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Lorenzo Viani Il cipresso e la vite Concordanze (Hapax - parole che occorrono una sola volta) |
grassetto = Testo principale Partegrigio = Testo di commento
1001 19| combattimento aculeati di baionette; una centuria marcava il 1002 37| del Giura, e di Michele Bakunine. Il piccolo Guillaume volgeva 1003 30| impappinato e svergognato, balbettai: – Ma lei ha conosciuto 1004 2| dell'Educazione Nazionale Balbino Giuliano e di moltissimi 1005 30| non potè salutare dalla balconata la folla plaudente; lo fece 1006 30| tanto ci si affacciava al balcone dal quale a fil di logica 1007 20| patina di iodio. Aveva la baldanza poetica di un antico cavaliere 1008 7| nè altri liquori. Ma che baldorie, la domenica di paga. Allora, 1009 29| occasione imbandito sul «Balena», i fulmini avevano abbagliato 1010 5| volto del Donati, un tempo balenante alfieriana austerità, luminoso 1011 37| spolpato, occhi verdi e balenanti come quelli dei gatti, una 1012 9| Questa scena mi si è balenata stamani sfogliando alcune 1013 29| lampeggianti di sangue, balenavano cieli di dannazione.~Quando 1014 24| quando apparvero i primi baleni argentei del golfo de La 1015 28| cuore aperto. Ho rivisto il baleno degli occhi di lui e la 1016 30| non l'ombra del corruccio balenò su quella fronte torreggiante, 1017 15| avancarica, pistole, lance, balestre, fulminanti, richiami, carniere, « 1018 47| della Croce.~ ~♦~ ~– Oggi balla la vecchia, – dice un pastore, 1019 6| il Donati scriveva questa Ballata:~ ~Vattene, o ballatetta,~ 1020 6| questa Ballata:~ ~Vattene, o ballatetta,~fra 'l Serchio e la Versilia 1021 22| Anciai avverte che per il ballo è prescritta la giacchetta», « 1022 9| quello che si suol dire «ballomanno». Io mi ero fissato sopra 1023 15| frastuono del Carnevale balneare: chi canterà la vostra desolazione? 1024 10| come frecce dal portale baloccarono qua e là col capo, poi, 1025 37| inghiozzò con accento sull'o, balzando sull'impiantito di tavole 1026 10| lunghi silenzi; tra queste balzavano, primi, i compagni di scuola. « 1027 6| Seravezza, rasenta precipiti balzi e speroni di monti rassomiglianti 1028 26| strepitò nel cielo di Cattaro e balzò sul Monte Querceto.~Lo rividi 1029 12| danno di verde su tutti i banchi; uno scaffale vetrato contiene 1030 29| basamento di Giovanni delle Bande Nere si notava che le amarezze 1031 24| foglio sventolò come la bandierina del casellante, quando è 1032 8| albergo, fecero sventolare un bandierone di tre teli: W. Giorgio 1033 15| schioppettavano l'uccellame nelle «bandite» e tiravano di fiocina ai 1034 24| delirio del popolo, dava il bando agli avvocati gridando: – 1035 39| dignità un cordone della bara, in cui giace Lorenzo Bottini?~ 1036 31| futuro autore de L'Ora di Barabba: Domenico Giuliotti. Il 1037 32| Sono lì, – e accennai una baracca di legno, fosca e caliginosa, 1038 1| mette in allegria – e fece baratto della cassa con vino legittimo.~ ~♦~ ~ 1039 32| i quali avevano, come i barbagianni, messo il capo fuori delle 1040 10| contemporaneamente alle Odi Barbare, edito coi tipi medesimi 1041 25| mondo, e coi trofei dei re barbari prigioni; deponiamola laggiù 1042 41| Gabriele d'Annunzio. Milano La barbarie medievale non mutilava il 1043 16| chiamava il Maestro – son barbati a fondo e neri: Ferro Kina, 1044 26| mento aveva aculeato da una barbetta ferrigna. Il Poeta soleva 1045 38| i capelli a zazzera, la barbettaccia a punta; e c'erano altri 1046 26| Alla bisogna necessitava un barbiere esperto.~Il mio padrone: 1047 40| Cupido~quando il terribile~barbitonsor~armò dell'invido~ferro profano~ 1048 26| ricompensato lautamente.~Il barbitonsore, dal quale avevo preso soldo 1049 5| quel fiero e sdegnoso uomo barbuto, accigliato, fosse il Carducci ( 1050 33| dalle fredde arie brumose barcheggiando leggera sui folaghi, certi 1051 27| sboccare tutto invelato, un barchettino piccolo piccolo pitturato 1052 19| raggomitolarsi a pruavia del barchino; le palpitazioni del Lago 1053 32| pietra e dei serbatoi di bardiglio. – Quelle sono le celle 1054 44| questi colli, sostando in Bargecchia Corsanico e a Pieve a Elici.~ ~♦~ ~ 1055 44| sconsigliato. Bevve a bocca di barile, e fece bere anche il ragazzo 1056 46| certo Stefano di Antonio Baroni. Il più vecchio giornalista 1057 24| manomissione della fonte del Baronio, quello per abuso di titolo 1058 44| trasportò lo scrittore, in barroccino, da qui alla Marina di Massa.