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         grassetto = Testo principale
     Partegrigio = Testo di commento

3020 31| insieme il tratto di linea ferroviaria Firenze-Empoli, alla cui 3021 31| consigliò a concorrere alle Ferrovie dello Stato. Quando l'impiegato 3022 19| sugna, s'armava come un ferroviere, s'attrezzava di tutti i 3023 19| una distesa di pianura fertile dove nel giugno, quasi a 3024 1| bevitori e trascurati di queste fertili contrade, falegname nelle 3025 39| cattolico».~Molti ricordano il fervido discorso pronunziato dal 3026 39| peccati. Prego di pregare fervorosamente per me affinchè mi siano 3027 18| da quei di Torre, – dai festaioli di Torre – di nascosto all' 3028 30| recitò tutte le opere del festeggiato e l'autore le ascoltò fino 3029 47| in uno scerpeto, scampana festevole. Donne di monte, dal seno 3030 6| che sgorgò da uno di quei festevoli estri giovanili:~ ~O padre 3031 8| Ida e Maria, accoglievano festose gli amici di Giovannino.~ 3032 4| gemmate di brina e ogni festuca s'imporpora, mia madre parava 3033 39| scoglio, Ganimede rapito e Fetonte precipitato dal cielo. Sotto 3034 24| Roccatagliata Ceccardi, dei feudi d'Ortonovo.~Gli avvocati 3035 39| tranquillità e una sicurezza da fiaccare ogni più forte resistenza. 3036 42| di quel popolo che fu la fiaccola di ogni umano sapere, Euripide, 3037 11| effigi sono divise da una fiammante tricromia garibaldina: Alba 3038 44| bronzati dalle crepitanti fiammate dei sarmenti, scaffali su, 3039 47| arrivata dal sole; sul viso fiammato spiccano due occhi celesti 3040 39| che ognuna vide nascere un fiammeggiante articolo, sono invisibili. 3041 25| Ma subito riscossosi fiammeggiò su di noi un'occhiata leonina: – 3042 28| fioca, immobile e sola una fiammella,~forse in fondo, un altro 3043 26| a sorsi l'esplosione. La fiancata ferita risoffiò una nuvola 3044 40| sotto le mura di Lucca: fiancate larghe, vani in proporzione, 3045 4| piano soffuso dai vapori che fiata l'Arno, si può scorgere 3046 33| certi stagni d'acqua che fiatano caldo come i bovi, può darsi 3047 19| era calata sui pioppi, il fiatare dei campi acquitrinosi si 3048 25| velata di tedio, tra le rotte fiatate del piano acquitrinoso che 3049 38| stinchi con degli spaghi: fiatavano dalle narici della nebbia, 3050 2| dall'ugna al capello, dalla fibra all'ossa, dal cerebro al 3051 21| vostri lari presso... Non fidatevi della lontananza. Tutto 3052 13| di Caprona, solitario e fidente, aspettando l'ora della 3053 23| rodeva in eterno. Chi dei fidi apuani non ricorda l'esile 3054 18| sopprimerli.~Fu in una di queste fiere di San Giuseppe che il Maestro 3055 2| Maremma, immensa culla di fierezza, di grandezza e di dolore, 3056 45| dottrina. I Panciatichi, fieri ghibellini di Pistoia, città 3057 14| cimento più fiero di quelli fierissimi da loro affrontati (vorrei 3058 10| altro curante; noi, le tre figlie, sedute in fondo alla camera 3059 11| sempre per la casa, poveri figliolidice maternamente Mariù.~ ~♦~ ~ 3060 2| Caterina Scordino Plutino – Figliuola e nipote di Agostino e Antonino – 3061 14| vasaio (l'artista delle arti figurative) e l'asino, che hanno in 3062 16| tremava di freddo, ma le figurazioni sulle pareti avevano già 3063 23| dei quali, nell'originale, figureranno alla Mostra della Rivoluzione 3064 38| sull'altro si scorgevano dei figuri d'uomini, scarniti, umiliati, 3065 25| Gabberi, sfaldandolo, in filaticci di garza, e un'acquerugiola 3066 4| erba verdissima, e lunghe file di botti allineate nelle 3067 15| di quest'anno. – Firmato: Filippi».~Sul leggìo, davanti al 3068 2| procaccini, ambulanti, i quali filosofeggiavano sempre seduti al medesimo 3069 6| rispose; e soggiunse filosoficamente: – Il vino agli uomini e 3070 35| parete sottile, di quelle che filtrano e assottigliano la voce, 3071 38| fango, come il cielo, che vi filtrava per il tramite di un'acquerugiola, 3072 6| quella che di tutte è la più fina~e amor la chiama....~ ~Oggi, 3073 14| frontoni, le testate, i finali.~Nomellini in quei tempi 3074 13| primavera, spalancate i finestroni dello studio, chi ha la 3075 47| suoi ragionamenti con la finezza della seta; il bel toscano 3076 47| quaranta, le carte da giuoco e finge confusione: – L'ho tolte 3077 9| l'umile droghiere. Io mi fingo vederli raffigurati in una 3078 18| lapidatori, tutti cacciatori fini, non avevano fatto nemmeno 3079 27| via il gambo». Poettino finì col comperarsi i fichi; 3080 43| terminale – O le imparate o vi finisco.~– Allora, loro – (quando 3081 26| Annunzio».