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XII.
1. Razza australiana.
Il paradossale che si riscontra in quasi tutti gli organismi dell'Australia, si mostra anche nell'uomo indigeno di questo continente, ciò che ha condotto ad elevarlo a tipo speciale. I suoi caratteri fisici sono i seguenti. Statura raramente superiore a metri 1,83, nè inferiore a m. 1,52; in media può calcolarsi per gli uomini a m. 1,62 e per le donne a m. 1,58. Corpo snello, braccia e gambe lunghe, generalmente assai magre. Ventre molto prominente. Fronte stretta, di solito fuggente; occhi piccoli, neri, infossati; naso alla radice depresso, in basso largo, aquilino. Zigomi larghi, mandibola robusta, mento rientrante. Bocca grande con labbra tumide. Capelli lunghi, lisci, ondulati o ricciuti, ma non lanosi, neri o bruni oscuri. Corpo riccamente peloso, barba bene sviluppata. Pelle nera o bruna oscura che tramanda un odoro ingrato. Indice cefalico in media di 71,49; indice dell'altezza, 73. Capacità craniana poco superiore ai 1200 c. c. Angolo facciale inferiore a 70 gradi. Abita l'Australia.
Facoltà intellettuali, bassissime. Di pudore nessuna traccia tanto è vero che i missionari, come sopra è stato detto, non hanno mai potuto abituarli a portare vestiti. Praticano la pittura del corpo ed il tatuaggio, e dedicano molte cure alla capigliatura ed alla barba. Conducono vita nomade ed hanno capanne assai imperfette. Sono onnivori e alcune tribù dedite all'antropofagia.
I Negriti hanno statura bassa che in media non tocca i m. 1,47; capelli neri, lanosi, disposti a ciuffi; pelle nera o lucente; barba scarsissima. Sono subbrachicefali, poichè l'indice cefalico non supera il valore di 83. Abitano le isole Andamane, l'interno della penisola di Malacca e le isole Filippine, e si suppone che nei tempi passati avessero una distribuzione geografica assai più estesa della presente. A seconda della località da essi abitata ebbero nomi diversi; cioè si distinguono i Mincopai delle isole Andamane, i Semangi dell'interno di Malacca, gli Aeti delle isole Filippine, e i Chalangi di Giava.
3. Razza tasmaniana.
Questa razza è ora estinta. I Tasmaniani avevano una statura fra m. 1,67 e 1,73, raramente più alta; torace ampio e bene sviluppato, braccia piuttosto lunghe; mani delicate e piccole; gambe sottili e scimiesche e piedi sproporzionatamente grandi, larghi e piatti. Pelle ruvida, come si suol dire, atta per accendere fiammiferi, arida, di odore caprino e di colore fuliginoso a diverse sfumature. Capelli lanosi, disposti a ciuffi; estesi molto in basso sulla fronte in ambedue i sessi. Barba negli uomini bene sviluppata, corpo dei medesimi molto peloso e sovente anche nelle donne. Occhi vivaci, infossati, ad iride bruna oscura. Naso breve, alla base depresso, largo, con pinne molto sviluppate. Bocca enorme, labbra grosse. Denti bianchi, grandi. Fronte stretta, bassa, alquanto fuggente. Mento largo, ma basso e sfuggente indietro. Indice cefalico fra 76 e 77. Prognatismo moderato. Capacità craniana alquanto superiore a quella degli Australiani. Abitavano la Tasmania.
Dei Tasmaniani non ci restano che alcuni crani sparsi nei diversi Musei, qualche fotografia degli ultimi superstiti ed i ricordi dei viaggiatori. La scomparsa di questi selvaggi è dovuta in buona parte alla brutalità degli Inglesi che li trattarono come animali feroci.
I Papuani hanno statura soltanto mediocre che si calcola di m. 1,60 negli uomini e di m. 1,50 nelle donne; sono bene conformati, ad estremità però sottili e piede piatto. Colore della pelle nero o di cioccolata. Naso grosso e largo alla base, ma rilevato e curvo; labbra grosse, arcate sopraccigliari molto marcate, fronte bassa e mento fuggente. Capelli ricchi, neri, lanosi, disposti a ciuffi, formanti al solito un'ampia parrucca; barba e pelo bene sviluppati. Sono popoli dolicocefali, avendo i maschi un indice cefalico medio inferiore a 70, le femmine inferiore a 72. Faccia notevolmente prognata, a prognatismo più alveolare che mascellare. Foro occipitale collocato alquanto più indietro che nelle razze superiori.
