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Niccolò Tommaseo
Antonio Rosmini

IntraText - Concordanze

(Hapax - parole che occorrono una sola volta)


1814-artif | ascen-comod | compa-dimos | dinna-fragr | frain-intel | intem-muove | murar-pote | poten-rinas | rinci-soma | somig-tuam | turba-zuffe

     Parte
3009 39 | stampatori temuto. Spese in murare, non in tutto provvidamente, 3010 19 | risparmiando quella fatica de’ muscoli che nell’intensione degli 3011 33 | lontano di morte inerte e muta nel tedio e nello sgomento 3012 12 | egli aveva da mutare nelle mutate condizioni del convivere 3013 | n 3014 28 | riverenza; e poi consolato in Nantes del dono del suo volume, 3015 25(5) | raccolta intorno~~Di lui narrante, con socchiusa bocca,~~Pende 3016 35 | vera poesia consiste nel narrare fedelmente i momenti più 3017 42 | più tranquillo di prima.~Narrasi d’un Inglese illustre, che, 3018 25 | ispira l’affetto, e i fatti narrati sono dichiarazione insieme 3019 2 | istinto del vero e del bello. Narravano le gazzette del ventuno 3020 6 | Disegnava un’operetta, tra narrazione e visione, nella quale esporre 3021 28 | innovazioni che la storia ci narri; fatto è che essi credono ( 3022 10 | civiltà, abbominava. E a me narrò come gli ferisse il cuore, 3023 24 | in l’avverava: Allora nascerà quel bene inestimabile, 3024 41 | l’umiltà non gli poteva nascondere la novità e l’importanza 3025 12 | lui, e sollecito più di nascondergli che di significargli me 3026 19 | nella loro modestia può nascondersi negligenza, nel ritegno 3027 23 | nel quarantotto, non gli nascosi ( egli se ne adontò) il 3028 21 | punto vergogna lasciare nascoso); di tale probità superfluo 3029 2 | contristan quaggiù vermi nascosti!~Ma allor che ’n Cielo io 3030 34 | Benaco al cui margine era nata sua madre; il Verbano sulle 3031 9(2) | La pura a respirare aura natia;~~. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .~~ 3032 4 | stupida obblivione de’ modi natii, ma lo scrivere sudicio 3033 39 | sulle care sponde del lago natio, portò seco gli arnesi dell’ 3034 1 | ancora più ameno del suo natìo; e la Provvidenza che guida 3035 45 | memoriam saeculorum sempiternam natum te esse arbitrere . . . . . . 3036 4 | fosse recata alla propria natural perfezione, confessava: 3037 3 | raggiungere in parte quella naturalezza che è il raro pregio dell’ 3038 4 | vorrebbe a ciò un consesso nazionale davvero; e che il pubblico 3039 5 | compiacenza e pietà. Certo è che neanco nell’età meno esperta gli 3040 32 | solo; de’ poteri essenziali necessari alla vita di lei, un de’ 3041 32 | tengon di lei, ancorchè necessarie alla civile, se non si accentrano 3042 4 | sua vita, la scienza, egli nega che la lingua italiana sia 3043 15 | necessaria dalla volontariamente negabile, e il dedurne con virtù 3044 28 | io risposi, pubblicamente negando, con dolore per lui senza 3045 7 | con che diritto severi, negano al suo linguaggio filosofico 3046 39 | coraggiosamente e quasi allegramente negata: fu detto che le arti sue 3047 40 | tardo, l’animo piccolo e neghittoso. Questo doppio sentimento 3048 18 | lunghezza non è prolissità negligente e fiacca, ma diffusione 3049 19 | modestia può nascondersi negligenza, nel ritegno loro può essere 3050 19 | parere troppo scusabili le negligenze. E sebbene le cose scritte 3051 27 | più dolorose; e fu chi gli negò fede e probità, scienza 3052 45 | splendor et constantia, et in negotiis capessendis alacritas, in 3053 | nei 3054 14 | operante; che non solo l’arte è nemica alla scienza, ma la scienza 3055 | nempe 3056 4 | rattratti, senza giunture nervi vede la fiacchezza o deformità 3057 45 | ita facti ut necessario nescio quo impetu, tanquam ignis 3058 16 | Aristotele mai lo ponga così nettamente), che il metodo filosofico 3059 16 | Ponendo, esso, le questioni nette, si aiuta a riconoscere 3060 6 | pregio non notato da’ più, la nettezza con cui nel costrutto le 3061 Ind | Voltaire~Winckelmann~Wiseman (Nicola, cardinale)~Zenzi (Dottore)~ 3062 | nihil 3063 9 | maniere; e istillava nel nipote l’amore segnatamente di 3064 | nisi 3065 13 | trovando il solido vero nelle nitide forme del bello. In Padova 3066 3 | talvolta ci perde. Stampò con nitidezza splendida e con buone note 3067 4 | come per ingegno e per nobiltà di pensare così soprastesse 3068 19 | a minore ingegno sarebbe nociuto.