~ ~La Francesca era finita. Il mare risonante, le chiuse 3082 35| succhiare un beverone: «Siam finiti, padrone».~E «Neri Tanfucio» 3083 8| stato scritto a scherno dei finitimi: «Abbasso quelli che san 3084 8| comunali a sfida del paese finitimo, quando Pietrasanta elevò 3085 47| come quando il diavolo si finse corriere, abbassa il capo 3086 23| costringeva un cavallo di legno a finzion di galoppo coll'impeto di 3087 28| notte, in fondo al piano,~fioca, immobile e sola una fiammella,~ 3088 15| bandite» e tiravano di fiocina ai lucci sguiscianti nel 3089 37| gatti, una cravatta nera a fiorami gialli, un cappello celeste 3090 26| prunaie illuminate da tanti fioretti gialli.~La «Versiliana», 3091 47| approssimativamente l'Inferno; il Prato fiorito, un meraviglioso giardino 3092 33| ripetuto il miracolo della fioritura; spannando i vetri della 3093 26| Le quote dell'Adria si fiorivano di esplosioni e qualche 3094 10| sgrondava un cappelluccio fioscio e leggero, il Vecchio faceva 3095 31| tratto di linea ferroviaria Firenze-Empoli, alla cui stazione Tozzi 3096 23| a cui ella credeva». Una firma, – Ceccardo, – e basta.~ ~♦~ ~ 3097 1| nell'antichissimo piano del firmamento, dove suole arare, di notte 3098 30| agricoltore deve saper leggere e firmare i suoi contratti; un sapere 3099 36| fabbricante di casse da morto, che fischiettando faceva gl'incastri a coda 3100 16| un'arzavola, questo è un fischione. –~Spirato anche Angiolino 3101 9| concezione leonina, anche fisicamente. La maschera stessa di lui 3102 37| un assoluto doppione, nel fisico, del prefetto di polizia 3103 41| per Lui non è una funzione fisiologica, ma un rito. Bel faccione 3104 41| acquaforte. Sulla chiara fisionomia di Enrico non passarono 3105 28| umano,~della finestra mia fissa l'albore!...~ ~– Eh, babbo 3106 10| non avevo il coraggio di fissare in volto il Maestro che 3107 3| gli occhi umiliati e li fissava in quelli d'onice di Carducci.~ 3108 10| malato, tenevamo gli occhi fissi al caro volto straziate 3109 13| intorno a Lui ed in Lui fissiamo i nostri sguardi mentre 3110 37| dal pavimento. Mirbeau mi fissò stupito, misurandomi da 3111 9| sulle cui mura una rete fittissima, contesta di edere e cuoricini, 3112 25| manifesti, assai lungo e fitto, richiamò la particolare 3113 38| spalletta, si guardava la gran fiumara lutulenta, che pareva con 3114 42| 1822 si recò per diporto a Fiumicino, ove era all'ancoraggio 3115 15| insospettito gli orecchi, fiutava l'aria che aveva preso l' 3116 45| raccontate loro che Aulo Persio Flacco, il poeta latino, chiamò 3117 48| fu di tutte le ipocrisie flagellatore arguto. Un'epigrafe nella 3118 5| facciata, scrisse versi flagellatori, ornati di tutte le grazie 3119 33| temono l'avvicinarsi dei flagelli quando odono il cielo bombire 3120 18| il Maestro orchestrava il flautar degli uccelli di passaggio. 3121 19| zampognare alle folaghe o flautare ai colombacci. Scomparsi 3122 19| musicali richiami: sampogne, flauti palustri, zirli, e andava 3123 42| il secondo soavissimo e flebile, il terzo mansueto ed eccitante. 3124 8| forse anche la statua del flemmatico Canapone, in quella notte 3125 1| sono tagliati in mezzo a floridi vigneti, un quadrato di 3126 12| smaltati, avviva i bicchieri: «Flos Vineae Johannis Pascoli», 3127 12| viso giovevole, camicia floscia, fiocco nero volante, vestito 3128 2| Brilli, col cappelluccio floscio calato sugli occhiali e 3129 26| avendo raccorciato la barba fluente di Don Carlos di Borbone 3130 6| sonetti. «Cecco», armato da foco e da taglio, cacceggiava 3131 26| Erano i tempi della sua foga eroica; costì martellava 3132 6| io ti vo' fare~in nova foggia una laudativa.~O Cecco mio 3133 39| Bottini traeva dalla guaina di foglia di tabacco la sottile pagliuzza 3134 13| un cuore tenero come le fogliette dei pioppi che chiacchierano 3135 27| nome della barca.~È una fola che le nostre donne raccontano 3136 33| barcheggiando leggera sui folaghi, certi stagni d'acqua che 3137 36| le rombici, che il vento folava dal piano sterminato, non 3138 11| tra calde dapi~sempr'usi fole tessere co' fasti!~tu che 3139 37| labbra marcate, gli occhi folgoranti sotto la rupe della fronte 3140 12| quarta del Calvario sul quale folgorava la gloria d'Iddio: Bologna. 3141 37| domicilio di «Mirbeau la folgore», come ebbe a definirlo 3142 35| per domare la mia indole folle ci volle il nasicchio, la 3143 8| guidò la sciurma d'agitati a folleggiare sotto al monumento di Leopoldo, 3144 10| sereno. Un carnevale estivo folleggiava intorno alla casa silenziosa. 