1814-artif | ascen-comod | compa-dimos | dinna-fragr | frain-intel | intem-muove | murar-pote | poten-rinas | rinci-soma | somig-tuam | turba-zuffe
Parte
2507 37 | un tetto mal difeso dalle intemperie, mezzo in ruina, visse in
2508 33 | da’ diritti de’ quali egli intenda in verità farsi vindice,
2509 40 | in sè; fra le altre cose intendendo forse che i varî, come li
2510 7 | francese, se per lingua logica intendesi non la necessità di mettere
2511 43 | facesse la debita stima e non intendesse la semplice loro virtù)
2512 25 | io di quel che le Scuole intendessero per la parola forma, me
2513 12 | rifischiato al Rosmini, che io intendessi di scrivergli contro. Io
2514 4 | tratta la questione con intendimenti più profondi e più ampi
2515 28 | nè lodare perchè non li intendo, io non cogliessi quel punto
2516 42 | pietà e maraviglia se ne intenerivano; ond’egli: volete ch’io
2517 40 | pacatamente operosa. Ma gli studi intensi, continuati nelle ore della
2518 28 | da uno de’ libri suoi, ne interdicessi la stampa a un amico per
2519 19 | lungo andare penosa, serba intere le forze alla mente; ed
2520 15 | per lunghi capitoli, per interi volumi, senza fermare l’
2521 41 | vite anco di lodati per interiore fortezza, così uguali a
2522 11 | versi lo pianse; e lo fa interlocutore di suoi Dialoghi filosofici,
2523 33 | dipendente e da esterne e da interne vicende, sì ch’egli mal
2524 40 | esterni congiurano con gl’interni alla nostra rovina. E’ grave
2525 35 | consigli del Cesari, che, interposto da essi, si prestò a questo
2526 5 | Pederzani, studioso di Dante ne interpretava alcuni passi in modo nuovo
2527 7 | se così posso dire, della interpretazione s’ingegnava di rendere accessibile
2528 23 | induzioni lontane e a forzate interpretazioni, ma sì mettendo accanto
2529 28 | trovare parole degne d’essere interpreti di tale amicizia, apportatrici
2530 17 | stesso sovente istruisca interrogando; come nella domanda fatta
2531 25 | profondità. E mi rammento che, interrogandolo io di quel che le Scuole
2532 2 | mio collo le braccia, e interrogandomi della salute mia più sollecito
2533 17 | ammaestrante più con le interrogazioni che colle affermazioni;
2534 22 | pensare ad altro, e non le interrompe per non le prolungare, aspettandone
2535 26 | Moschini dietrogli; il Marchese interrompeva il colloquio con loro due
2536 19 | mente; ed anco perchè gl’intervalli fra l’uno e l’altro inciso
2537 18 | cauto amore della non bene intesa antichità. Nè soli i Padri
2538 37 | Francese e il Roveretano; e s’intesero; e sul monte di Domodossola
2539 29 | dimostrare che quegli non abbia inteso lo spirito e le conseguenze
2540 11 | legge le viene conciliando, intessendo: e gli affetti e gli studi
2541 28 | provato pienamente; non intessere alla confutazione de’ principî
2542 39 | uomini famosi e buoni s’intessono quasi per necessaria affinità
2543 39 | suoi lasciti s’ella moriva intestata. Trattasi dunque d’una casa
2544 3 | di quel de’ concetti una intiera armonia nella quale la mente
2545 27 | cose, ferivano forse più intimamente. E qui è da riconoscere
2546 35 | civiltà e di pietà: ma più intime e più amabili a considerare
2547 17 | comincia un capitolo nuovo e lo intitola continuazione: poi, fatto
2548 28 | sigillati di fiele e veleno. Intitolare il libro Errori filosofici
2549 34 | dell’intera sua vita, egli intitolava sè prete roveretano, come
2550 36 | alla quale sorella egli intitolò nel 1823 il libro dell’Educazione
2551 17 | vecchie e l’una con l’altra intralciate, distinguere, ch’è una innovazione
2552 29 | non si sarebbe lungamente intrattenuto su ciò, sì perchè la dottrina
2553 20 | propria gli si venivano intrecciando alla disputa nuovi pensamenti,
2554 29 | dicendo le corone dell’Hegel intrecciate dalle mani della candida
2555 2 | Acre d’auro pensier non la intristisce,~Nè il sospetto . . . . . . . . . . . . .~. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .~
2556 34 | Istituto, e questo non per introdurvelo di forza, ma perchè la Regola
2557 11 | senno Italiano; e nella Introduzione alla Filosofia ne ragiona
2558 32 | contrari; com’egli non s’intrometta tra partiti ma stia sopra
2559 46 | ricrederanno con gioia e intuoneranno più audaci e quasi trionfanti
2560 26 | gloria. Certamente la fama inuguale al merito ma ben alta che
2561 43 | liquore acidulo portogli per inumidirle, erano moti più forse di
2562 25(5) | Chè al bisbigliar degl’inusati accenti~~Forse l’orecchio
2563 21 | cordialità ai letterati d’oggidì inusitata e incredibile), dimostrando
2564 25 | peritasse a rigettare per inutili anco i condotti men bene;
2565 45 | potissimum inservire debet, inutilis, ne dicam etiam (rerum non
2566 24 | in que’ libri, come per invaghirne lei stessa. E sempre lo
2567 26 | segni della stima altrui nè invaniva il Rosmini, nè li rigettava;
2568 35 | quale sotto le sue carezze invecchiava e moriva. Quest’atto del
2569 35 | Mabil per quella sua non invenusta ineleganza di scrivere,
2570 16 | meco attribuiva a lui l’invenzione dell’arsenale logico tenendo
2571 9(2) | villa,~~Ora ch’e’ già l’inverso anno contrista,~~E con perpetue
2572 34 | novella del riaversi di lui inviato con lettera solenne il suo
2573 13 | sono da tanti profanate e invidiate con plagio rapace o con
2574 4 | ragione e con l’arte la invigorirono; e chiede se ne stampino
2575 4 | come la letteratura sia invigorita dal sapere e quasi fornita
2576 12 | d’eroi, l’autore, fatto inviolabile e dal nome e dalla ricchezza
2577 33 | ferro nemico ma d’una mano invisibile che dalla imprevidenza degli
2578 34 | sentì l’amicizia, e che invitando il suo diletto liberto in
2579 37 | medici; al quale il Rosmini, invitandolo, disse: vi curerò; per quella
2580 35 | scienza, la gratitudine agl’invitanti, l’obbedienza a’ superiori,
2581 2 | alla Luna! E la tua musa invoca.~Pur tu non l’odi, o non
2582 4 | de’ suoi desideri non lo involava al sentimento e alla compassione
2583 27 | oscuro le circonlocuzioni che involgono cose chiarissime e note.