~Il dettare ch’egli sin 3069 19 | difetti. Il che però non nocque al suo scrivere quanto a 3070 35 | mezzo alle apparenze e alle noie dell’opulenza come se avesse 3071 40 | così non si cela lo sdegno. Nominaronsi i padri Gesuiti; e io dirò 3072 4 | eccellenza a diritta ragione si nominasse siccome quello che in un 3073 6 | alla cosa, sapientemente nominato proprietà, assomigliava 3074 4 | secondo sarebbe oggidì, nonchè non imitata, derisa.~Il 3075 | nostrae 3076 44 | del Rosmini: dacchè fu già notata dall’Edwars la fisiologica 3077 12 | nulla aveva a temere dalla noticina d’un giovane ignoto e straniero 3078 4 | non sommi che questi non notino negl’Italiani i così detti 3079 28 | non provano se non cosa notissima, quanto difficile sia celiare. 3080 33 | di cose civili; e delle notizie che veniva acquistando per 3081 14 | mondo de’ corpi e delle notiziuole d’erudizione sparpaglia 3082 39 | quest’opera gli averi e le notti, affatichi l’ingegno, consumi 3083 2 | Allighieri, dell’età circa di novanni l’amore, il che gli 3084 28 | per fede e amore sempre novellamente divina; di quelle, alle 3085 5 | giovialoni per imitazione de’ novellieri e de’ comici del trecento 3086 9(2) | e rosseggianti fianchi,~~Nude pendici inospite e selvagge,~~ 3087 26 | XXVI.~ ~Numerare le, non so quante ma di 3088 23 | tra’ suoi primi lavori, numerava tra gli empî il Constant, 3089 3 | dire, e il congegno de’ numeri armonioso; e ridiceva que’ 3090 36 | per oppida matres~Optavere nurum: sola contenta Diana~Æternum 3091 42 | dipinge con la Filosofia sua nutrice l’Amicizia che gli presentano 3092 2 | Suolo vedrai sassoso,~Ma a nutrir molli cuori avvezzo; angusto,~ 3093 11 | amico de’ suoi maestri, a nutrirlo di quegli affetti che gli 3094 2 | foco ei favoleggia~Colla nutrita famigliuola allegra.~. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .~ 3095 20 | portato richiedeva un’intima nutritura, sì perchè lo spirito per 3096 41 | ingrate esperienze, egli nutriva quella speranza fortemente 3097 2 | furono sgombri da quelle nuvole di passione che, gaiamente 3098 | ob 3099 30 | ai litiganti, il Rosmini obbedì.~ ~ ~ 3100 26 | quanto meno cercata tanto più obbediente, quanto più tarda tanto 3101 27 | avrei poi ringraziato: e obbedii, e stracciai le bozze di 3102 38 | ciascheduno; zelante più egli dell’obbedire che del richiedere obbedienza.~ ~ ~ 3103 26 | con docilità coraggiosa obbedito l’Alfieri, voleva accorgersi 3104 18 | ch’è pretesto a cotesta obbiezione, e confessata la insufficienza 3105 19 | molti, possono di qui stesso obbligarsi più strettamente seco medesimi 3106 12 | o per insofferenza dell’obbligazione, ma perchè sentivo il debito 3107 4 | in lei ingrata e stupida obblivione de’ modi natii, ma lo scrivere 3108 34 | sive nostrae, tui desiderio oblanguerunt. Ma nell’esilio il Rosmini 3109 2 | finalmente allor ch’il Sole obliquo~La costa oriental sol mezza 3110 21(3) | sapienza. Ne’ fioretti l’obstupuit dello Speculum, nota il 3111 15 | ognun sa quanto le cause occasionali siano feconde, e come concordino 3112 18 | sovente anch’esse, dia un’occhiata all’indice delle materie 3113 44 | guarda ad Oriente e insieme a Occidente, al medio evo e alle prime 3114 4 | il linguaggio alla varia occorrenza de’ casi. Ma non può ad 3115 2 | de’ mortali ignari~Legge occulta d’amor tempra e corregge;~ 3116 35 | maturi, e’ doveva crescere occulto velut arbor aevo; e siccome 3117 12 | quand’ero seco, altre cose occupavano. S’egli al primo udire non 3118 45 | tibi officiorum ordo ob oculos ponitur: Religio defendenda 3119 12 | che fin da’ primi anni si ode parlare e si parla; come 3120 2 | musa invoca.~Pur tu non l’odi, o non l’ascolti? Ah piega~ 3121 39 | possa essere creduto dagli odî di parte: a ogni cosa dunque 3122 2 | me furtivo il senso~Dell’odiata lontananza. Or teco~Più 3123 27 | perfetti è sovente l’esser più odiati; e i pregi sommi, in chi 3124 11 | stanco viandante e di frutte odorate. Di Maurizio Moschini, giovane 3125 44 | in lui tutti i sensi: l’odorato potente di finezza gli apportava 3126 19 | questi pregi in altrui non l’offendeva allora tanto, e la bontà 3127 34 | non accettando la cattedra offertagli se non a patto che ammettessesi 3128 28 | bene senza eccettuarne le offertegli da’ suoi avversari; egli 3129 28 | provare) che il sacrifizio offerto ha un valore immenso, e 3130 32 | vero e della virtù è tra le offese la gravissima e politicamente 3131 9 | de’ non ingenerosi anche offesi, con l’equità ch’è debita 3132 12 | egli se ne dimostrò, non offeso, accorato; e non volle trovarsi 3133 35 | fondare una stamperia come officina e di civiltà e di pietà: 3134 45 | Triplex tibi officiorum ordo ob oculos ponitur: 3135 4 | squarci troppo minuti ma che offrano l’effigie dello Scrittore; 3136 32 | e agli uni e agli altri offrendo consigli che sono rimproveri, 3137 28 | scrisse a un amico di lui offrendosi di concorrere ad alleggerirgli 3138 17 | stagione de’ poemi didattici, offrirebbe materia a ben più sereno 3139 28 | Agostino e di Bonaventura, offrirne intero il concetto, senza 3140 25 | materialità delle forme; ch’anzi l’offriva secondo l’ordine delle idee: 3141 21 | all’affezione allo zelo offuscare.