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Alfabetica [« »] equipaggiato 1 equipaggio 1 equivoco 1 era 290 èra 2 eraclito 1 eran 14 | Frequenza [« »] 360 da 304 d' 298 dei 290 era 287 gli 260 lo 237 nel | Lorenzo Viani Il cipresso e la vite Concordanze era |
Parte
1 1| falegname nelle ore lucide, era così terrorizzato di doversi 2 1| terra che quando ne parlava era preso da ribrezzo. Inteso 3 2| leggere le epigrafi.~Questo era il mio compito perchè, all' 4 2| della sua vita, il Brilli era quasi cieco. Il Brilli, 5 2| ringiovanire di dieci anni era un fattarello che mi era 6 2| era un fattarello che mi era accaduto qualche anno prima 7 2| autore degli affreschi.~– Era un sant'uomo.~– E come si 8 2| respirò aspirò sperò spirò».~Era l'ora in cui gli arruotini 9 2| ritornavano alla campagna e noi s'era costretti a camminare sui 10 3| piazzaletto della stazione non c'era nessuno. Appoggiati al muro 11 3| modestia e che alla mattina era il primo ad alzarsi, sfornellava, 12 3| preside fermò il vetturale.~– Era un signore alto quanto me?~– 13 4| San Miniato.~ ~♦~ ~– Com'era d'aspetto il Poeta? – chieggo.~– 14 4| allo scuro: giù di qui c'era un ragazzo che conosceva 15 4| saputo che qui il Carducci era espansivo, – specialmente 16 4| frescura degli alberi di fuori, era pur sempre l'aria d'estate. 17 5| rosso mar» – in quantità, era Giosuè Carducci. La signora 18 5| nel salotto buono, in cui era effigiato Giosuè Carducci. 19 5| predace. Il popolano cantore era di sentimenti razionalisti. 20 5| misterioso ospite dell'Albergo era proprio lui. Recatosi al 21 5| Giosuè, perchè anche lei era, se bene alla lontana, del 22 5| austerità, luminoso e sereno, si era, per un terribile male che 23 5| Satana ed il Ça ira.~Tale era l'ansietà, in questi popolani, 24 5| associandosi al rammarico che era nella voce del declamatore: – 25 5| dal grigiore degli ulivi, era quella del vento che dallo 26 5| corrispondeva all'altra e su tutte era stampato: «Tal fui qual 27 6| Vicino allo spaccasassi c'era accucciato un cagnaccio 28 6| pianacce di Giustagnana, – era amante del vino nativo, 29 6| udito. La sua compagnia era di scomunicati e di quelli 30 6| andar spedito là dove non era via da vestito di cappa. 31 6| Un crocchio di Apuani s'era appollaiato sotto una bassa 32 6| trattasse: Ceccardo, che era sospettoso come un coniglio 33 6| Carducci in quel tempo era a Massa, mandatovi dal Ministero 34 6| vedere Francesco Donati, ch'era da qualche tempo ammalato».~ 35 6| ritratto: «Veramente non c'era più nemmen l'ombra dell' 36 6| austerità, luminosa e serena, era divenuta fredda e smorta; 37 7| votiva. Tutta la Versilia, era adunata in Seravezza per 38 7| giù nelle grigie città, era riguardato sì con rispetto, 39 7| e sul petto quadrato c'era il sigillo di una medaglia 40 8| Brilli. Anche costì egli era consolato da' memorie di 41 8| Pellegrino Rossi»; e a Brilli era nota una villetta situata 42 8| avvivasse al tavolino ciò ch'era in lui più di violento e 43 8| ubriacasse;~b) il Manzoni era in letteratura assolutista. 44 8| letteratura assolutista. Il libro era prima di tutto un'azione; 45 8| trovarlo col D'Ancona, – era giovinetto quando lui si 46 8| ha condotto dal senatore. Era nervosissimo: ha detto che 47 8| del successo della Nave (era di buon umore) e dello spettacolo 48 8| rappresentate mai, che vi era troppo pensiero; e il pubblico 49 8| Leopoldo, sulla cui base era stato scritto a scherno 50 9| statuario per la solennità, c'era un bimbo acceso di colore, 51 9| riverire il maestro. Egli era seduto al tavolo del suo 52 9| passato stamani; anche lui era in grande orgasmo».