Capacità craniana negli uomini intorno ai 1450 c. c., nelle donne di circa 100 c. c. minore (fig. 11).
Abitano la Melanesia, ossia tutte le isole ed i gruppi insulari dalla Nuova Guinea ad ovest fino alle isole Viti ad est.
Ad essi appartengono i Neo-Guineani, che ne rappresentano il tipo nella maggiore sua purità, gli abitanti delle isole dell'Ammiragliato, quelli dell'arcipelago della Nuova Bretagna, gli abitanti delle isole Salomone, gli abitanti delle isole della Regina Carlotta e dello Nuove Ebridi, i Neo-Caledoniani ed i Vitiani.
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Fig. 11. — Acconciature di Neo-Guineani. |
In alcune delle località più orientali della Melanesia osservansi delle deviazioni dal puro stampo sopra descritto, ma ciò devesi ascrivere a mescolanza di sangue con altre razze, massime con elementi polinesiaci. Non devesi poi trascurare l'influenza che hanno avuto sui costumi di questi selvaggi i missionari cattolici, la quale, se non fu grandissima, ha tuttavia soppresso in parte l'antropofagia, ne ha mitigato l'indole fiera, ha introdotto fra essi qualche indumento, ed ha cercato di promuovere gli scambi verso merce e perfino verso danaro.
Dò questo nome a quella razza che fu chiamata ottentota e che comprende gli Ottentoti ed i Boschimani. I Capoani hanno la pelle di colore molto chiaro per essere abitatori dell'Africa meridionale, e cioè del colore del cuoio conciato, inoltre assai rugosa anche negli individui di età non molto avanzata. Capelli neri, lanosi, disposti a ciuffi. Statura piccola od appena mediocre. Prognatismo moderato. Labbra piene, ma meno tumide che nei Negri. Barba scarsa, corpo pochissimo peloso. Naso piccolo con larghe narici. Mento piccolo ed acuto. Occhi socchiusi, ma non obbliqui. Mani e piedi piccoli.
Nelle femmine vi ha manifesta steatopigia (vedi fig. 1), e le labbra minori degli organi sessuali esterni sono sviluppate in modo da produrre il così detto grembiule. Razza dolicocefala. Il setto che divide la fossa olecranica dalla coronoidea è perforato.
Gli Ottentoti abitano l'estremo sud-ovest dell'Africa, estendendosi verso nord fino circa al 19° grado di latitudine australe. I Boschimani, detti anche Saan, hanno la loro sede principale lungo il fiume Orange, ma si estendono a nord fino al Kumene ed allo Zambesi, ossia fino al 27° grado circa di lat. australe (fig. 12).
La deposizione di grasso, che nelle femmine determina la steatopigia, ha luogo nelle natiche ed intorno a esse, e sulla faccia esterna delle coscia. Questa particolarità è molto ammirata dagli uomini, ed Andrea Smith dice di avere veduta una donna, la quale era tenuta in conto di bellissima, e che aveva la parte deretana talmente sviluppata, che quando era seduta a terra non poteva alzarsi, e doveva trascinarsi innanzi finchè trovava sul terreno qualche sporgenza che le rendeva possibile il prendere la stazione eretta.
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Fig. 12. — Boschimano. |
La voracità degli Ottentoti è portentosa; questa gente mangia enormi pezzi di carne, e quando si sentono lo stomaco pieno, si rotolano per terra allo scopo di aiutare la digestione. Le donne non sono da meno degli uomini, e particolarmente le giovani, dopo di essersi impinzate di carne, si fanno maneggiare e pestare il ventre dagli schiavi per meglio digerirla, e non appena sentono un po' di alleviamento, riprendono il pasto con eccellente appetito.
Di una tale donna può dirsi con Dante:
Che mai non empie la bramosa voglia,
E dopo 'l pasto ha più fame che pria.