~ 1059 26| estasiavano le ottave di Bartolomeo Sestini che, per «rappresaglia», 1060 45| come un'arpia. Se nasce una baruffa, e qualcuno esce con un 1061 36| costruzioni architettoniche basata sulla pietra del Carso. 1062 41| Con la sesta delle gambe, basato il tacco a filo del muro 1063 3| il naso rincagnato, le basette lunghe?~–– Sì, sì, si.,~– 1064 35| Lì vicino è il suo cane bassotto. Il suo cavallo esopiano 1065 46| quattro case e dieci capanne: bastava fare un passo fuori di casa 1066 14| escluso. Una indiscrezione basterebbe a farmi rinunciare al mio 1067 46| bocca di G. D. Guerrazzi a Bastia in casa del loro avo Anton 1068 44| commercio del vino isolano sui bastimenti, che tramutavano in taverne, 1069 40| oppositori caparbi e venali, bastonate ci vogliono, e sode! Il 1070 29| l'Internazionale, Cesare Batacchi, la galera, il domicilio 1071 28| delle giuncaie e La pipa di Batone grommata, Lo spaccapietre, 1072 39| superbe decorazioni, per battagliare con la penna aveva preferito 1073 6| sentimenti e delle passioni che battagliavano nel cuore di Francesco Donati; 1074 20| Bersagliere della morte» del battaglione Sgarallino, pareva che fiero, 1075 30| Quando beveva!~Il maestro mi battè una mano sulla spalla e 1076 31| rispose Tozzi, e soggiunse, battendosi con una mano la fronte, – 1077 42| maestro, – marciare a tamburo battente.~ ~♦~ ~È possibile mai che 1078 13| acquitrino. In un giorno può battere da cinquanta a sessanta 1079 36| figlio. Anche i miei polsi batterono accelerati e il mio cuore 1080 44| rodeva e frantumava.~Al fonte battesimale, di rude costruzione romanica, 1081 34| il quale aveva tenuto a battesimo il piccolo Giosuè.~Allora 1082 27| Volarapidi» o «Saettino» lo battezzano, per esempio, Raffaello 1083 6| Evviva chi ti tenne a battezzare,~chi t'allattava e chi ti 1084 43| abita lì, lì dove tra poco batti il naso.~– Ma allora questa 1085 16| Tenere negli orecchi dei batuffoli di ovatta perchè non entrino 1086 11| quando Drigo era come un batuffolo di lana. Scacciato dal tappeto, 1087 31| all'insù tra il naso e la bazza che pareva volessero combaciarsi; 1088 6| frate» siete gemelli.~– E bè – sospirava Ceccardo.~Un 1089 45| vive comodo, tranquillo e beato, seduto tra guanciali ripieni 1090 40| sapienza e della saggezza si beava davanti casa assistendo 1091 33| folaghe con gli onori delle beccacce. Nel tempo che l'arrosto 1092 39| residenza, che mani maestre, il Beccafumi ed Arcangelo Salibeni, avevano 1093 37| pietra della via lastricata becchettavano degli uccelli; una limatura 1094 13| pareti, dovrebbe spuntare il becco di un picchio, perchè il 1095 5| iracondi, divergenti, la bocca beffarda, il naso schiacciato, il 1096 20| speranza nel cuore, nel Belgio). A poche diecine di metri, 1097 16| questo è «Mundo», questo è «Bellantino»....~– Ma perchè? Guardi 1098 33| lucchesi, che tutte queste bellezze non si tramutino in tante 1099 9| faceva «cincilecca» alle belve; faceva l'atto di tirargli 1100 46| silenzi de le isole elisee.~O benedette spiagge, ove l'amore, la 1101 41| egli con fare patriarcale benediceva le nozze, augurava felicità 1102 23| fratelli. E a mio figlio, che benedico. Mi voglia perdonare. Addio 1103 19| grande Maestro.~Dopo la benedizione, amici e camerati accompagnarono 1104 3| di tentazioni.~ ~♦~ ~Il beneficato, dato fondo a tutto quel 1105 18| il Maestro consentì, per beneficenza, che il pittore Ferruccio 1106 30| teatro stipato di folla, Sem Benelli fece un esame esegetico 1107 17| formidabile. Due militi della benemerita a cavallo, perlustravano 1108 44| Giovan Battista Giorgini, benemeriti per servigi resi alla Patria – 1109 25| combattuto alla battaglia di Benevento e che fu creduto ucciso 1110 45| madama la natura~con me benigna e liberal mostrossi,~e per 1111 37| storia, condita di acrimonia: Benoit Malon, riformista, timorato 1112 44| bocca di barile, e fece bere anche il ragazzo di strada 1113 29| Nomellini, Pietro Gori, Agostino Berenini, Ceccardo Roccatagliata 1114 38| interminabili lezioni di Bergson. Quando egli, tutto nero, 1115 19| intorrelagò».~Da Parigi, Londra e Berlino, scriveva «Amici! non vedo 1116 15| bronzo della Santa Teresa del Bernini. Altrove ho scorto una porcellana 1117 20| d'elezione, figlio di un «Bersagliere della morte» del battaglione 1118 2| nero queste parole: – Chi bestemmia è un vigliacco. – Entrato 1119 33| contro un tale che aveva bestemmiato proprio sotto la mia casa 1120 37| degno illustratore delle mie Bestemmie – disse; e, misuratomi con 1121 24| pestava gridando: – Brutta bestiaccia.~– Ci siamo – dissi.~– Cosa 1122 3| servitudine. Lussuria induce bestialità. Lussuria ingrossa l'ingegno. 