~ ~♦~ ~ 53 10| granturcale, naso a petonciano, era Ugo Brilli, che, provveditore 54 10| per me a vedere Brilli era di una dolcezza, di una 55 10| vecchio amico Ugo Brilli» era da capo al suo eletto, quelle 56 10| su scritto Dio – appunti era conservata questa lettera 57 10| veniva, così Gnaccarini. Vi era lo zio Walfredo, il marito 58 11| qui da Mariù quando Drigo era come un batuffolo di lana. 59 11| in cui viveva il Poeta, era uno di quei ragazzi di Castelvecchio 60 12| tavolo: a uno più in là era seduto un bell'uomo dal 61 13| medesimo risultò che il Poeta era ineleggibile perchè, sebbene 62 13| inoltre che la eleggibilità era stata contestata in antecedenza.~ 63 15| Troppe volte il pelago s'era posto tra il Maestro e questa 64 15| è indirizzato il foglio, era la madre del Maestro.~– 65 15| quella di Pisa.~Viareggio era Quart Khadasciat, o città 66 15| arrugginito, chè di ruggine era anche un certo suo vestito 67 15| Allora, Torre del Lago era una lingua palustre, non 68 16| con noi vezzosa damigella era musicata in vernacolo lucchese. 69 16| Una Compagnia di guitti era capitata a Torre del Lago 70 16| il preveduto. Il Maestro era seduto in prima fila e sotto 71 16| Maestro, là verso il 1905, c'era il mio studio. Si accedeva 72 16| per le scale pericolanti era il desiderio di rivivere 73 16| capanna di «Gamba di merlo» era stata rasa al suolo e su 74 17| al Maestro che al solito era salito al granaio.~– Dopo 75 17| Sulle squallide pareti c'era soltanto una fotografia, 76 17| di Viareggio, il Maestro era legato da memorie di lavoro 77 18| lo seccava assai.~Poi c'era la seccatura degli omonimi: 78 18| via Regia in Viareggio c'era un cartellone color altomare 79 18| bel viale degli oleandri c'era, non meno vistoso, il cartello: 80 18| ribattezzata Lui vivo, c'era il magazzino della «Ditta 81 18| a credito, il cui collo era abboccato da un colletto 82 18| raffigurava il Santo padovano ed era venerata nella chiesa parrocchiale 83 18| notte la navata del Santo era illuminata da molte lampade 84 18| le sue preghiere per noi. Era la fervida invocazione che 85 19| traghettatori del Lago tra cui v'era anche «Caronte», i cacciatori, 86 19| opere. Una densa caligine era calata sui pioppi, il fiatare 87 19| marcava il passo, la Croce era avanti a tutti; simboli 88 19| gioiosi!~Ma se il ritorno era vano, che desolazione. Nella 89 19| il pelame, ma lo schioppo era senza cartucce. Per fortuna 90 19| senza cartucce. Per fortuna era l'ora della rasserenante 91 19| cominciava a comporre, ed era quella parte della notte 92 19| far niente in quell'ora era cosa tempestiva, ossia opportuna 93 20| bianca; Giacomo Puccini era seduto sulla sinistra (il 94 20| Ferruccio Pagni, che si era spento nell'alba, improvvisamente. 95 20| seguace del grande Fattori, era alto di statura, segaligno, 96 20| folaghe. Ma, quando il sogno; era dileguato, un accoramento 97 20| desolazione il Pagni si era avventurato nelle lontane 98 20| il Pagni, a quei giorni, era direttore a Rosario, di 99 20| chiedevo altro. Il Maestro era ospitato nel palazzo della 100 20| dopo, quando il Maestro s'era imbarcato per l'Italia. 101 20| alto, dritto, impassibile. Era «Ferro» che guardava il 102 21| Generale» se il Serchio era in magra; se il fiume era 103 21| era in magra; se il fiume era in piena il rapporto sarebbe 104 21| notificata su cartolina postale, era di pugno del Generale. – 105 21| Bocc'a Serchio, il quale era in piena, e la romba, là 106 21| agli astanti che il Foscolo era nato a Firenze.~– Ugo, il 107 21| Brandano».~– Giovanotti, s'era detto senza offese – ci 108 21| padrone dello stallaggio s'era fatto sull'uscio di cucina 109 22| Libeccio sulla cui testata era stampato: «Soffia la sera 110 22| articolo a Viareggio e c'era spazio; andava tutto bene. 111 22| del giornale Il Libeccio era composta di un torchio, 112 22| Quartuccino». Il compositore era un tipografo il quale faceva 113 22| vino, il cui soprannome era «Bidoni». Dopo aver tessuto 114 22| articolo con la scusa che era troppo lungo. Ti dico francamente, 115 23| seppe, dopo del tempo, che era morto improvvisamente a 116 23| spaventoso nelle collere, c'era questa specie di tarlo invisibile 117 23| tavolinetto, davanti a cui era un grande specchio, dov' 118 23| posta, in quei deserti, era come la manna. Una cartolina 119 23| talloncino di giornale: v'era incollato sopra un avviso 120 23| Murat, re e cavaliere, – era una visione ossessiva del 121 23| alto e tribolato. La mamma era morta da pochi mesi e la 122 23| e degli alberghi infimi era ripresa più intensamente; 123 23| fascista in Roma.