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         grassetto = Testo principale
     Partegrigio = Testo di commento

4021 48| temporaleschi tifoni (quello che investì il battello, su cui veleggiava 4022 24| carica, di cui sono stato investito, comporta la laurea in legge. 4023 21| difficile, nello spedire le «investiture», fogli e carte si rovineranno. 4024 22| Grazie. Mi sono permesso inviarle oggi quel mio grido per 4025 22| Venezia. Bisognerebbe che ella inviasse copia raccomandata del Libeccio 4026 26| anticamera stazionavano «gli inviati speciali» presi dal convulso 4027 44| avevano cento e una ragione d'invidiare Vinaccia, perchè lo scalo 4028 44| taverne, e per questo era invidiato da tutti gli altri accattoni, 4029 16| Caro Ferro Kina, come t'invidio, mi par di vederti alla 4030 43| all'amore della gloriaInvigorisca l'amore della Patria».~Il 4031 23| era questa specie di tarlo invisibile che lo rodeva in eterno. 4032 39| fiammeggiante articolo, sono invisibili. L'Esare da qualche anno 4033 20| scorge Leopoldo Mugnone e lo invita a seguirlo.~Due giorni dopo, 4034 6| mi scrisse una cartolina, invitandomi ad andare a raggiungerlo 4035 27| verso la «Versiliana» per invitare Gabriele d'Annunzio alla 4036 30| parco pubblico, la giurìa fu invitata alla inaugurazione. Martini 4037 39| che al mio trasporto siano invitati i Frati Minori e i Cappuccini, 4038 30| Martini, Luigi Luzzatti, invitato a collaborare a un «Numero 4039 28| inquietava quando la gente lo invitava credendolo un cuor contento.... 4040 1| postergando gl'infermi che la invocano coi versetti scritti qui 4041 14| pittore mantenne il silenzio invocato quasi angosciosamente da 4042 18| per noi. Era la fervida invocazione che facevano mattina e sera 4043 5| disfrenasi~il verso ardito~te invoco, o Satana,~re del convito.~ ~ 4044 28| detto «Ceccone dei cani», invocò la sua celeste avvocata 4045 44| Alessandro D'Ancona, mi ha invogliato a varcare la soglia della 4046 18| dei mangiaebevi, certi involtini di pasta fritta, ripieni 4047 9| timido, trasse di tasca un involtino e lo pose sul tavolo. Giosuè 4048 33| Vedendomi con uno strano involto sotto il braccio, mi ha 4049 9| tavolo. Giosuè lacerò l'involucro e, oh meraviglia! una diecina 4050 12| profumo dei mentastri. Tutto involve uno sfacelo di polvere.~~ 4051 16| sicuramente hai tuffato il tallone invulnerabile». E perchè non anche il 4052 2| scorgeva qualcuno infarinato o inzaccherato sulle vie emiliane gridava: – 4053 38| rassegnazione.~Quando il mio ospite, inzavorrato di libri di formule e di 4054 43| forza di nocchini, ci voleva inzeppare nel capo le poesie bernesche 4055 43| misericordia di Dio, che ci inzeppò nel capo (diceva lui, duro 4056 20| avevano lasciato una patina di iodio. Aveva la baldanza poetica 4057 42| Greci usavano, – dorico, ionico, frigio, eolio, lidio, – 4058 30| sono le sgrammaticature iperboliche, le concezioni esorbitanti, 4059 42| intermedi, – ipodòrico, iperdorico, – il Maestro si formò un 4060 48| toscano, fu di tutte le ipocrisie flagellatore arguto. Un' 4061 42| e dei loro intermedi, – ipodòrico, iperdorico, – il Maestro 4062 38| tribù dei fabbricatori di ipotesi, che si lambiccano il cervello 4063 5| piatta e dura, gli occhi iracondi, divergenti, la bocca beffarda, 4064 40| capo a una sfida. basta: irato sempre, si sdegna anche 4065 41| pareva quello dalle mille ire, mi saldò il conto con quel 4066 40| toga di Giustiniano e d'Irnerio, giunto al culmine della 4067 39| determinato. Polemista pungente, ironico, aggressivo, attaccato alla 4068 47| del giorno, prodotto dall'irradiazione del sole sui tetti e sugli 4069 46| par quella di Farinata,~irraggia aria di gloria.~~ 4070 25| Pietrasanta nella stessa irreparabile angoscia avrà culto perenne 4071 17| con arte ammirevole e con irresistibile effetto. «Alla più grande 4072 29| una annegata in piedi era irrigidita al muro, essa lustrava come 4073 11| incruenta non sarebbe stato irriverente cantare con l'impeto di 4074 29| mistero dell'universo. Io irrompo tra la tenebrosa oscurità 4075 1| Enotrio:~ ~La nebbia a gl'irti colli~piovigginando sale,~ 4076 34| tardi, ancora, la furente Isadora Duncan danzò presso sul 4077 48| ceneri del generale Don Isadoro De Iparraguirre, Conde Die 4078 35| erba su di una proda.~– Per isbrancarmi dalle torme maremmane ci 4079 24| possa nel veniente autunno iscrivermi all'Università di Pisa, 4080 24| essere condotto a Pisa ad iscriversi alla facoltà di legge.