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Lorenzo Viani Il cipresso e la vite Concordanze (Hapax - parole che occorrono una sola volta) |
grassetto = Testo principale Partegrigio = Testo di commento
6522 10| non inquadrata nei suoi ruoli. Da Roma gli avevano scritto 6523 5| Sileno sotto un'ampia fronte rupestre, con due occhi di fuoco, – 6524 26| Verso Desenzano la luna ruppe le nuvole e l'onde, che 6525 7| la tersa acqua dei suoi ruscelli e torrenti precipiti, che, 6526 48| farmi allontanare, portavo rusco sul fuoco».~Il giorno d' 6527 5| lui da Adriano Cecioni, rustica, scabra, taurina, e quella 6528 26| montagna. Era una mattinata rutilante. Il mare, visto dalle vette 6529 15| allora, dei cartaginesi la ruvidezza; chiusi in sè, schioppettavano 6530 39| dolce capestro del saio ruvido, giaceva l'uomo, che fu 6531 44| impeto della corsa, fece ruzzolare Vinaccia sul ciglio di una 6532 31| e le ceste dei conigli, ruzzolate dai facchini a pedate sul 6533 4| frantoio, cavate dai piastroni ruzzolati dalle piene impetuose della 6534 10| come da lento torpore e ruzzolò verso noi tutti gli sgabelli 6535 28| branco di scarabocchi fatti a ruzzoloni, uno dret'all'artro, li 6536 31| Federigo Tozzi fu che tutti i sabati, e le vigilie delle feste 6537 43| Scrissero col sangue – Sulle sabbie di Dogali – Il nome d'Italia – 6538 15| sui tronchi e impolpa il sabbione. La villa Puccini sembra 6539 9| qui vient le soir jeter du sable~dans tous les pauvres petits 6540 13| da cinquanta a sessanta sacca: i ricolti di cinque o sei 6541 41| durante il pasto. Egli è un sacerdote della mensa che per Lui 6542 42| successo fu trionfale: quando i sacerdoti inveiscono contro Saffo, 6543 43| quand'egli proferiva la sacramentale parola terminale – O le 6544 42| gli presentarono i Sette Sacramenti dipinti dal Pussino, trovasse 6545 8| Manzoni trae la gente in sacrestia». La signora Matilde gli 6546 1| fece tanto e poi tanto che, sacrificando un po' d'umor della vite 6547 41| suo Ponte, a cui Egli ha sacrificato un'intera esistenza con 6548 33| armato come un saracino, si sacrificava nel chiattino per la tela 6549 40| il grafico della verità) saettano delle rettilinee intatte 6550 26| funai che, veduti tra il saettar del sole, ravvolti nei colossali 6551 30| torreggiante, il vigoroso pensiero saettava dagli occhi socchiusi, le 6552 27| chiamarlo «Volarapidi» o «Saettino» lo battezzano, per esempio, 6553 35| vernacolo pisano impastati di sagacia e di meraviglia popolare, 6554 26| Poeta come colui che poteva saggiamente adoperar la rasiera e le 6555 28| cornacchiano lontane. Un cavallo sagginato, passato pochi momenti avanti, 6556 9| Lucca, fu anche consigliere saggissimo del cantore di Castelveechio: « 6557 7| elettrici, li scalpella, li sagoma, li arrotonda sui torni 6558 30| alto, proporzionato, ben sagomato. La testa possente, olivastra 6559 26| Annunzio dopo tant'anni alla «Sagra di Quarto», e la notte del 6560 30| po', Viani, di quei due «sagrati» non se ne poteva proprio 6561 29| piazzali delle chiese, per le sagre ci si rampica sui monti 6562 44| destinaccio maledetto che mi ha sagrificato.~– Ma ti sei ancorato vicino 6563 20| a ritornare al moccolo sagrosanto, che tanto ti decora le 6564 37| con sopportazione: Je ne sais que vous dire.~Di poi mi 6565 33| con le corbe ripiene di salacche; pescatori e cacciatori 6566 3| più di un baccelliere di Salamanca.~– Ma perchè è andato ad 6567 44| Vinaccia stringeva nelle salcigne mani il manico di un vasto 6568 40| ossatura possente, di muscoli salcigni, di faccia serena su cui 6569 35| qui; ci vedremo di là».~La salda effigie di Giosuè, esposta 6570 41| quello dalle mille ire, mi saldò il conto con quel dipinto. 6571 8| monotonia delle «pratiche» salendo sovente di Montignoso, ospite 6572 12| conferma. Passiamo in una saletta: sopra una parete è un usciolo 6573 31| gente costumata, nelle altre salette, massimamente la domenica, 6574 28| traverso i campi s'avvia là.~Io salgo un viale cipressato come 6575 39| il Beccafumi ed Arcangelo Salibeni, avevano abbellito di superbe 6576 6| Altissimo, e, azzannando i salici, sembrava un uomo primitivo 6577 32| facevo la barba ai carcerati.~Salimmo le scale, che portavano 6578 6| mi è stato detto. – Nel salir da Seravezza gli fallì un 6579 25| vestale che sotto l'arco salirà pensosa dalla prossima Casa 6580 28| Nel pomeriggio siamo saliti a Dianella. I cipressi e 6581 30| strisciò l'asfalto, frenò: salitovi sopra il maestro, disparve 6582 35| che usavano allora, i pini salmastri.