1123 36| Calvario.~ ~♦~ ~Nei campi di Bestrigna, la batteria nera ebbe il 1124 36| ridosso della chiesetta di Bestringa e interrato, – tra una buttata 1125 16| del 1905 al diletto amico Bettolacci. E dall'America scriveva 1126 18| pasta fritta, ripieni di una bevanda lamponata, s'alzano sul 1127 37| nel fondo una mescita di bevande; di bocca in bocca passò 1128 10| desiderato, parleremo, mangeremo, beveremo e sogneremo. E poi debbo 1129 35| ora mi dai a succhiare un beverone: «Siam finiti, padrone».~ 1130 6| sua opera.~– Peccato che bevesse – commentò uno di quegli 1131 14| chi ti ci faceva! Passa. Bevi».~Al momento Nomellini lavora 1132 12| Mentre ci risciacquiamo e beviamo alla polla, le donne vanno 1133 44| abitudini? Fai una risata, e bevici sopra.~~ 1134 1| Domè, uno dei più forti bevitori e trascurati di queste fertili 1135 14| indumenti che erano stati a Bezzecca, indossati dal mio padrone 1136 2| giardini, e i passeri cantano e bezzicano sui vialetti cipressati, 1137 12| il bimbo strilla da terra~Bianchina Colomba Turella.~ ~Una vaccherella 1138 4| tela ergastolana stesa a bianchire sull'erba verdissima, e 1139 37| carnagione; un taglio rosso, una bianchissima chiostra di denti tremanti, 1140 18| su, stonate, delle parole bianchissime: Puccini, Parrucchiere Teatrale.~ 1141 26| sulle rovescie del bavero, bianchissimi i guanti, di marmo tutta 1142 4| l'altissima croce, sta il bianchissimo convento dell'Angelo dei 1143 35| dipinte con calce viva, biancore di luce; le facciate che 1144 31| trabocca dalle siepi dei biancospini. Mentre le ombre sono turchine 1145 17| legittimo.~Dopo lo spettacolo mi biasciai quella venticinquina di 1146 10| pensoso sotto il portico del Bibbiena, che è l'atrio esterno del 1147 47| che serve, e verdi sono le bibite di chi cerca frescura in 1148 40| del Programma di eloquio biblico si converge verso il bastone 1149 40| a suon di legnate; se le biblioteche e gli archivi divenissero 1150 12| orologiaio e il cielo il bicchiere smanicato.~Di quassù la 1151 10| Babbo, mi senti? Sono la Bice». Dunque non ha mai parlato 1152 36| manicate con una manopola della bicicletta di batteria.~Ogni mattina, 1153 2| leccio c'erano una ventina di biciclette poggiate una sull'altra.~ ~♦~ ~ 1154 20| pennellessa, munito di un bidone pieno di calcina, dette 1155 36| con l'andatura stanca dei bifolchi, che ritornano dalla mietitura: 1156 44| tu stai a giornate sane a bighellonare sull'impietrato dei napoletani, – 1157 5| portavano lette bianche e bigie, gli agnelli nati allora. 1158 24| due ore ritornai con cento biglietti stampati su cartoncino di 1159 12| le donne vanno e vengono bilanciando sul capo la secchia di rame, 1160 5| giocava al serpente con una bimba dell'età sua, come fosse 1161 15| posano sul folto, calano sui biodoli e sui falaschi, l'acque 1162 41| noi.~– I galantuomini e i birbanti si vestono del medesima 1163 20| turlupinato colui che ha le bisacce ripiene di nazionali d'oro? 1164 38| mantello di piombo, con la bisaccia a tracolla e il bastone, 1165 28| alle strade. Le passere bisbigliano sulle braccia stecchite 1166 5| coi denti acuti, il pan biscottato e beveva vino – «vino non 1167 31| i denti sull'osso di una bistecca. Cominciano i primi contrasti 1168 39| altezza di Fornoli. Questo bisticcio del «Ponte del Diavolo» 1169 38| Lussemburgo e consultante i sunti bisunti. Anche i proprietari dei 1170 36| un deportato; il facchino bisunto, piantata l'asta della bandiera 1171 16| rugginosi in sfacelo, capannoni bituminosi e ciminiere altissime come 1172 37| appena col capo. Il visetto bizzoso e aggressivo vi stava davanti 1173 4| Siccome il Bertini è un po' bleso per una recente incisione 1174 15| vigoroso segno di lapis bleu sbiscia sulla seconda pagina: « 1175 4| contadino con la camicia blu altomare, i calzoni verdi 1176 35| fumogeni pavonazzi tra i boati che parevano provenire dall' 1177 10| Roberto Della Colla, di Bobbio, Licurgo Pieretti recanatese, 1178 23| ultima cantata la fece a Boccadasse. Quand'ebbe cantato, si 1179 18| sono le famose fabbriche di boccali e di statuoni per i pilastri 1180 16| Dove sono oggi Baccalà, Boccino, Braciola, Broscia, Tiberio, 1181 15| una lama, v'è un quaderno bodoniano foderato di cuoio e listato 1182 11| profumate d'erba nascente, bofonchiando come un calabrone di metallo; 1183 20| SILENZIO, HO FINITO LA «BOHÉME»~ ~ ~ ~ ~ ~Il 4 novembre 1184 43| al ceppo come un vecchio boia disse: – Ci giuocherei che 1185 37| ruggiva e cantava:~ ~On boirait donc tous au mêm' verre?