~Gli 4081 8| ingegno~che rinnovi alla sacra Iside il velo~ ~e contro Mamiani:~ ~ 4082 44| facevano, commercio del vino isolano sui bastimenti, che tramutavano 4083 33| volatili. Udendo qualche sparo isolato, le folaghe avranno pensato 4084 1| Sotto al muro che recinge l'isoletta dei morti, le radici della 4085 19| ginestre dei monti di tutti gli isolotti dell'Arcipelago toscano, 4086 35| del fronte.~, oltre l'Isonzo.~Il ciglio del fiume e la 4087 6| mandatovi dal Ministero ad ispezionare quel liceo – è il Chiarini 4088 26| Borbone e ravviata quella ispida del suo aiutante, il vecchio 4089 14| astronomia; atteggiamento ispirato ed estatico. Nell'altro, 4090 19| pareva singhiozzassero.~– Che istanti gioiosi!~Ma se il ritorno 4091 1| pianta che gli si avvicina la isterilisce e l'uccide), va in amorevole 4092 30| e stavo scrivendo, per istigazione di un amico, il Ceccardo. 4093 5| del «Crocchio»), proruppe istintivamente in una declamazione corale 4094 41| terreno lo assegnano all'Istituto dei Poveri Vecchi.~– E perchè 4095 17| ombre musicate. Una vetrata istoriata da Adolfo De Carolis – ombra 4096 39| Assisi».~ ~♦~ ~Nelle volte istoriate v'è un convito degli Dei 4097 20| frego sulle nostre trascorse istorie, vivamente desidero parlarti. 4098 13| esercito di Don Pedro si istradò sulla «Picada» aperta nel 4099 43| Stato, voi che siete stati istruiti qui nell'altana sotto cui 4100 21| in rame, lire venticinque italiane, compenso a una dotta epigrafe 4101 13| dall'emigrato lucchese di Italy, a Beppe di Taddeo, talla 4102 | IV 4103 14| quasi, nell'atto di dire: – J'atans mon astre. – Garibaldi, 4104 1| di Noè. Cam lo dileggia; Jafet, tra la curiosità e la vergogna, 4105 46| MDCCCXXII – Mary Godwin e Jane Williams attesero con lacrimante 4106 9| sembrano serpi, mi ritrovai al jardin des Plantes, tra le bestie 4107 37| rispose con sopportazione: Je ne sais que vous dire.~Di 4108 9| vieux~qui vient le soir jeter du sable~dans tous les pauvres 4109 37| dell'odio che coloriva di jodio tutta la carnagione; un 4110 12| parla degli effetti del Jodone, del Joduro e della Elastina.~– 4111 12| effetti del Jodone, del Joduro e della Elastina.~– Conosce 4112 12| bicchieri: «Flos Vineae Johannis Pascoli», un vinello razzente 4113 27| venite tutti alla Figlia di Jorio».~ ~♦~ ~I personaggi stivati 4114 15| Pisa.~Viareggio era Quart Khadasciat, o città nuova, e Torre 4115 46| nel cui interno la signora Kraceniski mormora un canto con accordo 4116 30| Monsummano, terminarono al teatro Kursaal di Montecatini nelle prime 4117 26| delle mandibole e i baffi al labbro rattratto, come suol fare 4118 11| che si è infilato in quel labirinto senza uscita.~Sul piazzaletto 4119 7| torrenti precipiti, che, nei laboratorii strepenti, li fulmina coi 4120 11| Garibaldi fatta dal pittore labronico.~ ~♦~ ~M'accorgo che sopra 4121 26| gialli.~La «Versiliana», laccata dal sole, era fantastica; 4122 37| rimbalzò per aria. Un tavolino laccato era pieno di ninnoli; delle 4123 24| freddi di un lupo preso alla lacciata, s'era seduto sulle coltri: 4124 1| Stamane, tra il fischio lacerante di una locomotiva e i sussulti 4125 20| Quando caddero gli accordi laceranti della morte, un brivido 4126 9| pose sul tavolo. Giosuè lacerò l'involucro e, oh meraviglia! 4127 21| chiesto, il conto, dicendo laconico: «Signori, si chiude».~L' 4128 1| arginano le tombe, ma egli non lacrima che a pioggia dirotta. La 4129 48| progenie redentrice avrebbe, lacrimando, sognato la generazione 4130 46| Jane Williams attesero con lacrimante ansiaPercy Bysshe Shelley – 4131 | laddove 4132 30| preso da peritanza come il ladracchiolo quando incontra il gendarme. 4133 25| barbari prigioni; deponiamola laggiù nel Sacro silenzio del Foro 4134 1| come al Carducci un loro lagno strillante, il mare di piombo 4135 19| una specie di divinità lagustre (il conte Eugenio Ottolini) 4136 15| spaziato, che specchia come una lama, v'è un quaderno bodoniano 4137 47| sostavano Heine, e Byron, e Lamartine, il principe Camillo di 4138 38| fabbricatori di ipotesi, che si lambiccano il cervello in ebullizione 4139 48| Omero Vestri invece si lambiccava il cervello con gli epitaffi 4140 13| cartiglio come tagliato nella lamiera, sottilizzava se Barga, 4141 18| era illuminata da molte lampade d'argento e d'oro, testimonianze 4142 35| abbrividito ad intervalli da lampeggiamenti gialli, forse a quelle luci 4143 46| ma vivissimo d'ingegno e lampeggiante di memoria, asserisce che 4144 29| Dio. – Negli occhi torbi, lampeggianti di sangue, balenavano cieli 4145 4| carducciano: gli occhi ogni tanto lampeggiavano sul colle di Mutigliano 4146 38| le pietre. Si accesero i lampioni; le sirene dei vaporetti, 4147 13| inizio di un'èra novella.