2584 28 | vengono da noi troppo spesso involontariamente imitate: e questo riguardo
2585 2 | declamando intorno a quel poema e inzeppandone i modi in rima e in prosa
2586 16 | pregiudizio, e sono di pregiudizio inzuppati. All’autorità ed alla fede
2587 45 | longinquitate a tui amore divulsum iri arbitrere».~Nè ci ha divisi
2588 22 | virtù e di scienza e di non irragionevole vita: ma sentiva insieme,
2589 2 | dunque~Chi vieta a’ moti, irregolari è vero,~Ma non men saggi,
2590 27 | debolezza o per passione, irritano più incredibili spregi.
2591 23 | zelo austero di certi altri irritato. Scrisse a lui privatamente,
2592 11 | si rammaricava, ma non s’irritava, ch’egli, lo Stefani, non
2593 28 | rispose parole brevi, non irriverenti, e fondate nella mente sua
2594 44 | germina come pianta novella irrorata e raggiata da cieli amici,
2595 24 | contrario di tanti che la fanno irta di diffidenze, non forte
2596 3 | Egli che aveva, se non isbaglio, coltivata in adolescenza
2597 26 | naturale, egli però non iscese dal suo monte, non vedendo
2598 32 | civili debbono aver per iscopo l’amore, che quindi non
2599 23 | senza esitazione e pur per iscrupolo di sincerità che faccia
2600 46 | le loro maledizioni. Non iscuorate i dubitanti, non affliggete
2601 12 | animo mio trascorreva in isdegni soverchio giovanili; egli
2602 25 | già autore illustre, non isdegnò di rimettere il piede e
2603 17 | precise insieme e feconde, non isminuzzano; le tavole e i sunti raccolgono,
2604 3 | nella cantilena di que’ dell’Isola di Burano nelle lagune notava
2605 27 | additataci l’Atlantide nelle isole voluttuose del mare Pacifico,
2606 17 | intorno alla fantasia, e in ispecial modo intorno alla vita della
2607 13 | meditava, assegnandone in isperanza a’ suoi amici le parti;
2608 40 | repliche lunghe); io non ispero adesso scusa da loro a’
2609 21 | condiscendere, ma con la lode stessa ispirando umiltà. Quel ch’egli insegnò
2610 33 | giustificarla, non potendo ispirare zelo nè religioso nè patrio
2611 18 | nelle parole delle Scritture ispirate come nel gran libro della
2612 34 | abbracciare il condiscepolo ispiratore, il fratello padre, l’amico
2613 6 | e fortemente paziente e ispiratrice virtù. Disegnava un’operetta,
2614 41 | importanza delle cose che Dio gli ispirava; era umiltà non di quella
2615 13 | e a S. Girolamo) con un Israelita, che prestava a lui l’Enciclopedia
2616 28 | volte onorato di sua lode in istampa, contraddicendogli a proposito
2617 28 | Ermengarda e Lucia.~Fermiamoci un istante a questo pensiero, e consideriamo
2618 9 | e delle varie maniere; e istillava nel nipote l’amore segnatamente
2619 7 | la scienza de’ dotti agl’istinti dell’umana natura, l’idea
2620 8 | fanno. E se avesse potuto, istituendo una società nuova, darle
2621 44 | mirabile della fede, un primo istitutore di nuova società religiosa
2622 37 | esso a una qualche nuova istituzione; e quel Polidori che già
2623 22 | nell’intento d’accomodare le istituzioni religiose e l’educazione
2624 17 | come Cristo stesso sovente istruisca interrogando; come nella
2625 25 | altre mancassero, sì in Isvizzera e sì in Piemonte: e in Inghilterra
2626 41 | scritte i germi di verità non isvolti ma compiutamente formati
2627 3 | Perchè Rovereto, paese italianissimo, e che tiene della veneta
2628 16 | dello Stagirita dal fare Italico e Greco attribuivo alla
2629 27 | da Isaia profeta dicente: Ite Angeli alla gente lacerata
2630 | IV
2631 32 | severitas summa cum humanitate jungatur.~ ~ ~
2632 45 | ornamentis comatur, mollitudine juvenescat». E finiva; e, grazie a
2633 45 | philosaphia excolenda, juvenum ingenia hortatu, amore,
2634 2 | pagano e incivile in quel di Labindo Disprezzar la vile turba
2635 44 | contemplante cantore, mendicante laborioso, predicatore cittadino,
2636 25(5) | socchiusa bocca,~~Pende dal labro; o ch’e’ ti trovi all’ombra~~
2637 27 | dicente: Ite Angeli alla gente lacerata e divulsa, mi fece recitare
2638 Ind | Melchiorre di, Card.)~Pyrker (Ladislao)~Raffaello (Sanzio)~Ramondini (
2639 13 | con plagio rapace o con ladro silenzio.~ ~ ~
2640 3 | dell’Isola di Burano nelle lagune notava come il prolungare
2641 28 | Fatto è che il prete ed il laico commemorano la morte di
2642 43 | straziato mandava gemiti lamentevoli e forti, che pareva suonassero
