Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Nello Rosselli Saggi sul Risorgimento IntraText CT - Lettura del testo |
|
|
La tradizione recente e quella remota. Tali i tempi, tali i modi della Destra. Ai quali dunque possiamo riconoscere, almeno in ordine alle difficoltà incontrate e superate, uno stretto legame di parentela con quelli moderni dei paesi retti a sistema costituzionale. Ma contro la Destra si è stretta da tempo in Italia la universale congiura del silenzio. Quasi essa non altri titoli avesse al nostro ricordo che la presa di Roma o il pareggio o altrettante utilissime cose, ma contingenti, e cioè morte e sepolte per noi. E non si pensa che il modo che si è tenuto per governare il paese e renderlo capace di raggiungere questi e molti altri pregevoli risultati supera le caduche circostanze esterne, né può mai perdere la sua ognora freschissima attualità. Comunque, se pur negletta, grande tradizione, quella della Destra, nella sua severa umiltà, misura e perseveranza in uno sforzo incessante; grande anche se quanti giorno per giorno la vissero, di questi suoi meriti non ebbero coscienza444. Ma tale grandezza – la piú vera profonda e duratura – oggi non s'intende e anzi si disprezza e appunta di meschinità, preferendosi generalmente il richiamo a un passato assai piú remoto, del quale si levano a cielo e propongono e impongono come sprone e modello taluni isolati aspetti gloriosi chiassosi e attraenti. Accade perciò che Sella, Ricasoli o Minghetti sian piú antichi, piú lontani da noi che non, per esempio, Caio Gracco e Giulio Cesare; e che, per citare un fatto curioso, essendosi or non è molto riesumato a fini di propaganda il Crispi, si siano i piú posti ad osservarlo con la stessa compiaciuta meraviglia con la quale in un papiro nuovamente rinvenuto avrebbero letto di un fin qui ignoto e fiabesco faraone. Mentre il mondo non è piú quello dei Gracchi ed è ancora, e sarà, chi sa per quanto tempo, quello dei Sella e dei Crispi. Accade altresí che, avvezzandosi a sognare un ipotetico avvenire di grandezza, ispirato da un lato alla esaltazione di un remoto e mal conosciuto passato, dall'altro alla sprezzante ignoranza della storia d'ieri, molti perdano nonché il senso vivo di quel che accade nel presente, la nozione del dovere che a tutti incombe di contribuire alla elaborazione del comune domani. |
p. - 444 Anzi, eran convinti d'esser nel fango fino agli occhi! Scriveva bene Jacini, Sulle condizioni della cosa pubblica, p. 58, che se gli italiani viaggiassero di piú, sarebbero stati meno numerosi, certo, i seguaci del primato giobertiano, «ma è anche certo che oggi sarebbero assai meno frequenti coloro che si abbandonano all'avvilimento, supponendo altrove cammini ottimamente tutto ciò che appare loro inappuntabile, soltanto perché veduto da lontano...» A leggere le discussioni alla Camera e le confessioni degli stessi uomini di governo, pare sempre che le cose vadano male! Rattazzi, 1871 (o 1872?) dice alla Camera che in dieci anni si sono spesi tredici miliardi «et nous n'avons encore une armée solide, ni marine, ni sécurité publique, ni frontières en état de défense, ni surtout d'écoles... Personne en Europe ne nous considère comme une grande puissance. Nous n'avons presque pas de chemins de fer. Nous ne sommes pas au niveau des autres nations européennes, pas plus qu'au niveau des besoins économiques de la vie nationale. Notre magistrature est d'une infériorité intellectuelle et morale déplorable. L'Autriche nous a battus sur mer et sur terre. Nous n'aurions pas été en état d'aller au secours de la France...» (Rattazzi et son temps, II, pp. 506-7). |
Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2009. Content in this page is licensed under a Creative Commons License |