~Lampò nel discorso l'improvvisa 4148 18| ripieni di una bevanda lamponata, s'alzano sul piazzale della 4149 11| era come un batuffolo di lana. Scacciato dal tappeto, 4150 23| già coi maggiori correva, lanciando al segno, per queste alpestri 4151 26| cancello si apriva, il Poeta lanciava la bestia nell'intrico delle 4152 21| il «Generale», end'egli lanciò il terzo ordine:~«Aiutante, 4153 26| Sentier non segna quelle lande incolte~e lo sguardo nei 4154 9| delle spranghe, osservava languido, come un accattarotto chiedone, 4155 5| ciuffaia di capelli ricci e lanosi sulla fronte piatta e dura, 4156 47| D'Azeglio nel Niccolò de' Lapi, sotto Mammiano, e quella 4157 35| stenderia delle facciate, nere lapidarie, su cui pensioni e alberghi 4158 18| suolo in mille pezzetti. I lapidatori, tutti cacciatori fini, 4159 45| equipaggiato di ventresca e lardo. – Ch'io ne disgrado il 4160 44| diversi tempi e governi, e qui largamente ospitarono i maggiori uomini 4161 44| la cappa del camino della larghezza di una tettoia, carrucole 4162 32| fiorita di semprevivi, che coi larghi piani sovrapposti portava 4163 8| spiega il «Salve o divino cui largì natura».~Disse alcuni sonetti 4164 21| abbiate portato i vostri lari presso... Non fidatevi della 4165 11| negli altri – L'utile vitaLasciandola ad un essere che sbocciò 4166 20| filava sulla strada pisana, lasciandosi dietro un velo di polvere 4167 41| belli e le cappellette si lasciano intatte; è bello, oltre 4168 10| Arrivederci a poi. –~E lasciarono il Brilli a bocca spalancata.~ ~♦~ ~ 4169 26| cavallo pareva volasse e non lasciasse nemmeno lo stampo dello 4170 10| dalla camera dove avevamo lasciata la nostra anima. Proprio 4171 23| della terribile eredità lasciatagli dal padre. Pochi conoscono 4172 48| coda della bestia e gli lasciava in cima uno spazzolino; 4173 37| pietra e pietra della via lastricata becchettavano degli uccelli; 4174 5| Seravezza, sul portichetto lastricato della casupola di «Cecco 4175 42| Viareggio fece incidere sopra un lastrone di marmo: «In questa casa 4176 11| del Poeta c'è ingombro di laterizi: un antico sogno di «Giovannino» 4177 8| portato i due ultimi poemi latini del Pascoli. La signora 4178 39| alle sue spalle quadrate latravano gl'indemoniati, incedeva, 4179 16| piatti scodelle. Una latta da petrolio faceva le veci 4180 16| aringhe, una uovata e l'altra lattata, e le divorò entrambe con 4181 23| subisso di stelle; la Via Lattea, che traversano le anime 4182 6| fare~in nova foggia una laudativa.~O Cecco mio da bene, o 4183 35| vigorose novelle, D'Annunzio le Laudi. Ricordi che mettevano l' 4184 4| godeva quando vedeva la Lauretta disurpare – mangiare avidamente – 4185 26| ognuno era ricompensato lautamente.~Il barbitonsore, dal quale 4186 6| memoria».~ ~Su i tirreni lavacri un'ardua terra~lontano siede, 4187 1| messi in fusione in questa lavanda.~Il cipresso è detto l'albero 4188 25| colle ove i celti rossastri lavaron lor strage nel fiume che 4189 15| sventrato dai digiuni, lavato dalla pioggia, asciutto 4190 11| in un crepaccio di muro, lavorano le famose api e dove ad 4191 4| piccolo possidente e buon lavoratore dei suoi campi, e non uno 4192 9| fanciulle, per i fanciulli~noi lavoriamo.~Abbiamo per loro sempre 4193 12| li hanno screziati con un lavorio di traforo sul cielo turchino. 4194 39| potrebbe udire il lento lavorìo dei tarli. Le pagliuzze 4195 39| certo che il Diavolo vi lavorò come manovale per la ghiotta 4196 45| nel 1833 fossero di moda i Lazzari risorti e le donne allampanate. 4197 8| dei versi greci di Ero e Leandro, ricordandone la traduzione 4198 12| scatta sulle quattro zampe, lecca le mani degli ospiti, 4199 16| si vedevano il pineto, le leccete, l'abbaglio del mare.~Il 4200 30| sapevo che aveva dato delle lecche a parecchia gente. Durante 4201 43| che ha veduto quelli della lecciaia, – e, scesi i gradini del 4202 9| accattarotto chiedone, le leccornie del fanciullo. Il ragazzo 4203 17| caro e personale ricordo mi lega alla Butterfly. Nel 1906 4204 40| esistono anche i patrocinatori legali. Ritorno difilato nel cortile 4205 37| riformista, timorato della legalità, per rimettersi in salute, 4206 48| alla graticola, dove soleva legare i ciuchi e i cavalli, quando 4207 31| Pontedera, indissolubilmente legata alla vita, all'arte, alle 4208 38| risuolata da gronde di cappello legate agli stinchi con degli spaghi: 4209 23| andargli dietro, come i canotti legati a poppavia dei grandi velieri, 4210 24| cintola da cane mastino, che legava la valigia, stivai i libri 4211 39| ragione sul Santo che la leggenda vuole architettasse l'imponente 4212 48| Fosse».