~ 1186 48| quella specie di tasca, o bolgia, che in tali giacchette 1187 31| era a repentaglio con i bollettini di spedizione alla «Piccola». 1188 1| le bacche del cipresso, bollite nel vino legittimo, rassodino 1189 3| sfornellava, sventolava, bolliva il latte, abbrustoliva il 1190 42| Le caldaie del catrame bollono sulla calata: i calafati, 1191 10| soffitto di una fiaschetteria bolognese, accompagnati da un bramito: – 1192 36| pesanti come le schegge della bombarda; lo zaino aveva raddoppiato 1193 24| innescate e graduate e delle bombe a mano. Mentre io trafficavo 1194 44| ancor dalla formica~che nel bon tempo non riposa in letto;~ 1195 23| alle sue collere e alle sue bonacce, nelle taverne e nelle vie, 1196 48| dirimpetto al palazzo di Paolina Bonaparte, ebbe l'adesione dei nomi 1197 17| uomini, i padulanti rozzi e bonari, i cacciatori di frodo scaltriti, 1198 30| Ma è proprio questa gente bonaria che rimane attonita di fronte 1199 30| Questa testa di patriarca bonario sorrise a tutti, non l'ombra 1200 45| misurava braccia due e un sesto bono, misurato a capello. Tutti 1201 13| oro» in onore di monsignor Bonomelli.~Pascoli tacque fino al 1202 27| bordeggiò al largo. Nella bordata scorse il nome «Poettino» 1203 19| a righe d'or dei vecchi bordatini....~ ~Quelli che il Maestro 1204 27| desiderio di fare su quella una «bordeggiata».~Sbarcato uno della comitiva, 1205 27| bordo e prese il timone e bordeggiò al largo. Nella bordata 1206 12| parlato. Serra, Cecchi, Borgese, Pietrobono, Croce, ecc.; 1207 9| addormentaron padroni, tutto il borghigiano, Castelvecchio, Caprona, 1208 24| e voi mi avete portato a Borodino!~ ~♦~ ~Una mattina di molt' 1209 4| sul verde vellutato delle borraccine, sotto cui, cinquant'anni 1210 10| riuscirono vincitori delle sei borse di studio che in quell'anno 1211 1| sangue come lo zipolo di una botte, in un momento gli abiti 1212 29| dello stato d'assedio: le botteghe chiuse, le persiane chiuse, 1213 4| vedova di mobilia, sembra la botteguccia di San Giuseppe; c'è soltanto 1214 9| memore dei versi scritti alla bottiglieria Ravinazzi, una sera dell' 1215 37| Octave Mirbeau.~Boulevard de Boulogne 8 era il domicilio di «Mirbeau 1216 43| scesi i gradini del patibolo bovino, s'affacciò all'uscio, si 1217 31| Cinquecento per vedere i bozzetti. Invece che in un vagone 1218 30| rispondevo io.~ ~♦~ ~Quando il bozzetto vincitore fu tradotto nel 1219 12| asciugandomi, odor di telaio, di bozzima, di spigo. La nuova del 1220 1| stagionato di un cipresso di bracciata, e stagionato che fu lo 1221 9| spalle, le mani poggiate sui braccioli: statuario. Ugo, peritoso, 1222 40| panciotto a due petti, con due brache semitiche congegnate al 1223 23| serpentini e dagli occhi di bracia, una grande malinconia, 1224 48| cadavere in una specie di braciere, sorretto da due ferri, 1225 16| sono oggi Baccalà, Boccino, Braciola, Broscia, Tiberio, Mulone, 1226 21| tosano gli orecchi ai puledri bradi, presero le parti del «Brandano».~– 1227 12| non affermerò che Pascoli bramasse d'entrare in gloria.~ ~♦~ ~ 1228 9| nelle giunture, scattarono bramendo e diluparono il gatto. Un 1229 19| farfalla ed io avevo la bramosia di sparare.~Se nel frattempo 1230 41| Annunzio. Ma, prima, il cacio brancolino manipolato sul monte della 1231 5| sottinteso in corpo ed egli, brandendo ancora la fune con la quale 1232 38| arcangelo Michele, armata del brando serpigno, pareva volesse 1233 13| Atlantico conduceva le truppe brasiliane a guerreggiare nel Paraguay, 1234 19| nel tenebrore dei Matti brasiliani. Cantare, cacciare.~Tutto 1235 16| scriveva questi versi alla brava il 23 agosto del 1905 al 1236 1| coppe dove schiumeggia e braveggia il vino rivoltino, abboccato 1237 10| dell' «Orione», – marmo di breccia, fior di pesco dell'Altissimo, – 1238 3| frustata pelò gli orecchi alla brenna, e via al trotto; il pietrato 1239 7| come le pecore, su letti di brenti silvestri, cibandosi di 1240 19| sogliono portarlo i pescatori brettoni, calzava gli scarponi ferrati 1241 20| una sera delle filosofiche brevi parole: – Sarebbe una bella 1242 48| morta qui il 1830. Una brevissima sintetica epigrafe ricorda 1243 2| della chiarezza, della brevità, della efficacia.... Parole, 1244 41| nervoso, impaziente, scansa le briciole, dà il destr-riga alle posate, 1245 40| ottimo amico e poeta Gabriele Briganti, il quale mi fa luce nell' 1246 23| imbarcò come marinaro su di un brigantino genovese. Si seppe, dopo 1247 29| e liberatore. Sciolte le briglie alla pura nudità dell'istinto, 1248 4| con la barba già un po' brinatella.~– E come parlava?