del De Dacia, Hain, 4694 (cfr. Proctor, p. 450) è 292 5, 2| L’ed. di Franc. N. (Hain, 4696, cfr. Proctor, p. 450) è 293 5, 2| di Venezia[28].~ 18) No 4790. membr.; in f.o; mm. 198 294 5, 2| Hain-Copinger, 4692; Proctor, 4998; Reichling, fasc. II, pp. 295 | 56 296 | 59 297 5, 2| beate Katherine. Nei f. 5b-152a il Liber divine doctrine 298 | 62 299 5, 2| Firenze[25].~ 15) Palat. 55. (637. E, 5, 10, 1); cart.; di 300 | 65 301 5, 2| Pellechet, 3389; Proctor, 6521; Reichling, fasc. IV, p. 302 5, 2| corrette, come ad es.:~ a c. 65a col. 1a, in princ.: «dicosta» 303 | 66 304 5, 2| margini super. delle cc. 66b, 67a e 71a leggesi: «Lo 305 | 67 306 5, 2| books in the Brit. Mus. n. 6723): Libro dela divina doctrina 307 5, 2| dal cat. Boutourlin n. 678) e il Graesse (Trésor de 308 5, 2| margini super. delle cc. 66b, 67a e 71a leggesi: «Lo scorticato 309 | 68 310 5, 2| di grandissimo dolore».~ 6o c. 146 b: «Una notabile 311 5, 2| Hain-Copinger, 4693; Proctor 7034; Lechi, Della tip. bresciana 312 5, 2| super. delle cc. 66b, 67a e 71a leggesi: «Lo scorticato 313 5, 2| posteriore; ad esempio alla c. 77b: «Nota hic de contemplatione 314 5, 2| Flavio Petrucci».~ Le cc. 78b e 79a sono scarabocchiate 315 5, 2| Petrucci».~ Le cc. 78b e 79a sono scarabocchiate nei 316 | 7a 317 5, 2| miniatura sulla iniziale a f. 7b rappresenta santa Caterina 318 5, 2| Orate pro scriptore»).~ 7o c. 148 b: Chiude il volume 319 | 84 320 | 85 321 | 86 322 | 87 323 | 91 324 | 93 325 | 97 326 | 99 327 5, 2| dicosta» per «discosta».~ a c. 99a col. 1a: «contata» per « 328 | 9a 329 5, 2| permudará questo libro, el quale á nome Dialogo, per... retegnirlo 330 5, 2| doctrine de Dieu enseignée à sainte Catherine de Siene... 331 5, 2| ff. non num.; segno AA, a-x8, y4; 2 coll.; 38 l.; iniz. 332 5, 2| num.; 2 coll.; 40 l.; segno a-z, r8. È l’ed. principe della 333 5, 2| 180 ff. non num.; segno AA, a-x8, y4; 2 coll.; 38 l.; 334 5, 1| nella versione italiana dell’ab. Piccolomini; ve ne sono 335 1, 47| questi perfecti l’observano abandonando el mondo con tucte le delizie 336 3, 145| ti narrai. E quanto piú abandonano loro, piú truovano me. E 337 2, 66| modi, come detto è), debba abandonare l’orazione vocale. Poi, 338 2, 103| mio e non vostro;[209] ma abandonate il giudicio, che è mio, 339 5, 1| don Leone Allodi, dotto abate del monastero di San Benedetto 340 1, 51| affecto. Questo amore ha abbaccinato l’occhio, che non discerne 341 2, 129| era debile, comincia ad abbaiare tanto velocemente che quasi 342 Inc, 4| del cognoscimento di te; e abbassata che tu se’ nella valle de 343 2, 107| chiedere l’aiutorio mio; né abbassi la voce tua di chiamare 344 | abbiam 345 | abbiamo 346 | abbiano 347 4, 159| illusione del dimonio, gli abbondano in cella, non si pone a 348 2, 127| spirituali, come debbono, abbondarebbero nelle temporali. E molte 349 2, 128| di tanta umilitá, debbi abbracciare la croce; e tu la fuggi 350 3, 151| da ogni vana ricchezza, e abbracciarono la sposa della vera povertá 351 3, 151| loro e delle ricchezze, abbracciati con la sposa della povertá 352 2, 119| anco era lucida, ed erano abbracciatori della povertá voluntaria 353 3, 149| della providenzia mia e abbraccino la sposa della vera povertá. 354 5, 1| descrizione, la quale, un po’ abbreviata, vien riprodotta qui appresso.