~Da allora una venticinquina 6583 46| fortune d'Italia da quando le salme dello Shelley naufrago e 6584 39| suore e i frati francescani salmodianti, quel vecchio semplice ed 6585 37| pochissimi furono introdotti nel saloncino ove egli era andato a rinfrescarsi. 6586 42| fumando, illude~il desio di salpare....~~ 6587 48| dal poeta, poco dopo aver salpato, si dileguò nella nebbia; 6588 44| mese i vinacceri napoletani salpavano le ancore e andavano a celebrare 6589 4| gallettaccio, a gamba zoppa, saltabeccava di qua e di là. (Un giorno 6590 26| Smesso il martellamento, saltai di ceppata in ceppata fino 6591 41| collo che risponde come un saltaleone, percuote ambo le mani sul 6592 30| Che importa; le parole si saltano.~– Si rientra nello sport, 6593 6| eran con meco, e che non saltarono meno di me, come non avean 6594 12| rame, vestite di nero, fan saltellare l'anche sul tronco scarno, 6595 36| tra l'urlo e lo sbadiglio.~Salutai il vecchio, e quello fu 6596 16| oleografie: «Non vedo l'ora di salutar le folaghe» scriveva di 6597 13| suo dovere di elettore. Salutiamo l'Uomo grande e modesto; 6598 13| sentimento della cittadinanza salutiamolo coll'entusiasmo sincero 6599 37| andato risolutamente al suo salvataggio. – Che peccato! che peccato! – 6600 33| nomi; o che siamo uomini salvatici?~Dopo che si fu rappacificato, 6601 16| Poteva essere la sua salvazione, – mi disse Egli, dopo degli 6602 36| morte. Tutti gli effluvi, la salvestrella, la menta, le rombici, che 6603 8| in grado crescendo – e la salvezza del popolo antepose – al 6604 43| parve aver detto: «Dio ti salvi dal dì della lode».~Comunque, 6605 4| inebriati dal profumo di salvie, ruta, menta, rosmarini, 6606 29| bicchieri furono frantumati, le salviette, nell'ira, attorcinate come 6607 | salvo 6608 19| tutti i musicali richiami: sampogne, flauti palustri, zirli, 6609 30| corteo era composta di gente sana, abbronzata nei campi, quelli 6610 21| inquisito L. V. de plebe sancti Stephani lucensis apuano 6611 28| Con le suole ferrate dei sandali piallava fortemente la via. 6612 6| paese degli Apuani. Sassaie sanguinanti entro sereni golfi di olivi, 6613 33| salicastri lungo il Serchio sanguinavano d'umidi rossi; le acque, 6614 35| Zagora, ferrigna di sterpi sanguinolenti, esplodeva, ai primi acquazzoni 6615 26| venite a restituirmi in sanità eroica.~«E mi trovate inchiodato 6616 4| alle trava, odor forte di sansa e olio legittimo, olio per 6617 14| sono, addormentati, dodici sansimonisti esuli e peregrinanti. Questi, 6618 2| moriva all'improvviso – Santamente proferendo – Pregate pregate!».~« 6619 23| Tristano, pallido come un santino di cera, attaccato ad una 6620 18| e custode della Vergine Santissima, ed a padre putativo di 6621 43| per noi era collegato alla santonina, alla corallina e ad altri 6622 12| riveduto oggi, in questo santuario, il ritratto di quell'uomo 6623 30| Un buon agricoltore deve saper leggere e firmare i suoi 6624 30| attonita di fronte all'uomo sapiente.~Ferdinando Martini era 6625 44| cui pendevano i prosciutti sapientemente drogati e impepati, con 6626 18| chicchettini, pinolate e di sapor di pineta, dei mangiaebevi, 6627 33| cuoco che deve trovarle un sapore a furia di droghe.~Tra i 6628 35| Renato Fucini, le novelle saporite come il pane di grano nostrale 6629 21| del vino di Busatica.~– Sappi, Aiutante, che da questa 6630 44| tempo non riposa in letto;~sappiti mantenere il tuo terreno;~ 6631 23| quali, quando gli Italiani sapranno leggere per lor conto e 6632 36| sulla poltrona imbottita.~– Saprebbe dirmi chi è l'autore di 6633 29| sono imitate dalle ultime saracinesche che si abbassano.~Quella 6634 33| Puccini, armato come un saracino, si sacrificava nel chiattino 6635 41| Vedete quella triglia e quel sarago dipinti all'acquarello? 6636 | sarai 6637 37| corrucci dell'Abate Giulio, e i sarcasmi del Calvario. Al paese avevo 6638 34| adolescente un'espressione di sarcasmo artifiziato.~– Ma come mai 6639 | Sarei 6640 6| vecchio cavatore, Ubaldo Sarti, a cui lo schianto di una 6641 44| Montemagno e Pedona, Mommio e la Sassaia e Stiava, lo Scosciato e 6642 30| salvarsi il capo da una sassaiola.