I Cafri, o meglio gli Abantu, hanno statura generalmente grande od almeno superiore alla media, giacchè sale a circa m. 1,70. Sono popoli dolicocefali, l'indice della larghezza oscillando intorno al valore di 72. L'indice dell'altezza è in media di 73,81. Capacità craniana intorno a 1450 c. c. L'occipite sporge molto in dietro, la fronte è bene arcuata. Testa prognata pel potente sviluppo delle mascelle e dell'apparato della masticazione in genere; l'angolo facciale, secondo. il Topinard, è di 68° 21'. Spazio interorbitale largo; naso rilevato. Capelli lanosi, non disposti a ciuffi. Labbra grosse. Pelle bruna con molte sfumature, di odore ingrato. Corpo scarso di peli, barba debole. Abitano il mezzodì dell'Africa fino circa all'equatore che di poco sorpassano, detratta quella porzione del sud-ovest che è occupata dai Boschimani e dagli Ottentoti.
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Agli Abantu appartengono numerose schiatte e tribù, fra le quali menzionerò i Cafri (propriamente detti, fig. 13), i Suahili, gli Sciuani, i Negri del Congo ed i Damara o Herero. Fra i Cafri (s. str.) vanno annoverati gli Zulu che hanno una certa importanza, sia perchè sono guerrieri rinomati, sia perchè in passato dominavano lungo tutta la costa del Mozambico.
Non è facile di definire il tipo negro, perchè multiforme; nondimeno sono generalmente validi i seguenti caratteri. Statura piuttosto alta e snella, talvolta molto alta, raramente piccola. Cranio dolicocefalo, a fronte stretta; coll'occipite assai sporgente in dietro e la fossa temporale molto profonda. Arcate sopraccigliari poco sporgenti. Testa prognata. Faccia lunga e stretta; occhi neri, orizzontali, poco aperti. Bocca larga, denti bianchissimi ed obbliqui in ambedue le mascelle. Labbra tumido. Naso largo, schiacciato, sopratutto alla base. Mento breve. Pelle di colore bruno che va fino al nero, scarsamente pelosa, di odore particolare ingrato, e che al tatto fa l'impressione del velluto. Capelli neri, lanosi, a modo di fitto vello. Barba di solito scarsa e tardiva. Braccia con avambraccio proporzionatamente molto lungo. Polpaccio della gamba poco sviluppato; piede piatto e sfornito di arco davanti al tallone. Bacino piccolo e stretto. Capacità craniana inferiore ai 1400 c. c. (fig. 14). Abita il territorio che si estende fra l'equatore ed il tropico del Cancro che di poco oltrepassa, tocca verso l'ovest l'Atlantico e non arriva verso est fino al mare. Una parte di questa regione è però occupata dai Nubiani, come vedremo più sotto.
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Leggerezza, inerzia ed imprevvidenza sono i tratti caratteristici nell'indole dei Negri, i quali amano l'allegria, le orgie, la musica e le danze notturne, mentre sciupano il giorno nell'ozio e nel sonno.
Fra essi annoveriamo i Negri della Guinea superiore, i Senegambiesi, i Negri del Sudan occidentale e del Sudan centrale, quelli del Sudan orientale, i Niamniam (fig. 15) e gli Akkà.
È una razza molto affine a quella che abita la Polinesia, dalla quale va però tenuta separata, sia per ragioni di distribuzione geografica, sia perchè qualche apprezzabile differenza pure esiste tra di loro. I Malesi hanno pelle bruna chiara, talvolta ramea; capelli abbondanti, neri, diritti od ondulati; barba quasi sempre scarsa; occhi moderatamente aperti, neri o bruni, alquanto obbliqui; naso corto, largo, piatto, a narici dilatate; fronte alta, bene convessa; bocca grande con labbra grosse ed arrovesciate. Prognatismo marcato.
Sono in generale brachicefali, raramente mesaticefali, soltanto per effetto dell'incrocio tendenti talvolta alla dolicocefalia. Statura di solito bassa, raramente mediocre. Dimorfismo sessuale poco accentuato, ossia i due sessi si somigliano tanto che in molti casi è difficile, a prima giunta, il dire se si abbia davanti un uomo od una donna. I Malesi abitano la penisola di Malacca, le isole dell'arcipelago della Sonda, le isole Filippine e la Micronesia, nelle quali località però non sono gli unici inquilini, ma trovansi più o meno mescolati a popoli di altri tipi; verso ovest si estendono fino all'isola di Madagascar.
