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     Parte, capitolo                                     grigio = Testo di commento

1503 2, 127| me delle sue pecorelle.~ Credemi, figliuola mia, che oggi 1504 2, 119| lume, nol cognoscono; ma, credendolo conservare con la ingiustizia, 1505 4, 161| per la via della bugia, credendovi trovare dilecto, e egli 1506 5, 2| risultata non vera quella credenza, il cod. fu rimesso nella 1507 3, 141| ingrassi la terra: e non crederá che Io nutrichi lui, el 1508 3, 135| compagna sua (poniamo che non credesse però a lei quello che ella 1509 2, 119| turba; ma con fede viva credeva che, essendo Io per lui, 1510 2, 69| solevo fare, ho lassate, e credone offendere Dio. — Ed egli 1511 5, 2| assi coperte di velluto cremisi, con borchie di metallo 1512 2, 82| sareste. Ma l’amore mio vi creò, e l’amore mio vi conserva. 1513 3, 146| acciò che si conservino e crescano la perfeczione. Gl’imperfecti 1514 2, 89| notricano l’anima nelle virtú, crescendola nella perfeczione delle 1515 3, 145| e a loro notricandoli e crescendoli, per questo, in maggiore 1516 2, 83| lui dalla mia bontá per crescerlo in grazia e in merito, e 1517 2, 110| quella che Io v’ho data, ma crescete e aumentate ne l’amore le 1518 4, 160| al cognoscimento di te, e cresci numero di centonaia in merito, 1519 1, 42| Rinfrescarasse lo’ la pena e cresciará, riavendo el corpo loro, 1520 3, 143| miseri, e augmento la virtú e cresco il fuoco della dileczione 1521 5, 2| legno dorato, coperta da cristalli, munita di cinque suggelli, 1522 5, 2| superest et appellatur ser Cristoforus de Senis, ibidem scriba 1523 5, 2| Giustiniani (Saggio stor.-crit. sulla tipografia del Regno 1524 5, 1| tutti gli altri.~ Venendo ai criteri seguíti nel riprodurre questo 1525 5, 2| originari, ma con giusto criterio fece i capitoli piú brevi, 1526 1, 48| delle molte tribolazioni, crociandosi loro medesimi con la propria 1527 1, 43| che sonno miei ministri a crociare i dannati ne l’inferno, 1528 5, 2| Dialogo: «Al nome di Yhu xpo crociefiso e di Maria dolcie. Questo 1529 5, 2| Eccone l’elenco in ordine cronologico:~ 1511, Ferrara, L. de Rubei 1530 2, 133| piú che gli altri, sonno cruciati doppo la morte. Ora t’ho 1531 2, 129| E piú crudelmente sarai cruciato che gli altri: staracti 1532 3, 150| che uno camello per una cruna d’aco». Ciò sonno coloro 1533 | cuius 1534 5, 2| anno Domini 1438 per manus cuiusdam fratris dicte domus». D’ 1535 | cum 1536 5, 2| antica in assi coperte di cuoio, con fermagli.~ 10) 1391, 1537 2, 77| perdendo se medesimo e non curando di sé.~ E in qualunque modo 1538 2, 66| avendo tenpo non se ne debba curare, né venirne a tedioconfusione 1539 2, 132| tu el lassavi, e non ti curavi perché cadessi nella colpa 1540 2, 125| disordinatamente e non avarebbero le curiose amistá, però che, non avendo 1541 1, 14| unigenito mio Figliuolo, curò questo infermo beiendo la 1542 5, 1| riconoscente al ch. dott. Curzio Mazzi, della Laurenziana, 1543 5, 1| delle Revelationes ivi custoditi.~ NOTE:~ [1] Il beato Raimondo 1544 2, 105| CAPITOLO CV~ Repetizione in somma de 1545 2, 106| CAPITOLO CVI~ De’ segni da cognoscere 1546 2, 107| CAPITOLO CVII~ Come Dio è adempitore de’ 1547 2, 108| CAPITOLO CVIII~ Come questa devota anima, 1548 2, 110| CAPITOLO CX~ De la dignitá de’ sacerdoti, 1549 2, 111| CAPITOLO CXI~ Come i sentimenti corporali 1550 2, 112| CAPITOLO CXII~ De la excellenzia dove 1551 2, 113| CAPITOLO CXIII~ Come le predecte cose, 1552 2, 114| CAPITOLO CXIV~ Come li sacramenti non 1553 2, 119| CAPITOLO CXIX~ De la excellenzia e de 1554 3, 140| CAPITOLO CXL~ Qui, narrando Dio la providenzia 1555 3, 141| CAPITOLO CXLI~ Come Dio provede verso 1556 3, 142| CAPITOLO CXLII~ Come Dio providde verso 1557 3, 143| CAPITOLO CXLIII~ De la providenzia di Dio 1558 3, 144| CAPITOLO CXLIV~ De la providenzia che Dio 1559 3, 149| CAPITOLO CXLIX~ De la providenzia che Dio 1560 3, 145| CAPITOLO CXLV~ De la providenzia che Dio 1561 3, 146| CAPITOLO CXLVI~ Repetizione breve de le 1562 3, 147| CAPITOLO CXLVII~ Come la predecta rete la 1563 3, 148| CAPITOLO CXLVIII~ De la providenzia di Dio 1564 2, 115| CAPITOLO CXV~ De la dignitá de’ sacerdoti, 1565 2, 116| CAPITOLO CXVI~ Come la persecuzione, che 1566 2, 117| CAPITOLO CXVII~ Qui si parla contra li 1567 2, 118| CAPITOLO CXVIII~ Repetizione breve sopra 1568 2, 120| CAPITOLO CXX~ Repetizione in somma del 1569 2, 121| CAPITOLO CXXI~ De’ defecti e de la mala 1570 2, 122| CAPITOLO CXXII~ Come ne’ predecti iniqui 1571 2, 123| CAPITOLO CXXIII~ Di molti altri defecti 1572 2, 124| CAPITOLO CXXIV~ Come ne’ predecti ministri 1573 