~Della probità sua nel recare 3142 9 | più verità maggior copia d’oggetti cioè d’idee, parlasse quindi 3143 19 | domani le cure debite all’oggi, e nella loro modestia può 3144 7 | mascherata popolarità d’oggigiorno: e per questa stessa ragione 3145 | ognuno 3146 26 | in favore degli dei dell’Olimpo, e recitarmi i versi del 3147 42 | quattordici di giugno ricevè l’olio santo: e notò che in quell’ 3148 4 | col suo Petrarca Che stile oltra l’ingegno non si stende; 3149 40 | quant’era in me, dagli oltraggi di pochi più ardenti che 3150 26 | studio da’ vicini nostri d’oltremonte, i quali e per l’agilità 3151 3 | una lettera, dicev’egli, omessa o aggiunta o spostata, il 3152 44 | dall’Edwars la fisiologica omogeneità della razza veneta con l’ 3153 39 | accusa fu mossa e qualche onestuomo ignaro de’ fatti ci 3154 17 | grata ansietà del dubbio onesto e il pungente sollecito 3155 39 | maraviglia, e ringrazi l’onnipotenza di Dio che gli tocchi da 3156 2 | franchigia dell’esilio~O l’onor della catena.~Forse un giorno 3157 24 | quali la virtù gli appariva onoranda più che l’ingegno, e anche 3158 26 | Lucchesini e del Papi, magistrato onorando, maestro affettuoso, scrittore 3159 34 | suoi giudici.~Dovevano le onoranze serbate all’agonia e alla 3160 46 | nomi che e’ cominciavano ad onorare, si ricrederanno con gioia 3161 12 | autorevolmente loro, che per verità l’onoravano con amore: e vedeva me o 3162 36 | per le ricchezze sue luogo onorevole e allegro, e si reca ad 3163 34 | e le preghiere forse più onorevoli al morente che s’innalzavano 3164 9(2) | Cobuoni amici garrulo m’onori.~~Oh perchè non son sempre 3165 10 | come tentazione quanto come onta fatta alla sua generosità, 3166 4 | quelle de’ suoni stranieri onte nostre. Egli aveva però 3167 25(5) | alta selva in un recesso opaco,~~Sacro, soave, meditar 3168 38 | , raccogliere la sera operai che tra esercizi non gravosi 3169 14 | cittadino, il credente dall’operante; che non solo l’arte è nemica 3170 22 | del bene ch’egli amava e operava non gli era certamente possibile: 3171 22 | imperfetta del bene, non che l’operazione, l’idea. Lodi tali, se l’ 3172 13 | accapacciato dalle nuove operazioni d’algebra che andava tentando, 3173 28 | ingegno acuto e di studi operosi, di vita pura e infelice, 3174 40 | il cervello assorbendo l’operosità della vita faceva altri 3175 43 | vista. Il rifiutare il vino oppiato con pepsina, il succiare 3176 36 | illam frustra Tyrrhena per oppida matres~Optavere nurum: sola 3177 3 | il Rosmini il doppio uso opposto con esempi di grandi Latini; 3178 41 | paia a lui combattuta ed oppressa. Anima tale aveva con che 3179 36 | Tyrrhena per oppida matres~Optavere nurum: sola contenta Diana~ 3180 45 | philosophia tamen pauca. Optime quidem asperulis hisce disciplinis 3181 35 | apparenze e alle noie dell’opulenza come se avesse già fatto 3182 4 | sciagurati; che i giornali e gli opuscoletti facciano lo stile più e 3183 23 | ire a Roma a provocare l’oracolo della S. Sede sopra questioni 3184 25 | pensatore artista, da maestro oratore; e giovava che lo ascoltassero 3185 28 | questione in disgressioni oratorie e di ricadere nella ripetizione 3186 35 | cuore. Il buon prete dell’Oratorio era sinceramente, ma mitemente, 3187 4 | ch’è modo più potente dell’Oraziano, che le parole non restie 3188 41 | diffidato da loro, sperò nelle orazioni de’ buoni; quando vide di 3189 17 | possibile anco alle menti orbate d’ogni credenza, parrebbe 3190 10 | non per ripulsione dall’orbita straniera, ma per attrazione 3191 15 | fermare l’assunto, senza ordinare le prove, senza conchiudere 3192 25 | severo nello scegliere e nell’ordinarle, per rispetto del vero e 3193 27 | acuta e in certe deduzioni ordinata; ma come possa parere profonda, 3194 20 | tutti i suoi libri additasse ordinati i luoghi più meditabili, 3195 16 | più previdenti proporzioni ordinato; se in ciascuna particella 3196 4 | di tutti i ragionari che ordisce intorno a Dante e al Boccaccio 3197 45 | Triplex tibi officiorum ordo ob oculos ponitur: Religio 3198 12 | vergogna: perch’io avevo gli orgogli del giovane e quelli un 3199 22 | qual risicava di diventare orgogliosa più dell’orgoglio stesso, 3200 2 | il Sole obliquo~La costa oriental sol mezza inaura,~Spente 3201 24 | quindi gli venne dottrina più originale e più sua; e nella preghiera 3202 4 | bislacche e con nuove cose meno originali delle traduzioni seminino 3203 35 | mondo, e risaltava da una originalità quasi ruvida una finezza 3204 32 | pittagorici e etruschi che originarono l’antica grandezza d’Italia, 3205 45 | litterarum spiritu animetur, ornamentis comatur, mollitudine juvenescat». 