Vi appartengono i Malacchi della penisola di Malacca, i Battachi dell'interno di Sumatra, i Giavanesi dell'isola di Giava, i Dajachi di Borneo, i Bughi di Celebes, gli Alfuri delle Molucche e della porzione settentrionale di Celebes, i Tagali delle Filippine, i Micronesiaci della Micronesia ed i Malgasci dell'isola di Madagascar.
9. Razza polinesiaca.
I Polinesii sono bene conformati e di bella statura. Il loro cranio ha una capacità non molto discosta da quella degli Europei, essendo calcolata in media a 1480 c. c., e quindi superiore a quella dei Papuani che per ubicazione sono i popoli a loro più vicini. L'indice cefalico è variabile, poichè, ad esempio, è di 83,5 negli abitanti delle isole di Tonga, o di 74 in quelli delle isolo Marchesi. Prognatismo assai leggero; indice nasale 49,3. Ossa malari robuste, faccia ovale. Colore della pelle variabile fra il bruno (isolani di Sandwich e Maori) ed il giallognolo (isolani di Samoa e di Tonga). Naso ora corto e largo, ora saliente e perfino aquilino; narici larghe. Radice del naso infossata; arcate sopraorbitali poco pronunciate. Occhi neri, bene aperti, non obbliqui. Barba scarsa, meno però che nei Malesi. Capelli neri, diritti, lisci, talvolta in seguito ad incrocio cogli Europei ondulati od arricciati. Fronte alta. Tendenza alla pinguedine. I Polinesii sono sparsi sopra un largo tratto del grande Oceano equinoziale, estendendosi dall'arcipelago di Tonga all'isola della Pasqua (Rapanui) e dalla Nuova Zelanda alle isole Sandwich, ed abitano per conseguenza, oltre la Nuova Zelanda (Maori) e le isole di Sandwich (Canachi), gli arcipelaghi di Tonga, di Samoa, di Cook di Tahiti, di Paumotou o di Mendana.
I caratteri di questa razza sono i seguenti: Statura mezzana, nelle donne assai minore che negli uomini. Cranio brachicefalo, raramente mesaticefalo. Testa più o meno prognata, con un angolo facciale fra 68 e 70 gradi. Faccia larga, rotonda, a zigomi alti e protuberanti. Indice orbitario magasemo (di 93,8 nei Chinesi). Labbra larghe e di solito tumide. Occhio nero, piccolo, a fessura palpebrale obbliqua perchè diretta in alto ed in fuori; sopracciglia sottili, nere, poco arcuate. Naso largo, schiacciato, simile a quello del Negro, ma piccolo e fino anzichè grossolano. Pelle giallognola, talvolta bruna e perfino volgente al nero. Capigliatura distesa, ruvida e nera, di lunghezza ad un dipresso eguale negli uomini o nelle donne. Barba rara e sottile, che non cresce che sulle labbra ed alla punta del mento; corpo glabro (fig. 16).
Questa razza occupa la massima parte dell'Asia orientale (China, Corea, Giappone, Manciuria, ecc.), il sud-est di questo continente (Tonchino, Anam, Siam, Birmania), gran tratto delle coste dell'Oceano glaciale artico, molte regioni centrali ed occidentali dell'Asia medesima (Mongolia, Turchestan, Turchia, ecc.), qualche tratto dell'Europa settentrionale (Finnlandia) ed una porzione del sud-est della stessa Europa (Ungheria, Turchia europea).
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Fig. 16. — Giapponese in abito di corte. |
Fra i molti popoli che vi appartengono menziono i Chinesi, i Coreani, i Giapponesi, gli Annamiti ed i Tonchinesi, i Siamesi, i Birmani, i Tibetani, i Mongoli propriamente detti, i Samoiedi, i Tongusi, i Turchi od i Finni.