~Ceccardo era rimasto solo in Genova, 124 23| fogli sono volati in aria. Era lei che passava. I morti 125 23| chiamarono invano; la sera era spirato. Fu aperto il testamento: « 126 23| e di odio». Nel cielo c'era un subisso di stelle; la 127 23| ospedale. La fronte di Ceccardo era diventata di cera, gli occhi 128 23| sino all'estremo anelito». Era di Gabriele d'Annunzio.~« 129 24| che il poeta, un tempo, si era occupato di leggi e di codici.~ 130 24| colletto strappato; il cappello era di traverso sui capelli 131 24| una rovere secolare, si era gettato sulle coltri e leggeva 132 24| codice penale. Il suo umore era nero, nero seppia, bocca 133 24| lupo preso alla lacciata, s'era seduto sulle coltri: ebbe 134 24| Spezia; nel portafoglio non c'era altra carta che quella di 135 25| Castello».~Ventotto anni fa, – era appena morto il Carducci, – 136 25| e dell'odorifero pino c'era il modulo di un telegramma 137 25| Ogni poco il poeta (com'era suo costume) si fermava, 138 25| Apuani dalle ali di falco» s'era congregato sulla via di 139 25| ricordava che, proprio lì, era nato Giosuè Carducci.~Il 140 25| delirava a delle chimere. Egli era un carducciano di concetto, 141 25| Ceccardo, Giosuè Carducci non era il Nume fantastico creato 142 25| anima di un primitivo, ma era il Nume vivente che riassumeva 143 25| ellenico.~Ceccardo quando era preso dai puri spiriti della 144 25| Ceccardi, – Giosuè Carducci era stato appena assunto tra 145 26| luna in quindicesima, c'era scritto: Parrucchiere della 146 26| cameriere del Poeta, che s'era moltiplicato nella teoria 147 26| Poeta e quale titolo gli era conveniente, rispose:~– 148 26| copiava il Dante: la poesia ci era familiare, ma più delle 149 26| Versiliana», laccata dal sole, era fantastica; il mare si concludeva 150 26| dalla Magra al Serchio, era deserta ed egli cavalcava 151 26| ogni dieci minuti e ognuno era ricompensato lautamente.~ 152 26| preso soldo in quei tempi, era anche il «notaro» della 153 26| Annunzio».~ ~La Francesca era finita. Il mare risonante, 154 26| nel cuore della montagna. Era una mattinata rutilante. 155 26| il Poeta da vicino: egli era bianco, come scolpito in 156 26| nave di Monfalcone. La nave era fulminata dai cannoni dell' 157 26| facevano civetta, il Poeta era più intrepido della notte 158 26| fuso, sulle doline l'aria era più densa. L'ora del sonno 159 27| Generale Giuseppe Garibaldi» era pilotato da un «invalido» 160 27| Dunque «Sciocchezza», che era stato con Garibaldi, volle 161 27| sul cui specchio di poppa era scritto il nome in nero: « 162 27| Una mattina che il mare era placido, «eran l'acque del 163 27| incinte di personalità; e c'era il sindaco d'allora comm. 164 27| comm. Cesare Riccioni, e c'era l'assessore cavalier Nelli, 165 27| assessore cavalier Nelli, e c'era Oreste Molinelli, e al timone 166 27| Musco e Maiorana. Grasso era nella vigoria impetuosa. 167 27| tanto bene». Il ritratto era di dimensione spettacolosa, 168 27| abbracciava gli offerenti, tra cui era l'autore. Grasso, chiamato 169 27| guaire atrocemente. In alto c'era un finestrino ed io con 170 27| di Motrone; dietro lui c'era tutto lo scenario delle 171 27| temprava al sole e la sua pelle era bronzata. Il «Poettino», 172 27| scorse il nome «Poettino» che era scritto sotto il «prugaccino» 173 27| del «Mago» quando Poettino era sulla pianta a farsi una 174 28| il cancello di Mercatale era spalancato.