~– Ci 1249 8| Villari, il Mamiani, il Brioschi che non lo sapevano. Anche 1250 20| laceranti della morte, un brivido ci percosse; nessuno di 1251 24| sedie, la catinella, la brocca; stava per volare anche 1252 16| ecco «Becconero», Boccia, Broccolo: – Presto, Ermenegilda, 1253 31| una minestra fatta su un brodo eccellente, ma Tozzi sente 1254 37| riduceva come un colossale fico brogiotto quando, là verso settembre, 1255 19| della Maremma, nei cavi dei bronchi impolpati d'acque nocenti, 1256 7| prigioni questo perchè. È un broncio. Fa' dunque tu. Rivolgiti 1257 47| ultime che il Camaione rode brontolando, prima di quietarsi nel 1258 27| sole e la sua pelle era bronzata. Il «Poettino», attraccò 1259 18| del deputato, lo statuone bronzato mandava lampi d'oro, pareva 1260 18| trattato il Colombo.~La bronzina fece il rimanente. Il giorno 1261 16| Baccalà, Boccino, Braciola, Broscia, Tiberio, Mulone, Pinanna, 1262 10| intarmolito. Pascoliamo brucando questa erbetta sui fossi 1263 36| colossali chiocciole, parevano brucare le ultime stelle. Gli aeroplani 1264 29| della carne, la lusinga brucente dei sensi, il delirio dell' 1265 30| capito, ho capito.~Poi, a bruciapelo, mi chiese: – O Ceccardo, 1266 37| fosse stato in procinto di bruciare.~Quando Mirbeau ebbe ruggito 1267 46| amici, lo scavarono e lo bruciarono.~Se il «Generale» e il Baudoni 1268 36| sterminato, non rivincevano il bruciaticcio asfissiante.~Il cielo, su 1269 3| è come infuocato, arso, bruciato dalla disperazione.~Maestro 1270 37| domanda, di cui ho portato il bruciore della vergogna per degli 1271 35| e la selva, e i costoni, brulicavano di granate, il cielo v'incombeva 1272 33| proveniente dalle fredde arie brumose barcheggiando leggera sui 1273 26| clamide bianca, la testa brunita dal sole luceva di toni 1274 32| Alessandro Manzoni, Giordano Bruno, Giovan Battista Vico e 1275 42| con indicibile gioia, fu bruscamente interrotto, e Giovanni Pacini 1276 7| stornelli, «rispetti», «bruscelli», «buffonate» o «maggi», 1277 31| giornale che si chiamava Il bruscolo e che si sarebbe occupato 1278 29| stesso? Odio il contatto brutale delle masse: ego, io, re, 1279 45| dittatore, riposante; mentre Bruto era magro, torbo e accigliato. 1280 24| e lo pestava gridando: – Brutta bestiaccia.~– Ci siamo – 1281 29| sono più. Queste son gran brutte giornate.~~ 1282 35| dell'autunno del '15, dei bubboni fumogeni pavonazzi tra i 1283 19| spettegolìo delle gallinelle nelle buche del Giannini dove le prunache 1284 42| destinati». Si narra che Lord Buckingham, valente conoscitore di 1285 31| tempo di ritrovare il suo buco».~Invece Tozzi, nella stazione 1286 8| raccogliete quello che avrò nelle budella e mandatelo all'Imperatore 1287 22| proprio come quella sera di Bülow (ti ricordi?), – il poeta 1288 20| per giungere nel porto di Buenos Ayres. Il Pagni raggiunge 1289 17| anni fa alla macchia della Bufalina.~A questo paesetto lacustre, 1290 5| pecore, come nuvole dense di bufera, andavano sulla via maestra; 1291 28| raffigurato con in capo una «buffa», quel berretto di pel gattino 1292 42| suo padre Luigi, tenore e buffo celebre.~– Mi vuoi seguire 1293 7| rispetti», «bruscelli», «buffonate» o «maggi», ma cantare sempre, 1294 31| pensiero ricorre a quel bugigattolo cellulare, a ridosso del 1295 12| di un vetro traffica un bugno di api e ho l'illusione 1296 19| Calambrone, di lì tra i bugnoni di spine della Maremma, 1297 6| modestamente avvinazzato, di buia notte e sotto l'ombra dei 1298 20| Ferro» che guardava il bulicare delle acque, commosse dal 1299 29| impastati al mugghiare dei buoi.~Lo sconnesso esaltatore 1300 44| dà, e gratuitamente, dei buoni consigli, ingrato che altro 1301 39| ingresso architettato dal Buontalenti, nella cui parte tergale 1302 39| Giardino», edificato dal Buonvisi, – dal nobile e grandioso 1303 31| con aria di compatimento burlesco. Una masnada di avvinazzati, 1304 21| biondo lume del vino di Busatica.~– Sappi, Aiutante, che 1305 11| Vincenzi e Ruggero Pascoli.~Bussiamo con grande peritanza al 1306 10| Aperte le «carte», in una busta con su scritto Dio – appunti 1307 20| di Giacomo mi mordeva. Mi buttai su di un treno diretto alla 1308 8| nel '48 (a trentadue anni) buttandosi alla vita pubblica e di 1309 36| Bestringa e interrato, – tra una buttata di acacie esili, fruscianti 1310 17| macchiaioli» che s'eran buttati una trentina d'anni fa alla 1311 33| e queste, ingannate, si buttavano, e venivano sterminate anche 1312 35| volle tutto il vigore d'un buttero selvaggio, per domare la 1313 45| Buzzino, Buzzetto, Trippa; Buzzarò filosofo e mercante.