La tradizione recente e quella
remota.
Tali i tempi, tali i modi della Destra. Ai quali dunque possiamo
riconoscere, almeno in ordine alle difficoltà incontrate e
superate, uno stretto legame di parentela con quelli moderni dei
paesi retti a sistema costituzionale. Ma contro la Destra si è
stretta da tempo in Italia la universale congiura del silenzio. Quasi
essa non altri titoli avesse al nostro ricordo che la presa di Roma o
il pareggio o altrettante utilissime cose, ma contingenti, e cioè
morte e sepolte per noi. E non si pensa che il modo che si è
tenuto per governare il paese e renderlo capace di raggiungere questi
e molti altri pregevoli risultati supera le caduche circostanze
esterne, né può mai perdere la sua ognora freschissima
attualità.
Comunque, se pur negletta, grande
tradizione, quella della Destra, nella sua severa umiltà,
misura e perseveranza in uno sforzo incessante; grande anche se
quanti giorno per giorno la vissero, di questi suoi meriti non ebbero
coscienza444. Ma tale grandezza – la piú vera
profonda e duratura – oggi non s'intende e anzi si disprezza e
appunta di meschinità, preferendosi generalmente il richiamo a
un passato assai piú remoto, del quale si levano a cielo e
propongono e impongono come sprone e modello taluni isolati aspetti
gloriosi chiassosi e attraenti. Accade perciò che Sella,
Ricasoli o Minghetti sian piú antichi, piú lontani da
noi che non, per esempio, Caio Gracco e Giulio Cesare; e che, per
citare un fatto curioso, essendosi or non è molto riesumato a
fini di propaganda il Crispi, si siano i piú posti ad
osservarlo con la stessa compiaciuta meraviglia con la quale in un
papiro nuovamente rinvenuto avrebbero letto di un fin qui ignoto e
fiabesco faraone. Mentre il mondo non è piú quello dei
Gracchi ed è ancora, e sarà, chi sa per quanto tempo,
quello dei Sella e dei Crispi.
Accade altresí che,
avvezzandosi a sognare un ipotetico avvenire di grandezza, ispirato
da un lato alla esaltazione di un remoto e mal conosciuto passato,
dall'altro alla sprezzante ignoranza della storia d'ieri, molti
perdano nonché il senso vivo di quel che accade nel presente,
la nozione del dovere che a tutti incombe di contribuire alla
elaborazione del comune domani.
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