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Niccolò Tommaseo
Antonio Rosmini

IntraText CT - Lettura del testo

  • VI.
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VI.

 

Le lettere sue agli amici, non erano pur gaie, ma gravi sin dal primo ove il soggetto chiedesse; egli scansava i soggetti gravi, ma non li cercava anco per ismania di far mostra di buon gusto o di sapere, o di bontà, o di prudenza, ma dall’esercitare lo zelo del bene, che piglia quasi febbre le anime nuove e sospinge le non ben potenti di , è dote rara. Nella corrispondenza frequente e pronta cogli amici lontani, anco inuguali, era il Rosmini, fin nella stretta delle occupazioni, puntuale, e quasi direi scrupoloso; perchè gli affetti pensati e conciliati al dovere tenevano del dovere nella sua coscienza. E le lettere pulitamente scritte e con efficace brevità m’insegnava a pregiare; ed egli curava lo stile delle sue com’opera d’arte, senza che ci perdesse la spontaneità dell’affetto. Debito dello scrittore stimava essere la lima, ch’è bisogno al pensiero riflettentesi sopra stesso, e può essere esercizio di modesta e fortemente paziente e ispiratrice virtù. Disegnava un’operetta, tra narrazione e visione, nella quale esporre i propositi della propria vita, e quasi a medesimo vaticinare: e ne voleva lavorato lo stile con grande cura. Il periodo che ne’ primi esercizi gli riusciva ampio per amore del numero e per imitazione di scrittori italiani soverchi in parole, fece poi più severamente composto in stesso, e ne’ suoi giri più snello. E ne’ Promessi Sposi lodava un pregio non notato da’ più, la nettezza con cui nel costrutto le idee si compartono, e, coerenti tra , l’una pure dall’altra ha risalto; com’albero che nella sua unità si dispiega in rami, e l’aria libera gioca tra fronda e fronda. Le parole collocate in luogo cospicuo da fermarvi sopra il pensiero, notava come bellezza potente; e il fedele rispondere delle parole alla cosa, sapientemente nominato proprietà, assomigliava al venire di palla che cada per l’appunto nel sito fatto apposta per essa, più qua più , e’ ci combaci. Non riponeva la novità nello strano, che pareva a lui facil cosa; ma difficile sentiva il semplice, l’eletto: e additandoci un giorno un volumetto contenente versi scelti di poeti parecchi, si compiaceva di molta gloria e bellezza in sì poca mole.

 

 




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