2, 129| CAPITOLO CXXIX~ Di molti altri defecti 1574 2, 125| CAPITOLO CXXV~ Come per gli predecti defecti 1575 2, 126| CAPITOLO CXXVI~ Come ne’ predecti iniqui 1576 2, 127| CAPITOLO CXXVII~ Come ne’ predecti ministri 1577 2, 128| CAPITOLO CXXVIII~ Come ne’ predecti ministri 1578 2, 130| CAPITOLO CXXX~ Di molti altri defecti 1579 2, 131| CAPITOLO CXXXI~ De la differenzia de la 1580 2, 132| CAPITOLO CXXXII~ De la morte de’ peccatori 1581 2, 133| CAPITOLO CXXXIII~ Repetizione breve sopra 1582 2, 134| CAPITOLO CXXXIV~ Come questa devota anima, 1583 3, 139| CAPITOLO CXXXIX~ Come Dio providde in alcuno 1584 3, 136| CAPITOLO CXXXVI~ Come Dio providde dando 1585 3, 137| CAPITOLO CXXXVII~ Come Dio provide nel Testamento 1586 3, 138| CAPITOLO CXXXVIII~ Come ciò che Dio ci permecte 1587 3, 142| corporale e farla andare ad ora, dacciò che ella avesse potuto ricevere 1588 2, 127| el consiglio che egli li dae è tenebroso e passionato, 1589 2, 121| questi dimòni visibilidagl’invisibili, però che neuno 1590 5, 2| yo fray Francisco Casal daguila la prouacion de nouicio 1591 5, 2| prouidentia composto in uulgare dala seraphica uergine....» A 1592 1, 47| vende ciò che tu hai, e dállo a’ povari». El giovano alora 1593 Inc, 4| l’anima ha tracto l’amore dallui e con virtú séguita le vestigie 1594 4, 167| veritá tua, manifestata a me. Dammi che la memoria sia capace 1595 2, 91| quale si consuma per affecto damore: vorrebbe dissolvere la 1596 1, 15| nondimeno non consuma, perché i dampnati non perdono l’essere per 1597 5, 2| Libro fu trascritto col danaro di Antonio Ravagnini di 1598 2, 125| la tenebre de l’etterna danazione, e convie’ lo’ rendere ragione 1599 3, 135| d’Adam. E come providde dandocisi in cibo continuamente nell’ 1600 2, 66| tucto Dio e tucto uomo, dandolo a ministrare per le mani 1601 2, 95| l’unigenito mio Figliuolo dandosi a voi in cibo), alora comincia 1602 2, 133| tucto Dio e tutto uomo, dandoti la similitudine del sole, 1603 4, 164| per regola e per doctrina, dandovela come chiave con che poteste 1604 2, 89| diverse grazie ricevute da me, dandovele a ministrare. Amare dovete 1605 2, 112| sovenendo a’ vostri bisogni dandovelo in cibo questa mia dolce 1606 1, 19| però sonno venuti tanti danni e mali nel mondo e nella 1607 1, 34| furano quello che è mio e dannolo a la serva della propria 1608 1, 47| socto colore di bene, e dánnosi a pigliare l’oro con disordinato 1609 2, 93| Quanto pericolo (oltre al danpno spirituale della privazione 1610 5, 2| Bernardin de Dacia, ne figure dans aucune autre édition connue 1611 5, 1| e «detto», «dannati» e «dapnati» e «danpnati», «correggere» 1612 2, 129| nelle mani delle dimonia, e daragli el sacramento del Corpo 1613 1, 9| furarebbe l’onore a me e darebbelo a sé per propria reputazione; 1614 3, 142| egli rispose che non volea darlele. In lei crebbe il pianto 1615 5, 1| Laurenziana, volle anche darmi degli altri tre codici del 1616 2, 116| non potavate ricevere che darmivi tucto Dio e uomo in cibo, 1617 5, 1| anche il Gigli (senza però darne le ragioni), credo possa 1618 4, 160| La Veritá mia rispose: — «Daròvi per uno cento, e vita etterna 1619 5, 1| descrizione del codice. Può darsi che la seconda parte, quella 1620 2, 127| t’ho Io facto ministrodátati tanta dignitá. Ma, perché 1621 1, 13| essere imagine di Dio e datole per grazia e non per debito. 1622 1, 23| della vigna de l’anima e davanvi la grazia, ministrandovi 1623 5, 2| prologo, che comincia «Dixit David filius ysay...» si legge: « 1624 5, 2| Paolo a Venezia[30].~ 20) No DCXXXII. membr.; in f.o; sec. XIV; 1625 1, 60| con l’amore mercennaio. Debbansi adunque levare ed essere 1626 2, 120| con la natura mia divina. Debbanvi dispiacere e dovete odiare 1627 2, 127| onesta e sancta vita, e debbavi essere l’odore della veritá, 1628 2, 102| non ti debbi fidare, ma debbiteli ponere doppo le spalle e 1629 1, 47| consceso alle passioni e debilezze loro per sifacto modo che, 1630 1, 25| noi siamo rei e malvagi debitori.~ Se io veggo bene, somma 1631 2, 83| gli pareva imperfecta e debole, come ella è, per la quale 1632 2, 97| ringraziando Dio de la dechiarazione de’ predecti stati de le 1633 5, 2| inferius. Scriptus et comptetus decima die mensis maij anno Domini 1634 5, 2| Misintis da Papia die quinto decimo mensis aprilis MccccLxxxxvi. 