~ ~♦~ ~« 1314 45| osti celebrati Buzzino, Buzzetto, Trippa; Buzzarò filosofo 1315 45| calabrese; e osti celebrati Buzzino, Buzzetto, Trippa; Buzzarò 1316 30| si è scritto sempre col c, e perchè si avvezzi a non 1317 15| con tre cifre misteriose: C.E.L.~Il Maestro abbandonò 1318 42| improvviso, tempo di mezzo e cabaletta, fu composta in due ore; 1319 40| vertici da nomi o da segni cabalistici; altri circoli (le relatività, 1320 6| armato da foco e da taglio, cacceggiava su per queste contrade e 1321 23| musa.~Tu al canto esulti, e cacci le mani nel sen della madre~ 1322 48| giubba di frustagno alla cacciatora con la «catana», – quella 1323 41| d'Annunzio. Ma, prima, il cacio brancolino manipolato sul 1324 42| innumerevole udienza. «E io caddi sul palcoscenico svenuto».~ 1325 40| taglio della testa.~L'albero cade sempre da quella parte che 1326 11| mentre gli ultimi raggi del cadente sole incendiavano i pampini 1327 36| il giorno, avanti ch'egli cadesse sulle quote dirimpetto. 1328 22| riandar sotto l'acqua che cadeva proprio come quella sera 1329 26| bozze a Gardone. «Dopo la caduta, la mia testa è diventata 1330 29| più pacato delle illusioni cadute nel fondo, della galera, 1331 38| Anche i proprietari dei caffeucci dell'inclito quartiere hanno 1332 15| di fuliggine risommavano cagliati d'untume e di carbone. I 1333 11| nascente, bofonchiando come un calabrone di metallo; i paesani di 1334 42| bollono sulla calata: i calafati, dopo aver ristoppato le 1335 28| mani un gingillo bianco, un calamaino di porcellana in cui il 1336 19| torrelaghesi alle boscaglie del Calambrone, di lì tra i bugnoni di 1337 15| squadroni, si posano sul folto, calano sui biodoli e sui falaschi, 1338 38| antiche vetture, a tendine calate, poichè i cavalli erano 1339 30| dal delirio.... La sera calava a grandi veli sopra il disordine 1340 45| se la scantona e batte le calcagna? «Perchè non ama d'arrischiar 1341 19| Maestro intanto s'intabarrava, calcava sul capo gagliardo la «magnosa», 1342 35| il mare, sono dipinte con calce viva, biancore di luce; 1343 40| ingialliti, del tono dell'ossa calcinate. Sull'ultimo tavolo c'è 1344 6| rossi di Ceragiola sembrano calcinati, tutto crepe come sono. 1345 13| Ceccardo, che è sul mio tavolo, calco mortuario di gesso, con 1346 19| acciocchito tra la cenere calda. – Oggi ha fatto il vigliacco. 1347 27| rovesciati dal Mago nella caldaia bollente, la spaccano ed 1348 3| così: «Il giovane tanto caldamente raccomandato da Lei, e la 1349 38| nel cranio, pelato dalle caldane, le interminabili lezioni 1350 43| in cui vendevano, belli caldi, dei panini di ramerino 1351 9| metterci le ghirlande~di calendule e crisantemi~e di rose appassite.~ 1352 19| Hai visto quei signori col calessino?~– Sì.... e allora?~– Quello 1353 1| del fresco è riunita, con calici e coppe dove schiumeggia 1354 32| baracca di legno, fosca e caliginosa, mezzo sconquassata, fatta 1355 17| sotto vetro, scritta da due calligrafie diverse, ma entrambe raspanti. 1356 35| virgola di più o di meno. Calma assoluta e risoluta.~– Quando 1357 16| duetti:~– Vipera~– Rospo!~– Calmati, Cecco – esortava il Maestro.~– 1358 28| già ricolti sulle spesse calocchie, bovi bianchi come nuvolette 1359 1| Un acre odore di vinacce calpestate esala dai cellieri; sotto 1360 23| che pie' di straniero non calpesti mai la sua tomba!». Del 1361 41| servirebbe a strinare la caluggine rimasta sopra la pelle di 1362 10| ritornerai per la grande calura. Ridiverrai poeta come a 1363 40| malleolo da solidi tricciuoli, calzato di pianelle di cuoio e che 1364 19| portarlo i pescatori brettoni, calzava gli scarponi ferrati e spalmati 1365 3| cibato di fazzoletti e di calze. Quand'egli fu scorto da 1366 30| divertimento, festa dei calzolai, non gli riquadravano. Il 1367 4| camicia blu altomare, i calzoni verdi bottiglia, gli occhi 1368 1| dell'ubriachezza di Noè. Cam lo dileggia; Jafet, tra 1369 22| sera del sabato». Dunque: «Camaiore, 17 novembre 1915 – Anniversario 1370 11| più in luce noto un solo cambiamento: di fianco all'immagine 1371 37| verso settembre, crepano e cambiano di colore, un paio di scarpe 1372 42| ferma intenzione di far cambiare il libretto. Il poeta Cammarano 1373 4| Maulina.