~ 355 3, 148| facte in istato di grazia, abbreviate a loro il tempo della pena 356 5, 2| 1o lo scarso uso delle abbreviature; 2o la «e» congiunzione 357 2, 126| sostenni che Elli fusse abeverato di fiele e d’aceto; e tu, 358 2, 124| unigenito mio Figliuolo, abitando e nascondendovi nella caverna 359 2, 123| nelle case loro dove essi abitano. E peggio è però che essi 360 3, 142| ministro, che se’ degna d’abitare ne l’inferno per li tuoi 361 Inc, 1| nella virtú, abituata e abitata nella cella del cognoscimento 362 4, 159| navicella de l’ordine; e cosí è abitatore della cella, fuggendovi 363 1, 33| Io la feci cielo, dove Io abitavo per[64] grazia celandomi 364 1, 11| essere in tucto morta e abnegata e sottoposta a la volontá 365 2, 127| Chiesa mia in tanti difecti e abominazioni. Essi non cercanovanno 366 2, 127| casa mia casa d’orazione, abondando delle grazie e virtú loro. 367 4, 167| occulte; unde, dove abbonda l’abondantissimo lume della fede tua quasi 368 1, 38| portate per me, con tanta abondanza d’amore e dispiacimento 369 2, 127| perderle, però che, se eglino abondassero in virtú e pigliassero la 370 3, 151| trovati di quelli che sonno abondati nelle grandi ricchezze, 371 2, 128| croce; e tu la fuggi ed abracciti con le inique e inmonde 372 2, 75| quale Sangue gitta, ne l’absoluzione, sopra la faccia de l’anima.~ 373 2, 129| la creatura a lui che l’absolva perché sará legata in peccato 374 Var | 22~~~~...aquae sudorem abundanter effusum... ipsa contempnebat...~~~~ 375 2, 77| da’ colpi che nol possono accanare se esso non si trae l’arme 376 1, 34| invidia e amore proprio s’accecarono, e però non cognobbero la 377 2, 85| lucerne ad illuminare gli accecati e grossi intendimenti. Levavano 378 1, 17| salute nostra, teneva modo d’accendere maggiore amore e dolore 379 2, 110| candela in sé è spenta, e accendesi ricevendo questo Sacramento. « 380 2, 110| piú, e andassero al lume e accendessero le candele loro; poniamo 381 Inc, 2| sancta Chiesa. Tucto questo l’accendeva il fuoco del sancto desiderio, 382 5, 2| asserzione; della quale, come ho accennato piú sopra, è lecito dubitare, 383 5, 2| alla fine. Si nota però un accenno di altra partizione in cinque 384 1, 14| ne l’altra, ricevecti e acceptai el sacrifizio del sangue 385 1, 22| unita con essa natura umana acceptasse il sacrifizio del mio Figliuolo, 386 2, 115| religione cristiana. Chi era acceptato e unto da lui n’era facto 387 3, 151| in sé ragione. Non sono acceptatori delle creature in cui riluce 388 2, 93| quali sono piacevoli e accepti a me; come feci al glorioso 389 1, 36| fede. El quale lume traesti acceso del sancto baptesmo, e tu 390 5, 2| bibliofilia, 3,1901-02) non accetta l’ipotesi del Giustiniani 391 2, 112| grazia, consumato quello accidente del pane. Io vi lasso la 392 2, 94| disecca e consuma el corpo, e acciecalo spiritualmente e corporalmente, 393 1, 11| perché non sarebbe sola ma accompagnata con la vera discrezione, 394 3, 147| piei ne l’andare. Tucti s’accordano in uno medesimo suono: a 395 2, 131| volontá fusse ordinata e accordata con la volontá mia, non 396 3, 147| corde con prudenzia e lume; accordate tucte a uno suono, cioè 397 2, 128| superbia, e chiunque se gli accosta, percuote.~ O disaventurato 398 1, 40| rodendosi in se medesima, e accrescele sempre pene, e spezialmente 399 5, 2| iniziali colorate; scritto accuratamente; macchiato nelle ultime 400 5, 2| predicatorum ordinis». In fine: «Accuratissime impressus ac emendatus in 401 5, 2| in latinum conversi, nunc accuratius typis excusi... sumptibus 402 2, 131| da lui. El mondo nol può accusare, però che egli cognobbe 403 2, 130| nel ponto della morte ad accusarlo, come Io ti dixi.