2643 33 | può mettere alla pari una lamina d’alluminio e molto meno
2644 4 | bellezze di maggior violenza, i lampi di fantasia con tempesta
2645 4 | uso vivente) la fa essere languente e morta, nè le renderà mai
2646 17 | riscuotono l’attenzione languida, e aggiungono alla ricerca
2647 25 | sè stessi e non ricadere languidi sopra di sè. Poi uno degli
2648 28 | esaltazione della gioventù e ne’ languori della vecchiaia, e nell’
2649 2 | cuori avvezzo; angusto,~Ma larghe menti a contener capace.~ ~
2650 9 | verso le grandi facoltà largite da Dio anco a chi non sempre
2651 22 | superbamente dispensate come largizione o come elemosina, delle
2652 2 | trentasette anni fa mi diceva:~Tu lascerai ogni cosa diletta~Più caramente;
2653 2 | Rosmini. Egli sorride e lo lascia seguitare; egli che sapeva
2654 7 | tutto quanto tradurre, senza lasciar fuori veruno anello dell’
2655 27 | scrivendo; chè i frizzi, a lasciarli andare, gli sarebbero scoccati
2656 42 | difenditore del Rosmini, lasciarlo in pace, questi pregava
2657 39 | Trattasi dunque d’una casa lasciata al Rosmini in proprietà,
2658 39 | ben più sonante di cotesto lascito calunniato. Giacchè l’accusa
2659 30 | una povera mosca.~Ma la lassezza de’ principi al Rosmini
2660 2 | amico, ognuno~Alcun po’ lasso del piacer, non sazio~Delle
2661 9(2) | vissute~~Fra quelle dolci mie latèbre amene?~~Sebben che parlo?
2662 18 | ed egli ama vederne più lati; e attesta che nessun principio
2663 12 | rammentare di chi sono, da latinisti più consumati rigetterebbersi
2664 44 | contrapponendo alla passione e al suo latrato la ragione e il soave suo
2665 2 | cantico dell’amatore di Laura cantò Maria. E mi ricordo
2666 4 | che uscivano di sotto alla lava, che un Veneto ristampasse
2667 37 | un chierico infermiccio lavava con le sue mani i piedi,
2668 19 | e nell’atto stesso del lavorare ha riposi; e finalmente
2669 6 | vaticinare: e ne voleva lavorato lo stile con grande cura.
2670 40 | uom tiene inetta~Ad ogni lavorio, lustra e polita~ Fu del
2671 17 | ed è tutt’altro da quel lavorìo che taluni ammirano ne’
2672 33 | Cavalieri de’ santi Maurizio e Lazzaro pur troppo sanno quel che
2673 33 | quel che frutta il trattare lealmente le armi per imperatore infedele,
2674 40 | credevano forse di fare cosa lecita e buona; e a questo affermare
2675 32 | ragguagliare è tirannide; che il ledere la persona tentando privarla
2676 34 | a Roma a trattare della Lega Italiana: ove dicesi che
2677 37 | amicamente, temendo che quel legame gli togliesse libertà d’
2678 3 | semplicità, ma che sono i legamenti vivi delle idee, compongono
2679 13 | piccolo a lui che ne vedeva i legami con la universale e unica
2680 39 | casa esso erede poi cedè al legatario verso un annuo compenso,
2681 4 | più facile; che le signore leggano le preci in francese; che
2682 5 | alto. E mi sovviene che, leggendogli io ne’ Promessi Sposi, non
2683 2 | per senno s’asteneva; ma leggendomene qualche tratto con voce
2684 26 | approfittò senza dirlo, ma leggermente ne approfittò, giacchè quell’
2685 4 | indeterminazione d’idee che viene da leggero artifizio, tutt’altra da
2686 22 | anco i men sinceri, sebbene leggesse loro nel cuore; e indovinava
2687 21 | della natura umana non ne leggessi la dignità? Sapeva egli
2688 36 | chiostro. E così di recente leggiamo della contessa Batthiany,
2689 28 | di amore; e sia ad essi leggiera, non dico la terra, pietosa
2690 23 | più profonde e a chi più leggiere, a chi più rette e a chi
2691 28 | resomi del resto non men leggiero che onorato da’ tribunali
2692 38 | bella e alta; egli amoroso leggitore del Kempis, che giovane,
2693 15 | resti da dire. Ciò che del legislatore dice con lode sovrabbondante
2694 40 | dove intende studiare la legislazione ch’è porta nel cuore, e
2695 14 | famiglia, distintane la legittima discendenza e cognazione
2696 34 | Possano con ricchezza così legittimamente acquistata, presentarsi
2697 28 | poi affrettatosi e per la lena dell’ingegno e per amore
2698 40 | tempra che resisteva alla lenta dissoluzione, e doveva rendergli
2699 43 | più impedita; l’udito più lento, ma sulle labbra il sorriso:
2700 40 | di loro rinfacciare con lepidezza tanto cristiana ed urbana
2701 45 | litterarum eas humanitate et lepore hilaritatas esse voluisti.