~– L'ha conosciuto, – pensai 6643 18| ebbe la peggio, chè una sassata gli portò via il naso di 6644 18| due ragazzi si presero a sassate in piazza Cristoforo Colombo; 6645 47| Federigo Augusto Re di Sassonia. Allora, sul Paretaio, al 6646 12| la salita per la redola sassosa. Per rigirare la macchina 6647 9| Carducci, per noi, è il satanista ombroso, collerico, dagli 6648 8| Giuseppe Giusti scrisse la satira:~Che i più tirano i meno 6649 45| caldo e affettuoso «Pancia satolla cuore allegro» ed egli, 6650 45| allegro» ed egli, che si satollava a dovere, era oltremodo 6651 3| padrone. Poi, mentre queste si satollavano, lui declamava delle poesie, 6652 26| è diventata un pozzo di saviezza», scrisse ad un amico che, 6653 14| Mazzini nel carcere di Savona, che progetta la «Giovane 6654 40| assiso sopra un sediolo savonarolesco. All'ultimo piano della 6655 9| ei mangia mangia, e mai sazio non par:~confortini non 6656 33| ripercossi dal bosco certi sbadigli di Pagni, nei quali erano 6657 36| rispose egli, tra l'urlo e lo sbadiglio.~Salutai il vecchio, e quello 6658 3| la mattia fece al Casini, sbalzato a un tratto, senza ragione, 6659 4| Serchio sono adimate tra sbancacciature cretacee; se ne intravede 6660 7| ancora il buon «Cecco», sbandato lassù dalle tempeste della 6661 47| minestra bollente. Il viandante sbandiera una fotografia di questa 6662 15| Numidia e agitava una canna sbarbata da un ciglio, sembrava un 6663 19| musicalità sibilante, sono state sbarbate a fondo perchè le talle 6664 5| porta tra le mani; poi, sbatacchiando l'uscio, uscì.~– È lui, 6665 24| soprassalto; il poeta aveva sbatacchiato il codice sulla parete e 6666 23| verdone nella gabbia ha sbattuto le ali angosciosamente; 6667 45| torto il volgo insano la sbeffeggia?». Ognun ricordi che i Cinesi 6668 15| vigoroso segno di lapis bleu sbiscia sulla seconda pagina: «Saggio 6669 2| pampini, quando un ciclista, sbisciando tra un albero e l'altro, 6670 15| del 23 febbraio 1893. Una sbisciatura di lapis carminio assaetta 6671 35| dell'Abate, che, libera, sbisciava approssimandosi al mare, 6672 38| suonano quando tutti gli sbocchi della vita sembrano ostruiti, 6673 11| Lasciandola ad un essere che sbocciò dopo la morte – La dolcissima 6674 27| e chiare», il «Poettino» sboccò dal molo carico fino alle 6675 36| risegolavano le ascelle, i piedi sbollentati avevano perso il tatto e 6676 1| sanno che vi sono perfino le sbornie piangine assai prossime 6677 31| Tozzi. Ma se lui c'era, sbracciava, a capo ritto come un gallo, 6678 33| Campo. Il pretore mi disse sbrigativo:~«– Racconti in succinto 6679 12| le corti; di qua e di là sbucano gl'infermi: un vecchio sciancato 6680 33| navicella, cominciarono a sbucare dai ciuffi dei falaschi, 6681 41| semplice: olio, pomidoro bene sbucciati e ripuliti e tagliati a 6682 43| di pietra, da un rudere, sbucò un ragazzo trafelato e guardingo 6683 36| fumava una sigaretta e, sbuffando il fumo al cielo, gridava 6684 9| come se una grossa bestia sbuffasse e minacciasse e scotesse 6685 5| Adriano Cecioni, rustica, scabra, taurina, e quella fotografia 6686 12| statua di legno: legnose, scabre, trasumanate, le sue figure 6687 11| come un batuffolo di lana. Scacciato dal tappeto, Drigo, a cui 6688 47| Santo, il lago Nero, il lago Scaffaiolo, la grotta di Macereto, 6689 13| terminava la «cravache» scagliata nell'aria come una zagaglia.~ ~♦~ ~ 6690 13| seguono le firme, – come uno scaglione ardito dell'esercito di 6691 20| pieno di calcina, dette la scalata al tetto del circolo della 6692 15| sono storbidite, e lucci e scalbatre argentano il fondo limaccioso. 6693 38| spettri scendevano dallo scalèo centrale, ombre peripatetiche 6694 1| sera dei trascurati gli scalfirono, a punta di coltello, il 6695 1| di coltello, il mento, la scalfittura gemeva sangue come lo zipolo 6696 40| Scendo tutto d'un fiato lo scalone della Biblioteca e girottolo 6697 7| pistoletti elettrici, li scalpella, li sagoma, li arrotonda 6698 7| cuba, – Seravezza ha fatto scalpellare in una tacca bianca dell' 6699 47| Camaione, a guisa di uno scalpellino che lo riquadri c'è un viandante 6700 25| dell'occhio infranto dallo scalpello vendicatore, il ricciolo 6701 17| bonari, i cacciatori di frodo scaltriti, gli uomini della macchia 6702 4| sorella minore mentre io scalzato andavo avanti a tutti, saltando 6703 19| osservarono il dipinto, scambiarono sottovoce le loro impressioni 6704 21| sacchetto, che l'oste giurò aver scambiato per un gatto, e, dopo aver 6705 32| acque sciapite, cavatori, scamozzati di qualche arto dalla mina, 6706 6| schianto di una mina aveva scamozzato un braccio. Il vecchio cavatore, 6707 47| precipiti quasi in uno scerpeto, scampana festevole. Donne di monte, 6708 8| il suo grande amico e a scandir versi di lui:~ ~Oh mondo 6709 12| della Pania. È l'ora che scandisce il chiacchierio dell'acqua 6710 26| cascata alpina incantata, scandivano la immobilità arcana delle 6711 41| occhiello; nervoso, impaziente, scansa le briciole, dà il destr-riga 6712 16| davvero: metodo efficace per scansare i raffreddori e i creditori, 6713 45| presso alla vittoria, se la scantona e batte le calcagna? «Perchè 6714 48| memoria.