~ 404 2, 131| la propria sensualitá l’accusavano, e cosí è la veritá, ora 405 1, 48| quale è quella cosa che gli acieca, cioè la nuvila de l’amore 406 1, 44| quella che egli ha per sé, aciecando con le delicie e stati del 407 2, 85| ignoranti superbi scienziati aciecano nel lume, perché la superbia 408 1, 44| Ma è vero che l’anima, aciecata da l’amore proprio, non 409 3, 141| sensualitá. Perché tucto s’aciecò nel suo vedere, sta in perfectissimo 410 2, 98| dignitá e bellezza, Io l’acompagnai con la piú vile cosa che 411 2, 75| questa speranza conducersi ad aconciare i facti suoi ne l’ultima 412 3, 152| la elegge per sua sposa, aconpagnata con la sorella della viltá. 413 4, 154| l’amore non è solo, ma è aconpagnato di tucte le vere e reali 414 1, 51| una cosa con la volontá, acordandosi con lei. Egli è legato in 415 2, 100| anima: e però quanto piú s’acosta a me, tanto diventa piú 416 2, 78| longa e non s’ardisce d’acostare. El mondo percuote nella 417 2, 110| 224] che stridare quando è acostata al fuoco: che, subbito che ’ 418 4, 158| questa navicella. Egli s’acostò con la mia Veritá, mostrando 419 2, 124| ve ne dovete ingegnare d’acquistarla continuamente. Voi dovete 420 2, 66| la imperfeczione loro e acquistâro la perfeczione. Con che? 421 3, 150| per loro virtú l’avessero acquistate! Non vedendo che per loro 422 4, 167| lume. Nel lume della fede acquisto la sapienzia nella sapienzia 423 2, 68| amore e per conservarla e acrescerla nella virtú de l’umilitá 424 4, 155| dispiacimento di te e del mondo; actaccala al piacere di me tuo Creatore: 425 1, 46| come aciecati palpando e actaccandosi a quel che toccano. E perché 426 1, 49| dirizzarsi verso la riva per actaccarsi al ponte.~ Ma non è sufficiente 427 4, 161| contrari alla navicella. Sta actaccato solo per li panni, portando 428 1, 54| vaso con che egli possa actègnare. Né non si cura d’avere 429 2, 66| affecto. Le quali non pare che actendano ad altro se none in compire 430 2, 65| non debbi pensare altro né actendere ad altro che a quel che 431 2, 133| allegrezza, ma umilmente actendete a l’onore di me e alla salute 432 2, 119| timore servile, perché non actendevano a loro medesimi, ma solo 433 3, 140| E Io fui fedele a lui, actenendoli quello per che Io l’avevo 434 3, 138| sapere. E non si vorranno actenere a me, che sovero lume 435 2, 133| dimandasti, volendo tu che Io t’actenesse quel che promesso t’aveva.~ 436 1, 31| che la promessa le fusse actenuta. E ripigliando Dio le sue 437 2, 66| Pare che pongano affecto e actenzione a l’orazione solo nel dire 438 2, 102| dire in particulare, ma actienti a la parte piú sicura, acciò 439 2, 66| insieme come la vita activa e la vita contemplativa.~ 440 2, 132| la ragione fece serva), l’acusano miserabilmente,[289] perché 441 5, 2| testo, sono i segni per additare passi degni di attenzione. 442 5, 2| Hainii-Copingeri Repert. bibliogr., additiones et emendationes, fasc. II, 443 3, 151| e l’amore delle virtú l’addorna; tra’ne ogni dubbitazione, 444 3, 151| abisso della divina caritá. L’addornamento di questa cittá è la pietá 445 1, 58| però la vecchia: anco s’adempi. E cosí dixe la mia Veritá: « 446 2, 134| Chiesa tua. Pregoti che tu adempia quello che tu mi fai adimandare. 447 2, 125| observare l’ordine, non l’adempiono; della quale obbedienzia 448 3, 144| nome mio. Per questo modo adempirá la volontá mia in sé, ricevendo 449 2, 86| se ben ti ricorda, che Io adempirei e’ desidèri vostri dandovi 450 2, 89| perché è amata da me. Cosí adempirete il comandamento della legge: 451 2, 109| cosa potresti fare; ed Io adempiroe i desidèri tuoi. Ma non 452 2, 81| veritá che la veritá mia è adempita in loro, cioè che mi rendono 453 1, 41| voi. El quale desiderio è adempito da me da la parte mia, colá 454 5, 1| Santa Sede. Questa missione, adempiuta da lei in mezzo a gravi 455 5, 2| Ch’ha di suo desidèr sanct’adenpire».