2702 23 | fatti suoi, cioè a scrivere Les Affaires de Rome, e quel
2703 28 | altresì senza prove. Ma quando lessi gli Errori, credetti debito
2704 42 | del morente i canti Umbri, lesta — «Salendo quasi un pellegrino
2705 22 | momento di distrazione o di letargo o di spirituale malattia
2706 2 | buono al modo che avrebbe letta una lista di promozioni
2707 25 | proprietà filosofica e alla letteraria bellezza, l’ammirare nelle
2708 35 | colloqui dove la squisitezza letterata era ammorbidita dalla esperienza
2709 4 | delle dottrine; come la letteratura sia invigorita dal sapere
2710 11 | giovane buono che fu suo lettore e attendeva a studi altri
2711 18 | tratto e’ si solleva, e’ vi leva di peso nel più arduo dell’
2712 23 | e in passato, il Rosmini levando gli occhi e la mano in atto
2713 21 | depressione dell’altro, ma con un levar delle ciglia, con un accento
2714 42 | povera gente a confortarle e levarle in sublime: salvare l’anima.
2715 43 | letto di lui anche morto, levato che fu il cadavere, rientrando
2716 17 | potentemente di Socrate, fa da levatrice al pensiero, perchè non
2717 42 | termine della sua prova, e si levava in sicurtà più serena; e
2718 30 | austerità de’ principi e la liberale mitezza delle applicazioni;
2719 32 | politicanti che diconsi liberali, conoscerà quant’egli stia
2720 4 | architetto; e raccomanda quella liberalità di pensare, che non al proprio
2721 36 | casati d’Ungheria, che, liberatasi di tutto il suo avere, raccoglie
2722 18 | dalle meno, e di queste liberava la memoria, acciocchè avesse
2723 40 | dire: infelice me, chi mi libererà da questo corpo di morte?
2724 34 | invitando il suo diletto liberto in un villa lì presso, scrive
2725 26 | Mercurio e i sorrisi di Venere Libitina.~Il Rosmini che e ne’ colloquii
2726 39 | propri che fruttarono a’ librai, non ha mai lucrato. Voleva
2727 34 | quietissimamente congedato, da Pisa si licenziò il Rosmini stesso, non accettando
2728 25(5) | il pueril trastullo~~Col lieve riso serba alacre e pronto~~
2729 2 | augello,~Desto dal sonno lievemente, io fuori~Me n’esca al campo,
2730 25 | Non conosceva egli cose lievi o piccoli ministeri; e tutti
2731 16 | giudica senza ammirazione ligia nell’opera che scrisse di
2732 34 | tomba; che là dove sorse limpido un astro di carità, un’altra
2733 3 | che, dilatato a tutti i linguaggi, darebbe scoperte e storiche
2734 43 | succiare con le labbra un liquore acidulo portogli per inumidirle,
2735 2 | modo che avrebbe letta una lista di promozioni a gradi di
2736 30 | questa cagione venissero le liti mossegli da più avversari,
2737 34 | parole di tenerezza elegante: Litterulae meae, sive nostrae, tui
2738 12 | Robustiano Gironi, uomo livido, nella Biblioteca Italiana
2739 45 | non fortunae casibus, non locorum longinquitate a tui amore
2740 4 | accenni rapidi a sentenze e locuzioni di scrittori grandi che
2741 28 | non posso nè riprendere nè lodare perchè non li intendo, io
2742 2 | delle quali tanti suoi lodatori d’allora vissero e morirono
2743 28 | testimonianze di lui che lodò degnamente il Rosmini, chiamandolo
2744 Ind | Goffredo)~Leonardo (da Vinci)~Loewenbruck (Giambattista)~Lorenzi (
2745 33 | cui notare gli spropositi logici de’ giornali e de’ nuovi
2746 16 | invenzione dell’arsenale logico tenendo che l’India da lui
2747 40 | piccolo, cominciarono a logorargli la vita. Fin dal 1827 pativa
2748 12 | flagellatore de’ magnanimi lombi: ma Nice, matrona del resto
2749 45 | fortunae casibus, non locorum longinquitate a tui amore divulsum iri
2750 23 | giudicava dietro a induzioni lontane e a forzate interpretazioni,
2751 39 | e che gli altri parenti lontanissimi della testatrice non avevano
2752 8 | stranezza dell’abito o nella lordura, come certuni fanno. E se
2753 Ind | Marovich (Maria)~Mascheroni (Lorenzo)~Massari (Giuseppe)~Melan (
2754 4 | schivo sempre da quelle lotte che fanno dello stile un
2755 26 | egli fu anco di quella di Lucca, per soggiungere che la
2756 26 | concittadino e successore del Lucchesini e del Papi, magistrato onorando,
2757 15 | fosse di grande che la sì lucidamente dimostrata concordia delle
2758 4 | considerando quelle pure e lucide forme ch’egli usa, que’
2759 39 | fruttarono a’ librai, non ha mai lucrato. Voleva da ultimo piantare
2760 17 | poema che non sono quelli di Lucrezio gentiluomo romano, del Polignac
2761 46 | pretesto, quante ruberie senza lucro. Vedete negli ordini sociali