~I poeti dettero ala leggendaria alle vele della imbarcazione 4213 33| convengono, in questo lago leggendario da molte parti d'Italia, 4214 48| rivestendo il fortunoso fatto di leggende stupori e spaventi.~Narrava 4215 48| delle case per vedere di leggerle e ritenerle a memoria.~Appena 4216 43| memoria le due ottave, che ora leggerò, del Sortilegio.~Fu quel 4217 40| volendo essere maliziosi, che leggesse le insegne dei suoi colleghi, 4218 28| spirare, volle che io gli leggessi Nonno Damiano; quando l' 4219 2| dovesse imparare qualche cosa.~Leggevo: «L. M., a 20 febbraio 4220 35| ben allineata, composta, leggibile tutta. I pensieri, tumulti 4221 15| Firmato: Filippi».~Sul leggìo, davanti al piano del Maestro, 4222 23| Afrique, – la cavalleria della Legione straniera di Francia, – 4223 40| andato avanti a suon di legnate; se le biblioteche e gli 4224 12| cielo turchino. Gli uomini legnosi e trasumanati passano curvi 4225 25| Montereggio, ora a un contadino legnoso e strano che di sotto una 4226 48| mare, mentre Trelawney e Leigh Hunt attizzavano il fuoco: « 4227 4| appaiono i monti del Pisano; lembi di cielo azzurro presentano 4228 30| di vocaboli; le parole: lembrugio, mammura, martuffagno, godigia, 4229 31| compagnia di un giovane, con le lenti, pallido, vestito di scuro, 4230 19| selvatiche pareva pescassero alla lenza.~ più s'ode il cacciatore 4231 25| stirpe, e quando il Nume leonino, nel grande e attonito silenzio 4232 23| silenzio di questo borgo di leopardiana desolazione. Nella casa 4233 37| di polizia di Parigi, M. Lépine. Ebbi la non felice idea 4234 19| alzava gli orecchi come leprotti.~– Sparano in Punta grande!~– 4235 9| jeter du sable~dans tous les pauvres petits yeux~des 4236 17| macchia verde~l'effige tua non lesa~l'ebbi e mai più si perde.~ ~ 4237 15| tutta una pagina: «Manon Lescaut al Regio di Torino», e un 4238 43| capelluto palesava alcune lesioni riammarginate alla meglio. – 4239 10| con rigaglie, prosciutto, lesso di manzo all'italiana, vitella 4240 40| nome, o Musa,~togliesti a Lete coll'eroica tromba,~onde 4241 5| ombrellone verde, che portavano lette bianche e bigie, gli agnelli 4242 44| Oltre ai poeti e ai letterati, salgono con ogni veicolo 4243 8| ubriacasse;~b) il Manzoni era in letteratura assolutista. Il libro era 4244 16| banda, al Maestro. – Li ho levati tutti dalla «macchia». Oggi 4245 19| fatto il vigliacco. Non ha levato nemmeno una farfalla ed 4246 29| fiume, i pioppi bianchi levavano le vette nude, e i viandanti, 4247 26| Poeta aveva già il cranio levigato come un ghiaione di fiume; 4248 43| numero uno.~Il Maestro si levò dritto come un querciolo, 4249 4| ai profumi dei peporini; lezzo di stamo, pennecchi ritorti 4250 12| del muro ove ripongono la «libbretta» dell'olio: Tutus inest 4251 22| Ma su te si scatenerà la libecciata più terribile che mai abbia 4252 34| piccola piccola e bianca. Una libellula dalle ali di seta, una di 4253 40| era indice manifesto di liberalità e non poteva essere tollerata 4254 13| prigione nel cuore, se volesse liberarsi dalle pareti, dovrebbe spuntare 4255 29| del mio spirito liberato e liberatore. Sciolte le briglie alla 4256 2| combriccola loquace c'erano libercoli, dispense, riviste, sommari, 4257 29| del pensiero per poscia librarmi, oltre le braccia antelucane, 4258 19| altra, tra libri, libroni e librattoli scardazzavano la parlata 4259 28| piccolo piccolo come un libriccino di devozioni: «Questa prima 4260 40| a guisa di architrave il librone del Diritto, e giù, dall' 4261 19| anca sull'altra, tra libri, libroni e librattoli scardazzavano 4262 3| ed ottenne una cattedra liceale per lo sventurato scolaro. 4263 17| di Pietà, e i padronati licenziano le serve e si ritirano nella 4264 10| Della Colla, di Bobbio, Licurgo Pieretti recanatese, Giovanni 4265 42| ionico, frigio, eolio, lidio, – e dei loro intermedi, – 4266 39| della religione cattolica, lieto di poter oggi constatare 4267 20| di sospensioni, di tocchi lievi, di sospiri, di affanno, 4268 7| cantava: «Addio, Versilia mia, ligure lido – di longobardi conti!». 4269 45| Panciusce furono onor di Lilla e di Cambrai. Teologo Ugo 4270 37| becchettavano degli uccelli; una limatura di cobalto pareva spolverata 4271 38| femmine, parevano andare nel Limbo dei santi padri; erano gli 4272 17| Kruceniski una riconoscenza senza limiti». Il Maestro l'ebbe illimitata.