3206 45 | Religio defendenda atque ornanda, philosaphia excolenda, 3207 36 | e di delicato sentire e ornata di lettere, maestra a lui 3208 28 | delle malattie anco più orribili; ch’egli amano tutto e tutti 3209 9(2) | nutre ai piede,~~D’una bella orridezza il guardo appaga.~~E corre 3210 12 | a poco. Che, avend’io osato un cenno sopra l’intendimento 3211 7 | galantuomo com’io, parlando seco, osavo chiamarlo. E mi proponeva 3212 28 | uomo strumenti a proprie oscure passioni, gli amareggiavano 3213 18 | un gagliardo ingegno, oserebbe pretenderne la Psicologia 3214 33 | uomo alcuna opinione ch’io oserei dire alquanto pregiudicata: 3215 12 | padrone della casa, egli l’ospite, io il più maturo di senno, 3216 41 | e delle lettere e degli ospiti che capitavano, raccomandando 3217 36 | suo avere, raccoglie in un ospizio caritatevole di Suore, da 3218 42 | fegato, dello stomaco e delle ossa che, quasi slogate, cercavano 3219 16 | da’ giovanili suoi studi osservare lungamente, quasi libro 3220 30 | il Rosmini ancor giovane osservata in un Roveretano a lui caro, 3221 44 | vecchia legge si sono più osservate; onde Venezia edificò chiese 3222 15 | facendosela, li fa più veloci. Le osservazioni su i fatti della vita mentale 3223 39 | sgomento a’ nepoti; affronti ostacoli e contraddizioni, calunnie 3224 38 | altri, e non concittadini, ostanti alla sua benefica popolarità, 3225 27 | per vero, dandogli dell’ostrogoto, perchè nemico alla moda; 3226 43 | di volontà che d’istinto. Ottore continue il corpo straziato 3227 4 | raccomanda che s’indirizzino ad ottenere un linguaggio comune, splendido 3228 39 | diritto a più di quello che ottennero da’ suoi lasciti s’ella 3229 28 | menassi vanto di quel sì ovvio patimento e sì breve, nel 3230 26 | d’uomo da meno, sarebbe ozioso. Dopo aver detto in servizio 3231 45(13)| trentotto ne’ Nuovi Scritti, I, p. 64, 65, 66.~~ 3232 27 | tali prove serbò carità pacatezza di mente; e lo diceva egli 3233 11 | dispute vivacissime ma sempre pacifiche e gaie gli addestravano 3234 27 | isole voluttuose del mare Pacifico, accennate da Isaia profeta 3235 2 | E ’l tempo è già. La Padovana state~Che quasi piombo mi 3236 34 | villa paterna, e una del Padovano dove nel 1832 cominciò scrivere 3237 12 | la libertà, come s’io il padrone della casa, egli l’ospite, 3238 45 | unum hoc difficile illis ac paene incredibile videatur . . . . . . . 3239 35 | fare il vice-parroco in un paesello del suo Rovereto. Non solamente 3240 9(2) | sentieri,~~E ovunque vaghi paesetti sparti,~~O biancheggianti 3241 13 | puntello delle dottrine e pagane e cristiane di tutti i secoli 3242 7 | riverenza agl’ingegni de’ Pagani egli aveva redata, come 3243 39 | oltre alla forte imposta da pagare allo Stato, un’ospitalità 3244 3 | ingegni e gli animi per quanto paiano singolari. Tuttochè ammiratore 3245 4 | vestimenti~ Senza toccar il palato i denti.~Toccando della 3246 34 | intorno alla Vergine del Palazzo unico, noto col titolo di 3247 40 | parole nella rassegnazione palesano un concetto formato già, 3248 6 | assomigliava al venire di palla che cada per l’appunto nel 3249 9 | ammirasse nell’architettura palladiana quell’armoniosa pace e semplicità 3250 14 | l’astratto rendesi quasi palpabile, e le sottili gradazioni 3251 40 | dissoluzione, e doveva rendergli palpitante di terribile vitalità la 3252 23 | acciocchè questo non paia un panegirico d’imperatore o un’orazione 3253 2 | La mira Madre in poveri~Panni il figliuol compose,~E nell’ 3254 28 | vanto un altro prete di panteismo, e di tanti altri errori, 3255 28 | altro in faccia il titolo di panteista, e altre immondizie, tristo 3256 26 | successore del Lucchesini e del Papi, magistrato onorando, maestro 3257 4 | fanno gl’Italiani peggio che pappagalli de’ Provenzali nel dire 3258 28 | mai mi fossi sognato di paragonarmi o al Gioberti o a maggiori 3259 11 | delle vanità che suscita il paragone fra condiscepoli inuguali 3260 21 | uomo con uomo, non faceva paralleli lunghi ne’ quali la lode 3261 34 | docuisse pares et dedocuisse