~ 2~ CODICI MINORI[A]~ 456 2, 102| dichiarata di quello che m’adimandasti, t’ho decto del lume comune 457 1, 18| amore e dolore me l’hai adimandata.~ 458 2, 108| le petizioni che Io t’ho adimandate, però che io cognosco per 459 2, 91| desiderio con che ella me l’adimandava. che Io per acrescimento, 460 2, 134| tuo Figliuolo, el quale t’adimandiamo per gloria e loda del nome 461 2, 104| molti accidenti che possono adivenire, si conviene lassare. E 462 2, 104| ingannato, però che spesse volte adiverrá che fará meglio colui di 463 3, 137| morte la quale dará grande admirazione agli uomini del mondo. Parrá 464 2, 125| che dimòni; posti perché adnunzino la parola mia in doctrina 465 1, 50| l’altrui imperfeczione, adolorata d’udire e vedere tanta ciechitá 466 2, 134| tue non la dia a chi te l’adomanda. Essi bussano a la porta 467 2, 134| quello che io non sapevo adomandare. Unde io cognosco veramente 468 5, 2| elevata in contemplacione, adomandava quactro petecione al summo 469 1, 29| e glorioso ponte. Prima adoparò Egli, e con le sue operazioni 470 1, 34| ingiustizia, ingiustizia adoperando verso di me, Dio, e del 471 2, 126| corpo tuo hai dirizzate in adoperarle miserabilemente, e fai el 472 1, 9| misteri miei e’ quali Io adoperasse in lui o ne l’altre mie 473 3, 142| l corpo. E ciò, che Io adopero di providenzia nel corpo, 474 1, 60| proprio, loro, figliuoli adoptivi. Ma perché essi sonno imperfecti, 475 2, 128| colui non lo’ dará tenebre, adorando una cosa per un’altra: benché 476 3, 145| adversa, se non come persone adormentate, non dico morte. Però che ’ 477 2, 123| fanno come lo sposo che adorna la sposa sua; cosí questi 478 2, 121| le grandi prelazioni, con adornamenti e delicatezza del corpo 479 2, 123| incarnati, del bene della Chiesa adornano la diavola sua, con la quale 480 2, 125| e’ loro dilecti sonno d’adornare i corpi e le celle loro 481 2, 131| la corona della giustizia adornata delle margarite delle virtú, 482 5, 1| riprodotto quel codice. Egli adottò, è vero, alcune[416] varianti; 483 5, 2| Bibl. Magliabechiana Flor. adservantur, Firenze 1793-94) avverte 484 3, 144| difecti suoi, e perché l’aduopari in salute de l’anime; ed 485 1, 11| tucte sonno operative, che aduoperano fructo di grazia.~ Ogni 486 2, 127| per questa cupiditá sono advenuti ne la sancta Chiesa. — 487 4, 166| provedesse al caso particulare advenuto. Io providdi, come tu 488 3, 145| essi sentano veruna cosa adversa, se non come persone adormentate, 489 2, 65| anima si difende da ogni adversario, tenuta con la mano de l’ 490 5, 1| nella Braidense di Milano, AE. IX. 35.~ [10] Fra Tommaso 491 3, 140| movesse sopra di voi; l’aere, perché respiraste; el fuoco 492 3, 141| remunerare chi per me s’afadigará, cioè per gloria e loda 493 3, 146| rispose che tucta nocte s’era afadigato e neuno n’aveva potuto avere, 494 2, 101| l’anima comincia a essere afamata de l’onore di me, Dio etterno, 495 2, 104| volontá mia, mi darete dolce e afamato e infinito desiderio, cercando[ 496 1, 49| dicendo: — A che ti vuogli affadigare? Gòdeti questa vita, e nella 497 3, 142| quale Io uso con l’anime affamate di questo dolce sacramento. 498 3, 135| vita. Cibo che sazia ogni affamato che di questo pane si dilecta, 499 1, 48| tanta ciechitá, sempre s’affannano e mai non si saziano, e 500 3, 138| con molta miseria e grandi affanni, in tanto che il cuore,


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