3145 15| cantino a squarciagola~Tutto è follia nel mondo.~~ 3146 6| crepe come sono. Riveggo un fondaco in cui, parecchi anni fa 3147 36| allogato in uno squallido fondato confinante col nostro accantonamento, 3148 41| nel trentesimo anno della fondazione del Ponte, aderì «alla bella 3149 25| il grigiore degli olivi e fondeva l'argento dei tremuli pioppi, 3150 11| avvistava Nomellini caricava un fonografetto e vi metteva il disco dell' 3151 46| chiave d'argento della fontana delle lacrime dove lo spirito 3152 36| impolpano la terra e le fontane s'abbeverano per tutta l' 3153 19| Scomparsi Foraboschi e Forasiepe, Gambe di merlo e Strinetti, 3154 42| casetta».~Pochissimi sono i forastieri che sanno dove si trovi 3155 12| tutto celeste; nel Monte Forato è infilata una spada d'oro; 3156 26| barba si sfumava a punta di forbice. Alla bisogna necessitava 3157 21| Ignobile cencioso, vai a forbire le vacche.~I caprari e i 3158 6| elegantissima la prima, dignitosa e forbita e immaginosa, come oggi 3159 45| pancia mena molti sulla forca. La pancia latra soltanto 3160 4| Intanto il mio nonno, col forcone, sconvolgeva il fieno, o 3161 40| campagna ci fossero più foreste e meno scuole, si starebbe 3162 30| Montecatini traboccava di forestieri: 31 luglio 1921.~ ~♦~ ~L' 3163 11| casa: Drigo. Drigo è nato a Forlimpopoli in Romagna ed è stato portato 3164 42| la nona: ond'è che potei formare, con preparazione e risoluzione, 3165 39| l'Esare.~Per il discreto formato, quel foglio, uguale a una 3166 12| di pietra scolpito nella formella che è sopra la porta, e 3167 44| esempio piglia ancor dalla formica~che nel bon tempo non riposa 3168 17| quando udii un: – Alto ! – formidabile. Due militi della benemerita 3169 42| iperdorico, – il Maestro si formò un coticetto del loro sistema: 3170 4| risponderò.~Non avevo ancora formulato una domanda che la sposa 3171 38| inzavorrato di libri di formule e di sistemi, era stato 3172 18| son per il cortile della fornace già cotti, se sono un po' 3173 40| proposito dei baffi, un il Fornaciari padre, giudice codino, impose 3174 16| petrolio faceva le veci del fornello; una pentola e un cucchiaio 3175 16| Arena»: Dopo cinque o sei «forni» le ghette degli attori 3176 36| col nostro accantonamento, fornì un pezzetto di rovere, sul 3177 45| esseri stregati un uomo fornito di gran polpa e di pancia 3178 31| cellulare, a ridosso del tetto; forno crematorio l'estate, ghiacciaia 3179 39| sul Serchio all'altezza di Fornoli. Questo bisticcio del «Ponte 3180 26| fresco; le selve giù per le forre, tinte di smeraldo e viola, 3181 38| finem di quella baraonda di forsennati; la grande Ruota pareva 3182 23| eroica in una cittaduzza fortificata sul confine del deserto, 3183 35| morte, sotto gli spalti del fortino di Zagomilla.~La selva di 3184 46| mare placido –; mutate le fortune d'Italia da quando le salme 3185 48| l'accaduto, rivestendo il fortunoso fatto di leggende stupori 3186 13| stesso condanna ai lavori forzati deve leggere, scrivere o 3187 41| saggio.~Mi convenne fare il foscoliano: – Cosa c'è da conservare? 3188 41| infila il tovagliolo nella fossetta soprasternale, s'accerta 3189 19| rotabile «Giacomo Puccini» e il fosso della Burlamacca c'è ancora, 3190 14| album Fradeletto. Mandami le fotografie del quadro Garibaldi; non 3191 5| fatta da qualche ignoto fotografo pistoiese, quel viso plebeo 3192 40| della noia; se non avesse il frac si direbbe che assistesse 3193 14| Eccoti il verso per l'album Fradeletto. Mandami le fotografie del 3194 29| che un'intera famiglia, fradicia fino all'osso, coi panni 3195 33| fiorire le rose, maturare le fragole, le viti coi pampini, gli 3196 38| pareva che ogni tanto dovesse franare: veicoli pesanti lo terremotavano; 3197 7| sue labbra. Alla parola franca e arguta, cui conferiva 3198 22| era troppo lungo. Ti dico francamente, apuanamente, che se tornando 3199 39| tra le suore e i frati francescani salmodianti, quel vecchio 3200 28| della via maestra. Un frate francescano, nel sole, cuoceva i toni 3201 24| rispondere inciampai in un francesismo: – Guardo il bordo del mare – 3202 41| crederete: mi sono costati cento franchi l'uno; un pittore, che pareva 3203 26| densa d'acredine esplosiva e franò come:~ ~o per tremuoto o 3204 4| essere così....».~Ruote di frantoio, cavate dai piastroni ruzzolati 3205 30| sorrise ai frombolieri che gli frantumarono i vetri di casa e ai ministri 3206 29| calice, i bicchieri furono frantumati, le salviette, nell'ira, 3207 39| via Santa Chiara e hanno frantumato la vetraglia e l'insegna 3208 44| oggi così lontano, rodeva e frantumava.