~ ~♦~ ~ 4273 39| un apostolo. Negli occhi limpidi era spenta l'acrimonia. 4274 47| semicerchio della Lima, limpido e trasparente come il grande 4275 12| peneri, cifrato di rosso, lindo come una tovaglietta d'altare. 4276 37| giovane tutta discinta, dai lineamenti rotti e stanchi, dai cui 4277 19| delle case coloniche che lineano la via del Lago, oggi intitolata 4278 5| dalle stecchite braccia, lineanti il fiume e gli uliveti, 4279 41| chiamaron fratello. Giuseppe Lipparini, nel trentesimo anno della 4280 21| rimasto del contenuto?~– Una lira e ottanta.~– Non è un canonicato!~– 4281 35| uno scorfano, pesce tutto liscoso e spinoso).~ ~♦~ ~Poco più 4282 5| dal bianco di manifesti listati di nero: «Cittadini, Giosuè 4283 15| bodoniano foderato di cuoio e listato d'oro.~– Lo legga.~È l'elegia 4284 18| Cristoforo Colombo; tra i due litiganti stava, impassibile, lo scopritore 4285 9| raffigurati in una di quelle litografie, così care ai nostri avi; 4286 48| correva lungo tutto questo littorale, fino a congiungersi con 4287 21| sacchetto, tenendolo come una livella, davanti agli occhi stupiti 4288 2| Lucchesia: – vi sono livelli sopra perchè il magnifico 4289 8| lettore: citò in proposito Livio e Tacito. Il Manzoni ammirava 4290 46| pressi delle «Due Fosse», località rammentata anche oggi con 4291 21| Stephani lucensis apuano natura loci sed et honoris causa. Ordino 4292 1| fischio lacerante di una locomotiva e i sussulti della macchina 4293 8| sulla tomba del suo amico. Lodando e chiamando ricordi del 4294 17| Kruceniski canora anima di lodola pel deserto del mondo».~ 4295 16| Fanelli, Angiolino Tommasi e Lodovico, il Gambogi, Amedeo Lori, 4296 39| tergale apresi una vasta loggia, alla quale si ascende per 4297 27| stato.~La «piccionaia», – il loggione, – offrì il dimani un banchetto 4298 7| Isidoro Del Lungo, ma credo si logorasse anzi tempo nel contrasto 4299 28| i toni trotati del saio logoro e la pelle del viso fatta 4300 45| ne disgrado il carneval lombardo», perchè devo oggi, fatto 4301 25| Matanna, stendesse la coda su Lombrici rocca di Roma e che allungasse, 4302 1| amore, austero e sdegnoso, longevo egoista ed altero (ogni 4303 7| Versilia mia, ligure lido – di longobardi conti!». Proprio così.~~ 4304 21| presso... Non fidatevi della lontananza. Tutto vi potevo perdonare 4305 16| dipinto centinaia di volte. Lontani gli altri.~È ritornato qui 4306 26| dell'osteria:~ ~Da un lato i lontanissimi Appennini~veggionsi quasi 4307 2| succinti: «Matteo Civitali rese loquaci i marmi a parlare della 4308 29| trasudanti gelo, tra immondizia e lordure, le vampate crematorie delle 4309 43| palazzo della Granduchessa di Lorena, ai tavoli del Caffè delle 4310 29| sparpagliarono per il pietrato: – Sei Lorenzino! – e mi abbracciò lungamente. – 4311 16| Lodovico, il Gambogi, Amedeo Lori, Plinio Nomellini, Cappiello, 4312 38| transitando insieme sul ponte del Louvre, – la Senna era del colore 4313 9| Lucca turrita, guerrieri, lucchi, scudi e celate. Sopra uno 4314 45| Parlate – tremoli pioppi, lucciole infuocate». Domande che 4315 21| de plebe sancti Stephani lucensis apuano natura loci sed et 4316 26| la testa brunita dal sole luceva di toni bronzati, i capelli 4317 41| tutto sia messo sotto una lucida spera di vino trasparente 4318 1| contrade, falegname nelle ore lucide, era così terrorizzato di 4319 35| pensiero v'è inciso con una lucidezza da predestinato. Ricorsi, 4320 34| polemico; certo il suo più lucido e più bello.~La sera, sui 4321 42| in cui scrisse Annetta e Lucillo, rappresentata nell'autunno 4322 42| appartenente a S. M. Maria Luigia di Borbone, duchessa di 4323 10| Elvira, la Margherita e la Luisa, erano nella stanza attigua 4324 15| di ritornarvi: «Qui sono lumache; freddi, impassibili; io 4325 42| quadrivi a cui arde sempre un lumicino. Edere tenaci s'abbarbicano 4326 19| capitò qui, al gran sogno lunar di fruttidoro, d'una chiarezza 4327 35| nelle nottate di stupore lunare, osservo la stenderia delle 4328 30| mammura, martuffagno, godigia, luneddiana ecc., che corrisponderebbero 4329 34| più bello.~La sera, sui lungarni, si riparlò dell'avvenimento 4330 31| misurato le strambe alla lunghezza di un passo. Le ragazze 4331 8| raccolta di signore una lunghissima poesia sua inedita. Quando 4332 46| giorni e giorni, rimbomba da Luni a Populonia:~ ~Oggi è il 4333 14| nuovo! viva l'Italia!». È Lupatelli.