Gli Artici od Iperborei sono affini ai Mongoli, dei quali non rappresentano che una varietà modificata dalle condizioni speciali di vita. I loro caratteri sono i seguenti: Statura piuttosto piccola, determinata più dalla brevità degli arti inferiori che da quella del tronco. Capelli lisci, diritti, neri. Dolicocefalia più o meno pronunciata. Pelle di colore bruno, sovente con passaggio al bianco, al giallo o al rosso. Zigomi fortemente pronunciati, e quindi faccia larga. Bocca larga con labbra tumide; apparecchio masticatorio assai sviluppato. Occhi stretti ed obbliqui. Abitano il nord-est dell'Asia e la parte più settentrionale dell'America.
Agli Artici appartengono gli Aleuti delle isole Aleuzie e della penisola di Alasca; gli Aini che abitano l'isola di Ieso, le Kourili e la parte meridionale dell'isola di Sakhalian (Tarrakai); i Ciucci o Tuschi dell'estremo nord-est del continente asiatico; e gli Eschimesi, i quali si estondono nell'estremo settentrione dell'America lungo la costa dell'Oceano glaciale dalla Groenlandia allo Stretto di Bering.
I caratteri che in generale si considerano proprii della razza americana sono i seguenti: Statura superiore alla media, sebbene alcuni popoli abbiano statura molto alta, come i Patagoni, ed altri piuttosto bassa, come i Fuegiani. Pelle di colore bruno olivastro, variamente misto di bianco e di rosso, e qualche volta di colore cannella. Capelli lunghi, lisci, neri, e tanto rigidi che vengono paragonati ai crini di cavallo; barba scarsa, nera, tardiva, e soltanto al labbro superiore ed al mento; corpo quasi affatto nudo. Occhi piccoli, infossati; apertura palpebrale il più delle volto obbliqua, talora però orizzontale. Razza megasema e mesorina. Arcate sopraccigliari bene sviluppate. Naso di solito prominente, perfino aquilino; narici larghe. Faccia larga, poco prognata, zigomi sporgenti; denti verticali, forti, raramente soggetti alla carie. Fronte larga, ma bassa e fuggente. Bocca grande. Sono popoli più sovente dolicocefali che brachicefali, con cranio di dietro appiattito e quasi verticale, in molte regioni artificialmente deformato (fig. 17). Abita l'America ad eccezione di quella parte settentrionale che è occupata dagli Iperborei.
La classificazione della razza americana è ancora sempre un desiderio insoddisfatto, ed i tentativi degli uomini più competenti in questa materia possono dirsi abortiti. Per ora distinguerò gli Indiani dell'America del nord e del centro, ossia le Pelli rosse, e gli Indiani dell'America del sud. Ai primi, fra molti altri popoli, appartengono i Dacoti o Indiani Sioux, gli Apachi o Atabaschi, i Navai, i Puebli, i Californii e gli Aztechi; ai secondi gli Incas, gli Aymara, gli Atacama, gli Andesini o Antisani, gli Araucani, i Caribi, gli indiani Goajiro, gli Indiani del Brasile, i Fuegiani o molti altri.
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I Nubiani si mostrano nei loro caratteri intermedii fra i Negri ed i Mediterranei, accostandosi però più a questi ultimi che a quelli, mentre i Cafri sono più affini ai Negri che alla razza caucasica. I loro caratteri sono i seguenti: Statura più sovente mediocre che alta. Colore della pelle gialla-bruno o rosso-bruno, oppure bruno a varie gradazioni fino al nero. Naso largo. Capelli neri, diritti od inanellati, mai lanosi. Labbra poco tumide o sottili. Cranio dolicocefalo. Abitano il nord-est dell'Africa sul Nilo medio e si estendono verso ovest nel Sudan centrale incuneandosi fra le stirpi negre.
I Nubiani si suddividono in due gruppi, che sono i Fulà che stanziano fra il Senegambia all'ovest ed il Bornu e Mandara all'est, il Sahara al nord e i monti della Guinea al sud; ed i Nubiani in senso stretto che abitano la valle nubiana del Nilo, il Kordofan, il Sennaar e il Dongola.