~Al fonte battesimale, di 3209 30| staccavano nettamente sopra la frappa di un querciolo stilizzato 3210 13| o, con frase poetica, la frapposta strada vicinale al mare. 3211 47| poeti; entrando, vi è la «frasca», – simbolo, che ivi si 3212 7| o d'incertezze certe sue frasi, Francesco Donati fu uomo 3213 47| nero sul cielo turchino, il frassino secolare, capace di consolare 3214 15| in una città abituata al frastuono del Carnevale balneare: 3215 10| quattro o cinque giorni di fraterni colloqui ci faranno bene 3216 18| frazione.~Per molti anni questa fraternità fu spezzata e quelli di 3217 32| staccano bianche sulle fratte ferrigne; le varate dei 3218 10| scolari che uscirono come frecce dal portale baloccarono 3219 7| di vecchio alpino con la freccia della «bella penna nera», 3220 33| folaga proveniente dalle fredde arie brumose barcheggiando 3221 15| una cicala arrochita dalla freddura canta dentro la villa.~Il 3222 4| spalancata si vede il soffitto fregiato di fresco.~– Vedano; è stata 3223 4| dicevi prima, ti ci facevo un fregio carducciano».~Per farmi 3224 20| macina più; e, dando un frego sulle nostre trascorse istorie, 3225 25| noi tutta l'Urbe veglierà, fremente amor di Patria e fantasmi 3226 5| stampato: «Tal fui qual fremo in quest'imagin viva».~– 3227 20| percosse; nessuno di noi seppe frenare le lacrime. La soave fanciulla, 3228 26| come un'incudine. Nella frenesia della corsa, il cavallo 3229 26| intrepidamente. Dopo, la folla frenetica travolse i due Poeti come 3230 30| auto strisciò l'asfalto, frenò: salitovi sopra il maestro, 3231 47| che i nostri luoghi erano frequentati dai più grandi poeti del 3232 8| giovinetto selvaggio, avesse frequentato le sue lezioni a Pisa come 3233 21| dell'Aiutante, a cui di frequente prendevano «crisi d'invisibilità», 3234 13| dalla fortuna, coi suoi frequenti viaggi di andata e ritorno 3235 12| immobilità della rada gente che frescheggia sotto i portichetti, di 3236 38| d'estate sciorinata alle frescure del giardino del Lussemburgo 3237 24| di passare il ponte del Frigido, nel Massese, con un imperioso « 3238 42| usavano, – dorico, ionico, frigio, eolio, lidio, – e dei loro 3239 35| freddo l'inverno, e sono frigoriferi nelle stagioni calde. Anche 3240 2| con la ruota anteriore frisò il pastrano del Brilli; 3241 18| certi involtini di pasta fritta, ripieni di una bevanda 3242 32| cena; una fumacea d'olio fritto e rifritto appestava la 3243 45| cerusico stimato il Panciera friulano, e Muzio Panza calabrese; 3244 23| morto improvvisamente a Frizzon, un solitario borgo delle 3245 1| alitano nebbia dall'umide froge e col pennecchio nero della 3246 30| della saggezza sorrise ai frombolieri che gli frantumarono i vetri 3247 26| chè l'ombre eran cupe e il frondeggiare dei pini oceanico, le acacie 3248 29| Sotto la rupe dell'osso frontale si scheggiavano gli occhi 3249 26| capelli, sotto le bozze frontali e il dente della nuca, cerchiava 3250 40| anni». Anche la bozza del frontespizio è di suo pugno. Calligrafia 3251 47| ben si convenivano alle fronti dei poeti e dei re. Oggi 3252 14| sereno, le istruzioni per i frontoni, le testate, i finali.~Nomellini 3253 13| ignorare, questa parola frulla almeno tre volte per pagina. 3254 20| Aspetti che colei dalla falce frullana ti mini l'esistenza? Caro 3255 2| vecchia pista che li delimita frullano, a giornate sane, degli 3256 30| io col Ceccardo, che mi frullava per il capo, rimasi un po' 3257 36| buttata di acacie esili, fruscianti medagline verdi, – insieme 3258 35| tanti spiriti eroici che al fruscìo dei canneti composero e 3259 48| Omero Vestri, giubba di frustagno alla cacciatora con la « 3260 3| vettura: il vetturale con una frustata pelò gli orecchi alla brenna, 3261 37| della Versilia, a quei tempi frustate dai tamarischi nei giorni 3262 48| il cartello, come un cane frustato, Omero in carne e ossa, 3263 21| cavallari, armati di quei frustoni maremmani che tosano gli 3264 27| del fico nato carico di frutti in una notte, le insidie 3265 19| al gran sogno lunar di fruttidoro, d'una chiarezza silenziosa 3266 33| la «stretta»; alle prime fucilate comincia lo scompiglio, 3267 14| poema. Puoi fare uno dei fucilati, che, dopo la scarica, si 3268 29| deserte. Le scariche di fucileria sono imitate dalle ultime 3269 8| del ver che in ogni tempo fue.