parati. Poteva il Rosmini a ben 3262 2 | Spiritum Graiæ tenuem Camœenæ Parca non mendax dedit; senza 3263 27 | tra altera e impacciata, parendogli impossibile ch’io fossi 3264 39 | quella eredità toccò ad un parente il quale ne fa uso buono, 3265 39 | uso buono, e che gli altri parenti lontanissimi della testatrice 3266 28 | Interrogato il Rosmini del parer suo intorno al libro del 3267 22 | vana; ed e’ soleva dire parergli impossibile la vanità. E 3268 34 | profferire, Et docuisse pares et dedocuisse parati. Poteva 3269 7 | zelo della purissima verità parevano dover rigettare tutto quel 3270 42 | tra pezzenti e re, tra pargoli e adulti, tra vivi e morti, 3271 12 | anni si ode parlare e si parla; come se in quelli stessi 3272 22 | e che agl’intelligenti parlano assai più della stessa parola. 3273 44 | Meglio che nel ritratto parlante fattone dall’Hayez (e non 3274 29 | comune agli uomini tutti parlanti la lingua, senza che troppo 3275 7 | perchè nel convivere e nel parlar famigliare, così come nello 3276 2 | famigliar si mescano~Gravi parlari e saggi detti, e parco~Tutto 3277 28 | Gioberti ebbe seco: e il parlarne due anni dopo uscito di 3278 9 | copia d’oggetti cioè d’idee, parlasse quindi a maggior numero 3279 21 | che fosse: e un giorno che parlavasi di certa scoperta elettrica 3280 28 | prova delle mie intenzioni. Parlerò com’è debito ad uomo d’ingegno 3281 2 | contener capace.~ ~Scritto parmi nel Ciel, che questo estremo~ 3282 17 | retta e nuova come forse parrà agli avvenire; il pur còrre 3283 43 | de’ sacerdoti delle dodici parrocchie circostanti e altri ancora; 3284 25 | dell’affetto, e in certi parrochi di campagna la sentiva più 3285 27 | parere profonda, questa m’è parsa sempre la maggior profondità 3286 25 | ministeri del sacerdozio partecipare. E per comprovare la conciliazione 3287 16 | ordinato; se in ciascuna particella è condensata la dottrina 3288 3 | filosofo, il valore di quelle particelle che da’ pedanti abusate 3289 2 | Napoleone in Sant’Elena, e que’ particolari ci leggeva un giovane buono 3290 32 | egli non s’intrometta tra partiti ma stia sopra quelli, vedendo 3291 17 | perchè non solo sovviene al parto, ma alla formazione del 3292 36(10)| multa caede videntium — Parvos coronantem marino — Rore 3293 27 | intorno alla speranza che pasce d’illusioni l’uomo dannato 3294 Ind | di Sales, San)~Galluppi (Pasquale)~Galilei~Gerdil (Sigismondo, 3295 18 | Scritture ch’egli illustrò di passaggio, ordinate, farebbero men 3296 26 | il duca di Montmorency, passando dal lago, volle vederlo 3297 4 | già che non sappia come il passar sopra a certe minute timide 3298 42 | parole, che dal Vangelo passarono per generazioni e per secoli 3299 32 | processo della civiltà con le passeggere questioni de’ luoghi e de’ 3300 25 | prendere, anco negli atti più passeggeri, abiti buoni, del vigilare 3301 34 | pinnacoli di San Marco, e ora passeggianti tra domestiche e solitarie, 3302 31 | le proprie intenzioni, e passionate e deboli le obbiezioni mossegli. 3303 28 | era già un confessarsi più passionato che urbano: e a giustificare 3304 24 | egli sin da fanciullo si passionava della lettura, e varie ne 3305 11 | liberamente l’ingegno fuor delle pastoie della scuola, fuor delle 3306 40 | prescelti, a lui, polenta e patate), temperante in ogni altro 3307 28 | stimarlo, io avessi chiesto la patente de’ suoi carcerieri; come 3308 44 | spregiatore umile delle ricchezze paterne, contemplante cantore, mendicante 3309 42 | diceva: non siamo noi che patiamo, è il corpo che ci circonda 3310 28 | menassi vanto di quel sì ovvio patimento e sì breve, nel quale non 3311 41 | soverchiamente amareggiato e ne patisca per te, e tu patire della 3312 22 | che grossa semplicità, le patisce con rassegnazione tra cortese 3313 36 | senza disgusti che n’abbia patiti, con cuore tranquillo e 3314 44 | stirpe e per la natura del patriziato tenace nelle tradizioni, 3315 33 | con un’alleanza la qual patteggiasse la cooperazione del Piemonte 3316 27 | giornale, dicendomi schietto i patti a’ quali scriveva egli stesso; 3317 45 | dicam: de philosophia tamen pauca. Optime quidem asperulis 3318 34 | non parere fuggitivo pauroso dispettoso, rimase in 3319 19 | altrui impaziente di quelle pause che si richieggono a raccorre 3320 33 | e vergogna, retrocedere pavidi e disperati. E i grandi 3321 21(3) | speranza: giacchè pavor da pavio. E così nel consuonare de’ 3322 4 | de’ traviamenti e delle pazzie umane, più il consolida 3323 18 | delle prime età della Chiesa peccano di coteste varietà, le quali 3324 20 | propria e distinto lavoro. Peccato ch’egli abbia troppo speso 3325 22 | alla prima dove la lode pecchi d’eccesso, e se n’adontano 3326 40 | magnum si pectore possit~ Excussisse deum . . . . . . . 