1635 5, 1| I~ È noto che Gregorio decimoprimo, dopo aver restituita da 1636 5, 2| aliis orationibus. A f. 2a dedicatoria di «Marcus Civilis brixian. ( 1637 5, 1| le ragioni), credo possa dedursi dall’essere il solo (certamente 1638 1, 31| misericordia mia, perché Io te la déi a gustare e a vedere nella 1639 1, 44| dispiacimento di sé, virilmente delibera dicendo: — Io voglio seguitare 1640 2, 121| corporali e in andare vestiti delicatamente, non come cherici e religiosi, 1641 2, 121| prelazioni, con adornamenti e delicatezza del corpo loro, e a me rendono 1642 2, 126| disordinato, ti dilecti in cibi delicati, facendoti del ventre tuo 1643 1, 44| per sé, aciecando con le delicie e stati del mondo. Co’ l’ 1644 2, 81| LXXXI~ Come eziandio li demòni rendono gloria e loda a 1645 5, 2| inscrutabilium operum Dei lucida demonstratio... per dominum Raymundum 1646 2, 76| quale pazienzia è uno segno demostrativo, che mostra che l’anima 1647 2, 127| d’atorno di derrate e di denari; e i miserabili non raguardano 1648 Inc, 5| egli vi sará dato. Io non denegarò a chi mi dimanderá in veritá. 1649 5, 2| mss. italiani che sotto la denominazione di codd. canoniciani italici 1650 2, 82| nome mio? L’anima che è denudata dal corpo e gionta a me, 1651 4, 167| nuovo inebbri l’anima mia.~ Deo gratias. Amen.~ Qui finisce 1652 Inc, 6| caritá sua. E tucti e’ mali dependono perché l’anima è privata 1653 5, 1| Tutti questi autografi deploransi come smarriti.~ [17] Forse 1654 5, 2| le nom de l’imprimeur. Ce dernier, Bernardin de Dacia, ne 1655 5, 2| extase... augmenté en ceste dernière édition de deux petits traictez..... 1656 2, 127| quegli che sonno d’atorno di derrate e di denari; e i miserabili 1657 5, 2| simile fa il Walters (A descriptive cat. of the books printed 1658 5, 2| firmata «Raptor» è cosí descritta dal Reichling (Appendices 1659 5, 2| Spenceriana di Londra; un altro è descritto nel cat. Boutourlin, n. 1660 2, 130| dilecto d’andare per li luoghi deserti cercando le bestie salvatiche. 1661 5, 2| col verso: «Ch’ha di suo desidèr sanct’adenpire».~ 2~ CODICI 1662 1, 20| concedarò.~ come voi desiderate di vedere il mio onore nella 1663 2, 134| ministrino te a noi.~ Io desideravo che tu satisfacessi a la 1664 4, 163| elle non venissero meno o desserli molta malagevolezza; e però 1665 2, 113| la loro dignitá, ma, se dessero el corpo loro ad ardere, 1666 3, 143| peccato mortale, provego destandoli con lo stimolo della coscienzia, 1667 3, 145| del sancto desiderio, si destarebbe piú forte che mai. E però 1668 1, 13| facesse la grande pace. E destici el Verbo de l’unigenito 1669 1, 13| però la creasti per amore e destile l’essere acciò che ella 1670 2, 131| questo cane della coscienzia destòe la guardia della ragione, 1671 5, 2| Caterina col Crocifisso nella destra e un libro nella sinistra. 1672 5, 2| Indi, nel margine laterale destro, con la stessa scrittura 1673 2, 117| aciecati si gloriano della loro destruczione de l’anima e del corpo.~ 1674 1, 35| superbia. Tucti e’ vizi destruxe con la morte sua, acciò 1675 1, 15| nemico. Ed Io con l’umilitá destruxi la superbia sua, umiliando 1676 4, 155| pazienzia porta ogni fadiga e detrazione dal proximo.~ Questa obbedienzia 1677 4, 156| omicidii, odio e rancore, le detrazioni, mormorazioni, giudici e 1678 5, 1| predicatori, e scritto essa dettando in volgare, essendo essa 1679 5, 1| scrivesse parte di questo libro, dettante Caterina, lo dice egli stesso 1680 5, 1| sapienza» furono da lei dettate ai suoi[417] discepoli[16]. 1681 5, 1| porre a piè delle lettere dettategli da Caterina.~ E il Gigli 1682 5, 2| uomini, che scrivono sotto dettatura.~ i)~ Nella Marciana di 1683 5, 1| corporei, ed allora ciò ch’ella dettava, diligentemente scrivessero...~ « 1684 5, 1| volendo averne uno dei detti libri per utilitá del prossimo, 1685 5, 1| ispirata dal superno Spirito, dettò nel suo volgare. Imperocché 1686 4, 158| fede, cioè il «Credo in Deum». El cuore suo ardeva nella 1687 5, 2| secondo l’Audiffredi, si deve l’ed.) fratri Paulo Sancheo 1688 2, 127| anime per onore di me, ma a devorare pecunia. E tanto se’ facto 1689 2, 129| smarriscono e spesse volte sonno devorate e sbranate da’ lupi. E perché 1690 3, 139| reverenzia, non sará toltodevorato dal demonio infernale. Ella 1691 2, 121| publiche meretrici. Sonno devoratori de l’anime ricomprate del 1692 2, 128| veruno timore di me. Tu devori el proximo tuo e stai in 1693 2, 124| né agli animali che gli devorino, né alle dimonia che ne 1694 2, 130| gictarmi oncenso d’umili e devote orazioni, e egli sta in 1695 4, 167| CAPITOLO CLXVII~ Come questa devotissima anima, ringraziando e laudando 1696 2, 123| della nocte col solenne e devoto Offizio? dove è la continua 1697 2, 125| appariscono e’ fructi delle loro devozioni: prima si veggono e’ fiori 1698 5, 2| hermo di Camalduli. Dios me dexe perseverar hasta la muerte.~ 1699 2, 84| Paulo: «La morte m’è in dexiderio e la vita impazienzia». 