~ ~e una rivolto a lui~ ~ 3270 18| pro patria; è traditor chi fugge! – E Torre del Lago, unica 3271 15| delle gru quando del verno~fuggendo i nembi l'ocean sorvola~ 3272 30| quelle figure che si veggono fuggenti sulle stampe del Diluvio 3273 11| foglietti volanti le idee fuggevoli, i pensieri e anche dei 3274 43| trafelato e guardingo come un fuggiasco (costassù è severamente 3275 18| nella povertà, e costretto a fuggire in Egitto per salvarsi dalle 3276 31| clientela loquace fosse fuggita davanti al viso beffardo 3277 46| venne a noi dagli Angli fuggitivo,~colui che amava Antigone 3278 11| il cappello e si dette al fugone nel giardino.~Mentre Drigo ( 3279 40| già grande nome di eterna fulgidissima luce», ricevuto dal Carrara 3280 15| maciulle. Torbati densi di fuliggine risommavano cagliati d'untume 3281 37| un gran salone a vetriate fuligginose, in una via stretta, cupa, 3282 7| laboratorii strepenti, li fulmina coi pistoletti elettrici, 3283 3| stato certo colto da pazzia fulminante.~ ~♦~ ~Il dimani egli fece 3284 33| folaghe avranno pensato al fulmine a ciel sereno. Ma la folaga 3285 29| Salvestrini aveva i capelli fulvi, partiti sulla fronte come 3286 42| carene, le impeciano: essi fumano nelle loro pipe di terra 3287 4| o capovolgeva il concio fumante, o faceva la recisa ai giovenchi, 3288 12| vie bollenti di sole, tra fumate di polverone, seduti in 3289 6| e colla testa piena dei fumi che esalano quei liquori. 3290 45| misurato a capello. Tutti fumino plasticati dalla Mano suprema, 3291 | fummo 3292 35| autunno del '15, dei bubboni fumogeni pavonazzi tra i boati che 3293 26| come dannati danteschi, i funai che, veduti tra il saettar 3294 5| egli, brandendo ancora la fune con la quale giocava al 3295 25| fanfare intuonare marce funebri. Quando giungemmo alla sfociatura 3296 35| ha un desolato squallore funerario, grandi lettere maiuscole 3297 42| se vogliamo essere meno funerei, «matrimoni e vescovati, 3298 40| ferro profano~l'inesorabile~funesta mano~i baffi a radere~del 3299 41| saluto ai morti, consiglia: I funghi si fanno così: i morecci 3300 10| gronde di un cappello a fungo pioppino, i ragazzi che 3301 41| mensa che per Lui non è una funzione fisiologica, ma un rito. 3302 47| caso ci si rivede dopo le funzioni.~– Sì, – hanno risposto 3303 9| pelame, diacciava la lingua fuor del telaio dei denti e ruggendo 3304 12| thesaurus. Habet sua tela. Cave fur, vi è scritto sopra. Apro, 3305 45| un sogghigno misterioso e furbo, affermò che un giorno quella 3306 40| Ciuccianespole e plaudiva con essi al furioso vendicatore delle ingiustizie.~ 3307 19| guerra, e noi si sta i far le fusa come i gatti, nel canto 3308 33| di Pagni, nei quali erano fusi il bramito della belva e 3309 31| par di vedere una città futura dall'alto: i colonnati madreperlati 3310 25| esempio per le generazioni future. Presidente Marcora».~ ~♦~ ~ 3311 31| sospettoso, seppi essere il futuro autore de L'Ora di Barabba: 3312 15| stivali, scarponi, gambali, gabbani, tabarri, ventriere, cappellacci 3313 33| livornesi Tommasi e, come i gabbiani di passaggio, Giulio Cesare 3314 47| panche, gli uccelli entro le gabbie che pendono da tremuli rami 3315 26| essere ricevuto; e a me, da Gabriellino, mandò questo messaggio:~« 3316 44| decimonono, i senatori Niccolao Gaetano e Giovan Battista Giorgini, 3317 15| Perseveranza del 15 luglio 1883. La gagliarda calligrafia del Maestro 3318 15| soppesato sulle braccia gagliarde. Il cane alzava insospettito 3319 19| testa al corteo erano i gagliardetti dei Fasci di combattimento 3320 22| voialtri, poi di un certo Gaio Patercolo, che è certo uno 3321 34| sipario scarlatto della Gaité a Parigi; ma qui diventava 3322 30| la sera a un banchetto di gala nel Municipio: cravatta 3323 41| ottimisti in materia di galantomismo. Infatti, quando si vuol 3324 1| portata dai vecchi pisani sui galeoni dalla Terra Santa nereggiano 3325 13| delle statuette, come i galeotti.~Se, di primavera, spalancate 3326 33| uccelli che i cacciatori fan galleggiare davanti ai loro capanni 3327 10| vitella in umido alla paesana, galletti di primo canto, arrosto 3328 19| cessava quando cantavano i galli. Di solito Ferruccio Pagni, 3329 29| Capraia e Montelupo, Barga e Gallicano, Talamone e Port'Ercole, 3330 24| Non mi avvelenare coi tuoi gallicismi!