14. Razza dravidiana.
I Dravidiani sono molto affini ai Caucasici ed occupavano in tempi passati una maggiore superficie che al presente. I loro caratteri sono i seguenti: Capelli lisci ed inanellati, barba molto abbondante, fronte alta, naso sporgente e stretto, labbra alquanto tumide, colore della pelle più o meno bruno e talvolta volgente al nero od al giallo. Abitano l'India anteriore e parte di Ceylan.
La loro pelle può essere così oscura da somigliare a quella dei Negri, ai quali i Dravidiani si avvicinano anche per le labbra alquanto tumide, ma la loro pelle non manda un odore ingrato, i capelli non sono lanosi, nè la faccia è prognata. Dai Mongoli si staccano pei capelli inanellati, pel colore della pelle di solito più oscuro e pel possesso di barba lunga e fitta.
Secondo alcuni autori, i Dravidiani costituiscono una razza a parte, la quale peraltro non può esser fondata sopra criteri unicamente lingustici, perchè allora dovremmo darle un'estensione maggiore di quella che siamo soliti di accordarle.
Si distinguono tre rami principali di Dravidiani, che sono i Munda dell'India settentrionale; i Dravidiani in senso stretto del Carnatic, della costa settentrionale di Madras, di quella occidentale del Dekan, di quella di Malabar fra Maugaloro e Trivanderam, dei monti Nilgiri, ecc.; ed i Singalesi dell'isola di Ceylan.
13. Razza mediterranea.
I Mediterranei costituiscono una razza speciale, detta mediterranea o bianca o caucasica od indo atlantica, ed è la più elevata di tutte tanto nei riguardi fisici come intellettuali, ed è quella cui devesi la massima parte dei progressi fatti dall'umanità. Se l'uomo signoreggia le forze della natura volgendole a proprio vantaggio; se colle moderne invenzioni esso distrugge quasi gli effetti degli spazi che intercedono fra le diverse regioni della terra; se la vita umana può dirsi grandemente allungata, perchè resa più intensa dal rapido svolgersi degli avvenimenti; se l'uomo può dirsi il re del mondo e perfino la gloria dell'universo: il merito ne va attribuito in massima parte alla razza caucasica, la quale ha un passato splendidissimo e conserverà forse ancora per lungo tempo la supremazia sulle altre.
I caratteri dei Mediterranei sono i seguenti: Statura variabile, in generale mediocre od alta, non piccolissima. Colore della pelle bianco-roseo, talora bruno. Capelli lunghi, sovente inanellati, mai lanosi, neri, castagni o biondi (raramente rossi). Barba folta dei medesimi colori; corpo in generale piuttosto peloso, sopratutto nel sesso maschile. Fronte alta. Capacità craniana intorno ai 1500 c. c. Faccia oblunga, a zigomi poco pronunciati, con angolo facciale molto elevato e con denti piccoli e verticali. Labbra sottili e rosse; mento bene sviluppato. Occhi neri, bruni o celesti, con varie gradazioni fra questi colori; apertura palpebrale orizzontale. Naso bene rilevato, talvolta aquilino.
I Mediterranei vengono suddivisi nei seguenti cinque gruppi:
1. I Baschi, che oggi abitano una piccola parte della Spagna.
2. I Caucasiani, in senso stretto, che occupano quasi tutta la regione del Caucaso.
3. I Camiti, abitatori di una parte dell'Africa settentrionale ed orientale.
4. I Semiti, che stanziano nel sud-ovest dell'Asia, nell'Africa settentrionale e nell'isola di Malta; oltre ciò sono sparsi nelle varie regioni del mondo.
5. Gli Indo-Europei (Arî, Giapetici), che abitano l'India settentrionale, l'Afganistan, quasi tutto il Belucistan, la Persia, gran parte dell'Asia minore e la massima parte dell'Europa.
Questi ultimi, gli Indo-Europei, si scindono, alla loro volta, in due rami principali, l'orientale od asiatico e l'occidentale od europeo. Al ramo orientale appartengono gli Indù dell'Indostano ed i Persiani, compresi i Curdi, gli Afgani e gli Armeni; all'occidentale i Celti, i Latini, gli Elleni; gli Albanesi, i Germani e gli Slavi, senza tenere conto dei popoli sorti dall'incrocio dei precedenti.