~Molte cose sono cambiate, su per questi colli, dal 1374 4| Giosuè Carducci, ma non sei cambiato tu, o vino della Maulina, 1375 20| sul crociale medesimo, un camerata ha fatto l'appello di Ferruccio 1376 19| la benedizione, amici e camerati accompagnarono il Maestro 1377 47| e Lamartine, il principe Camillo di Metternich, Vittorio 1378 33| intomba nelle cappe dei camini sul cui focolare già crepitano 1379 42| cambiare il libretto. Il poeta Cammarano era pronto a contentarlo, 1380 45| d'onore e di rispetto. Fu Cammillo Pancetta, professore, canonico 1381 37| vi rimangono fino che si campa. Alcuni che parevano di 1382 30| aprivano sfondi di belle campagne e mettevano il sole nell' 1383 44| il proverbiare arguto dei campagnoli, e nel pancone di mezzo ( 1384 10| Garfagnana: Albergo della Campana: tre lire). Vieni prima 1385 4| diroccato, – la cui torre campanaria è stata in questi giorni 1386 14| anche di dottrina.~Tirato il campanello, sembra di aver tirato la 1387 6| saetta, branchi di pecore e campani, bovi aggiogati alle mambrucche 1388 15| eterno. Ciminiere alte come campanili pennellarono il cielo di 1389 25| gonfalone comunale, e il campano scandiva tocchi rari, mortuari; 1390 13| Una quercia intenerita campeggia sullo sfondo del mare.~Egli 1391 13| figura, stava l'immagine campestre del Poeta con un magliolo 1392 10| due lire), o al ponte di Campia (se prendi quella di Castelnuovo 1393 2| sostava sovente in quei Campisanti a leggere le epigrafi.~Questo 1394 16| gran viaggi a vapore al camposanto.~ ~– Come?~– Il dottore – 1395 37| trapelanti gli davano l'aria del can mastino.~ ~♦~ ~Nel salone 1396 26| schienali che arginano il «Canal Grande», bianco per varate 1397 5| della «Tacca bianca», il canalone più fulgido del monte Altissimo.~ 1398 26| fiamme agitate dal vento; la canapa attorcinata alla vita ritorta 1399 36| filava verso il fronte, tra canapaie mareggianti. Ogni stazione 1400 36| Ogni stazione dispersa nel canapile suscitava un vocìo nella 1401 8| la statua del flemmatico Canapone, in quella notte memorabile, 1402 23| Roccatagliata, si è spento, come una candela, in Genova, sotto il pondo 1403 42| principessa torbida è nata tra i candelabri delle ginestre selvatiche 1404 41| spera di vino trasparente di Candia allora si udrà il grido 1405 1| Uno dei figli porge una canestra d'uva alla vecchia madre, 1406 47| tremuli rami di acacia, verdi cangianti i piccioni che tubano, tutta 1407 12| pomeriggio affocato. Nella canicola par vibri anche il mare 1408 27| nel luogo in cui vi è il Canile ove chiudono i cani randagi 1409 37| capelli bianco schietto; un canino color terra, fermo sulle 1410 15| Maestro, addopato da un canneto, stava all'aspetto col fucile 1411 46| propriamente dove è ubicato il «Cannone»; quelli che dicono diversamente 1412 46| autorità di quei tempi: i cannonieri, il capo Simoncini e il 1413 21| lira e ottanta.~– Non è un canonicato!~–Generale, qui a tre tiri 1414 17| donna Salomea Kruceniski canora anima di lodola pel deserto 1415 23| andargli dietro, come i canotti legati a poppavia dei grandi 1416 23| spaziava sul mare. L'ultima cantata la fece a Boccadasse. Quand' 1417 42| Messe, quattro inni, tredici cantate e poi sinfonie, duetti, 1418 23| a Boccadasse. Quand'ebbe cantato, si toccò il polso: «Centoventi 1419 15| Carnevale balneare: chi canterà la vostra desolazione? Gli 1420 16| arrampicava spesso il Maestro canticchiando: «Se pingere mi piace, cielo 1421 4| anche Mosè, sciogliendo il Cantico, ti avrebbe gradito nelle 1422 6| istante il Ceccardi.~Giù in cantina stavano levando l'olio a 1423 15| tenendosi per mano, par gli cantino a squarciagola~Tutto è follia 1424 25| di castagni secolari, e i cantonali delle rare casette, c'erano 1425 48| dava una spallata nella cantonata della casa, dove il maestro 1426 48| riletto sulle facciate, sulle cantonate e sui basamenti dei monumenti.~ 1427 40| i baffi a radere~del tuo cantor.~ ~Il paziente se ne giustificò 1428 48| Gabriele d'Annunzio, Cesare Cantù, Mario Rapisardi, De Amicis, 1429 14| volta. Un giorno, Stefano Canzio, vedendo l'effige dello 1430 6| fatto? Che fai? Una prosa e canzone tua lessi con molto piacere, 1431 35| cantava, a suo modo, una canzonetta, allora in voga: «Vieni, 1432 37| aggruppati in un canto cantavano canzonette incomprensibili; tra la 1433 34| Nomellini, lavorando, cantava canzoni popolari in voga che, intonate 1434 43| scuole; stamani mi sono capacitato di parecchi misteri.~ ~♦~ ~ 1435 46| era quattro case e dieci capanne: bastava fare un passo fuori 1436 16| macchinismi rugginosi in sfacelo, capannoni bituminosi e ciminiere altissime 1437 40| argomenti! Contro gli oppositori caparbi e venali, bastonate ci vogliono, 1438 38| snidare dalle mansarde la capelluta tribù dei fabbricatori di 1439 43| macchina rasa. Il cuoio capelluto palesava alcune lesioni 1440 29| nell'ira, attorcinate come capestri. Niente telegramma al Titano. 