1700 3, 146| Mecte la rete da la parte dextra de la nave». — Hotti narrato 1701 5, 1| anche a seconda degli usi dialettali del luogo e del tempo in 1702 2, 77| e ’l coltello di mano e dialo nelle mani de’ nemici suoi, 1703 5, 1| exhibui prefato fratri Thomae dialogum quem sancta mater Catharina 1704 5, 2| confessore della santa. A f. 1a: Dialogus seraphice ac diue Catharine 1705 Inc, 4| sul cuore la pietra del diamante che, se non si rompe col 1706 2, 103| altri servi miei, che vi diate a cognoscere perfectamente 1707 1, 59| con odio s’ingegnaranno di dibarbicare la radice de l’amore proprio 1708 5, 2| note bibliografiche del Dibdin alle due edizioni (n. 47 1709 1, 31| ripigliando Dio le sue parole dicea: — Carissima figliuola, 1710 5, 2| di scrivere a ventidue dicembre, correndo gli anni del nostro 1711 5, 2| Bologna 1884) ne tocca appena, dicendola «quasi irreperibile». Ve 1712 2, 66| obligati di dire; e non dicendolo, offendono. Essi debbono 1713 5, 1| 1496 dal De Misintis, che dicesi essere appunto la versione 1714 2, 77| per decto dei giuderi che dicevano: «Discende della croce e 1715 2, 96| sancto, el quale dichiarò e dichiara l’anima della veritá. Quando 1716 2, 105| carissima figliuola, di dichiararti sopra questa parte quello 1717 2, 97| di questi stati, tu mel dichiarassi.~ L’uno si è che, se alcuna 1718 2, 97| Dio etterno, che tu me ne dichiarasti sopra quella parola che 1719 2, 105| satisfacendo al desiderio tuo e dichiaratati di quello che mi dimandasti, 1720 2, 91| stati delle decte lagrime dichiarate da me, Veritá etterna, a 1721 4, 167| per molte e admirabili dichiarazioni spianandomi, la via della 1722 3, 149| congregò nel principio circa diciotto fanciulle vergini senza 1723 5, 2| 65a col. 1a, in princ.: «dicosta» per «discosta».~ a c. 99a 1724 5, 2| per manus cuiusdam fratris dicte domus». D’altra mano, questa 1725 5, 2| cartusiensis est apud generalem dicti ordinis». A f. 6b, col. 1726 5, 1| di quegli. Poi, perché el dicto libro era ed è per volgare, 1727 5, 2| Raymundus de Capua, in seculo dictus de vineis...». Don Leone 1728 3, 135| l’umanitá vostra. E non díe questo riscaldare l’affreddato 1729 4, 163| fuore; e la caritá, che diede questa chiave, entra dentro 1730 Var | tolse la vita della grazia e diegli la morte la innocenzia...~~~~ 1731 5, 2| S. Huré: La doctrine de Dieu enseignée à sainte Catherine 1732 1, 49| essa, ma perché con essa si difendano dalla malizia del dimonio 1733 2, 65| arme con che l’anima si difende da ogni adversario, tenuta 1734 2, 65| braccio del libero arbitrio, difendendosi con essa arme col lume della 1735 1, 46| aspecto era l’oro. E neuno si difendeva dal veleno, se non coloro 1736 2, 131| sonno stati annunziatori e difenditori della fede al proximo loro. 1737 3, 140| li conservo ne l’essere e difendoli da’ nemici loro. E veggono 1738 Inc, 7| molte altre darò ne l’anima differentemente a molte creature: poniamo 1739 5, 2| titulo quidem paulum inter se differentia, in fine nomina quatuor 1740 5, 2| Manchester) vi si trovano differenze. Un esempl. del De Dacia 1741 5, 2| emissae sunt; attamen inter se differunt». Esemplari: 1 nella Bibl. 1742 5, 1| separando gl’incisi, rendono men difficile il ricollegare le proposizioni 1743 4, 165| obbedienzia; se va, se sta, se digiuna e se veghia, tucto fa l’ 1744 3, 148| dire a’ ministri miei, con digiuni e con orazioni facte in 1745 5, 2| spernenda diversitas in lingua dignoscitur inter codicem hunc et edita 1746 5, 2| alhora quella anima ansietata digrandissimo desiderio...». E finisce 1747 5, 1| pensiero, nonostante le digressioni e gl’incisi che a volte 1748 2, 66| piacevoli a me, che sempre vi dilarghiate il cuore e l’affecto nella 1749 3, 148| questa vita e nell’altra. — Dilarghisi, figliuola, el cuore tuo, 1750 3, 143| perfecta. In ogniuno uso, dilargo e do la mia providenzia; 1751 4, 163| questa virtú, quanto si dilata nel lume della sanctissima 1752 4, 158| annunziando la veritá e dilatando la fede senza veruno timore. 1753 3, 141| ingrassano l’anima loro, dilatandosi ne l’abisso della mia caritá: 1754 3, 141| veritá, ed è tanto fragile a dilatarsi nel mondo, che, con tucte 1755 3, 153| della vera e sancta povertá, dilatata nella somma, etterna grandezza, 1756 2, 119| rodevano per invidia, ma erano dilatati nella larghezza della caritá 1757 1, 31| della parola ebbe un poco dilatato el cuore nella misericordia 1758 2, 119| fructo in questa[241] Sposa, dilatavano la fede; e’ tenebrosi venivano 1759 2, 119| bene della sancta Chiesa e dilatazione della sancta fede, si mectevano 1760 2, 132| misericordia, ma perché si dilatino in caritá e in considerazione 1761 2, 76| caritá col proximo suo; dilectandosene e rugumando per facto 1762 Inc, 4| sentire l’odore della virtú, e dilectargli della conversazione de’ 1763 4, 159| visita continuamente, e dilectasene di stare alla mensa co’ 1764 3, 153| tua factura, piacestiti e dilectastiti in te medesimo di lei, e, 1765 2, 67| che, se essi si fussero dilectati del bene per amore del bene 1766 2, 107| seguitando le vestigie sue; e dilèctati in croce con Lui, mangiando 1767 4, 155| tenuti vili, ma piú tosto dilectatisi della loda degli uomini. 