~ ~♦~ ~Cominciando l'aria 4334 11| arribiscia, un cucciolo, un lupetto dallo sguardo malizioso 4335 29| irrigidita al muro, essa lustrava come un albero infradiciato 4336 15| pennellarono il cielo di strisce a lutto. Anche un esclamativo di 4337 38| guardava la gran fiumara lutulenta, che pareva con gl'ingorghi 4338 34| quadri sulle pareti del «Lyceum», diramati gl'inviti, passati 4339 24| sul portico della villa Maccagnani in San Terenzo e il manifesto 4340 18| di Viareggio, non volle macchiarsi di codardia e stiè ferma 4341 18| piene di frittelle: quelle macchie d'unto che si allargano 4342 29| che era una caratteristica macchietta cittadina, aveva settant' 4343 15| di carbone. I rantoli dei macchinari sembravano mostruosi uccellacci 4344 13| America piccola non mancano le macchine. La trebbiatrice non manca, 4345 26| polita, facendoli rasare con macchinetta a zero e la barba si sfumava 4346 16| Ma non scorgerà altro che macchinismi rugginosi in sfacelo, capannoni 4347 31| stipiti della porta. Un macchinista, che mangiava due uova affrittellate, 4348 6| prima di sera, riduceva in macèa da selciare strade. Vicino 4349 47| Scaffaiolo, la grotta di Macereto, descritta dal D'Azeglio 4350 20| Ormai acqua passata non macina più; e, dando un frego sulle 4351 38| precipitata dal cielo per macinare quella gente, quando fosse 4352 18| sono di farina di castagne macinate: farina di legno, avrebbe 4353 36| pietre focaie, tombe di sassi macinati. Un nome circolò sommesso: 4354 15| acuti clangori,~ ~ma aspe e maciulle. Torbati densi di fuliggine 4355 18| il gigante dei cieli, il «Maddalena», che ogni giorno si leva 4356 24| della gloria.~Il poeta, madido di freddo sudore, con gli 4357 42| vetrate, il portico, una madonnina «marginale», di quelle che 4358 3| righe bianche e nere, ghette madreperlate, scarpe di «chevreau», cappello 4359 14| America: tra loro, la divina maestà del volto di Garibaldi, 4360 1| piovigginando sale,~e sotto il maestrale~urla e biancheggia il mar;~ 4361 18| ribattezzata Lui vivo, c'era il magazzino della «Ditta muraria Puccini».~– 4362 7| bruscelli», «buffonate» o «maggi», ma cantare sempre, quando 4363 43| murate nel palazzo e fu maggiormente colpito da quella consacrata 4364 19| alberi di selva gementi per magia di uomini, diffondeva nel 4365 12| anche in questa valle per la magìa paterna.~Mentre ci risciacquiamo 4366 45| pancia del quale era in magistrale plenilunio –, sciolse un 4367 13| campestre del Poeta con un magliolo di vite che pareva dire 4368 12| quell'uomo ravvolto in cappa magna. Accanto a questa fotografia 4369 25| riassumeva nel gran cuore la fede magnanima ed eroica, l'energia di 4370 46| sulla facciata della villa Magni-Maccarani in San Terenzo. – Da questo 4371 30| maestro. Il Renatico è una magnifica villa situata nel mezzo 4372 19| calcava sul capo gagliardo la «magnosa», quel cappellaccio di tela 4373 28| conclude che queste terre son magre d'acque correnti.~– Tuttavia 4374 19| sua alta statura, la sua magrezza, e la sua impassibilità 4375 12| giovani medici: Ferrari, Maino e Maragliano. Il nome dell' 4376 27| Mimì Aguglia, e Musco e Maiorana. Grasso era nella vigoria 4377 37| medaglie d'oro, mazze di malacca, canini di avorio.~ ~♦~ ~ 4378 30| fare degli ambiziosi e dei malcontenti. Un buon agricoltore deve 4379 37| mi disse chiaramente: – Maledetti i marinari del vostro paese!~ 4380 27| spaccano ed egli si scotta e maledice e impreca.~– E cosa disse 4381 6| il quale, quando il cieco malediceva gli automobilisti, abbaiava 4382 48| questo lido, lungo del quale malediva al Protomèo liberato una 4383 18| andavano più a Torre. I malevoli avevano insinuato che si 4384 7| frate». Di salute spesso malferma, col desiderio di piaceri 4385 42| moglie~il peggior di tutti i mali;~è pazzia sol pei mortali~ 4386 45| L'occhio, incantatore e maliardo, la guancia rosea come tocca 4387 18| sulle vesti come piaghe maligne.~Qui, le frittelle con le 4388 45| difese in prosa e in rima. I maligni, magri come paraventi, perfidiosi 4389 1| verso il mare, i ragazzi maliscenti vengono messi in fusione 4390 12| essere fedeli: c'è la fedeltà maliziosa, poi subito viene lo scrittore 4391 16| della leggera», osservava maliziosamente al Maestro che Resti con 4392 40| Ciuccianespole o, volendo essere maliziosi, che leggesse le insegne 4393 40| semitiche congegnate al malleolo da solidi tricciuoli, calzato 4394 12| all'antica: alcune noci nel mallo incuoiato son dentro un 4395 39| alla Chiesa e al Papato, maltrattò quotidianamente la geldra 4396 26| sotto l'insegna «Elmo di Mambrino» grande come una luna in 4397 6| campani, bovi aggiogati alle mambrucche cariche di statuario, poi 4398 47| Niccolò de' Lapi, sotto Mammiano, e quella della Colombaia 4399 30| vocaboli; le parole: lembrugio, mammura, martuffagno, godigia, luneddiana 4400 28| la villa che vede qua, a man dritta, tra 'l folto 4401 13| Nell'America piccola non mancano le macchine. La trebbiatrice 4402 7| qualche memoria di lui; ma la mancanza di notizie della sua vita 4403 10| Per San Giovanni non mi mancare, per carità. Ti racconterò 4404 40| morte. A qualcuno parve che mancasse qualcosa in questo coro 4405 26| tremuoto o per sostegno manco.