3327 25 | certuni venuta meno. E sulla Pedagogia in generale e sul Metodo 3328 3 | quelle particelle che da’ pedanti abusate e scambiate e frantese, 3329 2 | Se dura pelle il cuor mi vesta o viva~ 3330 2 | andato in Arquà come a pellegrinaggio non d’accademico o di viaggiatore, 3331 14 | stesso come fino da giovane pellegrinasse per il mondo della scienza, 3332 2 | consiglio,~D’un gentil ardir fia pena~La franchigia dell’esilio~ 3333 33 | tutte le fedi, e che pur penano ad accozzarsi sotto un ambiguo 3334 40 | presentivo che durerebbe a penare tuttavia. E la mente, scegliendo 3335 25(5) | narrante, con socchiusa bocca,~~Pende dal labro; o ch’e’ ti trovi 3336 30 | umana natura, a misurare le pendenze dell’umana libertà e coglierne 3337 19 | attenzione; e perchè quel vedere pendere dal tuo labbro la mano che 3338 22 | gli studi del magnetismo, pendeva da ultimo a stimarli più 3339 9(2) | rosseggianti fianchi,~~Nude pendici inospite e selvagge,~~E 3340 28 | Dante che da questo letto di pene, armonia più piena lo 3341 2 | il verso di Dante, ma a penetrare nelle dottrine di lui, delle 3342 21 | lungamente parola. Nessuno forse penetrò più addentro di lui nelle 3343 34 | che la lor fama avesse le penne in punta lustre di foglia 3344 19 | tutti diventa a lungo andare penosa, serba intere le forze alla 3345 42 | volle fare all’uomo men penoso il morire, confortandolo 3346 15 | provarcisi. Dove all’incontro i pensacchiatori mediocri, i raccozzatori 3347 15 | ritrovatolo dopo anni molti, pensai e scrissi d’avere indovinata 3348 41 | pure si rassegnò, forse pensando che altri avrebbe poi svolte 3349 35 | virtù le arti belle, che pensassero a fondare una stamperia 3350 6 | scrupoloso; perchè gli affetti pensati e conciliati al dovere tenevano 3351 2 | saetta.~ a quel vaticinio pensavo io quando nel 1835 lo rifacevo 3352 15 | Saggio stesso, chi bene ci pensi. Se non che gli avversari, 3353 2 | fior trapassi:~Acre d’auro pensier non la intristisce,~ il 3354 23 | per disfarsi di loro si pensò di prendere il bordone di 3355 2 | di natura io volga,~A cui pensosa Maraviglia e puro~Piacer 3356 42 | vensette di maggio, festa della Pentecoste, chiese egli il Viatico; 3357 43 | rifiutare il vino oppiato con pepsina, il succiare con le labbra 3358 4 | alle cosucce della lingua perche intende come gli scrittori 3359 18 | virtù. Lo direste talvolta perdersi nel volgare, e cominciate 3360 28 | quella disputa riuscisse un perditempo, atteso il risico di sviarsi 3361 23 | questo trascorso di zelo perdonabile ad uomosevero in 3362 39 | quell’anima generosa che ha perdonato e si tacque. Ma ripensando 3363 33 | meno un pezzo di gneiss (perdonisi la voce barbara che qui 3364 11 | amore; e la memoria de’ cari perduti coltivava come pianta ospitale 3365 42 | diceva che nulla di bene va perduto, che entrare in parte di 3366 15 | radici ebraiche un lavoro, perdutosi, da illustrare la Genesi; 3367 41 | ch’egli ha a tenersi in perfetta tranquillità, in gaudio 3368 17 | trattati, non sempre il perfettissimo prova anch’esso però la 3369 9 | meglio fu consacrarsi a perfezionare gli spiriti, e il regno 3370 32 | società deve essere volta a perfezionarla e compirla; e all’altra 3371 19 | cominciavano prima, si sarebbero perfezionati anche prima. Al Rosmini 3372 17 | paragoni il dubbio socratico perfezionato dal Rosmini, dubbio che 3373 45 | persequendis prudentia, in perficiundis decor quidam atque majestas 3374 28 | benevolenza malcauta e quasi perfida, o per vile malignità che 3375 22 | medesimo, o, ch’è peggio, perfidamente credulo alla credulità del 3376 7 | aringhe degli avvocati da pergamo.~Certi giudici, non so con 3377 11 | pregi, fomentate da quella pericolosa emulazione con che i maestri 3378 25(5) | genitore a udire intento~~I perigli, onde rende esperta e cauta~~ 3379 6 | stile con grande cura. Il periodo che ne’ primi esercizi gli 3380 33 | dal mandare i suoi prodi a perire lontano di morte inerte 3381 7 | e io non ardisco senza peritanza affermare che il Rosmini, 3382 25 | lavori dispregiano, e si peritasse a rigettare per inutili 3383 37 | mondo de’ corpi cose che i periti e gli scienziati di mestiere 3384 43 | la Repubblica di Venezia periva, insidiata anzichè debellata, 3385 20 | volte ricorreggeva, era più permessa la fretta, in tanta copia 3386 12 | era casa e bottega, non permise la stampa e si tenne lo 3387 45 | intellectarum abusione) perniciosa scientia est, nisi humaniorum 3388 4 | Ma venendo a quell’altro pernio della sua vita, la scienza, 3389 9(2) | inverso anno contrista,~~E con perpetue pioggie infredda e bagna~~. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .~ ~ 3390 5 | che non gli pesassero i perpetui ragionari sopra la medesima 3391 18 | altro il desiderio di quel perpetuo comento della Bibbia ch’ 3392 46 | glorioso pericolo: ma nella persecuzione o nello spregio de’ pochi 3393 4 | prete, fu onorato delle persecuzioni di quel Paolovitch a cui 3394 44 | esultò nella parola del perseguitato da’ principi e del principe 3395 10 | benevola contro coloro che lui perseguitavano, quella parola respingeva 3396 45 | capessendis alacritas, in persequendis prudentia, in perficiundis 3397 39 | elemosiniere prudente, perseverante, segreto; caritatevole per 3398 46 | conciliate semplicemente, perseverantemente per infino alla morte, gioite 3399 41 | proprio; e’ non avrebbe potuto persuadere a chi non sapesse indovinarlo, 3400 22 | profondo del vero lo zelo del persuaderlo, e l’essere lui persuaso 3401 12 | me da tutt’altro gli era persuasa che da dolcezza d’essere 3402 27 | amore del vero, per una persuasione fermissima della importanza 3403 22 | persuaderlo, e l’essere lui persuaso che l’asseveranza del dire 3404 4 | troverai la simile in tutto il Perticari, che pur fa dell’uomo civile, 3405 23 | strascinato, più debole che pertinace, e nelle stesse mutazioni 3406 25 | che si dee, senza farne pesante l’insegnamento per la materialità 3407 5 | quelle minuzie, e che non gli pesassero i perpetui ragionari sopra 3408 12 | e anche mandato; non mi pesò d’accettare a cuore aperto 3409 16 | meno consapevole; delle petizioni di principio e delle contraddizioni: 3410 21 | metteva a posto certe beate petulanze.~ ~ ~ 3411 42 | tra preti e laici, tra pezzenti e re, tra pargoli e adulti, 3412 33 | alluminio e molto meno un pezzo di gneiss (perdonisi la 3413 45 | defendenda atque ornanda, philosaphia excolenda, juvenum ingenia 3414 36 | medico o barbarico più vi piaccia ad esprimere la vostra filosofia 3415 12 | ribrezzo d’ogni ombra di piacenteria, non m’avessero fatto spesse 3416 8 | uomini curanti di vanamente piacere ad altrui per soddisfare 3417 16 | valore come meglio a me piacerebbe): Tommaso d’Aquino. Ma se 3418 22 | tenero amore di Dio, e nella piacevolezza de’ modi e nella cura del 3419 4 | avria sorbito, come canta il piacevolissimo nostro poeta,~Che avria 3420 4 | Nulla fuori di ciò che piacque loro — Veggon di retto, 3421 4 | de’ sapienti in qualunque piaggia nati e sotto qualunque cielo 3422 21 | non solo astenendosi dal piaggiare o dal condiscendere, ma 3423 27 | che vogliano spenderla piamente in pro degl’ingegni crescenti; 3424 21 | l’altro, rispose con voce piana: immortalità di cartone. 3425 42 | ond’egli: volete ch’io pianga? quest’è bella. La sua massima 3426 36 | figliuola unica di genitori che piangono il suo tenace proposito, 3427 11 | religiosa; e in versi lo pianse; e lo fa interlocutore di 3428 12 | trovarsi in caso simile, piansi. Un altro saggio della peggio 3429 39 | lucrato. Voleva da ultimo piantare stamperia (e l’estreme parole 3430 14 | e quindi in famiglia di piante; come la stella che tremula 3431 2 | quella freddezza, dato un picchio sul tavolino esco senza 3432 9(2) | Volanio monte,~~Che sol picciola selva nutre ai piede,~~D’ 3433 25 | conosceva egli cose lievi o piccoli ministeri; e tutti gli erano 3434 28 | una all’altare e l’altra a pie’ dell’altare, e così semplicemente 3435 37 | lavava con le sue mani i piedi, andava in cucina egli stesso 3436 2 | odi, o non l’ascolti? Ah piega~La rigidezza del tuo core 3437 27 | frizzanti, facendo prova di rara pieghevolezza d’ingegno, ma con quelle 3438 28 | Roveretano in Piemonte, il Piemontese in Parigi; muoiono riconciliati; 3439 28 | forse dopo aver provato pienamente; non intessere alla confutazione 3440 28 | leggiera, non dico la terra, pietosa madre, ma la memoria degli 3441 40 | al Signore):~ Sì, già la pietra ch’ogni uom tiene inetta~ 3442 5 | Vescovo e nella testa del pievano con senso misto di compiacenza 3443 4 | duole che la lingua francese pigli troppo luogo nelle teste 3444 6 | esercitare lo zelo del bene, che piglia quasi febbre le anime nuove 3445 34 | convulsioni animose che pigliano gli uomini dotti, ebbero 3446 28 | lavoro in caratteri minuti da pigliar meno spazio e avventare 3447 29 | dottrina dell’Hegel non può pigliare in Italia, sì perchè l’esperienza 3448 44 | teneri affetti, il fratello piissimo, lo scrittore fiorente d’ 3449 34 | storia e di pietà, abitanti i pinnacoli di San Marco, e ora passeggianti 3450 9 | anime stanche, e dal cui pinnacolo poter dominare con l’occhio 3451 9(2) | contrista,~~E con perpetue pioggie infredda e bagna~~. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .~ ~ 3452 2 | Padovana state~Che quasi piombo mi premeva, ormai~Cangiata 3453 44 | Hayez (e non è a caso che un pittore veneziano lo facesse a richiesta 3454 3 | discernimento di stile, come i pittori riconosconsi alla maniera.~ 3455 10 | poteva ripetere: Ut pueris placeas et declamatio fias, Clementino 3456 Ind | Zenzi (Dottore)~Zurla (Placido, cardinale)~ ~ ~ 3457 13 | profanate e invidiate con plagio rapace o con ladro silenzio.~ ~ ~ 3458 4 | ubertosa: e assapora il Platonico miele. Vede il vantaggio 3459 25 | dolori e alle ignoranze della plebe misera, l’amare in essa 3460 | pochissimi 3461 16 | umane cose. Egli, critico sì poderoso, riprende la critica intemperante; 3462 34 | con lettera solenne il suo podestà a rallegrarsene all’antico 3463 17 | passata la stagione de’ poemi didattici, offrirebbe materia 3464 16 | bellezza matematica insieme e poetica che spaventa d’ammirazione 3465 26 | domandando come mai poter dire poeticamente senza il soccorso della 3466 42 | vagheggiava siccome tema poetico la sua propria morte e diceva: 3467 1 | come l’ampio prospetto de’ poggi e de’ monti, lo commoveva. 3468 9 | un fiore o le forme d’un poggio, e far che spiri da esse 3469 2 | io miro, ivi m’acqueto.~ ~Poichè gli eventi de’ mortali ignari~ 3470 40 | cibi (i prescelti, a lui, polenta e patate), temperante in 3471 40 | Ad ogni lavorio, lustra e polita~ Fu del tuo tempio per colonna 3472 32 | le offese la gravissima e politicamente la meno contata; quegli 3473 10 | civiltà. Le opinioni civili politiche del Rosmini posso attestare 3474 33 | per condizione ai diritti politici e quasi per guarentigia 3475 32 | riconoscerà che l’ideale politico del Rosmini è ben più sicuro 3476 42 | il colloquio gli sentì il polso più tranquillo di prima.~ 3477 16 | ch’è l’umana filosofia. Ponendo, esso, le questioni nette, 3478 11 | suoi Dialoghi filosofici, ponendone, al modo che Agostino fa, 3479 16 | pare che Aristotele mai lo ponga così nettamente), che il 3480 45 | officiorum ordo ob oculos ponitur: Religio defendenda atque 3481 9 | Arno, egli si ricordò del ponte dell’Ammannati come di memoria 3482 35 | distrazioni di città popolata da’ studenti, letture 3483 18 | così delle cose note vi porge nuove ragioni dedotte dalle 3484 9(2) | E salubri bevande mi porgea.~~. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .~~ 3485 25 | talvolta non si vergogna, per porgere, come dice egli stesso, 3486 16 | statistiche raccomandava, e ne porgeva, ben meglio che il Gioia, 3487 25 | per la parola forma, me ne porse una dimostrazione insieme 3488 12 | impazienza per fare più presto portai alla Censura le due copie, 3489 4 | conformazione, e che il portamento di quello sia bene atteggiato 3490 42 | medico, gli si annunzia portargli una miglior medicina, ed 3491 25 | natura dell’ingegno suo lo portasse più su; e che fin nel dare 3492 20 | smettere, sì perchè il nuovo portato richiedeva un’intima nutritura, 3493 1 | sue, modello del genere, e porterà accoppiati insieme alla 3494 25(5) | arguto suon da questa valle~~Porti sull’ali sue vento cortese,~~ 3495 2 | scolpito in mezzo al petto il porto.~ ~ ~ 3496 39 | care sponde del lago natio, portò seco gli arnesi dell’arte 3497 43 | labbra un liquore acidulo portogli per inumidirle, erano moti 3498 12 | degnai di scolparmi, mai poscia rivedendolo sentii necessità 3499 37 | monte di Domodossola si posero insieme, incominciando l’ 3500 16 | egli non accetto a que’ positivi la cui scienza del dubbio 3501 24 | la fede, così alla virtù posponeva l’ingegno. E per l’ardente 3502 11 | comunicare ad altri la verità posseduta, sì per il merito di pur 3503 39 | una casa; di casa il cui possesso gl’imponeva oltre al fitto 3504 | possiamo 3505 4 | le cui ricchezze chi ben possiede, non va in cerca di strane 3506 40 | magnum si pectore possit~ Excussisse deum . . . . . . . 3507 20 | era uno de’ canoni da lui posti alla scienza, fatta così 3508 44 | era in lui, la virtù potè altro che indirizzarlo a


1814-artif | ascen-comod | compa-dimos | dinna-fragr | frain-intel | intem-muove | murar-pote | poten-rinas | rinci-soma | somig-tuam | turba-zuffe

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