1768 4, 159| in segno che egli se ne dilectava, per non avere materia di 1769 2, 67| l’adiviene perché essi si dilectavano nella prosperitá: ine con 1770 4, 163| stare oziosa. Oh obbedienzia dilectevole, oh obbedienzia piacevole, 1771 2, 78| sempre vi confortiate e dilectiate nel vostro andare. Lo Spirito 1772 2, 77| mormorazione.~ Cosí questi cotali dilectissimi figliuoli e fedeli servi 1773 2, 125| perché il subdito non si dilectòe della cella, cosí per difecto 1774 2, 98| crescere voi, e non voi me; ma dilectomi nel mio dilecto medesimo 1775 4, 158| odorifera, uno giardino dilectosissimo in sé; ma e’ miseri non 1776 3, 138| sentimento sensitivo. E’ diletti del mondo lo’ paiono buoni; 1777 4, 159| medesimi, stando agiatamente e dilicatamente, non come religiosi, ma 1778 4, 159| molta conversazione, in dilicatezza di corpo, in prendere disordenatamente 1779 5, 1| allora ciò ch’ella dettava, diligentemente scrivessero...~ «E cosí 1780 5, 1| edizione, ma fece anche diligenti confronti con altri antichi 1781 3, 138| fanno immonda l’anima e dilonganla dalla similitudine mia e 1782 3, 145| intollerabile dolore quando gli vede dilongare dalla mia bontá; e so 1783 1, 44| la propria sensualitá si dilongavano e corrivano a uno monte 1784 2, 97| giudicio, cioè il giudicare, dilonghi l’anima da te: e però non 1785 2, 93| verso del proximo suo, e dilungamento da l’amore della virtú de’ 1786 2, 117| quello che hanno facto e dimandarebbero umilemente la misericordia 1787 Inc, 5| Io non denegarò a chi mi dimanderá in veritá. Pensa che egli 1788 Inc, 5| Adunque Io vi dico che voi dimandiate, e egli vi sará dato. Io 1789 2, 134| miei non si ristiano; ma dimandoti per grazia che sieno facti 1790 3, 145| misericordia, intanto che dimenticano loro medesimi, come nello 1791 2, 122| putridi. El quale giardino fu dimesticato al tempo che ci stavano 1792 2, 83| vuogli tu che io faccia? Dimi quello che tue vuogli che 1793 2, 69| non sovenendo, ipso facto diminuiscono la caritá del proximo; diminuita 1794 2, 116| reverenzia verso di loro diminuisse, Io ti rispondarei e rispondo: 1795 1, 17| nel proximo ( com’Io ti dimostrai), cosí l’amore proprio sensitivo, 1796 Inc, 5| altrimenti non sareste né dimostrareste d’essere sposi della mia 1797 1, 11| molte operazioni; — per dimostrarti che non colui che solamente 1798 2, 97| quale tu chiaramente m’hai dimostrata la veritá, e acciò ch’io 1799 3, 139| desiderio. Alora Dio etterno dimostrava la dannazione di colui per 1800 3, 136| truovano (e non la possono dinegare) nella prima creazione e 1801 4, 161| suo, quando vede che gli diniega quello che la perversa sua 1802 5, 2| florentinus è Francesco Di Dino, Dini, di Iacopo di Rigaletto, 1803 5, 2| del quale lume pare che dinouo inhebri lanima mia».~ r)~ 1804 2, 120| in tenebre, né che sieno dinudati del vestimento della virtú, 1805 3, 135| vestimento della innocenzia e dinudato d’ogni virtú, periva di 1806 5, 2| sacro hermo di Camalduli. Dios me dexe perseverar hasta 1807 1, 12| voi, se giá l’anima non si diparte da me per la colpa del peccato 1808 5, 2| dei soppressi conventi del dipartimento dell’Arno (1808) dalla commissione 1809 2, 119| Chiesa. Essi non facevano diposito, e doppo la morte loro non 1810 2, 74| mondo ad anunziar lo’ e dir lo’ la veritá per gloria 1811 4, 158| fece la via.~ Ma tu mi dirai: — E non sonno fondate in 1812 4, 162| tu male di fare questo? — Direbbe: — , ma è tanta la mia 1813 2, 96| Chi è questa anima? — direi: — È uno altro me, facta 1814 5, 2| 27] Dal dr. B. Nogara, direttore del museo etrusco Vaticano, 1815 5, 2| ringraziamo [Nota della direzione].~ [20] Nel cod. laurenziano 1816 4, 158| navicella de l’ordine suo, dirizzandoli nella via dell’alta perfeczione; 1817 1, 49| el cominciano a levare e dirizzarsi verso la riva per actaccarsi 1818 2, 94| timore, ché per importunitá dirizzassero el cuore ad amare con virtú 1819 2, 126| membra del corpo tuo hai dirizzate in adoperarle miserabilemente, 1820 2, 107| quando sonno ordinati e dirizzati in me.