~Appena che aveva scantonato il muro di cinta della vecchia 6715 41| mezzogiorno il coltello, scantuccia il pane, tritola un crostello 6716 48| macchina a zero) fino alle scapole, lasciando sul collo e sotto 6717 27| rivincita di Poettino che scappa dal sacco e lo riempie di 6718 12| seduti in caldaie di cuoio, a scappamento aperto, con Gigi Maragliano 6719 16| vernacolo lucchese significa scappar via come il vento.~A proposito 6720 28| dedica: «Questo branco di scarabocchi fatti a ruzzoloni, uno dret' 6721 24| Carrara, Calisse furono scaraventati fuori di finestra insieme 6722 19| libri, libroni e librattoli scardazzavano la parlata lucchese).~Quei 6723 9| suo studio, la fiera testa scarduffata, eretta sulle spalle, le 6724 24| di traverso sui capelli scarduffati. In quello stato doveva 6725 14| dei fucilati, che, dopo la scarica, si rialza e resta in piedi, 6726 40| sembra che dei titani abbiano scaricato costì questo colossale dado 6727 29| chiuse, le strade deserte. Le scariche di fucileria sono imitate 6728 34| di Ifigenia, sul sipario scarlatto della Gaité a Parigi; ma 6729 38| Quartiere latino. La notizia era scarna; pochi i particolari. L' 6730 48| anche tosando i cani più scarnati e trascurati. Se qualcuno 6731 6| nube di tedio; le guance scarne e infossate. E la barba 6732 45| ottava meraviglia la donna scarnita e strizzata; ma un pancione, – 6733 18| farlo a cavallo fu subito scartata; qualcuno avanzò la proposta 6734 47| così per divagarsi, uno scarto di toppa, una passata di 6735 28| lunghi ed uguali misura una «scassata». Ogni poco si ferma, perchè 6736 6| i sarmenti in un vigneto scassato a piè dell'Altissimo, e, 6737 3| temporale che stava per scatenarsi sulla sua testa, entrò nello 6738 22| cimitero insomma.~– Ma su te si scatenerà la libecciata più terribile 6739 24| Guardo il bordo del mare – Si scatenò l'inferno! – Non mi avvelenare 6740 9| desiderio di averne una scatolona. Nel frattempo le caramelle 6741 12| erba, fa ponte del capo e scatta sulle quattro zampe, lecca 6742 9| slacciati nelle giunture, scattarono bramendo e diluparono il 6743 12| Stefani, sta audacemente scattivando, è smontato: pezzi d'architrave, 6744 12| scritte sul poeta, ha uno scatto romagnolo che la ringiovanisce: « 6745 8| Giorgini «dalla cui bocca scaturirono più che mel dolci d'eloquenza 6746 46| Pisa dei suoi amici, lo scavarono e lo bruciarono.~Se il « 6747 31| suo podere presso Siena, e scavò a fondo.~Vent'anni dopo 6748 8| volume (scelto) bellissimo scegliendo di qua e di là da per tutto. 6749 2| uomini di lettere.~Manca di scegliere un paio di metri quadrati 6750 5| L'effigie che il Carducci sceglierebbe per sua tra le migliaia 6751 48| abbrivio e chi ferma è bravo: Scelli, Bisse, perì di questo ardente 6752 8| c'è da cavare un volume (scelto) bellissimo scegliendo di 6753 3| ultime fiamme del sole già scemato dalla inflessibile linea 6754 37| virgolato da due baffi scendenti sotto le labbra marcate, 6755 16| teatro. Ecco da un'auto scender lui distratto; certo pensava 6756 36| canna in avanti.~– Di dove scendete?~– Dal Calvario.~ ~♦~ ~Nei 6757 38| scuro andito della Sorbona, scendevo nei giardini del Lussemburgo, 6758 4| come un libro stampato.~Scendiamo il poggio inebriati dal 6759 40| al «professore Carrara».~Scendo tutto d'un fiato lo scalone 6760 12| chiavardato. Dalla selva scendono gli uomini con la crinella 6761 16| dove, al sicuro riparo, sceneggiavano l'accaduto: Atto primo: 6762 47| alla ceppa di un castagno, scerpato da una saetta, riarsito 6763 47| precipiti quasi in uno scerpeto, scampana festevole. Donne 6764 33| un che di palustre e fa scervellare un cuoco che deve trovarle 6765 43| quelli della lecciaia, – e, scesi i gradini del patibolo bovino, 6766 28| signorina Nippia» ha salito e sceso le scale volando, ed è ritornata 6767 15| Marcello, Colline, Rodolfo e Schaunard, tenendosi per mano, par 6768 34| grandeggiava il Gabberi, l'alpe scheggiata, alla cui base nacque Giosuè 6769 29| rupe dell'osso frontale si scheggiavano gli occhi come intaccature 6770 5| cavatori, appollaiati sotto uno scheggione, si fissarono in quelli 6771 6| fiumi è come incenerita; gli scheggioni rossi di Ceragiola sembrano 6772 29| tabacco: il padre magro, scheletrito, teneva la mano tremula 6773 40| ricordi, e fe' proposta che lo scheletro del sommo giureconsulto 6774 29| Eraclito, Spinoza, Descartes, Schelling, Hegel, l'essere supremo 6775 27| del ritratto; ma questo schermendosi, egli lo prese per la giubba, 6776 4| salivano più il Colle. Si schernivano: «Ora ci avete il Carducci». 