2762 Ind | Meschini (Maurizio)~Muratori (Ludovico Ant.)~Napoleone (primo)~
2763 4 | di consiglio a profitto e lume altrui. Nella bellezza egli
2764 43 | quello ch’è uno de’ pochi lumi che restino alle italiane
2765 19 | è una specie di visione luminosa e di apparizione rivelatrice,
2766 13 | di tutti i secoli da’ più luminosi a’ più bui, le più buie
2767 9 | ci incontrammo in Firenze lung’Arno, egli si ricordò del
2768 40 | linguaggio mi sdebitò da repliche lunghe); io non ispero adesso scusa
2769 45 | più attraente d’ogni umana lusinga. Dopo il 1827 per meno di
2770 12 | che da dolcezza d’essere lusingato; anzi era esercizio continuo
2771 40 | inetta~Ad ogni lavorio, lustra e polita~ Fu del tuo tempio
2772 34 | volante terra terra non lustrasse di nulla, io additai i due
2773 34 | avesse le penne in punta lustre di foglia d’argento; e canzonandomi
2774 34 | de’ capi di piazza senza lustro d’argento, e che i due chiarissimi
2775 46 | quanta mediocrità e quante macchie: vedete tra gli eletti di
2776 Ind | Giuseppe, San)~Canossa (Maddalena di)~Carlo V (imperatore)~
2777 36 | sentire e ornata di lettere, maestra a lui di tedesco, e dagli
2778 42 | testamento. Il dì vensette di maggio, festa della Pentecoste,
2779 36 | Conti del romano impero, magistrati e militi non senza nome.
2780 12 | Parini, flagellatore de’ magnanimi lombi: ma Nice, matrona
2781 26 | elegante, credente schietto, magnanimo cittadino. Di tali segni
2782 33 | cade) con la potenza del magnetico e della luce. Nè, quanto
2783 22 | così circa gli studi del magnetismo, pendeva da ultimo a stimarli
2784 42 | sarebbe un bell’argomento da magnificare la bontà di Dio, e dimostrare
2785 4 | più scelto ed eccellente e magnifico, e come la filosofia segnatamente
2786 45 | cupiditatem rapiantur. Vis animi magnitudo vit acque splendor et constantia,
2787 Ind | Gozzi (Gaspare)~Gregorio (Magno, San)~Gregorio XVI~Grossi (
2788 40 | e di sè~ . . . . . . . . magnum si pectore possit~ Excussisse
2789 45 | perficiundis decor quidam atque majestas ita familiares atque insitae
2790 30 | quale egli appone talvolta a mala disposizione di corpo, aveva
2791 43 | come quella delle nazioni malate non prolunga la vita ai
2792 38 | il catechismo, visitare i malati e gli afflitti, soccorrere
2793 28 | disperazione o ribrezzo delle malattie anco più orribili; ch’egli
2794 28 | sentimenti, o per benevolenza malcauta e quasi perfida, o per vile
2795 46 | quasi trionfanti le loro maledizioni. Non iscuorate i dubitanti,
2796 3 | dopo i primi esercizi, malfermi di necessità specialmente
2797 2 | Disprezzar la vile turba maligna1:~ ~Ancora in mente il serbo:
2798 23 | con parole più incaute che maligne, per disfarsi di loro si
2799 46 | gli esempi del meglio, co’ maligni che fraintendono, con gli
2800 28 | quasi perfida, o per vile malignità che faceva la facondia e
2801 2 | dedit; senza soggiungervi et malignum spernere vulgus; ricopiato
2802 26 | Pindemonte, di cui gli fu cara la malinconia affettuosa, la pietà gentile,
2803 38 | famiglie meno affamate e meno maltrattate di prima; erano a lui dolci,
2804 19 | ordine, le soprabbondanze, i mancamenti, e quasi cosa altrui giudicarle.
2805 38 | disegno delle sue prediche, mancando il tempo di scriverle; ma
2806 19 | vero che la fantasia a lui mancasse, che aveva libero il capo
2807 25 | minori ne’ luoghi ov’altre mancassero, sì in Isvizzera e sì in
2808 34 | amori.~Un giorno, che poco mancava al quarantotto, io nel bel
2809 35 | agi allo studio che gli mancavano nell’ampia e ricca sua casa,
2810 32 | di lei, un de’ quali se manchi, non è formata la vita;
2811 9 | so che d’incompiuto e di manco. Perchè la bellezza compiuta
2812 4 | gentili e più puri, poco mancò che non diventasse la lingua
2813 28 | avvertito il Gioberti; e gli mandai di Venezia quel mio scritto
2814 33 | farsi vindice, non già dal mandare i suoi prodi a perire lontano
2815 45(13)| Parole mandategli nel ventitrè, stampate nel
2816 12 | e riproffertomi, e anche mandato; non mi pesò d’accettare
2817 43 | continue il corpo straziato mandava gemiti lamentevoli e forti,
2818 28 | amareggiavano l’anima e gli mandavano, quasi presente d’amicizia
2819 12 | approvare, e non dovesse manifestare approvazione di tutte le
2820 40 | onore, che gli assalitori manifesti si credevano forse di fare
2821 27 | talvolta aizza, più sovente mansuefà), e per il peso stesso ch’
2822 40 | quanto meglio dalla virtù mantenute in armonia pacatamente operosa.