~ A questo chiamare 1821 2, 119| ciechi, abbiate guida che vi dirizzi nella via della veritá, 1822 4, 155| lavandola col Sangue suo; dirizzolla col coltello della giustizia, 1823 3, 153| la tua infinita bontá, di dirmi della sua perfeczione, e 1824 2, 108| piacesse a la tua bontá di dirne alcuna cosa, acciò che io 1825 1, 11| prudenzia sua. Con la mano disarmata, cioè col molto sostenere, 1826 2, 93| E non tengono a mente (disaventurati a loro!) che la lingua è 1827 2, 77| dei giuderi che dicevano: «Discende della croce e credarenti». 1828 5, 1| Raimondo delle Vigne, da Capua, discendente da Pier delle Vigne, maestro 1829 1, 45| quale lume della fede fa discérnare e cognoscere e seguitare 1830 2, 106| lassa vedere, né si cura di discernerla. Cosí coloro, che molto 1831 2, 85| scienzia, perché nel vedere discerse.~ Per questo modo discersero 1832 2, 85| discerse.~ Per questo modo discersero e intesero e’ sancti padri 1833 1, 13| scoppi a vedere l’altezza discesa a tanta bassezza quanta 1834 1, 27| misericordia. La quale misericordia discese di cielo nella Incarnazione 1835 5, 2| qui paulo ante Messanam discesserat, transisse videtur».~ Seguono 1836 5, 2| prières recueillies par ses disciples et de son traité de la perfection, 1837 4, 161| a convenirli portare la disciplina e fadiga de l’ordine; e 1838 2, 84| non potendo essere, non discorda però dalla volontá di Dio; 1839 4, 161| Tucte le sue volontá si discordano dalla volontá de l’ordine. 1840 5, 2| Baltimore, 1906).~ C’è discordanza tra i bibliografi quanto 1841 1, 9| sarebbe indiscreta e non discreta. La quale indiscrezione 1842 2, 134| bagno: nol puoi né vuogli disdire a chi te l’adimanda in veritá. 1843 3, 142| per farla crescere e farle diseccare ogni amore proprio, infidelitá 1844 2, 92| lagrima d’occhio, ché ella è diseccata nella fornace, come decto 1845 Inc, 4| affliggitiva che affligga né disecchi l’anima, anco la ingrassa; 1846 5, 2| per esteso; spesso vi è disegnata una mano che indica il passo, 1847 4, 155| una chiave con la quale si disera el cielo, e come debba avere 1848 3, 137| servitú e facesseli liberi e diserrasse lo’ el cielo col sangue 1849 4, 167| chiave de l’obbedienzia io diserri la porta del cielo. Questo 1850 2, 115| unita con la natura umana, diserroe vita etterna. A cui ne lassoe 1851 2, 93| venire mutazioni di Stati, disfacimento di cittá e molti omicidii 1852 1, 23| vigna loro; anco l’hanno disfacta, e la loro e l’altrui. Non 1853 4, 158| Spiacendo a se medesimo, non disiderava di piacere a veruna creatura 1854 4, 156| dolendosi di quello che hanno disobbedito, nondimeno è molto malagevole 1855 2, 116| sancto baptesmo, perché essi disobediscono facendo quel che l’è vetato. 1856 3, 144| secondo che piace alla disordenata volontá.~ Tucto questo t’ 1857 2, 124| desiderando di conpire i disordenati dilecti loro; ripieni di 1858 2, 114| quali essi ministri debbono dispensare in tre parti. — Voglio 1859 3, 151| fattone non posessore, ma dispensatore a’ povari. Questo è buono; 1860 3, 136| spera in me, ma in chi si dispera di me e spera in sé.~ Sai 1861 3, 141| sta in perfectissimo lume: disperandosi di sé, è coronato di fede 1862 2, 132| questo ultimo peccato del disperarsi, che tucti gli altri peccati 1863 2, 132| neuno sarebbe che non si disperasse, e con la disperazione giognarebbe 1864 1, 43| la coscienzia loro e come disperati giongono a l’etterna dannazione. 1865 3, 136| decta, si conviene che si disperi di sé e del mondo, di speranza 1866 2, 124| lo’ dispiace. Non che lo’ dispiaccia el male perché lo’ piaccia 1867 2, 122| volendo piacere alle creature, dispiacciono a loro e a me, Creatore 1868 4, 161| piacersi, egli si dispiace, dispiacendoli le sue operazioni stesse, 1869 3, 144| cognoscendolo, né a se medesimo dispiacerebbe, né piacerebbe quello che 1870 2, 120| fusse stracciato e inmondo. Dispiacerebbevi bene, e ingegnarestevi, 1871 4, 158| segno ch’egli l’aveva e dispiacevali il contrario, lassa per 1872 4, 161| anima e ’l corpo.~ Perché è dispiaciuto al fratello suo? Perché 1873 2, 129| servile. Eglino si debbono dispónare a la morte per trare l’anime 1874 2, 111| col sentimento spirituale, disponendo e’ sentimenti de l’anima 1875 Inc, 7| obiecto di virtú ne l’anima, disponendosi piú a conversazione principale 1876 1, 23| nol potreste ricevere, non disponendovi da la parte vostra come 1877 1, 14| satisfare a la colpa de l’uomo e disponerlo a quel bene per lo quale 1878 3, 142| acto, se essa anima non si disponesse a riceverli con espirituale, 1879 2, 110| questo sacramento, quanto vi disponete a ricevere con sancto desiderio. 