~La signora Rita, 175 28| Telemaco Signorini, che era da noi a Dianella, gli disse: 176 28| albore!...~ ~– Eh, babbo era melanconico!... Come s'inquietava 177 29| spento Pilade Salvestrini che era una caratteristica macchietta 178 29| cittadina, aveva settant'anni ed era conosciutissimo a Firenze, 179 29| fatti e curiosità di cui era come una miniera. Questa 180 29| Questa cultura egli se l'era formata con molto studio 181 29| austerità la fronte aperta era di un candore immacolato, 182 29| vermiglie. Tutto il viso era screpolato. Il tatuaggio 183 29| parola ch'egli proferiva era addentata nelle articolazioni. 184 29| a una annegata in piedi era irrigidita al muro, essa 185 29| Sulle spalle di ognuno c'era legato un fagotto, il cui 186 29| vertebre secche, la sottana era accappiata alla vita con 187 29| cielo torbato. L'apostolo s'era immerso nella lettura e 188 29| essendo suonato mezzogiorno, era rimasto solo presso la base 189 29| non lo incontravo: egli era diventato quasi del tutto 190 30| massima parte del corteo era composta di gente sana, 191 30| sapiente.~Ferdinando Martini era inconfondibile: alto, proporzionato, 192 30| Quali quadri ha notato? Era solo? –Sì!~Rapidamente fui 193 30| concezione del libro: il Ceccardo era ormai nelle vetrine. Per 194 30| Mi piace.~Il maestro era apparso nel telaio che inquadra 195 30| conosciuto Ceccardo?~Martini, che era già seduto allo scrittoio, 196 30| mangiava?~L'osservazione era acuta perchè nel libro è 197 30| il giorno delle onoranze era là sotto quel querciolo.~– 198 30| inaugurazione. Martini non era stato vulnerato dal tempo: 199 30| vialone di querce: la notte era serena, la luna matematica, 200 31| sarebbe occupato di me. Egli era Ferdinando Paolieri e l' 201 31| pareva volessero combaciarsi; era, come le noci foderato di 202 31| tra lo scrivente e Tozzi c'era una certa rassomiglianza.~ 203 31| ritrovo buono della comitiva era un noto caffè. Intorno a 204 31| perchè quell'impiegato era sempre serio, gli voleva 205 31| grande scrittore senese era a repentaglio con i bollettini 206 31| Federigo Tozzi. Ma se lui c'era, sbracciava, a capo ritto 207 32| Camera del Lavoro, in cui era incorporato il mio studio, 208 32| mio studio, nel quale c'era stretta clausura, dissi 209 32| solchi neri e profondi, era imbullettata a una lunga 210 33| sulla sponda del lago c'era accampata una tribù zingaresca 211 33| all'arrembaggio; lungo com'era, avrebbe da solo diluviato 212 34| DI GIOSUÈ BORSI~ ~ ~ ~ ~ ~Era proprio qui sotto le finestre 213 34| Allora il mio studio non c'era; c'era quello di Plinio 214 34| mio studio non c'era; c'era quello di Plinio Nomellini, 215 34| orologio del poeta che si era, come suol dirsi, incantato.~ 216 34| grido nostalgico.~Tutto era pronto per la mostra del 217 36| Dirimpetto all'accantonamento c'era il palazzo quadrato, su 218 36| giallo e velato di tedio, c'era quel celebre quadro ottocentesco: 219 36| dei palpiti: quel quadro era il primo quadro che io avevo 220 36| Raffaello e di Giotto, e invece era quel vecchio dalla lunga 221 36| preso di strinato. Il Carso era lì, visibile: case schiantate 222 36| Cristo. Sopra un tumulo v'era un giglio alto e una epigrafe: 223 36| inoltrò sul Carso, dove tutto era rosso mattone; le quote, 224 36| granate.~Sotto il Debeli c'era, tra poggi e falaschi, il 225 36| quote dirimpetto. Sant'Elia era sepolto lì; ma come ritrovarlo 226 36| tribolato dalle granate? C'era stata l'azione di giugno 227 36| cimitero della Brigata Arezzo v'era lo sconvolgimento della 228 37| aria. Un tavolino laccato era pieno di ninnoli; delle 229 37| la speranza. La primavera era appena esplosa da un inverno 230 37| mossi dal vento, e la donna era scomparsa. Lo spettro della 231 37| sparì dalla parte dove era sparita la donna, che sembrava 232 37| Guillaume, il rivoluzionario, era un assoluto doppione, nel 233 37| francese bernesco, – Guillaume era nato in Svizzera, – mi raccontò 234 37| rimettersi in salute, s'era portato sulle spiagge solatie 235 37| molto pratico del nuoto, si era spinto al largo e fu travolto 236 37| Boulevard de Boulogne 8 era il domicilio di «Mirbeau 237 37| mastino.