2823 4 | abbia fino a’ dì nostri mantenuto questo retaggio di riverenza
2824 41 | di quella speranza che è mantice agli affanni del timore,
2825 28 | conosceva, non avrebbe fatte le maraviglie che io, due volte onorato
2826 18 | farebbe apparire ancor più maravigliosa quella esuberanza di mente.
2827 14 | a comporre quelle tavole maravigliose nelle quali le idee madri
2828 36 | seguire come figliuola la marchesa di Canossa tra le Suore
2829 26 | col Moschini dietrogli; il Marchese interrompeva il colloquio
2830 27 | nelle isole voluttuose del mare Pacifico, accennate da Isaia
2831 34 | Piaghe; il Benaco al cui margine era nata sua madre; il Verbano
2832 2 | anime gentili divise da’ mari e da’ secoli; e prenunziava
2833 36(10)| videntium — Parvos coronantem marino — Rore Deos...~ ~
2834 44 | scolpivano esso pensiero quasi in marmo cedevole, e pur saldo e
2835 35 | anni leggendo gli atti de’ martiri egli si commovesse a lagrime
2836 27 | curava d’imbellettarsi o di mascherarsi. Conversando soffriva obbiezioni
2837 7 | decente e più civile della mascherata popolarità d’oggigiorno:
2838 32 | solamente alle moltitudini in massa con discapito e disprezzo
2839 21 | che nella sua faccia ha massi e acque e rena, cela dentro
2840 16 | ne acquista una bellezza matematica insieme e poetica che spaventa
2841 18 | la prova quasi di computo matematico, co’ precedenti principî
2842 19 | delibera l’attenzione dalla material cura del seguire con l’occhio
2843 25 | dover parere a tal mente materialissime e puerili, delle quali lo
2844 25 | pesante l’insegnamento per la materialità delle forme; ch’anzi l’offriva
2845 18 | occhiata all’indice delle materie che fece della Logica l’
2846 36 | frustra Tyrrhena per oppida matres~Optavere nurum: sola contenta
2847 12 | magnanimi lombi: ma Nice, matrona del resto ragguardevole,
2848 2 | beato, o sia che l’ore~Del mattin rugiadoso insiem col rozzo~
2849 1 | sponda~Caro all’aurette mattutin passeggio~ ~all’ombra de’
2850 19 | si venisse poi più e più maturando infino all’ultimo della
2851 Ind | imperatore)~Cappellari (Mauro, abate)~Carli (Antonio)~
2852 | meae
2853 | medesime
2854 28 | sempre parole che siano mediatrici tra il cielo e la terra,
2855 35 | l’esempio e il nome e la mediazione alla Patria e alla Chiesa,
2856 42 | infermieri, varietà di medicine, cibi e bevande da tutti
2857 44 | insieme a Occidente, al medio evo e alle prime età della
2858 15 | incontro i pensacchiatori mediocri, i raccozzatori o travestitori
2859 46 | più si rammenta, quanta mediocrità e quante macchie: vedete
2860 20 | additasse ordinati i luoghi più meditabili, e facesse in tutti sentire
2861 42 | rimanersene solo, in preghiera meditante. Il dì quattordici di giugno
2862 25(5) | recesso opaco,~~Sacro, soave, meditar profondo~~Dell’universo
2863 22 | vanità. E veramente chi mediti quel ch’è Dio e quel ch’
2864 Ind | Lorenzo)~Massari (Giuseppe)~Melan (Sebastiano)~Molinari (Giacomo)~
2865 1 | passeggio~ ~all’ombra de’ meli e de’ salici. E l’istinto
2866 44 | riuscita un concento in cui la melodia spontanea soprannuota (mi
2867 23 | il Bretone faceva; punito memorabilmente del suo esagerare in un
2868 34 | dimora, sono dunque, di città memorande per monumenti, Padova, Verona,
2869 35 | m’è parso degno che sia memorato.~In abito di secolare incominciò
2870 34 | diocesi di Montalcino quasi memore che su quelle alture tre
2871 45 | brevem hominum famam sed ad memoriam saeculorum sempiternam natum
2872 28 | suoi carcerieri; come s’io menassi vanto di quel sì ovvio patimento
2873 2 | tenue petto il mise~Dio non mendace;~ ~dove è meglio che imitato,
2874 2 | tenuem Camœenæ Parca non mendax dedit; senza soggiungervi
2875 44 | paterne, contemplante cantore, mendicante laborioso, predicatore cittadino,
2876 22 | se tale uomo potesse mai mendicare le lodi degli uomini. Vero
2877 2 | Forse un giorno andrai mendico~Senza ingegno e senza amico~. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2878 15 | osservazioni su i fatti della vita mentale e morale e corporea nelle
2879 45 | avverato anche questo . . . «Meque non animi dolore, non fortunae
2880 2 | anima che non si colgono per mera osservazione priva d’ogni
2881 44 | Gian-Giacomo de’ Medici, l’astuto mercante di guerra, il prode aguzzino
2882 43 | anzichè debellata, e poi mercanteggiata da un Italiano grande a
2883 10 | Italia diventava emporio di mercanti feroci, nè certamente Germania