1880 3, 141| possa portare, pure che si disponga a volere portare per lo 1881 2, 134| sforzi la volontá loro e dispongali a volere quello che essi 1882 2, 120| grazia, pure che essi si dispongano a ricevere e voi a pregarmi. 1883 Inc, 4| particulare a coloro che si dispongono umilemente e con reverenzia 1884 4, 158| l’ebbe in odio, che se ne dispose a lassarvi la vita. E, mentre 1885 2, 85| perch’Io none spregio le loro disposizioni. che vedi che l’occhio 1886 2, 128| dispiace il difecto altrui.~ Tu dispregi gli umili e virtuosi poveregli. 1887 2, 108| Veritá etterna, che tu non dispregiarai el desiderio mio né le petizioni 1888 1, 37| altro insieme, avendo essi dispregiata la misericordia mia. E Io, 1889 3, 152| hai veduto che Io non sodispregiatore de’ sancti e veri desidèri.~ 1890 2, 119| l’imperadore Gostantino disputando con quegli dodici giuderi 1891 4, 158| altro che orare, predicare, disputare con gli eretici e confessare, 1892 2, 119| infedeli e maximamente con la disputazione e provazione che fece della 1893 2, 106| che le paia ricevere. E dissiti el segno per lo quale ella 1894 4, 167| Trinitá etterna, col lume tuo dissolvesti la tenebre. E chi potrá 1895 5, 1| a causa della soverchia distanza fra un capoverso e l’altro, 1896 1, 35| giudicio, come di sotto ti distendarò. Sempre si scandalizzano 1897 3, 145| che ha in sé ragione Io distendo e uso la providenzia mia 1898 2, 131| però con grande dilecto distendono la speranza loro in me. 1899 3, 140| morte della croce. Ine si distese. E doppo questa unione donò 1900 3, 149| orazione era a me piacevole. Distesi la mia providenzia in quello 1901 2, 134| ministri tuoi, acciò che io distilli uno fiume di lagrime sopra 1902 4, 164| CAPITOLO CLXIV~ Distinczione di due obedienzie, cioè 1903 5, 2| abrase, di cui appena si distinguono una o due parole; 43 righe 1904 2, 102| perfecto, el quale lume ti distinsi in due, cioè di coloro che 1905 5, 2| sacerdoti, formano un trattato distinto da quello dell’Orazione, 1906 2, 119| obligati di fare, cioè di distribuire la substanzia temporale, 1907 2, 114| voi, essi sonno tenuti di distribuirla in tre modi, cioè farne 1908 2, 119| temporale; e però con larghezza distribuivano a’ poveri la substanzia 1909 5, 2| Dialogi in sex tractatus distributi... a domino Raimondo a Vineis... 1910 5, 1| intoppo, senza riuscire a distrigare i lunghi periodi; i quali 1911 5, 1| di analizzare i periodi e distrigarli con opportune parentesi, 1912 Inc, 6| acciò che con l’orazione si distruga la morte loro! Or vedi che 1913 3, 135| incarnato, venne a consumare e a distruggere la sua bugia con la quale 1914 1, 21| anima e nel corpo.~ E corse, disúbbito che ebbe peccato, uno fiume 1915 5, 2| 1a: Dialogus seraphice ac diue Catharine de Senis cum nonnullis 1916 5, 2| capitoli; f. 7a «Incipit liber diuine doctrine...» A f. 212a: « 1917 3, 140| modo? che questo ortolano divella queste spine della colpa 1918 2, 119| sollicitudine e sancto timore divellevano le spine de’ peccati mortali 1919 1, 49| amore proprio non è punto divelta in loro, e però non sonno 1920 3, 149| quella erba o in altro a cui divenisse simile caso, o per verun 1921 3, 149| nulla lo’ varrebbe. come divenne a’ filosofi, che, per amore 1922 1, 13| clemenzia tua, cioè che diventammo nemici tuoi. Tu, mosso da 1923 2, 99| cade in pena e in tedio, e diventane incomportabile a se medesimo; 1924 1, 33| Uccide l’anima e falla diventare schiava delle ricchezze, 1925 2, 79| quasi come il corpo grave diventasse leggiero. Non è però che 1926 1, 35| schiavo del peccato, e tale diventi quale è quella cosa che 1927 1, 15| obedienzia mia imposta a lui e diventommi nemico. Ed Io con l’umilitá 1928 1, 38| diversi modi, secondo la diversitá de’ peccati; chi piú e chi 1929 5, 2| Mittarelli nota: «Non spernenda diversitas in lingua dignoscitur inter 1930 5, 2| in fine nomina quatuor diversorum typographorum prae se ferunt: 1931 2, 110| dentro nello specchio; cosí, dividendo questa ostia, non si divide 1932 2, 110| Poniamo che l’ostia si dividesse: se mille migliaia di minuzzoli 1933 2, 90| non si imaginava. E cosí diviene de l’anima prima[177] che 1934 5, 2| nominati, e che le copie, divise fra gli operai, sarebbero 1935 1, 17| della creatura, separati e divisi da la caritá del proximo, 1936 2, 129| miei, el lupo infernale le divora. Abbaiando questo cane, 1937 2, 121| ricomprate del sangue di Cristo, divorandole con molta miseria, in molti 1938 5, 2| utilissimi extracti dal divoto Dyalogo vulgare de la seraphica 1939 5, 2| Nel prologo, che comincia «Dixit David filius ysay...» si 1940 2, 91| Hacci altro modo che lagrima docchio? : ècci un pianto di fuoco, 1941 2, 119| Gostantino disputando con quegli dodici giuderi dinanzi a tucta 1942 2, 128| quale ha in sé ragione mi doglio e mi lamento, ma singularmente 1943 5, 2| xpo crociefiso e di Maria dolcie. Questo libro fecie la venerabile 1944 1, 37| lume che cognoscesse, e dolessesi della colpa sua non per 1945 Inc, 4| orazioni de’ servi miei, e dollolume, e follodestare 1946 Var | refrigeriumanimae tuae, mitigabo dolorem~~~~83 v.