~ ~♦~ ~Nel salone c'era il fumo e la peste della 238 37| introdotti nel saloncino ove egli era andato a rinfrescarsi. Egli 239 38| Quartiere latino. La notizia era scarna; pochi i particolari. 240 38| distratto, prendevo la vita com'era, gli avvenimenti come succedevano, 241 38| di formule e di sistemi, era stato inghiottito da uno 242 38| cristiani.~ ~♦~ ~Il mio ospite era di questa progenie e faceva 243 38| ponte del Louvre, – la Senna era del colore del fango, come 244 38| ripetere che per me la vita era simile a un fiume.~– Dove 245 39| affluente dell'Arno che era vollero avviarlo al mare 246 39| centesimi due.~Ma regale era il luogo in cui si stampava 247 39| mai firmato per esteso, – era sottile e tagliente e pungente. 248 39| magnifiche.~ ~♦~ ~L. B. era alto di statura ed aveva 249 39| apostolo. Negli occhi limpidi era spenta l'acrimonia. Egli, 250 39| patrizio, che dal 1870 in poi era chiuso a metà e dalla voce 251 39| stretta di una spanna, c'era inciso il Ponte del Diavolo, 252 40| baffi perchè quella peluria era indice manifesto di liberalità 253 41| cervelli e di stomachi, era urtato da queste speculazioni 254 42| padre domanda al figlio qual'era la giovane che aveva prescelta 255 42| libretto. Il poeta Cammarano era pronto a contentarlo, ma 256 42| entrò nel teatro San Carlo, era tutto tremante e quasi fuori 257 42| diporto a Fiumicino, ove era all'ancoraggio di uso un 258 43| Terme di Casciana.~Martini era stato, tanti anni prima, 259 43| Il Maestro, altissimo, s'era elevato per leggere con 260 43| portalettere rurale che si era messo sul naso granito di 261 43| soltanto un bassorilievo che era scolpito sopra la porta 262 43| omonima). Dante per noi era collegato alla santonina, 263 43| il metro dei versi. E si era còlti addirittura dal ribrezzo 264 44| contemplazione del mare. Questi era Francesco De Sanctis, che 265 44| quale, cionco nelle gambe, era seduto su di un carretto 266 44| aveva ragione. Vinaccia si era accaparrato un posto sul 267 44| in taverne, e per questo era invidiato da tutti gli altri 268 44| quando s'accorse che Vinaccia era sparito. Allora dette in 269 45| allampanate. Un secolo fa era diventata l'ottava meraviglia 270 45| Andreini, la pancia del quale era in magistrale plenilunio –, 271 45| dovizia di canti, ma la pancia era stata negletta e mortificata 272 45| che si satollava a dovere, era oltremodo gioviale e socievole~ ~ 273 45| venne alla luce del sole era roseo e tondo come un putto 274 45| timore e la lor compagnia era, per il dittatore, riposante; 275 45| riposante; mentre Bruto era magro, torbo e accigliato. 276 45| Giovanni Andrea Andreini era un cuor d'oro: il poema 277 46| che quell'Inglese affogato era un grande poeta si sentì 278 46| particolari. – Viareggio allora era quattro case e dieci capanne: 279 46| taverna «Prometeo», che era proprio all'imbocco della 280 46| fragile legno veleggiando – era approdato per improvvisa 281 47| che cercava il ciuco e c'era a cavallo.~– E cercava?~– 282 47| posto della rimescita c'era un grande leccio, i cui 283 48| 1892 la pineta di Viareggio era un intricato bosco, un frammento 284 48| Shelley fu dato alle fiamme era bollente di sole: lord Byron, 285 48| taglio raso a tracolla, s'era proposto d'imparare a memoria 286 48| soprannome il «poeta», perchè era ambizioso di cantare in 287 48| gambe gli si accenciavano. Era allora che gli riaffiorava 288 48| dava sulla piazza omonima, era breve, ma perigliosa: «In 289 48| Molte volte e molte egli s'era incimentato (come diceva 290 48| le ore sugli orologi, gli era una cosa disdicevole alla