6777 8| base era stato scritto a scherno dei finitimi: «Abbasso quelli 6778 8| Giusti stasera è in vena di scherzare perchè la poesia che egli 6779 35| pesciolino, Viani». (Giosuè scherzava, chè allora sembravo uno 6780 37| ruggito il suo discorso, schiacciando sotto il diluvio delle sue 6781 6| prima casa di Corvaia, quasi schiacciata dal monte Croce, irto d' 6782 32| i granchi, i favolli, le schiaccine camminare all'indietro e, 6783 19| chiatta che di rimbalzo schiaffeggiava le acque che rotte pareva 6784 15| Davanti a Verdi c'è una schiamazzante fotografia in cui Marcello, 6785 36| Carso era lì, visibile: case schiantate mostravano l'ossa rosse 6786 6| Ubaldo Sarti, a cui lo schianto di una mina aveva scamozzato 6787 6| agli olmi, ciocche d'olivi schiappate dalla saetta, branchi di 6788 29| giovanotti rimasero pensosi. Egli schiarì: – Vaghiamo per il mondo, 6789 27| Poettino....» e chiese schiarimenti sul nome della barca.~È 6790 32| grande fama; qualcuno non schiavò nemmeno i denti. Leonardo 6791 21| spassava sulla Riva degli Schiavoni a Venezia ove «fermo in 6792 44| cigolarono per far arrosolare le schidionate dei tordi, panconi di rude 6793 26| egli salì i giganteschi schienali che arginano il «Canal Grande», 6794 28| Abbiamo parlato, da schietti toscani, delle poesie di 6795 3| appena scòrse il signore schioccò la frusta che sibilante 6796 23| della madre~o sul capo, che schiomi con un tenero grido.~ ~Come 6797 30| dritto, elastico, vivace, schioppettante assistè a tutte le cerimonie 6798 33| acqua, una tela infuocata di schioppettate avvampa l'aria, i barchini 6799 15| ruvidezza; chiusi in sè, schioppettavano l'uccellame nelle «bandite» 6800 1| con calici e coppe dove schiumeggia e braveggia il vino rivoltino, 6801 15| pastore che vi si occulta per schivare il piovasco; quella nuvola 6802 44| vecchio maestro fu sempre schivo.~Maurizio Pellegrini, novantenne, 6803 30| forte sul petto e sentii schizzarmi il sangue al capo. – Mi 6804 10| stessa Casa. Seppi di certi schizzi d'acqua di seltz contro 6805 17| con delle note: sembra uno schizzo, di qualche pittore d'avanguardia, 6806 19| sponde dove si udiva lo sciabordìo e il chiacchierio delle 6807 42| mura della casa; l'acqua sciaguatta tra la ripa e la nave ormeggiata.~ ~ 6808 33| ondulante, un impetuoso sciaguattìo di tronconi percossi a fior 6809 14| monti, che spicca sulla scialba immensità di queste colline 6810 36| una poltrona, teneva uno scialle sulle ginocchia, e le ragazze 6811 9| fossa degli orsi. Un ragazzo sciamannato si avvicinò alla cancellata 6812 11| sul piazzaletto come uno sciame di uccelletti bianchi e 6813 1| gli uccelli esplodono a sciami dalle piante e come un pugno 6814 47| viandante forestiero che sciangotta ardito ai pellegrini, stizzito 6815 32| membra impolpate d'acque sciapite, cavatori, scamozzati di 6816 4| legittimo dell'uva; anche Mosè, sciogliendo il Cantico, ti avrebbe gradito 6817 47| lingua fuori, come i cani, si sciolgono in gocce di sudore come 6818 45| magistrale plenilunio –, sciolse un canto ai panciuti dell' 6819 24| Ci avviammo all'albergo. Sciolta una cintola da cane mastino, 6820 29| spirito liberato e liberatore. Sciolte le briglie alla pura nudità 6821 38| della Sorbona, d'estate sciorinata alle frescure del giardino 6822 24| vincere sul mare, come gli Scipioni sulla terra. Sacra ai lor 6823 8| Uno scalmanato guidò la sciurma d'agitati a folleggiare 6824 36| una epigrafe: Clementina Scoben, di quindici anni. Le tombe 6825 16| Non c'erano nè piatti nè scodelle. Una latta da petrolio faceva 6826 12| degli ospiti, dà la zampa, scodinzola. Sotto un folto di lauri, 6827 39| mitologici: Andromeda allo scoglio, Ganimede rapito e Fetonte 6828 15| acquerella la selva che scola sui tronchi e impolpa il 6829 41| e i cocchi al tegame, si scolgono i tondini più belli e le 6830 15| che spolvera gli abiti, scolla le giunture, inargenta i 6831 17| Dio la mandava. Stavo per scollettare il Quiesa quando udii un: – 6832 33| vivi e morti) sono stati scolpiti sopra una lapide, che è 6833 43| Giusti, – disse il postino scombussolato, – quel poeta bernesco di 6834 41| che questa isola verde scompaia dal cuore della città.