Parte

 1  31|      un oste gigantesco, con pancia e spalle da colosso, che
 2  45| Giovanni Andrea Andreini, la pancia del quale era in magistrale
 3  45|      dovizia di canti, ma la pancia era stata negletta e mortificata
 4  45|    cuore caldo e affettuoso «Pancia satolla cuore allegro» ed
 5  45| affermò che un giorno quella pancia avrebbe dato noie e disturbi.~ ~♦~ ~
 6  45|     quel pancino diventò una pancia da fattore e l'Andreini
 7  45|    gli uncini, dicevano: «La pancia è la disgrazia della vita.
 8  45|     disgrazia della vita. La pancia mena molti sulla forca.
 9  45|   mena molti sulla forca. La pancia latra soltanto quando ha
10  45|  soltanto quando ha fame. La pancia è un'osteria, dove uno entra
11  45|   entra e l'altro va via. La pancia è un serbatoio di veleni.
12  45|      serbatoio di veleni. La pancia è una divinità senza gambe.
13  45|     divinità senza gambe. La pancia è offensiva per l'uomo digiuno».~
14  45|   fornito di gran polpa e di pancia grossa diventa come un nemico
15  45|      poeta latino, chiamò la pancia «Maestra d'arti, liberal
16  45|     a patto mi scoppiasse la pancia», prorompe a un certo punto
17  45|  elenca tutto ciò che per la pancia nasce e si esprime. Vi avranno
18  45|      non ama d'arrischiar la pancia – Incontro ad un archibugio
19  45|      cintola, supino, con la pancia all'aria: – Il tal vive
20  45|    poi sdraiarsi sull'erba a pancia piena» in mezzo a un prato
21  45|         Ma v'è di più. Dalla pancia derivano i casati: e la
22  45|      non adatti a serbare la pancia ai fichi, con il loro ardimento
23  45|     mettere in mostra la mia pancia che, – ho dimostrato, –
24  45| nella muraglia grande che fa pancia, ossequiano e stimano il
25  45|      il Mandarino che ha più pancia, e dalla sua circonferenza
26  45|      cuor d'oro: il poema La pancia lo scrisse e lo stampò a