2884 26 | rincontrato il caduceo di Mercurio e i sorrisi di Venere Libitina.~
2885 16 | e rigettava le ipotesi mere, egli che poteva esserne
2886 39 | lui, racconta come volesse merenda di più e qualche soldo da
2887 21 | uomo la stima ch’egli si merita se non m’avessi l’idea dell’
2888 38 | taverna e da’ vizi, e così meritare le benedizioni delle famiglie
2889 22 | puerili. Anco nella lode meritata, anco nella minore del merito,
2890 20 | nuovi pensamenti, i quali meritavano sede propria e distinto
2891 11 | del Vero, perchè fatta più meritoria dall’ardente amore del buono,
2892 19 | primi anni scrivere non per mero esercizio e senza scopo
2893 2 | al colloquio famigliar si mescano~Gravi parlari e saggi detti,
2894 Ind | Montmorency (duca di)~Morrocchesi~Meschini (Maurizio)~Muratori (Ludovico
2895 46 | miserie colpevoli, quante meschinità atroci, quanti odii senza
2896 27 | del suo Galateo (lavoro meschino più d’una volta), egli sì
2897 28 | istigazioni di gente che, mescolando il vero colle apparenze,
2898 39 | coll’accenno de’ fatti, già messi in chiaro co’ documenti
2899 9 | di Virgilio, sentiva nel Messia del Klopstock un’aura di
2900 2 | favelli, oh! dubbio il volto e mesti~Alquanto gli occhi, e taciturno
2901 45 | commove di consolazione mestissima il vederli tanto soprabbondantemente
2902 22 | temendo che quel complimento mettesse il letterato in più apprensione
2903 12 | querelò che io con essa lo mettessi a pericolo di perdere una
2904 21 | sapeva e amava ammirare, mettevano un lieto sgomento; come
2905 33 | fiore dell’esercito italiano mettevasi, poco poteva aggiungere
2906 4 | proprietà della lingua si mettono a prova nelle cose dell’
2907 44 | persona, senonchè forse alla mezzana statura sopraeccedenti un
2908 43 | suonassero Dio eterno! Sulla mezzanotte si quetò, ricompose la persona,
2909 4 | quelle finezze e quelle mezze tinte nelle quali dimora
2910 42 | le finirà egli co’ suoi mezzi che sono nelle sue mani;
2911 9(2) | guardo appaga.~~E corre a mezzodì di colli ameni~~Con perpetua
2912 4 | e assapora il Platonico miele. Vede il vantaggio che dalla
2913 11 | quali la morte venne via via mietendo, non sì che non gliene restassero
2914 37 | Società il cui fine era il miglioramento del clero, per fare quasi
2915 37 | incominciando l’opera dal voler migliorare sè stessi. Il Lorenese poi,
2916 28 | Ermengarda e la madre misera milanese, agli aneliti ultimi di
2917 36 | romano impero, magistrati e militi non senza nome. E chi nel
2918 32 | ascoltati, diventeranno minacce; come nessuna delle forze
2919 46 | prevalenti, contro le passioni minaccianti de’ pochi e de’ molti, laddove
2920 37 | accorgersi per ben tre mesi di minestra non condita di sale, accomodandosi
2921 23 | poi con potenza represse i minimi impulsi; tanto che pochi
2922 8 | un picciol segno del loro ministero, l’avessero, e come un tempo
2923 40 | doveva essere forte assai da ministrare alle virtù cerebrali: ed
2924 5 | troppo il peso dato a quelle minuzie, e che non gli pesassero
2925 46 | sprecare l’ammirazione. Nelle minuziose censure avrete assai occasioni
2926 44 | più cordiale. L’occhio suo miope, fino agli estremi era chiaro:
2927 2 | nuovi d’alta semplicità~ ~La mira Madre in poveri~Panni il
2928 25(5) | Unquanco scarsi, e con mirabil giro~~A nuovi figli fragil
2929 46 | de’ fatti. E quando, per miracoloso concorso del Cielo e della
2930 2 | labbro~No non terresti ove mirarmi in fondo~Dato ti fosse e
2931 27 | giudice. Quando agitavansi le miserabili zuffe per i quindici canti
2932 22 | che il giudizio altrui è miseramente falsato, e imperfetta del
2933 33 | morali, aprire una galleria miseranda d’assurdità, non sarebbe
2934 28 | all’uomo misero in tempi miseri, e nondimeno nell’anima
2935 42 | giustizia non meno della misericordia era divino attributo. Ma
2936 42 | rammentandogli io quel de’ Salmi, le misericordie di lui sopra tutte le opere
2937 45 | confortatore):~ Finem animo miserisque viatica canis.~ ~ ~
2938 22 | i germi del vizio e del misfatto, siccome Socrate confessava
2939 5 | coscienza della propria missione. Non so se il convivere
2940 15 | concordino con le finali in misteriosa armonia. Questo dico per
2941 16 | ingegno d’Agostino, che fanno misteriosamente splendido il Cristianesimo,
2942 30 | quant’ha di splendidamente misterioso il libero arbitrio e di
2943 3 | scrittori che chiaman dell’oro, misti con que’ dell’argento, gliene
2944 25 | degli uomini e de’ tempi. La misura una e immutabile, le proporzioni