~– 6835 37| dal vento, e la donna era scomparsa. Lo spettro della poesia, 6836 6| vino nativo, delle poesie scomunicate, del latino e dei sonetti. « 6837 6| La sua compagnia era di scomunicati e di quelli che potevan 6838 29| speranze, l'ombra delle sconfitte, il crepuscolo della cecità. 6839 28| in un momento di grande sconforto e nella intimità familiare, 6840 21| sigilli. Il depositario degli Scongiuri».~ ~♦~ ~«Rispondere non 6841 29| al mugghiare dei buoi.~Lo sconnesso esaltatore dell'io si dibatteva 6842 32| fosca e caliginosa, mezzo sconquassata, fatta con vecchio fasciame 6843 24| più celebri: quello per la sconsacrazione del ponte sul Magra, quello 6844 7| è un «creditore». –~Per sconsigliata negligenza, le carte di 6845 44| comportò verso se stesso da sconsigliato. Bevve a bocca di barile, 6846 1| taglia».~L'austero cipresso, scontroso al saluto degli uragani, 6847 1| richiamo di cimitero) gli sconturbava i sonni e gli corrompeva 6848 4| mio nonno, col forcone, sconvolgeva il fieno, o capovolgeva 6849 36| Brigata Arezzo v'era lo sconvolgimento della morte. Tutti gli effluvi, 6850 13| sia solcato dall'aratro o sconvolto dalla vanga. Niente Pampe!~ 6851 45| un nemico dei loro nervi scoperti e tesati, come le corde 6852 33| queste mie parole ti sento scoppiare una risata generale. Nomellini, 6853 45| voglio dire, anche a patto mi scoppiasse la pancia», prorompe a un 6854 19| un terzo.~– Ma là, è scoppiata la guerra, e noi si sta 6855 1| domestico, sui ceppi accesi, scoppietta lo spiedo; gli uccelli esplodono 6856 18| diavolo insegna a farle e a scoprirle. Un giorno due ragazzi si 6857 10| egli le postillasse e ne scoprisse i lati vulnerabili. – Io, – 6858 29| cosacchino rattratto le scopriva l'anche e le vertebre secche, 6859 31| tavolo, e una a Tozzi.~La scorbutica padrona vuole infliggere 6860 16| il capo.~E in ultimo non scordarsi che dopo il cattivo viene 6861 2| Ricordiamo – Caterina Scordino Plutino – Figliuola e nipote 6862 35| chè allora sembravo uno scorfano, pesce tutto liscoso e spinoso).~ ~♦~ ~ 6863 25| piano rosso di feraci terre) scorgemmo il mare e la battima; le 6864 16| entrava all'«Aspromonte» scorgendo i compagni, diceva : – Tò 6865 19| sul cane prediletto che scorgendolo abbrividiva e arricciava 6866 16| La Bohème». – Ma non scorgerà altro che macchinismi rugginosi 6867 40| sempre, dalla parte del nome. Scorgo nei suoi occhi ceruli che 6868 13| sulle strade salienti e scornocchiano vertiginosamente sull'aie; 6869 3| Mano mano che Ugo Brilli scorreva il minuzioso rapporto impallidiva 6870 35| diventasse la sua ufficina, scorrevoli novelle e sonetti in vernacolo 6871 3| educatore.~Il vetturale appena scòrse il signore schioccò la frusta 6872 36| sole, lontane lontane si scorsero le pietraie del Carso che, 6873 24| alloro all'occhiello; il nodo scorsoio della cravatta a filo di 6874 12| Turella.~ ~Una vaccherella scoscendendo da un greppo sembra scosciarsi. 6875 33| dando la mano alle dirupate scoscese delle Apuane, tutta una 6876 12| scoscendendo da un greppo sembra scosciarsi. Quelle attruppate sulla 6877 44| la Sassaia e Stiava, lo Scosciato e lo Strinato risuonano 6878 10| Qua c'è Viani.~Brilli si scosse come da lento torpore e 6879 9| Castelvecchio, Caprona, Albiano, fu scosso dal terremoto. «Che destino! 6880 9| sbuffasse e minacciasse e scotesse la vecchia casa.... Ma la 6881 27| la spaccano ed egli si scotta e maledice e impreca.~– 6882 20| Giacomo–.... ce n'è voluto per scovarti, cinghiale della Pampa. – 6883 16| chiedeva incuriosito dove scovavo quelle figure.~– Son qui 6884 47| guasteresti la festa con uno scozzo di toppa.... Ascolta piuttosto 6885 29| vermiglie. Tutto il viso era screpolato. Il tatuaggio delle mortificazioni, 6886 12| fogliame le cicale li hanno screziati con un lavorio di traforo 6887 34| Abate; prunaie e canneti screziavano la gran coltre del mare. 6888 42| ponente; Saffo qui tra lo scricchiolio, delle carene, lo strepito 6889 41| accerta se i capelli siano scriminati a dovere, preme con un dito 6890 43| della lode».~Comunque, io scrissi con certo orgoglio sul rovescio 6891 21| compagnia varia di poeti, scrittori e pittori, ed ebbe un libro: 6892 12| comprendere che Mariù è già con la scrittura alla «Stazione» di Livorno 6893 15| onde il Maestro lontano scrivea: «Non vedo l'ora d'intorrelagarmi». 