S. Caterina da Siena
Dialogo della divina provvidenza

TRACTATO DE LA DISCREZIONE

CAPITOLO LII

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CAPITOLO LII

Come, se le predecte tre potenzie dell’anima non sono unite insieme, non si può avere perseveranzia, senza la quale neuno giogne al termine suo.

Hotti spianata la figura de’ tre scaloni in generale per le tre potenzie de l’anima, le quali sonno tre scale, e non si può salire l’una senza l’altra, a volere passare per la doctrina e ponte della mia Veritá. Né non può l’anima, se non ha unite queste tre potenzie insieme, avere perseveranzia. Della quale perseveranzia Io ti dixi di sopra, quando tu mi dimandasti del modo che dovessero tenere questi andatori a escire del fiume e che Io ti spianasse meglio e’ tre scaloni; e Io ti dixi che senza la perseveranzia neuno poteva giognere al termine suo.

Due termini sonno, e ogniuno richiede perseveranzia: cioè il vizio e la virtú. Se tu vuoli giognere a vita, ti conviene perseverare nella virtú; e chi vuole giognere a morte etternale persevera nel vizio. che con perseveranzia si viene a me che sovita, e al dimonio a gustare l’acqua morta.


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