~ ~In quel giorno ebbi agio 4406 41| Gabriele d'Annunzio. Credendo mandalo al Popolo d'Italia e al 4407 14| per l'album Fradeletto. Mandami le fotografie del quadro 4408 25| intorno al nostro desiderio mandando quant'Ombre di eroi le sue 4409 45| ossequiano e stimano il Mandarino che ha più pancia, e dalla 4410 3| riparo avevano pensato di mandarlo a Ravenna; prima che io 4411 22| bozza o manoscritto, che mi mandasse in lettera chiusa il proclama 4412 3| l'uscio. Brilli dette una mandata a chiave e si approssimò 4413 8| che avrò nelle budella e mandatelo all'Imperatore in un vaso 4414 6| quel tempo era a Massa, mandatovi dal Ministero ad ispezionare 4415 14| lo ristamperò e te lo manderò. Ma in alto. Quello che 4416 26| graduata al crinale delle mandibole e i baffi al labbro rattratto, 4417 18| pittore Ferruccio Pagni, mandolinista, e il pittore Francesco 4418 14| Garibaldi, che para innanzi una mandra di bovi, che deve poi vendere. 4419 5| veleggiavano sul cielo, cenerino; mandrie di pecore, come nuvole dense 4420 43| figli nelle aule, dettero manforte alla custode; quello della 4421 25| Termes, ministro del Re Manfredi, che aveva combattuto alla 4422 19| cappa del camino di Emilio Manfrelli, «il marinaio d'acqua dolce», 4423 37| donc tous au mêm' verre?~On mang'rait donc tous au mêm' plat?~ ~ 4424 10| e desiderato, parleremo, mangeremo, beveremo e sogneremo. E 4425 18| di sapor di pineta, dei mangiaebevi, certi involtini di pasta 4426 29| drammi della maternità nelle mangiatoie, all'alito delle manze, 4427 31| che sono molto antipatico. Mangio e vado a letto. Il mio sentimento 4428 32| denti. Leonardo Bistolfi mangiò e bevve secondo gli usi 4429 2| e chi sono tutta quella manica d'imbecilli?~– Arruotini 4430 36| una stecca d'ombrello e manicate con una manopola della bicicletta 4431 10| mangia, se si vuole, in maniche di camicia.~«Ma, ma non 4432 8| mia e ve ne do la prova manifesta».~Il Giorgini all'istante 4433 34| avvenimento del giorno e gli manifestai il proposito di scrivere, 4434 3| aver scritto al Maestro, manifestandogli gratitudine.~ ~Caro Brilli,~ 4435 37| Ebbi la non felice idea di manifestargli questa impressione; egli 4436 41| prima, il cacio brancolino manipolato sul monte della Croce, sciolto, 4437 30| non immemori e dai primi manipoli fascisti coincidevano col 4438 48| altro tosatore di cani, un maniscalco gobbo e dallo sguardo viperino, 4439 23| quei deserti, era come la manna. Una cartolina di Ceccardo: 4440 24| segno d'insurrezione per la manomissione della fonte del Baronio, 4441 15| assaetta tutta una pagina: «Manon Lescaut al Regio di Torino», 4442 36| ombrello e manicate con una manopola della bicicletta di batteria.~ 4443 10| discepolo alcune poesie manoscritte inedite e voleva ch'egli 4444 48| La Spezia. Il battello, manovrato dal poeta, poco dopo aver 4445 38| fitti ha fatto snidare dalle mansarde la capelluta tribù dei fabbricatori 4446 42| soavissimo e flebile, il terzo mansueto ed eccitante. Il lavoro, 4447 13| figura messicana di Paolo Mantegazza, il quale, sopra un cartiglio 4448 44| che vagano nei cieli del Mantegna, tra il cenerino argento 4449 31| condottovi dallo spezzino Emilio Mantelli, che fu poi vigoroso xilografo 4450 35| serbatoi d'una volta, che mantengono il freddo l'inverno, e sono 4451 14| manifesto che Plinio pittore mantenne il silenzio invocato quasi 4452 9| spettri avvolti in grandi manti di dignità, cinto, i maggiori, 4453 37| con le mani, come volesse mantrugiare quelle cervella rincotte. 4454 29| mangiatoie, all'alito delle manze, i vagiti dei bimbi impastati 4455 10| rigaglie, prosciutto, lesso di manzo all'italiana, vitella in 4456 9| è ch'ei beve, è un rosso mar.