6894 21| dono, potevate almeno se lo scriver vi pesava dare incarico 6895 6| spirito torturato «Prendo a scriverti collo stomaco pieno di ponci 6896 13| prova che poca gente legge? Scrivete: l'eterno dissidio tra coloro 6897 3| Centrale.~Anche tu ricorda e scrivi al Chiarini a suo tempo. 6898 41| dritte che si dicono, si scrivono e si stampano sul suo conto.~– 6899 16| penna del fagiano sulla «scrocca» che una sera suonò La Bohème 6900 45| misurarono e lo pesarono e lo scrutarono perfino con l'occhialetto, 6901 31| trentina d'anni fa, quando scrutavo se tra i viaggiatori senesi, 6902 16| Mimì apparirà al proscenio scruterà verso il luogo del «Cecio» 6903 9| turrita, guerrieri, lucchi, scudi e celate. Sopra uno stampo 6904 23| figlioletto, come un piccolo scudiero, portava la «cravache» paterna 6905 1| funebre, le coccole che scuote dalle sue rame sono amare 6906 22| rispedito l'articolo con la scusa che era troppo lungo. Ti 6907 21| lo consegnò all'oste, scusandosi: – È tutto rame.~L'oste 6908 40| basta: irato sempre, si sdegna anche con Marmut, generale 6909 13| rinchiuse nel suo giustificato sdegno ha vissuto per quattro anni 6910 16| della Burlamacca. La Torre sdentata, da cui il luogo trasse 6911 20| deserto; l'estate il Pagni si sdigiunava or qua, or là, come gli 6912 35| meraviglia popolare, con sdottoreggiamenti di scienza, di poesia, di 6913 45| vita «uscir da cena, – poi sdraiarsi sull'erba a pancia piena» 6914 16| vederti alla ripa del lago sdraiato, felice te!».~ ~♦~ ~Nella 6915 45| il bello, il brutto, lo sdutto, il panciuto, e perchè colui 6916 | sebbene 6917 33| quegli interiori di pesce seccati e rattorti dal sole.~Plinio 6918 18| seccava assai.~Poi c'era la seccatura degli omonimi: proprio nel 6919 18| vederlo stampato qua e là lo seccava assai.~Poi c'era la seccatura 6920 20| che per la sua adusta secchezza il Maestro aveva soprannominato « 6921 12| bilanciando sul capo la secchia di rame, vestite di nero, 6922 21| Garfagnana, il tortuoso corso del Secchio. Egli avrebbe sostato sulla 6923 11| tessere co' fasti!~tu che in secol più chiaro inebriasti~principi 6924 25| Sulle ceppaie di castagni secolari, e i cantonali delle rare 6925 20| l'attesa fu breve. Alcuni secondi dopo, si aprì una porta 6926 | sed 6927 26| Le sassaie sulle quali ci sedemmo erano calde come pietre 6928 32| dopo averli pregati di sedersi, si collocò in mezzo a loro. 6929 10| portata di mano, gridando:~– Sedete, bevete, parlate.~Dopo pochi 6930 21| alzati e canta. E voi tutti sedetevi.~Il «Generale», alzatosi, 6931 38| colore della speranza si sedevano dei disperati e pareva ci 6932 14| singola grande parte, – sedici tavole in tutto. – e forse 6933 31| A quei tavoli, su quei sedili insidiosi come le tagliole 6934 40| Grande, assiso sopra un sediolo savonarolesco. All'ultimo 6935 20| la Bohème». E il Maestro, sedutosi al piano, attaccò dall'ultimo 6936 4| falegname con la pialla, la sega, il martello.~– Nelle case 6937 20| Fattori, era alto di statura, segaligno, quasi del tutto scarnato 6938 2| perfezione». «A Girolamo Segato – al nuovo genio della creatrice 6939 7| che, nelle sgrigiolanti segherie, dentate di sabbia silicea, 6940 13| Ande; a ponente la arida seghettata appuntita fila delle Alpi 6941 32| base titanica; i profili seghettati, dentati, angolari del Carchio 6942 18| d'oro, testimonianze di segnalate grazie.~Entro una barchetta 6943 22| Federzoni - Parlamento - Roma, segnandogli l'articolo e la pagina censurata.~« 6944 1| e stagionato che fu lo segò a tavoloni e ci si fece 6945 32| celle di rigore: quella è la segregazione. – Il maestro si strinse 6946 22| Uomo avvisato, con quel che segue.~ ~♦~ ~«Caro Lorenzo, stasera 6947 42| marzo 1825 si svolse il seguente dialogo tra il maestro Giovanni 6948 42| buffo celebre.~– Mi vuoi seguire a Napoli? – dice con tono 6949 20| Leopoldo Mugnone e lo invita a seguirlo.~Due giorni dopo, giunge 6950 20| metri, un'altra macchina seguiva quella del Maestro. Ferruccio 6951 13| Centocinquanta cittadini, – seguono le firme, – come uno scaglione 6952 6| sera, riduceva in macèa da selciare strade. Vicino allo spaccasassi 6953 30| degli artisti concorrenti. Selezion facendo, ogni tanto ci si 6954 10| certi schizzi d'acqua di seltz contro il soffitto di una 6955 14| facce eremitiche, facce selvagge di esuli di America: tra 6956 10| dal respiro affannoso e sembravamo statue. Manlio andava e 6957 35| Giosuè scherzava, chè allora sembravo uno scorfano, pesce tutto 6958 1| piante e come un pugno di semente, s'annientano nell'antichissimo 6959 47| prima di quietarsi nel semicerchio della Lima, limpido e trasparente 6960 44| mantenere il tuo terreno;~stai a seminare e a piantare le vigne~che 6961 40| due petti, con due brache semitiche congegnate al malleolo da 6962 41| Immortale, e alle ragioni sempiterne di Poesia. Possa, Poeta, 6963 26| rispose:~– Poeta, basta semplicemente Poeta.