~Mortara, Gabba, Carrara, 3331 19| più lo spettegolìo delle gallinelle nelle buche del Giannini 3332 31| sbracciava, a capo ritto come un gallo, per vedere se da qualche 3333 15| richiamo, – stivali, scarponi, gambali, gabbani, tabarri, ventriere, 3334 44| recipienti del rosso vino locale, ganci da cui pendevano i prosciutti 3335 41| d'Arno ed oltre. Yambo e Gandolin lo chiamaron fratello. Giuseppe 3336 39| Andromeda allo scoglio, Ganimede rapito e Fetonte precipitato 3337 30| domande del Gallori (passate garbatamente alla storia da Ugo Ojetti 3338 33| il braccio, mi ha chiesto garbato:~– O , cosa ci hai?~– 3339 26| monastica».~Al ritorno, il Garda aveva l'ondeggiare impetuoso 3340 26| estreme. Portai le bozze a Gardone. «Dopo la caduta, la mia 3341 6| Comune, c'è scritto: L'amico Garfagnini. Q. M. P.~~ 3342 19| Abate», che coi loro verdi gargarismi raddoppiavano lo spazio 3343 47| di rose damaschine e di garofani, agghindate a festa, salgono 3344 28| di sulla tomba di lui un garofano rosso e nel giardino la 3345 8| contro Viareggio che faceva garrire l'ancora in fondo bianco 3346 19| combattimento e di pace garrivano intorno al Maestro. Il corteo 3347 11| nelle sale dell'Asilo, le garrule voci dei bimbi e di vederli 3348 25| sfaldandolo, in filaticci di garza, e un'acquerugiola che scioglieva 3349 12| nelle lettere s'entrò «dal Garzella», un'osteria popolare, e 3350 16| masnada dai capelli alla «Gasperona» e la penna del fagiano 3351 8| la traduzione del Padre Gatteschi». –~ ~♦~ ~Una lontanissima 3352 28| buffa», quel berretto di pel gattino fulvo che i marinari chiamano: 3353 14| cavallo. Oppure Garibaldi «gaucho» che galoppa con una grande 3354 1| posso, e massimamente i gaudenti, postergando gl'infermi 3355 29| rapporti con il cieco Giovanni Gavilli, le folli imprese di Montelupo, 3356 45| solatii, le gambe di veloce gazzella: ogni organo, o parte del 3357 21| mezzo spaurito.~ ~♦~ ~I geli hanno ridotto d'acciaio 3358 33| gelsi tramutati in rappe di gelsomini; le rame dei salicastri 3359 19| violini, alberi di selva gementi per magia di uomini, diffondeva 3360 1| il mento, la scalfittura gemeva sangue come lo zipolo di 3361 15| si tenebrò. Sui falaschi gemevano non più le gru,~ ~lo squadron 3362 4| sole, quando le erbe son gemmate di brina e ogni festuca 3363 31| per mettere fuori le sue gemme e i suoi fiori». La sua 3364 30| ladracchiolo quando incontra il gendarme. Conoscevo qualche suo scritto 3365 2| dei dotti, il più modesto genere di componimento rettorico, 3366 4| buon Carlo Bevilacqua, suo genero, le pagine del Ça ira: « 3367 26| diventò famoso per la sua generosità. I ragazzi di strada stazionavano 3368 23| aperto intelletto e di cuore generoso. Oh! possa, rasserenata 3369 6| ventose~spalle protegge genitor di nembi~il sasso d'Appennin.~ 3370 11| sarà intitolato al nome dei genitori: Caterina Allocatelli Vincenzi 3371 8| raccomandarsi a lui, che lo accolse gentilmente, ma non lo contentò: si 3372 19| sparito, l'anatraio dei germani ha preso il largo, s' 3373 41| Tacito laddove narra come Germanico vendicò l'onta di Varo. 3374 36| abbondanti.~– Il grano stenta a germinare.~– Le piogge impolpano la 3375 36| esploso il sole; gli uomini si gettarono in terra, come le guardie 3376 40| regale fanciulla e corre a gettarsi nelle fiamme. Avrebbe voluto 3377 8| memorabile, sarebbe stata gettata nel Tonfalo.~~ 3378 21| verso Ripa infranta, gettava alberi divelti e torbati 3379 48| ingredienti aromatici, che vi gettavano, il bel corpo si consunse».~ ~♦~ ~ 3380 16| Baffi di ferro, tutta la «Ghenga» di «Torre»? Non c'è nemmeno 3381 10| ordine di tempo e di luogo, Gherardo Casini, di buona famiglia 3382 31| forno crematorio l'estate, ghiacciaia l'inverno. Tutte le volte 3383 5| fiume e gli uliveti, eran ghiacciati dal bianco di manifesti 3384 23| orlavamo di ferri spinosi; i ghiaccioli sui rami steccoliti dei 3385 30| percuotevano insieme le foglie; il ghiaino sgranato dai passi pareva 3386 26| cranio levigato come un ghiaione di fiume; una corona di 3387 45| dottrina. I Panciatichi, fieri ghibellini di Pistoia, città dei lupi, 3388 39| lavorò come manovale per la ghiotta promessa di un'anima, appena 3389 30| che corrisponderebbero a ghiotto, fame, l'epoca delle sette 3390 41| spennato. Tuttavia il poeta Ugo Ghiron disse ad Enrico: Tu sei 3391 30| vestito nero. Quelli in giacca e cravatta svolazzante furono 3392 48| tasca, o bolgia, che in tali giacchette prende tutto il dietro, 3393 25| la sua spoglia non deve giacer a piè del colle ove i celti 3394 32| statue; in queste «Tecchie» giacque, per un lungo ordine di 3395 15| piovasco; quella nuvola giallastra che sfiora i faggi è la 3396 4| usata vigoria, quelle di Giambi ed epodi che scrisse poi 3397 14| il giovinetto Pepin sul Gianicolo, cui inonda e sopraffà, 3398 19| gallinelle nelle buche del Giannini dove le prunache selvatiche 3399 2| studio dello scultore, – al Giannotti di Lucchesia: – vi sono 3400 9| s'abbellì di fiori e il giardinetto di piante.