~~~~ — ~~~~Ora, 1947 2, 108| col sostenere e lagrime, dolori, sudori e orazioni de’ servi 1948 2, 132| commessi. E se egli si fusse doluto e pentutosi de l’offesa 1949 2, 98| che mi dilecto della tua domanda e desiderio, ti satisfarò. 1950 2, 91| desiderio tuo che m’hai domandato, d’alcuni che vorrebbero 1951 Inc, 1| acquistare la virtú in sé) domandava al sommo ed etterno Padre 1952 5, 2| decta sua sposa Caterina la domenica della sexuagesima, come 1953 5, 2| di lei, seduta, una suora domenicana che scrive in un libro. 1954 5, 2| ritratti miniati di due domenicani, che il Luchaire ritiene 1955 5, 2| tractatus distributi... a domino Raimondo a Vineis... ex 1956 5, 2| lucida demonstratio... per dominum Raymundum a Vineis capuanum.... 1957 5, 1| Iste liber pertinet ad domum Sancte Marie de Gratia prope 1958 4, 167| vidi me essere imagine tua, donandomi la potenzia di te, Padre 1959 2, 66| pianga e’ difecti tuoi; — donandoti Io alora el lume, vedesti 1960 2, 114| senza veruna comparazione, donano piú a voi che voi a loro; 1961 Inc, 4| caritá e affecto vostro, e donarò secondo la disposizione 1962 5, 1| fecemi pregare che io gliel donasse, e cosí feci. Diceva che 1963 Inc, 7| che, se ella non è facta e donata per amore di me, quello 1964 Inc, 4| riceveranno remissione e donazione. Guarda giá che non sia 1965 1, 46| cognosce la bontá mia in sé, donde ha avuto l’essere e ogni 1966 5, 2| en forme de dialogue, donné en notre langue par le p. 1967 2, 85| Spirito sancto, che lo’ donòe questo lume sopra el lume 1968 2, 86| la mostrai in forma d’una donzella lordata tucta la faccia 1969 2, 121| religiosi, ma come signori o donzelli di corte. E studiansi d’ 1970 5, 1| essendo stata rispettata la doppia forma grafica di una medesima 1971 2, 93| schiecto, ma molto maculato di doppiezza e di molta miseria. Quanto 1972 5, 2| 8a una maggiore iniziale dorata. In fine 201b, di mano del 1973 5, 2| bronzo; fregi a freddo e dorati nella costola e sui piatti, 1974 5, 2| in una cassetta di legno dorato, coperta da cristalli, munita 1975 Inc, 4| ella non m’amasse non si dorrebbe.~ Subbito che tu e gli altri 1976 2, 127| non faresti cosí: anco ti dorresti di quello che tu hai facto 1977 Inc, 7| ben potevo fare gli uomini dotati di ciò che bisogna e secondo 1978 1, 17| con tanto fuoco d’amore e dotatigli di grazia; e molti, quasi 1979 5, 1| ringraziare don Leone Allodi, dotto abate del monastero di San 1980 | dov’ 1981 2, 119| ministri erano angeli, e cosí dovarebbero essere: dati a voi da la 1982 1, 52| dimandasti del modo che dovessero tenere questi andatori a 1983 Inc, 7| potendo fare utilitá a me, dovetela fare al proximo. Questo 1984 2, 120| degni d’essere amati! E doveteli avere in grande reverenzia 1985 2, 89| potete rendere a me, ma dovetelo rendere alla creatura che 1986 2, 107| intendervi; ma Io v’intendo, e dòvi, mentre, quello che bisogna, 1987 2, 131| ciascuno sia dato che tucti doviate stare nella dileczione del 1988 5, 2| Firenze, 1885-90).~ [27] Dal dr. B. Nogara, direttore del 1989 4, 165| obbedienzia sua prese uno dragone e menollo a l’abbate suo. 1990 5, 2| livres rares et précieux, Dresde, 1861 e seg.) affermano 1991 3, 138| giudizi, e’ quali sonno tucti dricti. Ma essi fanno come il cieco, 1992 4, 164| piú aiuto; e questa è piú dubbiosa e meno sicura, e piú acto, 1993 2, 71| una dolce prudenzia, che, dubbitando, non dubbita; ma, per cognoscimento 1994 2, 119| paura de l’ombra loro, e dubbitano che non lo’ venga meno el 1995 3, 139| delle loro fadighe. Ma non dubbitare, figliuola mia, ché di quello 1996 5, 2| dice: «Huius libri sine dubio Henrici Alding typo 1o exscripti 1997 5, 2| Gaetano Milanesi notò: «Si dubita che questo libro sia stato 1998 3, 142| aveva avuta, sempre però dubitando infino che dichiarato si 1999 5, 2| accennato piú sopra, è lecito dubitare, perché, sebbene la scrittura 2000 5, 2| excellentissime madame et duchesse, madonna Ysabella consorte 2001 2, 132| veritá come si debba dolere: duolsi bene del danno suo, ma non 2002 1, 42| hanno ricevuta, rinfrescará duramente la loro riprensione. Nel


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