~Il mio padrone, rivolgendosi 6964 6| modestissima pietra con su una semplicissima epigrafe, e in fondo, al 6965 11| vino, che tra calde dapi~sempr'usi fole tessere co' fasti!~ 6966 32| mole mortuaria, fiorita di semprevivi, che coi larghi piani sovrapposti 6967 2| stata cavata fu donato dal sen. Albicini, legato al Brilli 6968 44| del secolo decimonono, i senatori Niccolao Gaetano e Giovan 6969 31| cui il grande scrittore senese era a repentaglio con i 6970 31| scrutavo se tra i viaggiatori senesi, già attruppati sul marciapiede, 6971 38| sul ponte del Louvre, – la Senna era del colore del fango, 6972 19| che commosse tanto l'animo sensibilissimo del Maestro non esiste più 6973 6| l'aspetto di un uomo che, sentendo d'avere un piè sulla fossa, 6974 41| Bisogna premettere, – sentenziò Egli, – che gli uomini sono 6975 26| declamazione regolare:~ ~Sentier non segna quelle lande incolte~ 6976 1| non sapeva~l'uno che da un sentiero~di morte egli cresceva;~ 6977 30| martellata forte sul petto e sentii schizzarmi il sangue al 6978 20| vedemmo la scena, tutto sentimmo quell'umano tormento. Quando 6979 8| senatore non voleva nè men sentir nominare il Carducci. Il 6980 40| giudizi e quesiti; ma, sotto, sentirete la voce di lui, che, simile 6981 16| ponendosi al piano, diceva: – Sentite, questa è un'arzavola, questo 6982 4| ci teneva incatenati, non sentivamo il caldo». Che abbia proprio 6983 27| cartuccia di stricnina a uno che sentivo guattire e guaire atrocemente. 6984 17| venticinquina di chilometri che separano Viareggio da Lucca sotto 6985 9| presso Zanichelli il quale ho separatamente pregato di pagare il dazio 6986 34| illustrativo. Mezz'ora ci separava dall'avvenimento.~– Giosuè? – 6987 41| suoi concittadini che lo seppero galantuomo benigno».~Con 6988 8| esempio non c'è un argomento; sequela di immagini. Lo presentò 6989 39| la paternità comune del serafico San Francesco d'Assisi».~ ~♦~ ~ 6990 10| nei pressi della «Scuola serale Volpi», spiando, di sotto 6991 27| serata d'onore di Grasso, al seratante fu offerto un grande ritratto 6992 7| allo scolopio dai cavatori seravezzini; ma sta di fatto che il 6993 7| scalpellato dallo scultore seravezzino Vezzosi nervosamente bene, 6994 45| città dei lupi, non adatti a serbare la pancia ai fichi, con 6995 45| altro va via. La pancia è un serbatoio di veleni. La pancia è una 6996 10| concorso.~Anche il Pascoli serbò del vecchio compagno di 6997 9| decorano le cronache del Sercambi; Lucca turrita, guerrieri, 6998 34| nostre conversazioni erano serene e pacate: colori a rapporti 6999 12| faccenda minaccia di farsi seria. In ultimo, dopo aver sviscerato 7000 13| affetto e costume con numero sermone ed armonia, mescolatamente 7001 10| mio paese. Rasi i baffi serotini, che un dì gli valsero il 7002 3| a cui striscia come un serpe il fiume Lamone, aspettava 7003 14| su di una stradicciuola serpenteggiata, una di quelle viottole 7004 17| le lucertole sembravano serpenti, quando c'è il passaggio 7005 16| berretto d'inceratino con su la serpentina d'oro e al bavero della 7006 23| della Nemesi dai capelli serpentini e dagli occhi di bracia, 7007 9| cui le lucertole sembrano serpi, mi ritrovai al jardin des 7008 12| viene la bugia coi capelli serpigni e l'ugna di gatto.~– Bugie! 7009 38| Michele, armata del brando serpigno, pareva volesse far respice 7010 12| Poeta» hanno, parlato. Serra, Cecchi, Borgese, Pietrobono, 7011 10| atteggiamenti disperati, ora serrandosi la fronte con ambo le mani, 7012 2| Che negli anni tristi del servaggio vilissimo – Pensarono tacquero 7013 41| Pisa, tanto piccolo che non servirebbe a strinare la caluggine 7014 30| arricchirete e arricchendovi voi servirete il paese e lo Stato. Restate 7015 24| incarico di vigilarlo e di servirlo: – Ricordatevi di me – dissi 7016 16| a letto con la fame.~Non servirsi mai dell'ombrello, o paralacqua, 7017 30| Gogo comasco, il vecchio servitore dei Martini, così vivo in 7018 3| Lussuria induce viltà e servitudine. Lussuria induce bestialità. 7019 31| domanda se è pratico del servizio. Tozzi arrossisce e risponde 7020 30| cancellino coperto di verdura. Un servo fedelissimo che mi fece 7021 13| può battere da cinquanta a sessanta sacca: i ricolti di cinque