~ ~Caro Alfredo, 3401 1| pennelleggiano i campi di ginabro.~I poeti, quelli dai versi 3402 40| sono intersecati in quel ginepraio e alla loro volta proiettano 3403 25| tra il ramo di pino e la ginestra, fu inchiodato sotto la 3404 20| il Pagni che, una notte, giocando a carte col Maestro, ebbe 3405 5| ancora la fune con la quale giocava al serpente con una bimba 3406 19| singhiozzassero.~– Che istanti gioiosi!~Ma se il ritorno era vano, 3407 32| raffiguranti Alessandro Manzoni, Giordano Bruno, Giovan Battista Vico 3408 8| stabilito una rocchetta giorginiana in Viareggio proprio nell' 3409 22| un bastimento a vela, da giornalaio volle diventare giornalista 3410 22| colonne, corpo otto, nel mio giornaletto. Avrei dovuto lasciar fuori 3411 36| Michelangelo, di Raffaello e di Giotto, e invece era quel vecchio 3412 23| di galoppo coll'impeto di Giovacchino Murat, re e cavaliere, – 3413 6| di quei festevoli estri giovanili:~ ~O padre Consagrata, io 3414 23| mortale in Lavagna Francesca Giovannetti, compagna amorosamente devota 3415 31| rubicondo. Tozzi d'allora, un giovanottaccio dai capelli ricci e gli 3416 48| dell'ignoto malfidato.~– Ehi giovanottinodisse sarcastico Omero 3417 11| entra nel salottino un giovanottone che fa il manovale all'Asilo, 3418 6| stincatura fattami tra la neve giovedì sera, mentre modestamente 3419 4| fumante, o faceva la recisa ai giovenchi, affezionato al Posto provvido.~«... 3420 29| borgo a quei giorni, i giovinastri di cuore avventuroso si 3421 2| patriottismo calabreseGiovinetta – Osò difendere in faccia 3422 35| torcolo riflessione, che più gira e più rassoda. Non un pentimento, 3423 16| come colli di gigantesche giraffe e bianche ville che, una 3424 26| ruota di legno, pesante e girante. Poi ci infoltammo nella 3425 44| napoletani, e il capo prese a girargli come una ruota del veicolo 3426 16| Così La Bohème, dopo aver girato e rigirato il mondo, ritorna 3427 7| li arrotonda sui torni girevoli, li quartabona e cuba, – 3428 31| lassù dette artigliate da girifalco.~ ~♦~ ~Una delle ragioni 3429 22| una grazia; adolescente, girò mezzo mondo con un arrotino; 3430 2| della sua perfezione». «A Girolamo Segato – al nuovo genio 3431 24| fiero di , il poeta.~Girottolammo tutta la notte nei giardinetti 3432 22| intuitivo. Ave. Ceccardo».~ ~Girottolando come congiurati nei pressi 3433 40| scalone della Biblioteca e girottolo per Lucca, e per distrarmi 3434 6| qualche tempo ammalato».~La gita fu fatta su di una carrozzella. 3435 48| all'animale una specie di giubbone intignato. Dopo questa operazione, 3436 8| di Viareggio?~In segno di giubilo per tutta quella notte, 3437 30| in sede di Commissione giudicatrice del concorso per il Monumento 3438 40| il Fornaciari padre, giudice codino, impose al Carrara, 3439 38| solaio o tetto, «si vede giugner le ginocchia al petto». 3440 6| guidi e tua buona fortuna,~giugni a la terra accortamente 3441 31| Ora di Barabba: Domenico Giuliotti. Il mistero mi fu svelato 3442 28| stati sepolti il Matto delle giuncaie e La pipa di Batone grommata, 3443 33| gettano spossate nei folti dei giuncheti, i colpi dei fucili sono 3444 20| seguirlo.~Due giorni dopo, giunge al Pagni questa lettera:~« 3445 42| introduzione: «Di sua voce il suon giungea»; il poeta non lo lasciò 3446 25| intuonare marce funebri. Quando giungemmo alla sfociatura del cimitero ( 3447 37| naufragio tutte le sue sostanze, giungesse a rallegrarsene per avergli 3448 14| alta pace di Castelvecchio giungeva il tafanar di certa critica, 3449 19| Gli uomini del carrozzino giunti alla sua altezza si fermarono, 3450 14| Machiavelli, il giorno, giuocava alle carte coi contadini, 3451 43| vecchio boia disse: – Ci giuocherei che ha veduto quelli della 3452 48| Questa la tiro giù come un giuramento falsodisse Omero Vestri. 3453 34| Parigi. Viva Barga!». Giosuè giurava di aver ritrovato, dopo 3454 31| vene».~A quei tempi molti giuravano che Federigo Tozzi nella 3455 24| trafficavo coi maestri del giure, il poeta, colossale come 3456 30| travertino nel parco pubblico, la giurìa fu invitata alla inaugurazione. 3457 21| il sacchetto, che l'oste giurò aver scambiato per un gatto, 3458 7| stincatura...».~Nel borgo di Giustagnano quei vecchi cavatori ricordano 3459 13| che si rinchiuse nel suo giustificato sdegno ha vissuto per quattro 3460 40| cantor.