1441 39| questo sfolgorìo, nel dolce capestro del saio ruvido, giaceva 1442 36| trifogli, – per farne il capezzale. La primavera aveva steso 1443 21| Brandano, che fu facile capir subito essere egli un poeta 1444 24| accaduto? – chiesi.~– Leggi e capirai.~«Disponete ch'io possa 1445 22| sei amico sincerissimo, ma capisco che, dopo quanto è passato 1446 10| Dio, oh Dio!~Un pomeriggio capitammo all'«Orione» io e un amico 1447 16| Compagnia di guitti era capitata a Torre del Lago per recitare 1448 22| ore 10 e le dieci e mezza capiterò nei pressi della stamperia 1449 29| cioè che sarebbero stati i capitoli degni di Steniak.~Osservando 1450 18| paesetto lacustre da un capocomico allampanato come colui che 1451 14| piango solo, avanti tali capolavori, d'esser sempre povero; 1452 10| bimbe ogni tanto facevano capolino, ma erano prestamente allontanate 1453 44| trova piange? E tu vuoi capovolgere il corso delle abitudini? 1454 4| sconvolgeva il fieno, o capovolgeva il concio fumante, o faceva 1455 15| contrappuntista, maestro di cappella di quella cattedrale... 1456 15| gabbani, tabarri, ventriere, cappellacci pennuti.~Un grande ritratto 1457 19| gagliardo la «magnosa», quel cappellaccio di tela incerata conformato 1458 35| lettera che mi mandò dal cappellano del reggimento: l'ultima. 1459 17| grandi reti a cucchiaio, coi cappelloni neri di antichi romei, dai 1460 28| sondiamo.~Il padre toglie dal cappio della penitenza una vetta 1461 39| invitati i Frati Minori e i Cappuccini, come miei confratelli, 1462 29| Toscana, dai cretacei paesi di Capraia e Montelupo, Barga e Gallicano, 1463 21| versi studiati – disse un capraro.~– Ora voglio ascoltare; 1464 47| agghindate a festa, salgono come capre per queste erte; uomini 1465 4| tutti, saltando come un capretto. Intanto il mio nonno, col 1466 14| costretto tra l'ammattonato e le capriate che sostengono il tetto. 1467 29| Salvestrini che era una caratteristica macchietta cittadina, aveva 1468 15| risommavano cagliati d'untume e di carbone. I rantoli dei macchinari 1469 32| pareti nude si scorgevano i carboni del Matarelli, raffiguranti 1470 33| arrivo, – e mostrava una carcassa di folaga ripulita di ogni 1471 32| Quando facevo la barba ai carcerati.~Salimmo le scale, che portavano 1472 32| chiese perplesso.~– Sono le carceri. – Dalla doppia graticola 1473 41| seminati radi radi come i carciofi, ma, quando viviamo a motore 1474 16| mazzo di «pungitopi», quei cardi accidentati che fanno lungo 1475 45| Ugo Panciera, da Prato. Cardinale, insigne filosofo, medico 1476 5| cresciuti in un'atmosfera carducciana, di conoscere in persona 1477 5| più collegati ai ricordi carducciani, sicuri che, prima o poi, 1478 37| specchio che mi raddoppiava: carduffi di capelli nero inchiostro, 1479 9| quelle litografie, così care ai nostri avi; spettri avvolti 1480 12| della mano, che aveva della carezza e del monito e ch'ella abbia 1481 46| atomi delle ceneri di lui, carezzeranno la bella giovane e immagine 1482 24| Università di Pisa, chè l'alta carica, di cui sono stato investito, 1483 37| cui centro primeggiava la caricatura del poeta fatta da Cappiello; 1484 9| semplice e sincero senza tante caricature. Vorrei assicurarla che 1485 11| che avvistava Nomellini caricava un fonografetto e vi metteva 1486 19| impeciati aculeati come lance, caricavano il remo di punta e quello 1487 47| poppanti; gli ambulanti, carichi di mercanzia, divorano con 1488 22| comportato onorevolmente, – Carlini tremava, – quando io volevo 1489 9| proprio io Alfredo figlio di Carluccio Caselli che osa scrivere 1490 23| suo padre compose quei carmi e quelle elegie, conchiusi 1491 15| Una sbisciatura di lapis carminio assaetta tutta una pagina: « 1492 45| Ch'io ne disgrado il carneval lombardo», perchè devo oggi, 1493 15| balestre, fulminanti, richiami, carniere, «stampe», – uccelli di 1494 17| vetrata istoriata da Adolfo De Carolis – ombra anche lui ora – 1495 19| Lago tra cui v'era anche «Caronte», i cacciatori, gli opranti, 1496 17| in questo momento, è sui Carpazi e viaggia verso l'Ucraina 1497 8| tutto l'Inno alla terra del Carrer. Ieri sera recitò a me dei 1498 25| pioggia cessasse, ora a un carrettiere che transitava sulla via.... 1499 36| rettile favoloso. I quattro carriaggi pesanti, agganciati alla 1500 1| arare, di notte tempo, un carro dal vomere d'argento.~I 1501 20| in Viareggio a piedi, in carrozza, in auto, in torpedone, 1502 6| gita fu fatta su di una carrozzella. La strada rotabile, da