~È il rosso mar del sangue 4457 46| marinaresco la «straccatura» è il marame; ogni rifiuto che il mare 4458 37| scendenti sotto le labbra marcate, gli occhi folgoranti sotto 4459 19| baionette; una centuria marcava il passo, la Croce era avanti 4460 32| dal vizio, gente perduta marchiata dalla colpa, all'apparire 4461 29| panni impegolati addosso e marci di fanga, si acquarellò 4462 13| che aprono la via alla marcia trionfale e redentrice dell' 4463 31| senesi, già attruppati sul marciapiede, ci fosse stato Federigo 4464 42| sue memorie il maestro, – marciare a tamburo battente.~ ~♦~ ~ 4465 36| soldati della batteria nera, marciavano a rilento. L'ossa eran diventate 4466 25| generazioni future. Presidente Marcora».~ ~♦~ ~Tra il ciuffo delle 4467 2| mio primo maestro, Michele Marcucci. Narravo: «Appena messi 4468 44| pensiero che qui, dove oggi mareggiano pallide e cenerine ondate 4469 36| il fronte, tra canapaie mareggianti. Ogni stazione dispersa 4470 19| nuraghi della Sardegna, nel mareggiare della Pampa, nel tenebrore 4471 28| lati non v'è desolazione maremmana: piane salienti, vigneti 4472 21| armati di quei frustoni maremmani che tosano gli orecchi ai 4473 28| andavano e tornavano dalle Maremme, Pillacchera, Perla, e stagni 4474 8| come di ignoto Sui campi di Marengo. Di cominciò l'ammirazione 4475 10| bimbe, cioè l'Elvira, la Margherita e la Luisa, erano nella 4476 13| rosette, stelle di campo, margherite ripiene di cioccolata. Una 4477 20| incrociavano su tutti i mari. Ferruccio Pagni sentì forte 4478 33| cucinandolo, il salvatico delle marigiane, quegli uccelli che si nutrono 4479 19| di Emilio Manfrelli, «il marinaio d'acqua dolce», al roseo 4480 4| bianco e smeraldo come onde marine.~Onde brulle appaiono i 4481 38| un polso con una sua mano marmata, mi disse: – La vita è un 4482 3| fe' un salto come se le marmette dello studio si fossero 4483 7| estremo di questa cittadella marmifera, dovevano scrivere Giosuè 4484 40| diffusa~spezza l'orror della marmorea tomba,~reggi mia voce a 4485 41| marmo fior di pesco, occhi marmorizzati di vivido smeraldo, naso 4486 40| sempre, si sdegna anche con Marmut, generale del re. Perduta 4487 35| verde», sotto questi pini, martirizzati dal libeccio, Grazia Deledda 4488 29| distrutto su quel volto martirizzato l'impronta di una contegnosa 4489 38| dalla piena. Il filosofo si martirizzava sulla definizione, ed io 4490 38| perchè dei perchè; d'inverno martoriata dal freddo, nelle adiacenze 4491 30| parole: lembrugio, mammura, martuffagno, godigia, luneddiana ecc., 4492 46| il luglio del MDCCCXXII – Mary Godwin e Jane Williams attesero 4493 21| alzatosi, prese a declamare con maschio impeto:~ ~È dolce immaginando~ 4494 29| il contatto brutale delle masse: ego, io, re, imperatore, 4495 24| il ponte del Frigido, nel Massese, con un imperioso «Chi va 4496 36| contadino del pian di Pisa massiccio come la pietra verrucana.~ 4497 40| Intorno al quadro di queste massime vi sono tavoli di noce tappezzati 4498 39| combattuto socialismo e massoneria, fu subito consenziente 4499 13| pensò ad una rappresaglia massonica, particolarmente per la 4500 35| Il suo cavallo esopiano mastica erba su di una proda.~– 4501 25| al bastione alpestre del Matanna, stendesse la coda su Lombrici 4502 32| scorgevano i carboni del Matarelli, raffiguranti Alessandro 4503 8| torre della Principessa Matelda. Gli uni si battevano per 4504 30| notte era serena, la luna matematica, l'orologio di piazza, stava 4505 11| poveri figlioli – dice maternamente Mariù.~ ~♦~ ~Ecco che sullo 4506 29| di sole, i drammi della maternità nelle mangiatoie, all'alito 4507 37| ridotti a buon fine dalle matite colorate di Guillaume e 4508 19| Pampa, nel tenebrore dei Matti brasiliani. Cantare, cacciare.~ 4509 3| Brilli,~Sai del torto che la mattia fece al Casini, sbalzato 4510 26| della montagna. Era una mattinata rutilante. Il mare, visto 4511 4| i miei in enfiteusi.~Nei mattini lucenti di sole, quando 4512 7| salì sui dirupi apuani; e mattinò e meriggiò, nelle selve 4513 28| gingillo sono stati sepolti il Matto delle giuncaie e La pipa 4514 36| soldati, come sfornati da una mattonaia, scendevano con l'andatura 4515 46| Bisshe Shelley, creatura mattutina armoniosa d'amore e di luce 4516 33| videro fiorire le rose, maturare le fragole, le viti coi 4517 37| diplomi e medaglie d'oro, mazze di malacca, canini di avorio.~ ~♦~ ~ 4518 42| carene, lo strepito dei mazzuoli e il battito delle vele.~ 4519 2| La notte del IV gennaio MDCCCXCIV – Dell'età sua cinquantanovesimo 4520 11| Perdè – Il VII novembre MDCCCXCVII – Spentagli dal morbo che 4521 46| un leccio – il luglio del MDCCCXXII – Mary Godwin e Jane Williams


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