~ ~Il paziente se ne giustificò così presso l'amata.~Parabole. 3461 40| pelle in pelle la toga di Giustiniano e d'Irnerio, giunto al culmine 3462 40| con i paludamenti della Giustizia e della Temperanza, sovrapponetevi 3463 32| barbe profetiche, facce glabre tra il frate cercatore e 3464 10| soprannome di «Mago», il viso glabro aveva del canonico accigliato; 3465 48| vantassero Italia e Inghilterra: Gladstone, Swimburne, Gabriele d'Annunzio, 3466 9| di rose appassite.~Albero glauco perchè tremi?~perchè vedi 3467 32| mortificato Bistolfi.~– Perchè ora glieli fo vedere dipinti.~Una stenderia 3468 12| l'aspre contese~d'antiche glorie ancora onusta~il benvenuto 3469 8| sdegnoso delle facili glorificazioni di un'ora che passa – ricercò 3470 43| ragazzi di spiegare la storia gloriosa del paese ai villeggianti, 3471 43| grandi della Fortuna – Più gloriosi dei vincitori – I vinti 3472 10| Manlio andava e veniva, così Gnaccarini. Vi era lo zio Walfredo, 3473 40| processuali sembrano carte gnomoniche. Da un centro solare (che 3474 3| infelici: un gobbo, una gobba e uno sciancato, i quali 3475 42| mortali~che son stanchi di goder~ ~e li cantò in un convito 3476 35| nottetempo Ceccardo per godere gli albori lunari.~Tra una 3477 3| muro della casa del capo, a godersi le ultime fiamme del sole 3478 4| specialmente con la gente, –e che godeva quando vedeva la Lauretta 3479 6| sia in cuccagna o in ben godi. Affeddiddio, ammazzo i 3480 30| lembrugio, mammura, martuffagno, godigia, luneddiana ecc., che corrisponderebbero 3481 46| luglio del MDCCCXXII – Mary Godwin e Jane Williams attesero 3482 30| mi fece sovvenire Tommaso Gogo comasco, il vecchio servitore 3483 13| vedrà le rondini dipanare goiate nere entro il telaio. Se 3484 12| di lui che ha poggiato il gomito nel cavo di un albero con 3485 1| altro che una specie di gomma dragante. Se invece tagliate, 3486 8| settimane elettorali, alzavano i gonfaloni sulle torri comunali a sfida 3487 19| rosa umide e il canto~esce gonfiando il sen turgido chiuso~entro 3488 44| affari di Vinaccia andavano a gonfie vele. Vinaccia si permetteva 3489 29| ragazzi si tenevano alla gonnella. Lo stradone maestro pareva 3490 28| vigoroso dipinto di Michele Gordigiani in cui Renato Fucini è raffigurato 3491 13| discepolo di Cyrano, canta e gorgheggia a suo modo; la rondine ch' 3492 9| mortali. I viandanti, in quei gorghi vorticosi d'uomini e veicoli, 3493 29| Plinio Nomellini, Pietro Gori, Agostino Berenini, Ceccardo 3494 27| Poettino» verso Motrone, governandolo con mano maestra.~ ~♦~ ~ 3495 11| una bottiglia di quello governato dalle mani sacre del Poeta 3496 22| lettera chiusa il proclama del Governatorato di Udine. Plaudo alla sua 3497 44| Patria – in diversi tempi e governi, e qui largamente ospitarono 3498 27| Giuseppe Garibaldi». Il gozzo «Generale Giuseppe Garibaldi» 3499 42| vezzosissima figlia, la quale gradirei assai che tu sposassi.~L' 3500 4| sciogliendo il Cantico, ti avrebbe gradito nelle coppe maiuscole.~« 3501 26| Tiepolo; – quando la barba fu graduata al crinale delle mandibole 3502 24| delle granate innescate e graduate e delle bombe a mano. Mentre 3503 40| Regolo, si devia per una graduazione di sonetti e di odi verso 3504 2| L'iscrizione è da tempo graffita sul basamento ove posa un 3505 29| impotenza, il misterioso graffito che il destino imprime sul 3506 9| prenda chi viene,~prenda di grama voglia e non possa~anche 3507 26| di esplosioni e qualche granata si stemprava nel mare. L' 3508 32| guardare giù, nel fondo, i granchi, i favolli, le schiaccine 3509 4| del monte Brancoli dove grandeggia, con un verdore cupo, l' 3510 35| grandi lettere maiuscole grandeggiano su di una muraglia: Pace!, 3511 34| ripetizione. Alle sue spalle grandeggiava il Gabberi, l'alpe scheggiata, 3512 5| Stazzema, che lo avevano veduto grandicello. Nessuna imagine corrispondeva 3513 35| che non tremavano, tra il grandinar di morte, sotto gli spalti 3514 16| facevano l'effetto di belle e grandiose oleografie: «Non vedo l' 3515 6| grande e un'ammirazione grandissima. Il 22 gennaio del 1859 3516 44| casa dalle sobrie linee granducali, come lo attesta una storica 3517 43| altana del palazzo della Granduchessa di Lorena, ai tavoli del 3518 5| gli scarponi artigliati da granfie di ferro sui paloni lungo 3519 34| e i suoi denti bianchi e graniti sorridevano taglienti.~Non 3520 44| abbarbicati alla roccia granitica che il mare, oggi così lontano,


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