2945 32 | quelle son differenti le misure come di capacità così d’
2946 35 | Oratorio era sinceramente, ma mitemente, pio; nè alla sua innocenza
2947 2 | ormai~Cangiata ho co’ più miti ilari giorni~Roveretani,
2948 23 | delle conoscenze nè de’ mobili; ma la profferta di quell’
2949 23 | fornirmi della sua poca mobilia, egli povero e devoto a
2950 4 | essere mite e temperata, moderata in un suo essere e a norma
2951 32 | delle cose: Ita temperatis moderatisque moribus ut summa severitas
2952 4 | ragione; e che da quella moderazione del bello, come dal fondo
2953 7 | egli forse parlava, de’ modernissimi), il Rosmini la onora di
2954 2 | forti fanno degli affetti modesti, mi si tolse d’innanzi e
2955 25(5) | un faggio~~Della natura modular gli amori,~~Onde la terra
2956 3 | fra gli altri, alla cui moglie fu dedicato da ultimo il
2957 22 | averlo inebbriato delle sue moine, e non vede chi è il gabbato
2958 6 | gloria e bellezza in sì poca mole.~ ~ ~
2959 2 | bruno agricoltor spossato e molle~Vera compassion mi tocca,
2960 2 | vedrai sassoso,~Ma a nutrir molli cuori avvezzo; angusto,~
2961 45 | animetur, ornamentis comatur, mollitudine juvenescat». E finiva; e,
2962 30 | diventa, come Giobbe dice, molteplice; e le contese su questo
2963 36 | del resto non risicano di moltiplicarsi a danno della specie, se
2964 | moltissimi
2965 | moltissimo
2966 14 | massimamente oggidì che la moltitudine delle cognizioncelle del
2967 2 | il poema col libro della Monarchia e con gli altri di Dante;
2968 15 | detraggono da essa facendola monca ed impotente, ridusse la
2969 8 | semplice fino in gioventù con mondezza, senza porre la santità
2970 14 | acque, e un mondo motore di mondi. Ma l’ampiezza a lui non
2971 39 | lui, cambiarglisi anco in moneta ben più sonante di cotesto
2972 36 | Chiamatelo pregiudizio, monomania, eccentricità, e con qualche
2973 Ind | Cardinale) Traversi (mons. Antonio)~Trivulzio~Troia (
2974 34 | ordinate nella diocesi di Montalcino quasi memore che su quelle
2975 4 | Domodossola e il prospetto del Montenero, se le carceri di Venezia
2976 15 | ammirarlo come psicologo e moralista sommo. Dico che l’osservazione
2977 9 | che facevasi d’unità, era moralmente più una. E da’ colloquii
2978 4 | Venezia e le carceri di Moravia si rincontrano in una stessa
2979 12 | d’ogni innocente novità e morditore d’Italiani benemeriti; contro
2980 32 | temperatis moderatisque moribus ut summa severitas summa
2981 2 | lodatori d’allora vissero e morirono digiuni, declamando intorno
2982 5 | dolori della malattia sua mortale, fioriva sulle sua labbra
2983 2 | Poichè gli eventi de’ mortali ignari~Legge occulta d’amor
2984 22 | ultime sono di quelle che mortificano più, perchè o turbano il
2985 16 | soffocati, e poi ripullulanti, e mortificati da capo: addita i passi
2986 30 | rimasta presa una povera mosca.~Ma la lassezza de’ principi
2987 44 | a Samuele, a Giobbe, a Mosè.~ ~ ~
2988 39 | calunniato. Giacchè l’accusa fu mossa e qualche onest’uomo ignaro
2989 4 | quello sia bene atteggiato e mosso; e in queste belle parole
2990 7 | sparpagliati pe’ Dialoghi, e mostrarne l’intima vita, dal bello
2991 38 | ancorchè il papa se ne mostrasse scontento, per rispondere
2992 35 | di crescere come il tempo mostrò, e invitato a rimanersene
2993 8 | conveniente fanno deformità mostruosa; dico l’affettazione del
2994 23 | fortunati del mondo: del qual moto primo che non era giudizio
2995 14 | nelle acque, e un mondo motore di mondi. Ma l’ampiezza
2996 22 | Cristianesimo divinamente chiarì.~I motti frizzanti di ch’altri si
2997 2 | tavolino esco senza far motto; il giovane buono si volge
2998 41 | povero Istituto, non ne moveva parola se non interrogato,
2999 | multa
3000 36 | Vergine, decoro d’Italia:~Multae illam frustra Tyrrhena per
3001 41 | città che, dietro ai primi munimenti appena intaccati, altri
3002 28 | stampò quella lettera senza munirla di prove; e stamparla non
3003 42 | addoloro; così poteva ora dire: muoio e prego non solo col cuore
3004 28 | il Piemontese in Parigi; muoiono riconciliati; nè avvicinò
3005 40 | lo credo; e so che non si muor di dolore. Quanto allo sdegno,
3006 15 | avendone fin d’allora sentito muovere parola al Rosmini, e fattone
3007 28 | guardato così d’alto in basso muovesse il Gioberti, ma e il dispiacere
3008 28 | platonica idoleggiava; lo muovevano (e anche questa è agli occhi
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